Due corpi ~ parte 2
∂ Angolo autrice ∂
Come già immaginate questo è un altro capitolo 18+, quindi avverto che ci sono scene mooolto esplicite.
Altro avviso: non ho parlato di preservativi perché è una rottura immane, immaginate che li usano o quello che volete. È un'opera di immaginazione, e nella mia immaginazione non si usano quei cosi ahaha
Comunque preciso che non invito nessuno a non usarli. W il sesso protetto! ;) ahaha
◊ Aria POV ◊
Cercai di riprendermi da l'orgasmo che mi aveva appena travolto come un fiume in piena. Eppure, guardando il suo corpo scolpito e quegli occhi penetranti, sentii nuovo calore invadere il mio corpo.
Lo vidi in piedi, completamente nudo "quando si è tolto boxer?" mi chiesi, anche se la riposta non mi importava.
Aveva ancora i capelli raccolti e la luce che entrava dal salone si scagliava su ogni muscolo, creando ombre sul suo corpo pallido quanto il mio. Seguii la linea dei suoi addominali che mi conduceva, assieme ad una sottile linea di peli neri, verso la sua erezione.
Sorrise maliziosamente, lasciandosi osservare sfacciato. Si chinò nuovamente su di me, incrociando la sua lingua con la mia, in una danza erotica a cui si unirono le nostre mani, che scorrevano sui corpi dell'altro.
Ero totalmente presa dalle sue labbra quando con un unico movimento entrò in me, facendomi spalancare gli occhi ed inarcare la schiena.
Intrecciò le mie dita con una mano, mentre l'altra scivolò fino al mio gluteo, che strinse con desiderio, portando la mia gamba ad allacciarsi a lui.
Mi guardò un secondo, per chiedere conferma. Lo baciai e Shota iniziò a muoversi in me.
Mi strinse forte mentre con i fianchi assecondavo il suo ritmo e affondavo le mie unghie nelle sue spalle. Gemeva con voce roca vicino al mio orecchio, diffondendo brividi lungo le mie braccia e le gambe.
Sentivo ogni suo muscolo premere sul mio corpo e non potevo evitare di gemere il suo nome. Gocce di sudore bagnavano i nostri corpi, diffondendo nella stanza l'odore di noi.
Non mi ero mai sentita così con nessuno, anche quando avevo avuto un vero fidanzato. Anche se eravamo insieme mi sentivo sola; anche se il mio ragazzo era dentro di me, mi sentivo incompleta.
Con Aizawa invece, anche se non ne capivo il motivo, mi sentivo a casa. La sua calma riusciva a tranquillizzarmi, facendomi credere che sarebbe andato tutto per il meglio. Durante le lezioni la sua voce pacata mi dava quell'illusione, almeno per due ore.
◊ Aizawa POV ◊
Le tolsi il reggiseno, ultimo ed inutile pezzo di stoffa a separarci.
Entrambi fummo quasi stupiti di come i nostri corpi si incastrassero alla perfezione, come fossero disegnati l'uno per l'altra.
Finalmente l'avevo avuta, dopo tutti quei mesi passati a pensare a come sarebbe stato e ad odiarmi per ciò, reprimendo quei sentimenti, del tutto irrazionali. Non sapevo neanche cosa fosse ad avermi affascinato tanto di lei, anche prima della sera in cui finalmente potemmo parlarle al di fuori dell'università.
Forse ero attratto da lei perché mi ero accorto di quanto fossimo simili, e ogni volta che le parlavo nei suoi occhi vedevo solitudine, sofferenza, paura, ma anche determinazione e coraggio.
Baciava la mia mascella, il collo e il torace, gemendo tra un bacio e l'altro. Iniziai a muovermi piano, uscendo da lei quasi del tutto, per poi affondare di più ad ogni spinta.
Quando iniziò a muovere il bacino sotto di me, come se stesse danzando, cominciai a muovermi più velocemente, sentendo il suo corpo avvolgermi completamente ed inarcarsi.
Mi sciolse i capelli, continuando a pronunciare il mio nome.
Sentii di essere al limite, così mi poggiai sulle ginocchia, avvicinando il bacino di Aria al mio e portando le sue gambe al mio petto.
La guardai mentre raggiungeva un altro all'orgasmo. La mano sulla sua sua coscia guidava i suoi movimenti, mentre l'altra toccava il suo seno, solleticandole il capezzolo. Sentivo il suo interno cominciare a stringersi attorno a me. Non resistetti più. Altre due spinte ed uscii da lei, per poi venire copiosamente sulle sue lenzuola.
Mi stesi su un fianco accanto a lei, dandole dei teneri baci sulla guancia e poi sulla nuca, carezzandole i capelli.
"Poco credibile" pensai, visto che la mia erezione premeva ancora sulla sua coscia. Tuttavia, dopo due orgasmi decisi di lasciarla riposare.
In quel momento di calma ripensai a quanto fosse sbagliato trovarmi in quel letto con lei, ma i sensi di colpa, almeno per ora, erano spariti.
"Come può qualcosa di tanto bello essere sbagliato? Guardala, è perfetta. Se dovessi finire all'inferno per lei andrebbe bene" pensai, sentendomi terribilmente sciocco.
La sua non era certo una "perfezione" nel senso letterale, quella che vogliono trasmettere spot pubblicitarie ed idiozie varie. Era perfetta perché unica. Erano ogni suo neo, quelle lievi smagliature e una piccola cicatrice sul fianco, che la rendevano perfetta.
La mia mente venne messa di nuovo a tacere quando Aria iniziò ad accarezzarmi lentamente gli addominali, il petto e il collo, spingendo poi la mia spalla per farmi adagiare la schiena sul letto.
Salì su di me, baciandomi nuovamente e strusciandosi sulla mia erezione come una gatta. Le afferrai il bacino, scendendo poi fino a toccarle il fondoschiena, rendendomi conto quella parte del suo corpo era per me inesplorata.
"Magari più tardi.." pensai, mentre Aria mi baciava il collo e l'orecchio, per poi sussurrare: «questo è per le calze.. e per avermi torturata tanto prima..».
Iniziò poi a baciare e leccare ogni mio muscolo, il collo, il torace e gli addominali, fino a raggiungere la striscia sottile di peli che partiva dal mio ombelico, e scendere ancora.
Sapevo esattamente cosa stava per succedere e il fatto che lo facesse per vendicarsi non prometteva nulla di buono.
Sentii la sua lingua leccare interamente la mia erezione dalla base alla punta. Abbassai lo sguardo e vidi che Aria mi stava fissando.
«Anche questa è una vendetta?» chiesi sorridendo, ripensando a prima e al suo rossore. I suoi occhi erano tremendamente eccitanti, così come la sua lingua, che lentamente leccava la punta del mio pene, disegnando piccoli cerchi attorno l'apertura, che poi si allargavano su tutta la cappella.
Dopo poco, senza alcun preavviso, scese ancora di più, fino ad inglobare la mia asta per intero con un unico movimento, per poi iniziare a succhiare, senza smettere di muovere la lingua.
Stavo letteralmente impazzendo. Ogni volta che stavo per venire lei si toglieva, per ricominciare a giocare con la lingua sulla cappella e scendere nuovamente, alternando movimenti lenti e veloci.
Poggiai una mano sui suoi capelli, come una tacita preghiera.
«Ho capito» dissi; la voce grave, strozzata.
«Mi dispiace per le calze.. e.. beh il resto lo rifarei, ma basta torturarmi».
Aria si tolse, lasciandomi insoddisfatto «sadica..» mormorai ridendo piano. Non ci credevo neanche io.
«E io sarei sadica? Sei tu che ti diverti a farmi arrossire» rise «è solo che ho altri progetti..» finì la frase in un bacio passionale; le nostre lingue di nuovo a contatto.
Poi sollevò poco il bacino, prendendo il mio pene e calandosi piano, stimolando solo la punta.
Continuava a baciarmi ed ondeggiare, senza mai inglobarmi del tutto. Ormai ero troppo eccitato per resistere ancora ai suoi giochi. Ribaltai le posizioni con un movimento, trovandomi sopra di lei. La baciai, dopo aver incrociato il suo sguardo Non ne avrei mai avuto abbastanza.
La feci girare con delicatezza. Osservai la curva perfetta che trasformava la sua schiena in glutei formosi e con le mani scesi dalle sue spalle, accarezzandogli tutta la schiena, fino alle sue natiche. Le afferrai con vigore, per poi divaricarle e affondare di nuovo dentro di lei, cominciando a spingere sempre più velocemente.
◊ Aria POV ◊
Fui piacevolmente sorpresa da quei gesti e mi ritrovai nuovamente a gemere, sentendo Aizawa affondare in me interamente. Le sue mani vagavano sul mio corpo, e il suo respiro era spezzato da gemiti rochi.
Lo sentii pronunciare il mio nome mentre, dopo una spinta più potente delle altre, uscì da me, sporcando nuovamente le lenzuola.
◊ Aizawa POV ◊
Mi allungai per prender il piumino ai piedi del letto e coprire entrambi. Mi sdraiai su un fianco, inspirando il profumo dei capelli di Aria, dandole altri piccoli baci sulla fronte, sul viso e sulle labbra.
Restammo così qualche minuto, mentre le carezzavo il fianco e la guancia, senza smettere di baciarla.
«Non mi sarei mai creduto capace di simili smancerie ad essere sincero» dissi sorridendo.
«Neanche io» rispose Aria. Sembrava felice di quelle attenzioni, così continuai, vedendola sorridere dolcemente.
Ci addormentammo dopo poco, stretti l'uno all'altra.
∂ Angolo autrice ∂
Finalmente l'ho finitooooo *musica di trionfo*
Mi scuso per eventuali ripetizioni, tra questo e l'altro capitolo è stato difficile controllare, troppe posizioni da descrivere ahaha
Se vi è piaciuto lasciate un commento sarei felicissima :)) O se vi ha fatto cagare e volete insultarmi, libere di farlo ahah (davvero le critiche sono sempre ben accette, magari senza gli insulti ^^)
Alla prossima! Ho in mente tante sorprese per la trama C:
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