Capitolo 28

Accarezzai i suoi seni attraverso la maglietta mentre lei sganciò i miei jeans, mi tolsi i vestiti lasciandoli in terra e spogliai Lizzy baciando ogni centimetro della sua pelle calda, la sollevai da terra facendole appoggiare la schiena al muro, mi cinse la vita con le gambe e la penetrai con una spinta, la desideravo da impazzire, per troppo tempo ero stato senza toccare il suo corpo, e adesso non vedevo l'ora di sentire i suoi gemiti e le sue grida.
- Era questo che volevi Lizzy? - Dissi spingendomi dentro di lei.
- Si Mattia.....  -
- Non resistevo più... vederti ogni sera senza poterti toccare... - Mordeva forte la mia spalla, non mi ero mai preoccupato dei segni che mi rimanevano, era quello il suo modo per farmi sapere che stava bene e a me andava bene così, avevo sopportato di peggio in tutta la mia vita.
La sentii gridare il mio nome, le sue unghie graffiavano la mia schiena, qualche altra spinta e uscii dal suo corpo ansimando.
La guardai rivestirsi velocemente, indossai i jeans e la seguii in cucina.
- Vuoi il caffè? - Mi chiese accendendo la macchinetta.
Mi avvicinai stringendola da dietro, appoggiai il viso tra i suoi capelli inspirando il suo odore buono e così familiare che mi era mancato da impazzire, lei si spostò.
- Smettila Mattia - Mi disse seria.
- Smettila? Abbiamo appena fatto l'amore -
- Abbiamo fatto sesso, perché è l'unica cosa che posso darti in questo momento -
- No Lizzy, tu non sei quel tipo di donna. Non mi sarei mai innamorato di te altrimenti -
- È colpa tua se sono diventata questa. Mi piace farmi scopare da te. Non posso farci niente. Ma non voglio nient'altro -
- Ti farò innamorare di nuovo da me -
- Vedremo -
Lucrezia
- Ci vediamo stasera? - Mi domandò indossando la maglietta.
- Non devi vedere Fabiola? - Dissi provocandolo.
Sorrise. - Quanto ti piace farmi incazzare... vero Lizzy? -
- Hai firmato la lettera? -
- Davvero pensi che firmerò quella lettera? -
- Non voglio essere pagata per un lavoro che non svolgo -
- Vuoi soltanto sesso da me giusto? Ti pagherò per quello -
Appoggiai l'indice sul suo petto. - Non sono come le tue amichette che ti porti a letto - Risposi seria.
- No Lizzy, me ne sono accorto. Tu sei molto meglio - Disse afferrando la mia mano.
- Scemo! -
Versai il caffè nelle tazzine e gli passai la sua.
I suoi occhi mi fissavano, era così difficile stargli vicino senza baciarlo, sapere che dopo un'ora che mi aveva lasciata mi aveva rimpiazzata con un'altra che era totalmente diversa da me.
- Vado a lavoro. Mi fermo quando esco - Mi diede una pacca sul sedere e lo guardai andare via.
Feci la doccia, e una volta vestita e truccata uscii di casa e andai al bar dove avevo fissato con Elena.
- Buongiorno - Dissi sorridendole quando entrai.
- Oh! Siamo di buon umore? - Mi chiese.
- Stamani si. Sono molto... rilassata -
- Come mai? Gianni ci faresti due caffè? -
- Niente di che Elena. È venuto Mattia a casa mia stamani -
- Mattia? -
- Si, gli ho mandato un messaggio io -
- Ti senti bene? -
- Elena avevo voglia di fare l'amore con lui. So che non dovrei neanche più pensare a lui dopo quello che mi ha fatto, ma è più forte di me -
- Ah. E come siete rimasti? Cioè cosa siete? -
- Niente. Non siamo niente, quando ci va ci vediamo per fare l'amore -
- Quando vi va ogni giorno? -
- Può essere. Ma ho chiarito subito che non sto con lui -
- Devi solo provare a farti vedere con un altro. Quello perde la testa! -
- Per ora non c'è nessun altro - Dissi alzando le spalle. - Quando sarà il momento ci parlerò - Continuai.
- Oh cazzo! - Disse ridendo. - Chiamami quando lo farai, non voglio perdermi lo spettacolo! - Continuò ridendo come una pazza facendo ridere anche me.
Andammo a fare un giro in centro, mi fermai in un negozio e comprai un baby doll di pizzo nero abbinato a un perizoma ridendo con Elena che si immaginava la faccia di Mattia appena sarebbe entrato in casa trovandomi con quello addosso.
- Secondo me gli prende un infarto - Mi disse una volta fuori.
- Voglio che sappia quello che ha perso -
- Oh credimi! Lo capirà sicuramente! E poi ti toccherà chiamare le pompe funebri - Rispose ridendo.
Mangiammo un pezzo di pizza a taglio insieme, poi tornai a casa, misi a fare una lavatrice e sistemai un po'. Erano quasi le 17:00, Mattia sarebbe arrivato da un momento all'altro, feci la doccia e indossai il baby doll che avevo comprato, truccai gli occhi di nero e indossai un paio di décolleté con il tacco a spillo, mi guardai allo specchio; avevo esagerato, ma ormai era tardi.
Appena suonò il campanello aprii aspettandolo sulla porta, guardai il suo viso sbiancare appena mi vide e si fermò sull'ultimo scalino, aveva qualcosa di diverso, lo guardai cercando di capire cosa; i capelli, li aveva tagliati.
- Oh merda - Disse facendomi ridere.
Mi voltai lasciando la porta aperta ed entrai in cucina, sentii la porta chiudersi, non mi ero neanche voltata che le sue mani erano già sul mio corpo e mi spingeva verso il tavolo.
- Piano Mattia... - Dissi afferrando il suo viso.
- Piano un cazzo Lizzy... non ti rendi neanche conto dell'effetto che mi fai - Rispose baciandomi il collo.
Le sue mani scorrevano sul mio corpo accarezzandolo con lo sguardo, sembrava che mi vedesse per la prima volta sentivo il mio corpo bruciare dove passavano lente le sue mani. Mi sollevò mettendomi seduta sul tavolo.
- Lizzy torna con me. Ti giuro che non farò mai più niente che ti faccia stare male - Mi implorava di tornare insieme a lui, per me era come se già fosse così, non vedeva più Fabiola da quando avevo rifatto l'amore con lui, ogni minuto libero che aveva lo passava a casa mia, ma per tenermelo dovevo fargli credere che per me era solo sesso.
- Non ti distrarre Mattia, pensa a fare il tuo dovere -
Affondò il suo viso sul mio seno lasciando una scia umida dove passava la sua bocca, sganciai i suoi jeans e li abbassò insieme ai boxer, toccai il suo sesso duro avvicinandolo al mio.
- Scopami Mattia - Dissi mordendogli il lobo dell'orecchio.
- Si Lizzy..... -
Abbassò il perizoma e mi penetrò arrivando subito fino in fondo, mi sdraiai all'indietro ansimando mentre si spingeva dentro di me e roteava il bacino, sapeva come usare le mani, il suo corpo, e le sue labbra sul mio seno mi stavano facendo impazzire.
Chiusi gli occhi raggiungendo l'orgasmo, sentivo il mio sesso stringersi intorno al suo mentre scosse facevano tremare il mio corpo.

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