Capitolo 17
Christopher
Sento come un profumo dolce e allo stesso tempo forte, in qualche modo mi tranquillizza rendendomi più sereno. Mi ricorda tanto il suo profumo, mandorle appena tostate. Apro gli occhi e noto che ormai fuori si è fatto buio. La camera è riflessa solo dal caldo e candido bagliore della luna. Mi giro su me stesso e qualcosa mi abbraccia saldamente da dietro, come se dovessi sfuggirgli da un momento all’altro. Mi volto di scatto, terrorizzato dall'idea che possa essere Nicole. Dopo due anni, per lei è ancora difficile la nostra separazione. La nostra storia è cominciata un po' per caso, se così si può dire.
Flashback
Lavoravo da diverso tempo, per la CIA. In quel periodo avevo una missione importante. Un uomo di nome Carlos Ramones, era ricercato da diverso tempo per spaccio di droga e ecstasy ed ogni volta era riuscito a fuggire. La mia missione, era trovare quest’uomo. Oramai da diversi anni, era sfuggito a chiunque: F.B.I. inclusa e questa volta toccava alla CIA cioè piú precisamente, a me. Ormai era diventato il mio pensiero fisso e quella sera sarebbe stato finalmente arrestato. Una sera ad un evento benefico a cui sapevo che vi avrebbe partecipato, ho conosciuto Nicole.
Nicole, era di una bellezza sublime. Ricordo quel vestito verde acqua, con lo scollo a V che lasciava intravedere qualcosa di altamente interessante. Inoltre il colore del suo abito, risaltava il rosso ardente dei suoi capelli riccioli e da donna selvaggia, la quale era. Erano raccolti da un lato con un fermacapelli argentato. Mi avvicinai a lei, non dimenticandomi certo del lurido trafficante per cui ero lì. Era appoggiata al bancone dei cocktail con lo sguardo attento e guardingo. Il che mi dava da pensare, ma lì per lì non gli prestai più di tanta attenzione.
L’evento aveva come scopo, di donare ai bambini più bisognosi, dei bellissimi regali e ovviamente soldi per poter andare a scuola e comprarsi abiti. Tra i tanti doni, c’erano dei bellissimi peluche ognuno diverso dall’altro. In quei tanti peluche però, c’era qualcosa di importante per me, diverso dal semplice dono. Si trattava di pura polvere bianca il nome più adatto è: droga. Però in tutta questa storia, c’era una cosa che il mio caro amico Carlos non sapeva, che la droga sarebbe stata presa da me e lui avrebbe finalmente passato il resto della sua vita, in una prigione videosorvegliata ventiquattrore.
Nicole quella sera, sorseggiava del margarita e avrei voluto che quel rossetto rosso, che restò marcato al bordo del bicchiere fosse stato marcato sulle mie labbra. Cazzo se era eccitante. Ancora oggi, penso che anche lei sapeva di esserlo.
Mancavano solo venticinque minuti al segnale che mi avrebbe fatto avvicinare ai dolcissimi peluche. Il piano era semplice: I peluche sarebbero spariti e a prenderli sarebbero stati gli scagnozzi di Carlos, che nel momento dell’asta si sarebbero dileguati per consegnare la merce ai compratori.
Alle ore undici, l’asta avrebbe battuto l’ultimo dono e a quel punto sarebbe stato il mio momento, fermarli e sbattergli in gattabuia.
I miei uomini erano già pronti in posizione sul retro, ed io aspettavo solo di poter a fine serata gioire la mia vittoria. Ma purtroppo non fu così, non ero l'unico interessato a quel bastardo, dietro a tutto il piano anche Nicole ne faceva parte. Infatti fu lei ad arrestarlo e fu lei che vinse quella sera. Però in tutta onestà vinsi anche io, vinsi lei.
°°°°
Presente
Non potevo essermi sbagliato era lei. Il suo profumo agrodolce, lo riconoscerei tra mille. Jess è qui nel mio letto. È qui per me. Sapevo che non si sarebbe arresa nonostante tutto quello che gli sto causando. Adesso appena i suoi stupendi occhi si apriranno, scoppieranno di rabbia repressa. Ed io subiró il suo dolore. Il dolore che io stesso gli sto procurando.
Dorme su un fianco. I capelli gli ricadono sul volto, coprendogli il suo meraviglioso viso. Faccio in modo da non svegliare quell’angelo che dorme rannicchiata al mio fianco. È così bella che potrei guardarla per il resto della mia esistenza. Gli sposto una ciocca dietro l’orecchio, in modo da poterla ammirare, nonostante il buio. Quel viso candido e puro deve essere ammirato e non nascosto. È talmente pura la sua anima, che non posso smettere di pensare, che non si merita un uomo come William Brown; oppure più semplicemente un uomo come me.
Lei dovrebbe avere un uomo che la sappia adorare, lodare e amare. Qualcuno che sappia apprezzare ciò che può davvero offrire. Lei non è come una ragazza qualunque, lei ha una forza e una tenacia che va ben oltre tutto. Ancora non si rende conto quale potenziale e grinta possiede dentro di lei, ma presto lo scoprirà. Anzi forse già da questa sera. Mentre accarezzo quel volto angelico, lei comincia ad agitarsi e muoversi. Credo stia sognando, ma non voglio svegliarla potrebbe spaventarsi e non voglio.
Pronuncia parole incomprensibili e poi tutto ad un tratto dice:
“ Tu sei il mio tutto, Christophe-r. Ora… e per sempre. Ti………...…. Amo “
Aspetta lei ha detto che mi ama? No, non è possibile. Rimango esterrefatto dalle sue parole. Non posso credere che lei sognava me. Non può sognarmi e soprattutto amarmi. È folle. Lei mi ama. Ama me.
“Ci credi, lurido bastardo?”
Dal suo volto iniziano a scendere lacrime e nonostante quelle parole dette nel subconscio, lei continua a muoversi e chiamarmi come se stesse cercando di raggiungermi. Ma lei non sa una cosa, che io non sono così lontano. Sono accanto a lei e posso proteggerla e avere cura di lei, perché è qui con me. Lei è tra le mie braccia.
<< Ehi, Jess… Svegliati va tutto bene. Ci sono. Sono qui. >>
<< Christopher? No. >>
<< Sshh.. Sono qui. Calmati, adesso. Non vado da nessuna parte. >>
La stringo forte a me, cercando di calmarla e accarezzandogli la testa delicatamente, come fosse una bambola di porcellana. È così fragile in questo momento e mi si spezza per l’ennesima volta il cuore. L’idea che la colpa di tutto questo, sia solo mia. Mi fa odiare me stesso ancora di più. Non voglio che soffra nuovamente. Voglio amarla e accudirla. Ma come? Però ora non voglio pensare a cosa accadrà. L’unica cosa che voglio adesso, è averla qui con me.
Il suo diavolo ora è tra le braccia del suo angelo.
<< Sono qui, non piangere. >> Mi avvicino ancora di più a lei, afferrandole il viso ricoperto di lacrime. Avvicino le mie labbra al suo morbido e delicato viso e una ad una spazzo via le lacrime che continuano a scorrerle, con semplici, soavi, caldi e amorevoli baci. Mentre la bacio ad ogni lacrima che scende, sento il suo respiro regolarizzarsi.
<< Jess? >>
<< Cosa? >>
<< Io … >>
<< Tu cosa? >>
<< Io, ti amo. >> Dico. E la bacio.
Adesso sono sicuro che lei può essere solo mia e di nessun'altro. Nemmeno di William. Solo di Christopher. Lei non è la mia missione lei è più di questo è il mio tutto.
“ Jess, tu sei il mio tutto. “
°°°°
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top