Capitolo 14
Lucrezia
- Pensi di alzarti? - Mi chiese entrando in camera solo con un misero asciugamano legato in vita.
- Perché devo alzarmi? -
- Dobbiamo passare da tuo fratello a portargli le stampelle -
- Da tuo cognato? -
- Da mio cognato. Ok. Alzati adesso -
Sbuffai e appoggiai i piedi in terra, mi tirai su e mi avviai nel bagno.
- Sarebbe meglio se quando sono in casa girassi vestita Lizzy -
Mi fermai sulla porta a guardarlo.
- Sei proprio sicuro? - Chiesi.
Mi guardò dalla testa ai piedi inarcando un sopracciglio.
- No. Ho detto una cazzata -
Sorrisi e andai a fare la doccia canticchiando mentre l'acqua calda scorreva lungo il mio corpo.
Quando uscii dalla doccia entrando in camera per vestirmi Mattia era già pronto, ma il suo umore era cambiato.
- Ti ha chiamata il tuo allenatore. 3 volte - Mi disse passandomi il cellulare.
- Penso che possa anche smettere di telefonarti. Non voglio che vai agli allenamenti Lizzy - Continuò serio.
- Stasera ormai vado. Ci parlerò, devo dargli il tempo di rimpiazzarmi -
- Non c'è niente di cui parlare -
- Mattia se mi interessava Tommaso con quante volte mi ha chiesto di uscire starei con lui. Ho scelto te! - Dissi cercando di convincerlo.
Si avvicinò appoggiando le mani sui miei fianchi.
- Hai ragione. Scusa. Se vuoi continua a giocare, ma non deve toccarti neanche con un dito -
Gli sorrisi appoggiandomi a lui, mi preparai mentre Mattia preparava un caffè e una volta pronta entrai in cucina e richiamai Tommaso.
- Ciao Lizzy - Mi disse rispondendo. - Volevo sapere che fine avevi fatto, lunedì non mi hai avvisato che non saresti venuta - Continuò.
- Ho dovuto lavorare, mi dispiace -
- Stasera ci sei? -
- Stasera ci sono? - Ripetei guardando Mattia che annuì con la testa.
- Si, ci sono -
- Ok, allora ci vediamo dopo -
- Ok, ciao -
Mi avvicinai prendendo la tazzina dal tavolo, Mattia mi baciò sulla fronte prima di uscire dalla cucina. Sentii dei rumori poi riapparve con le stampelle in mano.
- Sei pronta? - Mi chiese.
- Si, andiamo - Risposi prendendo la mia borsa.
- Ciao ragazzi! Entrate! - Disse mio fratello quando ci aprì la porta dieci minuti dopo aver suonato il campanello.
Lo baciai sulla guancia. - Come stai? - Chiesi.
- Mi ha fatto un po' male stanotte. Mattia siediti -
Lui gli passò le stampelle e lo seguì sul divano.
- Hai sentito mamma e babbo? - Gli chiesi.
- No, sai com'è fatta mamma, si preoccupa subito -
- Si, forse hai fatto bene. Senti Fra devo dirti una cosa -
Mio fratello guardò prima me e poi Mattia.
- Non dirmi che sei incinta Lu! Ti prego -
Iniziai a ridere e anche Mattia.
- No... volevo dirti che Mattia non è un amico -
- Pensi davvero che sia scemo? L'avevo capito Lu.... vi ho visti entrare mano nella mano ieri sera. Mi fa piacere, pensavo che mi avresti presentato un ragazzino -
- No, ha la tua stessa età -
- Allora andremo d'accordo. Vero Mattia? -
- Spero di si -
Andai a sedermi accanto a Mattia che mi abbracciò.
- Carlotta? - Domandai a mio fratello non vedendola.
- È andata in farmacia, gli avevo detto di andare a lavoro ma ha insistito per prendersi una giornata libera -
- Beh, almeno i primi giorni quando fa più male un aiuto fa comodo - Gli rispose Mattia.
Dopo qualche minuto sentimmo dei rumori e Carlotta entrò in casa.
- Ciao ragazzi, buongiorno! - Ci disse sorridente come al solito. - Tieni tesoro, ti ho preso quello che mi avevi chiesto - Continuò passando una busta a mio fratello.
- Grazie - Rispose, poi guardò Mattia. - Pensa te, devo fare gli incidenti in motorino per riuscire a vedere mia sorella più spesso -
- Ma dai! E poi tu quante volte vieni da me? - Risposi offesa.
- Siete tutti e due uguali riguardo questa cosa - Ci interruppe Carlotta.
- Adesso che c'è il ragazzo di mia sorella ci vedremo più spesso. Anzi, perché non rimanete a pranzo? - Ci chiese Francesco.
- Ti va? - Chiesi a Mattia.
- Certo, perché no! -
- Ok Lu, vieni con me, andiamo a preparare qualcosa - Mi disse Carlotta e io la seguii in cucina.
Mattia
- Sono contento che mia sorella abbia trovato un uomo -
- Non ero molto convinto all'inizio... 10 anni sono tanti, però non riesco a stargli lontano - Risposi.
- Ha la testa dura, ma è una brava ragazza -
- Me ne sono accorto che ha la testa dura! - Dissi ridendo. - Litighiamo spesso - Aggiunsi.
- Voglio chiederti un piacere Mattia. Mia sorella sta andando sempre agli allenamenti vero? -
- Si, li ha saltato lunedì perché doveva lavorare, e stamani il suo allenatore l'ha chiamata quattro volte. Perché me lo chiedi? -
- Non... non mandarla da sola. Il suo allenatore non mi piace per niente, è sempre appiccicato a lei -
- L'ho notato anche io Francesco, è stata una causa delle nostre discussioni, volevo che smettesse di giocare -
- Menomale. Carlotta mi dice che sono troppo paranoico. Almeno non sono il solo -
- Stasera vado con lei, stai tranquillo -
- Ragazzi venite a tavola? - Ci disse dopo un po' Lizzy affacciandosi in salotto.
Aiutai Francesco ad alzarsi dal divano e andammo in cucina, in poco tempo le ragazze avevano fatto un risotto gamberetti e zucchine che dall'aspetto sembrava molto buono.
Mangiammo e passammo un po' di tempo con Francesco e Carlotta, poi guardai Lizzy.
- Andiamo Lizzy? Ho l'appuntamento, ti ricordi? -
- Si Mattia, andiamo - Risposi.
Salutammo suo fratello e Carlotta con la promessa di rivedersi presto e ce ne andammo.
- Ciao Lucrezia! - Le disse la psicologa una volta arrivati dandole un bacio sulla guancia.
- Ti trovo bene - Continuò.
- Si Paola. Sto molto meglio. Mattia lei è Paola - Mi disse presentandomela.
Era una donna sulla quarantina, alta, mora con i riccioli e gli occhiali. Gli diedi la mano sorridendo.
- Bene, possiamo entrare nel mio studio. Aspettaci qui Lucrezia - Disse Paola.
- Certo! - Rispose sorridente.
Rimasi dentro con la dottoressa parlandole dei miei problemi, mi sentivo un cretino ma lo stavo facendo per Lizzy che aveva scelto di stare con me, glielo dovevo.
Dopo circa un'ora e mezza e dopo aver preso un nuovo appuntamento per la settimana seguente uscii dallo studio, mi sentivo calmo e rilassato. Lizzy si alzò dalla sedia e mi prese per mano.
- Com'è andata? - Mi chiese.
- Penso bene per essere la prima volta -
- Piano piano ti sentirai sempre meglio! - Mi diede un bacio e uscimmo.
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