Capitolo 15

Paola mi aveva consigliato di dirgli tutta la verità a Lizzy, altrimenti avrei rischiato di perderla, e adesso ero deciso più che mai a parlargliene, soltanto il pensiero che mi lasciasse mi lasciava senza fiato.
- Lizzy devo parlarti - Dissi una volta montati in macchina.
I suoi occhi mi guardarono con un misto di tristezza e preoccupazione.
- Mi prendi gli occhiali da sole nel cruscotto? - Continuai.
Lei aprì il cruscotto, per cercare i miei occhiali alcuni fogli gli caddero tra i piedi, ma uno in particolare la colpì.
- Fammi capire.... tu saresti il mio capo? - Disse alzando il viso dalla lettera che stava leggendo.
- Volevo... parlarti di questo - Risposi accostando la macchina mettendo le quattro frecce.
- Chi cazzo sei Mattia? Con chi sono andata a letto per questo tempo? - Mi chiese e una lacrima rigò il suo viso.
Provai ad afferrare la sua mano ma la tolse e aprì lo sportello.
- Lizzy aspetta un attimo.... - Non finii la frase che era già scesa e aveva cominciato a correre.
Spensi il motore e scesi anche io correndogli dietro, dopo diversi metri riuscii ad afferrarla per un braccio.
- Fermati cazzo! Ascoltami! - Dissi riprendendo fiato.
- Ascoltare cosa? Tutte le cazzate che mi dici? -
- Lizzy non ti ho detto nessuna cazzata. Non sapevo come dirtelo! -
- Da quant'è che lo sai? -
- Non avevamo ancora fatto l'amore Lizzy, ogni sera ci provavo a dirtelo ma non ci riuscivo, avevo paura che tu mi lasciassi -
- Beh, adesso sarai contento -
- Che vuoi dire Lizzy? -
- Che questa è stata l'ultima cazzata che mi hai raccontato. Non voglio più vederti Mattia -
- Lizzy non mi lasciare -
- No! Sei tu che mi hai portato a farlo! Mi hai fatto lavorare per una notte intera soltanto per farmi saltare gli allenamenti... te ne sei fregato se mi hai vista stanca! -
Si allontanò di qualche passo e afferrai la sua mano.
- Lasciami Mattia -
La guardai andare via, la testa mi pulsava, pensavo che scoppiasse da un momento all'altro, la stavo lasciando andare via così.
Tornai a casa, bevvi qualche birra, mi feci la doccia e andai alla palestra dove si allenava, ma una ragazza mi disse che non era andata, probabilmente si sentiva di merda come me e aveva preferito stare a casa, almeno per quello ero tranquillo.
Presi la macchina e guidai fino a casa sua, spensi il motore e rimasi seduto a fissare la sua finestra con la luce accesa, chissà cosa stava facendo.
Dopo un po' la luce si spense e vidi uscire dal portone Serena,scesi dalla macchina e attraversai di corsa la strada.
- Serena! - La chiamai.
Si voltò fermandosi. - Ciao Mattia! -
- Come sta Lizzy? - Chiesi senza girarci intorno; era la sua migliore amica, sicuramente le aveva raccontato tutto ed era l'unica che poteva aiutarmi.
- Non sta tanto bene, mi ha chiamata alle 18:30 e sono venuta subito. Non ha voluto mangiare niente, ha solo bevuto qualche bicchiere di vino, adesso sta dormendo -
Sospirai. - Ti ha detto tutto? - Chiesi.
- Si, credo di sì. Ma cazzo Mattia! Avresti potuto dirglielo! -
- Avevo paura di perderla Serena! -
- E adesso invece cosa hai risolto? Non sarà facile convincerla a tornare con te -
- No, no Serena, devi aiutarmi invece! Sto impazzendo ed è solo qualche ora che non la vedo -
- Ci proverò, ma non posso assicurarti niente -
- Sono stato un cretino -
- Penso di si. Avevi tutta la sua fiducia Mattia, era entusiasta di te! Era un'altra persona, non l'avevo mai vista felice come in questi giorni -
- Cosa posso fare? -
- Per il momento niente. Vai a casa, vai avanti con la tua vita. Io domani proverò a parlarci di nuovo -
- Ok. Grazie Serena -
La salutai, montai in macchina e dopo aver dato un'ultima occhiata alla sua finestra tornai a casa.
La mattina dopo andai a lavoro come mi aveva detto Serena, mi rifiutai di parlare anche con Ines tanto era il mio malumore, avevo dormito male senza di lei al mio fianco, ed ero andato a letto ubriaco mezzo; era impossibile che avessi perso la testa in questo modo per una ragazza, eppure era successo.
Sentii il suono di una email e guardai il mio PC: email di Lizzy; forse non era tutto perduto.
" Egregio Sig. Mattia Gambassi
Le scrivo per comunicargli le mie dimissioni a partire da oggi.
In allegato troverà la lettera. La prego di inviarmi una copia firmata.
Cordiali saluti
Lucrezia Baldi. "
- Questa è pazza!!! Egregio signor Mattia! Ti sei fottuta il cervello! - Urlai incazzato nero, afferrai il mio portatile scaraventandolo in terra e Ines entrò in ufficio preoccupata.
- Mattia! - Mi disse - Cosa succede? -
- Non succede un cazzo Ines! Sono un fottuto idiota! - Continuai ad urlare. Presi il cellulare e chiamai Serena che rispose al secondo squillo.
- Dimmi Mattia -
- Mi ha mandato la lettera di dimissioni! Egregio signor Mattia Gambassi.... adesso vado da lei e mi sente! -
- Mattia calmati! Non risolvi niente così! Era prevedibile che lo facesse! -
- Ah si? E io cosa dovrei fare? -
- Senti, resta in ufficio, vai avanti con il lavoro, non firmare la lettera! -
- Non potrei Serena, ho rotto il PC -
- Senti Mattia devi stare calmo! Con lei non funziona il comportamento che stai avendo adesso! -
- Ok... ok, ho capito! -
Riattaccai, mi alzai dalla sedia e misi il cellulare in tasca.
- Ines mi prendo qualche giorno. Pensaci tu qui. Hai carta bianca. Ma.... non firmare quella cazzo di lettera di dimissioni che è arrivata sulla mia casella di posta -
- D'accordo -
Uscii dall'ufficio e tornai a casa, mi buttai sul divano fissando continuamente il cellulare aspettando un suo sms che non arrivava mai.
" Lizzy ho bisogno di parlarti " Le scrissi su WhatsApp.
Aspettai qualche minuto, guardai la chat, l'aveva letto ma non aveva risposto.
Mi alzai, presi una birra dal frigo e iniziai a bere; di nuovo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top