Capitolo 2
Mattia
Da quando Serena mi aveva fatto vedere le sue foto non ero riuscito a smettere di guardarle, la notte veniva a trovarmi nei miei sogni, e adesso che l'avevo davanti mentre ballava con Elena e Serena sarebbe stato ancora più difficile non pensare a lei; nelle foto era stupenda, ma dal vivo lo era ancora di più.
- Oh! La stai consumando! - Mi disse Daniele iniziando a ridere mentre mi fissava.
- Mi sembra di essere ipnotizzato, non riesco a staccare gli occhi da lei e dal suo corpo - Dissi guardandola mentre faceva la scema con Elena per poi scoppiare a ridere.
- Dalle foto sembrava diversa - Aggiunse Marco.
- Ma che! Gli occhi, le labbra... era lei. Certo non immaginavo un fisico così -
- E ora che pensi di fare? - Domandò Daniele.
- E che devo fare. Me ne sto buono, altrimenti combino un marasma -
La guardai andare al bancone insieme alle sue amiche senza mai perderla di vista un secondo, quando passava gli uomini si voltavano a guardarla; e come dargli torto.
Aveva un fisico asciutto, ma i suoi seni stretti in quella canottiera di pizzo mi stavano facendo impazzire, per non parlare delle sue labbra carnose.
Alle 4:30 uscimmo dalla discoteca, lasciammo a casa Lucrezia, poi accompagnarono me, prima di dormire guardai un'ultima volta la sua foto e poi mi addormentai.
Il sabato mi svegliai nel pomeriggio e mi spostai sul divano a guardare la televisione, cenai con un panino e mi preparai per uscire; alle 21:00 ero già al bar, Serena stava parlando con Elena mentre Daniele e Marco stavano prendendo il caffè. Mi avvicinai alle ragazze e gli sorrisi.
- Lucrezia? - Domandai.
- Ci raggiunge più tardi, stasera aveva la partita Mattia -
- La partita? Che partita? -
- Gioca a pallavolo, di solito il sabato sera ha la partita -
- Dov'è a giocare? - Chiesi guardando l'orologio.
- A Coverciano. Perché? Vuoi andare? -
- Non mi dispiacerebbe -
Montai i macchina mentre Serena avvisava gli altri, montarono tutti in macchina con lei e li seguii.
La vidi subito, in pantaloncini corti neri, la maglietta bianca sottorete, andai a sedermi nella prima fila seguito dagli altri.
- Da quand'è che ti piace la pallavolo? - Chiese ironico Marco sedendosi accanto a me.
- Da stasera. Ti disturba? - Chiesi ridendo.
- No no, era per sapere -
Guardai attentamente tutta la partita fissando soprattutto lei che si era accorta della nostra presenza e ogni tanto ci sorrideva. La vidi saltare e fece punto, la partita era finita, corse verso la panchina e un ragazzo castano la prese in braccio facendola girare, mi irrigidii per un istante e cercai Serena che era seduta accanto a Daniele.
- Chi è quello? - Le chiesi riferendomi al ragazzo.
- Tommaso, il suo allenatore - Mi rispose Serena.
- E queste attenzioni le serba solo a lei? -
- Mattia! Ancora neanche ci stai insieme e già sei geloso? -
Scossi la testa e tornai a sedermi aspettandola.
Uscì mezz'ora dopo fresca di doccia, con la tuta della polisportiva e il borsone sulle spalle, abbracciò Serena.
- Ce l'hai fatta a venire a vedere una partita della tua vecchia squadra! - Gli disse.
- Puoi ringraziare Mattia, non me! È voluto venire lui! - Rispose strizzandole l'occhio.
Abbassai lo sguardo quando si voltò a guardarmi.
- Comunque complimenti Lucre - Aggiunse Daniele.
- Lucre non si può sentì Daniele! Chiamami Lizzy! - Rispose ridendo.
- Che si fa adesso ragazzi? - Domandò Marco.
- O si va a bere qualcosa..... oppure si potrebbe andare al Miglio, e fare una partita a biliardo - Disse Daniele abbracciando Serena da dietro.
- Ci manca il quarto giocatore - Aggiunsi.
- Lizzy sa giocare a biliardo! - Esclamò Serena mettendosi in mezzo.
Guardai Lucrezia che sorrise appena.
- Ebbene si! Sono un maschiaccio! - Ammise ridendo facendoci ridere tutti.
- Aggiudicato il biliardo! Lizzy vieni in macchina con me? - Chiesi facendomi coraggio, da qualche parte dovevo cominciare.
- Si, andiamo! -
Montammo in macchina, aspettai che gli altri partissero e li seguii.
- Quindi sai giocare anche a biliardo.... - Dissi abbassando la radio.
- Mi hanno insegnato mio padre e mio fratello quando ero più piccola -
- Invece di uscire con le amiche giocavi a biliardo? -
- Mi divertivo di più! Non avevo amiche ma solo conoscenti, la prima amica che ho avuto è stata Serena, ci siano piaciute subito. Così diverse eppure così uguali -
- Giocava a pallavolo con te? -
- Non solo, andavamo alle scuole medie insieme, mi convinse lei a segnarmi a pallavolo nella sua squadra -
- Credo di non aver mai visto una donna giocare a biliardo.... -
La sentii ridere, mi piaceva il suono della sua risata.
- Adesso non lo dici più! - Mi rispose.
In sala biliardo c'erano rimasti solo due signori anziani che si allenavano per il torneo, le ragazze presero da bere anche a noi mentre preparavamo il tavolo da biliardo e ci raggiunsero, Serena e Elena si misero sedute al tavolino accanto al nostro tavolo.
- Io gioco in coppia con Lizzy - Dissi passandole una stecca.
- Nessun problema! - Rispose Marco.
Aveva ragione, sapeva giocare bene, la guardavo piegarsi sul tavolo per tirare, avrei voluto prenderla subito in quel momento, il mio cervello stava andando in pappa letteralmente.
Vincemmo due partite di fila e andammo a sederci al tavolo.
- Oh! Cambiamo gioco Marco! Non siamo buoni! - Disse Daniele a Marco.
- Ve l'avevo detto che sapeva giocare! La mia amica è piena di risorse! - Esclamò Serena.
- Che pensi Lizzy? - Le chiesi vedendola assente.
- Eh? Niente, pensavo di non aspettare la prossima settimana per riprendere il lavoro ma di avvantaggiarmi -
- Si, avvantaggiati quanto vuoi, basta che la sera metti il capo fuori! - Le disse Elena.
Lizzy le sorrise. - Si, infatti, mi porterei avanti per quello - Rispose.
Erano quasi le due di notte quando uscimmo dal locale, anche i due signori anziani si stavano preparando per andarsene.
- Mi accompagni tu Mattia? - Mi chiese Lucrezia una volta fuori.
- Certo! -
Salutammo gli altri e montammo in macchina, una volta sotto casa sua misi le quattro frecce e spensi il motore voltandosi a guardarla, aveva gli occhi più azzurri del mare, mi sorrise.
- Giochi tutti i sabati? - Le chiesi.
- Quasi tutti, stavo pensando di smettere, non ce la faccio a lavorare, andare agli allenamenti e giocare -
- E con il tuo allenatore? -
- Con il mio allenatore cosa? -
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