Capitolo 6
20 novembre
Il lavoro con la compagnia è iniziato a pieno regime. Abbiamo prove tutti i giorni. Io mi sono imposta un obiettivo e darò il massimo per raggiungerlo.
Sono sempre stata una grande testarda, ciò che volevo lo ottenevo con tutte le mie forze.
Ed è ancora così, lotto sempre per le cose che realmente voglio.
In questo caso ho tanto per cui lottare. Raggiungerei due mete con un'occasione.
Il mio sogno professionale e l'uomo che mi ha stravolto il cuore.
Oggi ho dovuto abbandonare un po’ prima le prove in quanto ho un appuntamento con Nicolò, se trovo il coraggio ed il momento giusto oggi chiudo definitivamente la nostra storia.
Visto che io a Genova non riesco mai a ritornare a causa delle prove e lui è sempre in giro per lavoro abbiamo trovato una giornata adeguata per entrambi.
Incredibile ma vero, la ritardataria cronica che sono oggi è in anticipo.
Sono stupita di me stessa.
«Ciao splendore» annuncia la voce di Nicolò alle mie spalle.
«Nico ciao! Mi hai fatto prendere un colpo.» esclamo voltandomi di scatto nella sua direzione.
«per così poco? Sai ti ho osservato da dietro le spalle per dieci minuti. Volevo proprio gustarmi questo momento.» questa risposta non mi piace affatto.
«addirittura?» faccio l'indifferente.
«Beh sai non capita mica tutti i giorni che Miss Lola Parodi arrivi in anticipo ad un appuntamento.» noto che siamo in vena di simpatia oggi
«Che simpatico!» rispondo
«Ah no aspetta mi devo correggere. Non capita mai.» non so quanto durerà tutto questo umorismo.
«Va bene.. va bene, non farla troppo lunga.» inizio a scocciarmi, mi infastidisce quando gli altri hanno ragione e rivendicano il loro parere continuamente.
«lo sai che ho ragione.» lui mi conosce bene e so che lo fa a posta.
«Vero, ma non ti montare la testa.» aggiungo irritata.
«stai bene?» domanda serio.
«Si non c’è male. tu?»
«Secondo me tu non stai bene.» lo osservo con gli occhi sbarrati.
«Ti ho appena detto di sì!»
«No, la mia Lola non mi avrebbe mai dato ragione così facilmente.» la mia Lola ha detto, mi infastidisce questo suo modo di parlare di me, non sono sua anzi non mi sono mai sentita appartenente a nessuno.
«dai Nico non sono in vena di giocare, sto benissimo di salute, sono solo stanca dalle prove infinite e poi lo so che sono una ritardataria è più forte di me lo ammetto.»
«Va bene. Cosa vuoi fare?» porto l'indice a picchiettare sulle labbra, segno che sto pensando.
«Non saprei. Qualche idea?» chiedo a lui.
«Ci prendiamo un aperitivo in quel bar?» indica la struttura di fronte a noi.
«si va bene. Ci sto!»
****
«Oggi mi affido a te. Ordina quello che vuoi, io vado a sedermi là in fondo» annuncio.
«Va bene.» risponde sorridente.
«Ah Nico niente alcolici mi raccomando.» oggi preferisco essere lucida e concentrata.
«ok.»
Direi che ho trovato un posto abbastanza appartato dove possiamo stare tranquilli.
«Eccomi. Ho ordinato tra poco arriva.» esclama avvicinandosi al tavolo.
«Bene.»
«Come procedono le prove?» mi domanda.
«abbastanza bene.»
«Sono contento che ti sia decisa ad inseguire il tuo sogno. Prima rifiutavi qualsiasi proposta di tuo padre.»
«Perché sai benissimo che mio padre con tutte le conoscenze che ha mi rimediava direttamente il posto senza nemmeno fare un provino ma a me non piace essere raccomandata e qui sto dando il massimo per mostrare ciò che valgo.» finalmente posso dimostrare quanto valgo realmente, senza raccomandazioni.
«Hai fatto bene sono veramente contentissimo per te.»
«Grazie Nico.» accenno un sorriso.
«Lola io sono venuto qui perché ti devo parlare di una cosa.» sembra il giorno delle confessioni.
«dimmi! Che succede?»
«Ecco sai che sono stato a Roma?» domanda con tono incerto.
«si.» affermo.
«Quell'incontro ha dato i suoi frutti. Mi hanno proposto un contratto a tempo indeterminato.» è una notizia fantastica anche se la sua espressione facciale mostra il contrario.
«Sul serio?» Dico esaltata.
«Eh si!» risponde lui non troppo contento.
«Sono felicissima per te. Te lo meriti proprio.»
«ti ringrazio.»
«come mai non mi sembri felice?»
«sono felice, anzi felicissimo solo che penso a noi, io e te, divisi tra Roma e Milano, inoltre ho parlato con Luna e mi ha accennato della possibilità di New York e forse..» si ferma, fa un respiro profondo.
«forse è meglio che ci dedichiamo alle nostre passioni vorresti dire?» mi affretto a terminare la sua frase, in fondo è proprio ciò che volevo.
«si. sai quanto ci tengo a te ma..»
«ma è meglio così. sono d’accordo con te Nico.» mi ritrovo a terminare un'altra frase iniziata da lui.
«Sul serio? Non te la stai prendendo? In fondo sono stato io ad insistere a farmi dare una possibilità.» vorrei ridere forte da farmi venire il mal di pancia dalla gioia che provo, ma mi contengo.
«Assolutamente! Insomma ci abbiamo provato ma siamo meglio come amici non credi?» gli chiedo sostenuta.
«si amica mia. Ricorda che per te ci sarò sempre.» dice prima di avvolgermi in un abbraccio.
«Anche io per te.» rispondo ricambiando l'abbraccio.
«Quindi stai sognando New York e non mi dici niente?»
«Beh lo sai che sono ambiziosa. Si è presentata questa possibilità e me la voglio giocare. Comunque oggi te l'avrei detto.»
«Fai bene davvero io sono felicissimo per te.» sono contenta di come abbiamo chiuso la nostra storia.
«Pure io per te. È giusto seguire i propri sogni.»
«Assolutamente bisogna dare il massimo così ti sentirai appagata da te stessa. È per questo che ti ammiro. Sei sempre stata una combattiva. Ti posso fare una domanda?» ho il terrore di cosa possa chiedermi.
«Dimmi!»
«Cos'è successo a Chicago?» ecco questo temevo.
«In che senso?» cerco di rimanere impassibile.
«Nel senso che sei tornata diversa. Non sei più la stessa di prima e anche con me ti comporti in modo differente.» cosa dovrei dirti Nicolò? Che mi sono innamorata? Mentre fingevo di essere la tua fidanzata mi sono innamorata veramente di un altro e oggi ti dovevo mollare ma ci hai pensato tu.
«Direi nulla di particolare. È stata una bella vacanza. Mi ha cresciuta interiormente.» sarebbe meglio dire toccata interiormente, ma meglio lasciare perdere questi piccoli dettagli.
«Hai detto tutto e nulla. Quando vorrai parlare sai che con me lo puoi fare vero? Anche se non stiamo più insieme siamo sempre amici no?»
«Sempre amici Nico ma davvero non è successo nulla di esaltante. Piuttosto il tuo lavoro? Ti appaga?» preferisco cambiare discorso perché non so per quanto posso reggere a fingere come se nulla fosse. Non sono il tempo che racconta bugie.
«Lo sai che amo la fotografia. Questo studio dove sono stato assunto è uno dei migliori sulla piazza. Ancora non mi sembra vero che mi abbiano assunto. Il materiale che ho presentato gli ha spiazzati.»
«Ti ho sempre detto che sei il migliore.»
«Siamo i migliori!»
«Meglio che torno a casa se no Luna mi darà per dispersa.» dico mentre raccolgo la borsa e il cellulare appoggiato sul tavolo.
«Si e io ho il treno per Genova passo dai miei genitori stasera e domani parto per Roma.»
«Bene. Salutami i tuoi genitori.» sono così gentili che mi dispiace dargli questa notizia.
«Certamente. Stasera dirò tutto anche a loro così nel caso vi incontraste non ti sentirai in imbarazzo nei loro confronti. Sai che erano molto affezionati a te.» è un bene ricambiato anche da parte mia, sono i suoceri che tutti vorrebbero, peccato che tra me e Nicolò non è scattata la scintilla.
«Lo sono anche io a loro e so che capiranno. Buon viaggio Nico.» gli do un bacio sulla guancia che ricambia.
«Ciao splendore.»
Un piccolo capitolo della mia vita è chiuso. Io e Nicolò non stiamo insieme. Ora mi sento a posto con la mia coscienza. Probabilmente se fosse successo prima del viaggio a Chicago avrei vissuto in modo diverso i momenti con Nicholas.
Sicuramente!
Perché molte volte mi trattenevo pensando di fare un torto a Nicolò.
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