Capitolo 17
Mattia
- Lizzy -
- Dimmi amore -
- Ti prego -
- Mi preghi cosa Mattia? - Rispose ridendo.
- Non riesco a dormire così! - Dissi tirando giù le coperte, ero eccitato, avevo voglia di lei, mi sarei accontentato anche della sua bocca.
- È da quando sei entrata in questa stanza che sto così -
- Ma se entra qualcuno? -
- Hai sentito l'infermiera, non tornerà prima di domani mattina! Ti prego Lizzy. Voglio sentire la tua bocca su di me -
Si alzò dalla sedia, spensi la luce nel caso davvero qualcuno entrasse, le sue mani abbassarono i miei boxer facendomi sentire finalmente libero, poi le sue labbra si avvicinarono al mio sesso, passò la sua lingua sulla punta scendendo lentamente, tremai di piacere.
- Lizzy ti prego. Così mi fai morire! Prendilo in bocca! - Ansimai.
Avvicinò le sue gambe al letto e finalmente lo accolse nella sua bocca facendoselo arrivare fino alla gola. Con l'unica mano libera dalla flebo accarezzai le sue cosce nude ringraziandola mentalmente per essersi messa un vestito corto. Salii, afferrai i suoi slip abbassandoli un po', accarezzai il suo sesso già umido prima di infilare due dita dentro di lei. Gemette fermandosi. - Che stai facendo? - Mi chiese.
- Non preoccuparti Lizzy, quando stai per venire tu vuol dire che sto per venire anche io. Continua ti prego -
Era diventata più brava rispetto alla prima volta che l'aveva fatto, mugolava mentre continuava a pompare sempre più veloce.
Mossi le dita dentro di lei sfiorando il clitoride con il pollice.
- Stai per venire Lizzy? - Chiesi ansimando per il piacere.
- Si - Rispose staccandosi un istante.
- Anche io..... continua. Ci sono quasi -
Non staccò le sue labbra, continuò fino a che non mi svuotai nella sua bocca scosso da spasmi di piacere.
Solo dopo si alzò soddisfatta del suo e del mio lavoro.
Avvicinai il viso al bordo del letto.
- Adesso avvicinati, voglio ripulirti come hai fatto con me -
- Ma Mattia... -
- Niente ma. Fai cosa ti ho detto -
Si avvicinò al letto e tirò su il suo vestito.
- Fai la brava Lizzy! Allarga le gambe e avvicinati! Non farti dire tutto! -
Appoggiò un ginocchio sul bordo del letto e avvicinò il suo sesso alle mie labbra, leccai lentamente godendo del suo sapore, non riuscivo a staccarmi dal suo sesso, era come una droga.
Poi si spostò, tirò su i suoi slip e si mise seduta sulla sedia.
- Dammi un bacio Lizzy -
Baciai le sue labbra, le morsi, e infilai la mia lingua nella sua bocca cercando la sua; avevo fame di lei.
- Cazzo Lizzy, quando esco di qui voglio stare dentro di te tre giorni di fila -
Rise facendo ridere anche me, la sua risata era contagiosa.
La guardai addormentarsi sulla sedia mentre il riflesso della luce che veniva da fuori illuminava il suo profilo, poi riuscii ad addormentarmi.
La mattina dopo Lizzy uscì dalla stanza quando il dottore venne a visitarmi, notai che anche lui si voltò a guardare le gambe chilometriche della mia ragazza e mi sorrise.
- Allora come ti senti oggi? -
- Meglio dottore. Vorrei tornare a casa -
- Ancora mi sembra presto -
- O mi dimette o firmo io per uscire -
- Devi assicurarmi che starai a riposo almeno altri due giorni Mattia -
- Va bene! Starò a riposo -
- Bene. Vado a preparare i fogli e a segnarti le medicine che devi prendere. Puoi vestirti - Disse uscendo.
Lizzy rientrò poco dopo mentre io stavo per alzarmi dal letto.
- Cosa fai? - Mi chiese avvicinandosi di corsa.
- Mi dimette. Voglio vestirmi, non ce la faccio più a stare chiuso qui dentro -
Mi aiutò a mettermi la tuta con la quale mi avevano portato in ambulanza, mi allacciò le scarpe da ginnastica e mi alzai, era una sensazione nuova vedere qualcuno che si prendeva cura di me.
- Casa mia o casa tua? - Mi chiese una volta in macchina.
- Casa mia - Risposi appoggiando una mano sulla sua coscia.
Entrati in casa mi andai a sedere sul divano e distesi le gambe, sembrava strano ma mi sentivo stanco, Lizzy tirò fuori dalla busta le medicine che si era fermata a comprare strada facendo e venne a darmi un bacio sulla fronte.
- Come ti senti? - Mi chiese.
- Un po' stanco -
- Adesso ti preparo qualcosa da mangiare e poi vai un po' sul letto che alle 17:00 passano Daniele e Serena -
- Avevo altri programmi - Dissi afferrando la sua mano.
- Il dottore ha detto che devi riposarti -
Gli feci spazio sul divano battendo la mano per farla sedere.
- Sei stata agli allenamenti in questi giorni? - Le chiesi.
- No, stavo troppo male per fare qualsiasi cosa -
La strinsi a me, mi era mancato il suo profumo.
- Mi dici cosa hai fatto l'altra sera? - Mi chiese.
- Non ho voglia di parlarne Lizzy -
- Invece me ne parli! -
- Sono venuto a casa dopo che mi hai mandato la lettera per email, ero incazzato nero, ho bevuto qualche birra e sono uscito. Sono andato a un bar che frequentavo qualche anno fa dove ho ritrovato alcuni ragazzi, ho continuato a bere e... sono tornato a casa -
- Altre cazzate! Quanto pensi di continuare a dirmi cazzate Mattia? Non ti è bastato? -
La guardai. - Cosa vuoi sapere? Parla! -
- Sei tornato a casa con della cocaina Mattia! -
Sospirai. - E allora? Stavo male Lizzy! Non era la prima volta che lo facevo! Forse a distanza di anni mi ha fatto male! -
- E perché non me l'hai detto? Mi hai raccontato tutta la tua giornata tralasciando proprio quel pezzo! -
- Lizzy non voglio litigare di nuovo! -
- E allora dimmi le cose come stanno! -
Rimasi in silenzio qualche minuto, poi presi la sua mano.
- Ho reagito male a leggere la tua email. Egregio signor Gambassi Mattia.... quando qualche ora prima avevamo fatto l'amore -
- Pensavi fosse una lettera di scuse? Non dovevo essere io a chiederti scusa! -
- Ti ho mandato un messaggio con scritto che volevo parlarti, ma tu non mi hai neanche risposto Lizzy! Ancora avevo solo bevuto, le cose potevano andare differentemente -
- Comodo dare la colpa a me -
- Comunque ho deciso che la tua lettera la firmo -
- Cosa? È uno scherzo? - Mi chiese spalancando i suoi occhi azzurri.
- No, ci ho pensato. Adesso ci sono io con te, penserò a tutto io. Tu ti occuperai della casa, della spesa, di me e dei nostri figli -
Cominciò a ridere. - Quale parte del discorso ti fa ridere - Continuai.
- Tutto quello che hai detto Mattia -
Mi avvicinai al suo viso e baciai le sue labbra.
- Non vuoi prenderti cura di me? - Chiesi continuando a baciarla.
- Si... certo, ma voglio lavorare -
- I miei mi hanno lasciato abbastanza soldi per campare una squadra di calcio, e poi basta che lavoro io -
- Adesso basta. Vado a prepararti il pranzo - Disse alzandosi.
- Si ma vedi di mangiare anche tu, hai perso qualche chilo in questi giorni! -
Io e Lizzy mangiammo la pasta con il sugo che era riuscita a fare con i pochi ingredienti che erano rimasti nel frigo, poi mi accompagnò in camera.
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