Capitolo 29

Nicholas p.o.v.

Sono due settimane che non vedo e sento Lola. Penso che da un momento all’altro potrei raggiungere la pazzia. Non faccio altro che dedicarmi alle prove. Non so a quale scopo visto che di lei non c’è nemmeno l’ombra. Inoltre ieri Enrique, preoccupato per il mio stato pietoso, mi ha confessato che l’ha accompagnata all’aeroporto e che adesso sarà in Italia, ritornata alla sua vita e magari alla serenità che io le ho tolto. Mi sento in colpa per averle stravolto la vita per un mio capriccio. Dovevo tenere i miei sentimenti per me e non coinvolgere lei nella mia vita incasinata.
Spero stia meglio di me ora. Ho evitato di stressarla e cercarla continuamente. Le ho scritto solo un messaggio. Se vorrà ascoltarmi, parlarmi o solo vedermi lei sa dove trovarmi.

«tesoro sei ancora qui? Tra un’ora inizia l’evento, puoi andare a prepararti?» la voce squillante di mia madre invade i miei pensieri.

«mamma ti ho già detto che non mi interessa questa serata e non voglio esserci» ci mancava lei con la presentazione del progetto di cui non ha i protagonisti, anzi la protagonista. Non mi va di dirglielo e nemmeno di darle spiegazioni che non si merita.

«Nicholas ho detto che devi essere presente e ci sarai. Ora vado tra un’ora ci vediamo lì. Mi raccomando!» dato che insiste tanto andrò a vedere la pessima figura che farà quando chiamerà il nome di Lola.

Raccolgo il borsone ed esco dalla struttura ormai vuota. Vista l’importanza della serata sono tutti presi dai preparativi. Arrivato in strada, monto sulla moto e mi avvio in direzione casa. Giunto a casa appena entro mi dirigo verso il bagno e vado direttamente in doccia e rimango sotto il getto caldo per un tempo infinito. Mi aiuta a rilassarmi, sentire l’acqua che scorre sulla mia pelle è tranquillizzante. I ricordi con Lola occupano la mia mente e inevitabilmente all’acqua si aggiungono le lacrime. Sembro forte ma sono anche fragile. Soprattutto quando si tratta di Lola, lei è la mia grande debolezza. Un suono interrompe la mia riflessione, è il citofono che continua a suonare ininterrottamente. Esco dalla doccia, mi avvolgo un asciugamano in vita e vado a vedere chi c’è dall’altra parte. Apro il citofono ed è l’ultima persona che volevo vedere, Lauren. Schiaccio il tasto per aprire e attendo che arrivi.

«wow Ryan che attesa!»

«ciao anche a te Lauren. Cosa ci fai qui?» alza un abito per mostrarmelo e risponde «sono venuta a portarti questo. Tua madre si è raccomandata che lo portassi di persona a te.» addirittura si è preoccupata anche del mio abito è sorprendente l’attenzione di mia madre nei miei confronti quando si tratta di queste serate.

«non dovevi disturbarti. Grazie. Puoi andare adesso.»

«no ti aspetto. Preparati, così andiamo.» si accomoda sul divano mentre io prendo l’abito e mi chiudo in camera mia. In questo momento ringrazio il destino che Lola non ci sia, alla visione di me e Lauren che arriviamo insieme all’evento non potrebbe reagire bene e non ci sarebbe una spiegazione logica. Mi domando perché ho sempre lei tra i piedi, dovrei darle un taglio netto.
Finito di prepararmi usciamo, saliamo in macchina e ci avviamo verso la galleria allestita appositamente per questa serata.
Una volta entrato stacco il braccio dalla presa di Lauren che mi tiene come se fossi un cagnolino al guinzaglio e mi avvio verso un tavolino dove trovo Enrique.
Devo ammettere che il buon gusto a mia madre non è mai mancato. Ha allestito questa vecchia struttura abbandonata davvero alla grande. All'ingresso si scende una scalinata per arrivare al centro di una pista circondata da tavolini rotondi bianchi. Di fronte alla scalinata, sul lato opposto c'è un palchetto dove parlare e su un lato il DJ.

«Nicholas sei venuto?» mi domanda sorpreso Enrique.

«non avevo altra scelta Enrique. Mia madre è troppo stressante la conosci bene.» abbozza un sorriso che conferma ciò che dico e nel frattempo giusto mia madre sta iniziando a parlare dal microfono, dove richiede l’attenzione di tutti e ringrazia i presenti per aver preso parte a questa serata. Spiega il progetto di “Flashdance” e inizia a ringraziare i vari partecipanti a partire dalla troupe di ballo fino ai due protagonisti, cioè io e Lola. Per fortuna non ha chiamato nessuno sul palco ma semplicemente un ringraziamento per nominativo. Mi stupisce come sappia sempre cavarsela alla grande, sicuramente qualcuno l’avrà informata della sua assenza. Devo prepararmi al lavaggio del cervello che mi farà più tardi.

La festa ha inizio, la musica a tutto volume ricopre i discorsi dei presenti, alcune persone ballano e altre consumano bevande sui tavolini intorno alla pista. Io appartengo all’ultima categoria, insieme a Enrique e Lauren che si è aggiunta al gruppo.
La musica si ferma e il DJ comunica che la prossima canzone è una richiesta speciale.

SPAZIO AUTRICE
Ecco a voi il capitolo 29.
Cosa ne pensate della storia fino a questo punto? Vi piace o vi annoia?
Per quanto riguarda il capitolo, secondo voi che canzone sarà? E la richiesta di chi sarà?

Grazie per il tempo che dedicate a questa storia.❤️
Al prossimo capitolo.
😘

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