Capitolo 13
Mattia
La misi in ginocchio, attorcigliai la mano ai suoi capelli tirandola verso di me e la penetrai con una spinta decisa.
- Ahhh - Urlò.
Continuai a spingermi dentro di lei con spinte sempre più forti mentre lei spingeva il suo bacino all'indietro ansimando ad ogni mia spinta.
- Ancora.... - Disse quando rallentai.
Aumentai di nuovo le mie spinte, il sangue scorreva veloce dentro le mie vene, non pensavo che sarebbe venuta a casa mia, ma dentro di me lo speravo, anche a me mancava da impazzire, e quando avevo sentito il campanello avevo aperto sicuro che fosse lei.
La vidi stringere le lenzuola tra le sue mani, trattenne il respiro e affondò il viso sul materasso inarcando il bacino; stava venendo, diedi le ultime spinte e mi svuotai sulla sua schiena, poi senza dire niente andai in bagno.
La porta si aprì poco dopo, attraverso lo specchio vidi il suo viso, era completamente nuda e mi fissava.
- Che c'è - Chiesi.
- Che c'è? Dici sul serio? - Era incazzata, ed era ancora più bella.
- Cosa ti aspettavi dopo stasera? -
- Vai a fare in culo Mattia! Tu non mi meriti! Ti meriti una stronza come te! -
Chiuse la porta lasciandomi li.
Quando uscii dal bagno si era già rivestita, stava prendendo la sua borsa da sopra al divano, la afferrai per un braccio.
- Dove cazzo stai andando? -
- Via! Lontano da te Mattia! -
La strinsi a me, la sua borsa cadde con un tonfo sordo.
- Non te ne andare Lizzy - Dissi appoggiando la mia fronte sulla sua. - Ho bisogno di te - Continuai accarezzandole i capelli che profumavano di pesca.
- Non sono un oggetto Mattia, non puoi prendermi e lasciarmi come e quando vuoi tu, mi fa male questa situazione -
La portai in camera, le tolsi i vestiti e mi sdraiai insieme a lei appoggiando la testa sul suo seno, accarezzai la sua pancia piatta fino a che non si addormentò.
La mattina aprii gli occhi, baciai la sua spalla scendendo sulla schiena, il mio sesso pulsava dentro ai miei boxer soltanto a guardarla distesa nuda accanto a me, sfiorai il suo sesso con le dita e schiuse le sue gambe voltandosi a pancia sopra.
Mi sistemai in mezzo alle sue gambe, baciai il suo ventre piatto e la sua mano si spostò sulla mia testa accarezzandomi i capelli mentre la mia bocca scendeva sempre più in basso.
- Baciami - Mi ordinò.
Non me lo lasciai ripetere, volevo assaggiarla, sentire il suo sapore, allargai di più le sue gambe e passai la lingua sul suo sesso umido.
Alzò il bacino invitandomi a continuare, succhiai forte il clitoride, gemeva premendomi la testa, la penetrai con due dita continuando fino a sentirla completamente bagnata, tolsi le dita ed affondai dentro di lei con la lingua.
- Siii si Mattia - Urlò.
Aveva un sapore dolce, mi piaceva sentirla urlare per me.
- Vieni Lizzy? - Chiesi tornando subito a leccare il suo sesso.
- Si, sto per..... -
Trattenne il fiato e leccai tutti i suoi umori mentre lei si dimenava.
- Adesso voglio scoparti - Dissi togliendomi velocemente i boxer.
- Fallo, ti voglio dentro di me -
L'accontentai entrando nel suo corpo caldo con un gemito, i suoi seni si muovevano ad ogni mia spinta, con una mano ne accarezzai uno e subito il capezzolo si indurì, mi chinai e lo presi in bocca, le sue gambe cinsero i miei fianchi, eravamo un corpo unico.
- Sei così bella Lizzy -
Afferrò il mio viso avvicinandolo al suo, la sua lingua passò sul contorno delle mie labbra facendomi eccitare ancora di più.
- Voltati come ieri sera - Le dissi uscendo.
Mi sorrise e fece come le avevo chiesto.
Appoggiai le mani sul suo sedere sodo, mi misi in ginocchio e la penetrai di nuovo.
- Sei soltanto mia Lizzy -
- Si! -
- Il tuo corpo è mio -
- Si Mattia -
Venni quasi subito uscendo dal suo corpo, ogni volta che lo facevo era straziante, presi un fazzoletto e ripulii la sua schiena per poi sdraiarmi di nuovo accanto a lei.
- Non andare a lavoro - Mi disse.
- Non vuoi che vada a lavoro? -
- No, resta qui con me Mattia -
Le sorrisi e tempestai il suo viso di baci mentre lei rideva.
- Non posso -
- E dai! Sei il capo no? - Mi chiese.
- Si che lo sono -
- A quanto pare no se non ti prendi una giornata libera per stare con la tua ragazza -
- La mia ragazza? - Chiesi mordendola su un fianco. - Allora sei la mia ragazza? - Continuai.
- Se oggi resti con me.... potrei -
- Potresti? - Dissi ridendo. - Stai rischiando tantissimo Lizzy -
- Non ho paura di niente.... -
- Sei sicura? - Chiesi facendomi serio guardando i suoi occhi azzurri.
- Se sono con te non ho paura di niente -
Mi alzai dal letto, presi il telefono e chiamai l'ufficio.
- Ines - Dissi quando mi rispose. - Oggi non ci sono, ho un po' da fare. Ci vediamo domani - La salutai e mi sdraiai di nuovo.
- Chi è Ines? - Mi chiese guardandomi male.
- La mia segretaria -
- E quanti anni ha? -
- 25 - Mentii per vedere come avrebbe reagito.
- Adesso si spiega perché non volevi rimanere a casa -
Iniziai a ridere guardando il suo viso diventare rosso di rabbia.
- Non c'è niente da ridere Mattia -
- Vuoi che la licenzi? - Dissi continuando a ridere.
- Continua a ridere... - Fece per alzarsi ma la afferrai per un braccio facendola atterrare di nuovo sul letto.
- Lizzy! Ha 60 anni! Smettila! - Dissi.
- Giuramelo! -
- Te lo giuro! -
Montò sopra di me e iniziò a farmi il solletico.
- Sei uno stronzo Mattia.... -
Riuscii a bloccare i suoi polsi e ribaltai la situazione mettendola sotto.
- E adesso? - Le chiesi.
- Chiedimi scusa! -
Era ancora arrabbiata, lo vedevo dalle sue narici dilatate e perché non mi guardava negli occhi, mi chinai e la baciai, dovetti insistere un po' prima che la sua lingua cominciasse a muoversi con la mia.
- Scusa... non volevo farti arrabbiare, ma quando ti arrabbi sei ancora più bella - Le dissi staccandomi dalla sua bocca.
Mi alzai dopo poco e preparai i vestiti da mettermi.
- Che fai - Mi domandò.
- Vado a fare la doccia. Vuoi venire? -
- No -
- Come vuoi. Comunque lascio la porta aperta nel caso cambiassi idea... - Risposi sorridendole.
Mi sentivo bene, eppure dovevo dirgli ancora quella cosa, studiavo le parole ma poi una volta che l'avevo di fronte non riuscivo a dirle niente.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top