Capitolo 12
- Elena ne parliamo dopo a casa! - Si alzò Marco dalla sedia.
Sembrava averla incenerita con lo sguardo, rimasi male della sua reazione, ma gli altri sembrarono non farci caso.
Serena cambiò subito discorso cercando di sistemare le cose, ma ormai il vaso era rotto; stanotte mentre io forse avrei fatto l'amore con il mio ragazzo qualcuno avrebbe litigato di brutto.
Una volta in casa cominciai a spogliarmi per mettere il pigiama.
- Perché Marco ha reagito in quel modo? - Chiesi a Mattia che era disteso sul letto ad aspettarmi.
- Hanno sempre avuto questo tipo di problema loro, anche all'inizio della loro storia. Elena pensava addirittura che lui avesse un'altra -
- Questo tipo di problema? Che intendi? -
- Diciamo che Marco.... non ha tanta voglia di fare l'amore con Elena -
- Non è innamorato di lei? - Chiesi d'impulso e lui mi sorrise.
- Ma si che lo è! Io e Daniele abbiamo provato a parlarci, ma è molto riservato -
- Capisco -
- Adesso vieni qui? Io non ho il suo problema. Io farei l'amore con te a tutte le ore -
Andai a rannicchiarmi vicino a lui.
- Sei pronto per domani? - Dissi riferendomi all'incontro con la psicologa.
- Si. Tranquilla. Va tutto bene se te sei con me -
Iniziò ad accarezzarmi la schiena da sotto la maglietta, era impossibile resistere al tocco delle sue mani, ti accarezzava lentamente facendoti perdere lucidità, poi le sue carezze diventavano più intime, fino a che non ti annientavi completamente a lui senza neanche rendertene conto, le sue labbra accarezzavano il mio collo lasciando una scia umida piacevole, appoggiai il ginocchio sul suo fianco stringendomi a lui, il suo sesso premeva contro il mio provocando mille brividi lungo la mia spina dorsale.
In quello stesso momento il mio cellulare iniziò a suonare, erano le 22:40, chi poteva essere a quell'ora? Mattia si fermò e mi guardò con aria interrogativa.
Mi alzai e presi il cellulare dalla borsa; era mio fratello.
- Francesco! - Dissi spaventata.
- Ciao Lu.... senti, sono in ospedale, ho fatto un incidente con il motorino -
- Ma stai bene? Cosa ti sei fatto? -
- Ho solo una gamba rotta. Ma mi serve un piacere, sai che Carlotta non guida la macchina, dovresti venire a prendermi e portarmi a casa -
- Il tempo di vestirmi e arrivo! -
- Chi è Francesco? - Mi chiese Mattia.
Sorrisi, era geloso. - Mio fratello. Senti, devo andare a prenderlo in ospedale per accompagnarlo a casa, la sua ragazza non guida la macchina -
I suoi muscoli si rilassarono sentendo la parola " fratello " uscire dalla mia bocca.
- Ti accompagno -
Ci vestimmo velocemente e Mattia volle prendere la sua macchina.
Francesco mi stava aspettando nella sala d'attesa del pronto soccorso, aveva qualche graffio sul viso e la gamba ingessata, ma vederlo mi tranquillizzò, corsi ad abbracciarlo.
- Hey! Sto bene! - Mi disse stringendomi.
Mattia era immobile dietro di me.
- Chi è il tuo amico? - Mi chiese guardandolo.
- Lui è Mattia! -
Si presentarono, sarebbero diventati buoni amici.
Mattia lo aiutò ad alzarsi e lo prese sotto braccio.
- Ti ci vorranno le stampelle. Le hai? - Gli chiese muovendo qualche passo verso l'uscita.
- No -
- Domani te le porto io allora, così sarai autonomo - Gli rispose sorridendo.
Lo accompagnammo a casa, Carlotta era spaventata a morte.
- Grazie ragazzi, non avrei saputo come fare senza di voi! - Ci disse quando arrivammo in cima alle scale.
- Tranquilla Carlotta, va tutto bene. Domani ti portiamo le stampelle - Dissi.
- Ok, grazie ancora -
Mattia era diventato improvvisamente silenzioso, per tutto il tragitto verso casa non mi rivolse parola.
- Tutto a posto? - Gli chiesi una volta in casa.
- No, non è tutto a posto! - Mi rispose alzando il tono della voce.
Lo guardai senza capire il motivo del suo cambio di umore.
- Così io sarei un tuo amico.... un amico di letto Lucrezia? Uno qualsiasi dal quale ti fai scopare di tanto in tanto? -
- Ma cosa stai dicendo Mattia? - Dissi spalancando gli occhi.
- Quando tuo fratello ti ha chiesto chi era il tuo amico.... non fare finta di niente! -
- Ma non ci ho fatto caso! Ero preoccupata per lui Mattia! È questo il problema? Per questo non mi hai rivolto parola? -
- Ti sembra una cosa da poco? -
- Si Mattia! Una stronzata! -
La sua mano colpì forte la mia guancia.
- La stronzata è stata averti conosciuta! Aver creduto a tutte le tue cazzate Lucrezia -
- Vattene Mattia. E stai lontano da me! -
- Me ne vado.... ma ricordati una cosa. Tu sei soltanto mia Lucrezia! Non sarai mai di nessun altro! -
Lo guardai uscire da casa mia sbattendo la porta, mi misi seduta sul divano a pensare mentre aspettavo che facesse giorno.
Passò qualche ora, sentivo la sua mancanza, mi alzai dal divano e dopo essermi cambiata uscii di casa. Suonai il campanello di casa di Mattia e il portone si aprì; salii le scale trovandomelo davanti.
- Entra - Mi disse dandomi le spalle. Nella penombra della stanza le sue cicatrici erano ben visibili.
- Perché sei venuta - Continuò incrociando le braccia al petto.
Mi avvicinai appoggiando le mani sui suoi fianchi.
- Mi mancavi Mattia, mi mancavano le tue mani, i tuoi baci.... -
- Sai che non voglio che esci di casa da sola di notte -
Aveva capito cosa gli avevo detto?
- Lo so, ma era l'unico modo -
- Potrei farti del male stasera Lizzy. Non voglio che stai qui -
- Puoi farmi tutto il male che vuoi, basta che mi tieni qui con te -
- Lizzy.... -
- Non me ne vado Mattia! - Risposi caparbia.
Mi sollevò da terra e mi appoggiò al muro, le sue labbra finalmente tornarono dove dovevano stare; sul mio collo.
A tastoni, facendomi sbattere più volte sulle pareti riuscì a portarmi in camera, sfilò il mio vestito e gli slip, mi spinse di nuovo facendomi appoggiare il viso sul muro, sentivo il suo sesso strusciare sul mio sedere, mille brividi percorsero il mio corpo sentendo il contatto con il muro freddo.
Dopo aver baciato la mia schiena, mi fece sdraiare sul letto a pancia sotto.
- Adesso non piangere se ti faccio male perché ti avevo avvertita - Mi disse prendendomi per i fianchi con le sue mani calde.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top