Why did I ever wanna let you go?
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Cap.15
Why did I ever wanna let you go?
''Questa bambina è bellissima, come te! Saresti un papà perfetto!'' diceva una delle mille notifiche arrivate alla mia foto con la piccola.
Papà? Ma se ero io quello ad aver bisogno di qualcuno che mi accudisse, come avrei potuto prendermi cura di un'altra persona?
«Allora? Come si è concluso questo weekend eh?» Zayn e la sua curiosità.
Sapevo dove volesse arrivare. Gli avevo già detto che non avrebbe mai saputo nulla di Maddy sotto le lenzuola, cosa facesse, come lo facesse, o quale fosse la nostra posizione preferita.
C'era ben poco da dire su quelle 48 ore con lei e Virginia. O meglio, c'era da dire ma non era certo un racconto entusiasmante.
I ragazzi mi guardavano consapevoli che anche dopo la loro uscita di scena, la tensione probabilmente era stata protagonista. E non si sbagliavano.
«Ho fatto una cazzata»
Gli occhi di tutti si puntarono verso di me sospettando il peggio. Fiducia no eh?
«Hai chiamato una delle tue ex del posto»
«No Liam»
«Hai scazzottato con suo marito»
«Louis.. non è sposata, lo sai..»
«Se non c'entra qualche stupidaggine a sfondo sessuale non capisco cosa tu possa aver combinato»
Le avevo detto una semplice frase ottenendo più danno della bomba atomica americana.
«Le ho detto che.. provo qualcosa per lei»
Silenzio nella nostra sala. Avevo stupito i miei compagni, anche loro scossi dalla mia frase.
Era così strano che io potessi provare un sentimento?
«E lei ha risposto che..»
«Nulla. Ha sorriso.. leggermente.. e non ha risposto»
Louis mi puntò addosso i suoi occhi cristallini scuotendo la testa.
Necessitavo di pacche sulla spalla, di incoraggiamento, di 'Tranquillo Harry, dalle tempo', non del suo sguardo da 'Te l'avevo detto'.
Da quando avevo riportato Maddy e Virginia a casa non ci eravamo più sentiti.
Non l'avevo cercata perchè avevo paura. Paura di fare l'ennesimo passo falso.
Perchè lei non si era fatta sentire? Non lo sapevo. Come non sapevo il perchè della sua fuga al videonoleggio, del suo evitare la mia curiosità di sapere qualcosa in più di lei, del suo silenzio dopo le mie parole su quel divano.
«E' una frase importante...» constatò Niall.
Era importante, e mi era scappata. Ero totalmente rilassato e lontano da freni e preoccupazioni. Ero con lei, sentivo il suo calore, il suo corpo contro il mio.. chi pensava alle conseguenze?
«Ma gliel'hai detto mentre scopavate?»
Liam colpì Zayn per la sua domanda.
«Auch! - si massaggiò la parte dolorante - Chiedo perchè durante la scopata le ragazze sono più sensibili a queste frasi!»
No, non avrei parlato dei miei rapporti sessuali con lei.
«Hazza, magari si è spaventata, l'hai presa in contropiede.. e poi ha sorriso, no? È una cosa buona!»
Maddy aveva passato di peggio nella vita, non si sarebbe ammutolita per questo.
Louis abbandonò la sua postazione per prendere posto al centro del palco «Liam, una ragazza quando riceve una dichiarazione del genere, non si spaventa. Risponde. Qualcosa, qualsiasi cosa, ma ti risponde.. se ci tiene» e annunciò di andarsi a prendere una bottiglietta d'acqua.
Gettava il sasso e nascondeva la mano.. bene, bravo Lou.
#Madison
«Spiegami perchè non gli hai risposto!» Kat camminava avanti e indietro per la stanza gesticolando nervosamente.
«Non lo so! Non lo so ok? Non ho saputo cosa dire!»
«Ci potevi pensare e dire qualcosa! Anche dopo qualche minuto, qualche ora.. o giorno! E' da una settimana che non vi parlate! Come pensi ci sia rimasto? Oh povero Harry...»
Lei non sapeva. Non poteva capire il mio silenzio.
«Maddy tu provi qualcosa per lui? Realmente!»
Sì.
No.
Forse.
Da sempre.
Mi è passata.
Non l'ho mai dimenticato.
«Sono confusa.. - ammisi - Non mi aspettavo che succedesse»
«Ma ci speravi..»
Beh era certo che ci sperassi, era la parte finale del mio piano.
Ora ci voleva il tocco finale, in pubblico.. ma anche in privato, l'importante era che mi desse la possibilità di vederlo crollare come me quattro anni fa.
«Hai visto i commenti alla sua foto con Virginia? Dicono che sarebbe un padre perfetto!» sorrise timidamente Kat.
«La gente non sa» borbottai.
Andai a prendere Virginia all'asilo.
Come sempre gli occhi maligni dei presenti mi tenevano compagnia, tranne quelli del fratello maggiore di un'altro bimbo. Era un bel ragazzo, solo che attaccava bottone con me con scuse davvero banali: il tempo, l'accendino, il nuovo pub in centro.. bah!
La maestra mi chiamò alla cattedra.
Aveva sicuramente qualcosa da rimproverarmi, qualcosa che la bambina aveva detto in un momento inopportuno. Tipico di Virginia.
«Le chiedo scusa in anticipo» misi le mani avanti.
La donna sorrise «Ma no, vorrei semplicemente farle vedere una cosa - cercò tra vari fogli qualcosa, sorrise trovandolo e poggiandolo sulla cattedra. Pregò poi Virginia di raggiungerci - Tesoro dì alla mamma chi sono queste persone che hai disegnato»
«Quetta con la maglietta rosa sono io, quetta con i capelli lunghi sei tu e quetto alto alto con i capelli tutti ricci è Harry» e mi guardò, sorridente, fiera del suo lavoro.
«Grazie tesoro, puoi andare - la congedò la maestra. Poi si tornò a rivolgere a me - Signorina Evans, la bambina parla spesso di questo Harry. Non voglio farmi gli affari vostri, ci mancherebbe.. vorrei solo capire chi è questa figura maschile nella vita di Virginia, ecco tutto qui»
Chi è questa figura nella vita di Virginia? Suo padre.
Era ora di finire il gioco. Mi ero spinta troppo oltre, e queste erano le conseguenze.
Composi il suo numero.
«Hey..»
«Harry.. devo parlarti, urgentemente. Possiamo vederci?»
Il silenzio dall'altra parte del telefono mi fece passare attimi interminabili.
Per un attimo risentii le sue mani, la sua bocca, il profumo dei suoi capelli come se fosse la sola cosa che servisse nella mia vita. Il completamento.
«Certo.. sono in studio. Quando arrivi mandami un messaggio.. ti faranno entrare dal retro»
#Harry
Come sempre lei chiamava e io rispondevo.
Come sempre lei gestiva la situazione. Ma ok, lei era forte per entrambi.
«Deve parlarmi» comunicai al resto del gruppo.
Loro sorrisero, pensando che le cose si sarebbero sistemate. Qualcosa da quell'incontro ne sarebbe venuto fuori, lo percepivo.
«'Rock me' e poi andiamo in pausa» ordinò il produttore. Misi le cuffie, mi concentrai.
Il ritmo deciso e scandito coincise con la vibrazione della mia tasca che mi avvisò del suo arrivo. Feci segno a Paul di andare a prenderla.
Il cuore batteva come un pazzo solo al pensiero di rivederla dopo una settimana. Che diavolo mi aveva fatto?
Vidi Zayn sorridere ammiccando e muovere la mano in segno di saluto. Seguii la direzione. Maddy, dall'altra parte del vetro di registrazione, ricambiò il sorriso del moro e poi spostò lo sguardo incrociando il mio. I suoi occhi erano così.. diversi. Qualcosa non andava.
Le mimai un 'cinque minuti' per dirle di aspettarmi, il tempo della canzone; accennai un sorriso che stentatamente mi restituì.
L'introduzione rimbombava nelle mie orecchie, mentre i miei occhi non mollavano la dolcezza di fronte a me che si guardava intorno, come una bambina in un posto che non ha mai visto.
'Do you remember summer '09?'
Io me la ricordavo bene l'estate 2009.
'Lying on the beach as the sun blew out, playing this guitar by the fire too loud..'
Il falò.. dio che ricordi.
'Why did I ever wanna let you go?'
Già.. perchè mai ti ho lasciata andare?
'Under the moonlight as we stared at the sea..'
Oh sì, sotto la luna.. col rumore del mare.. e lei era bellissima.
#Madison
'The words you whispered I will always believe..'
Ci hai creduto Harry?
Ci hai mai creduto a quelle parole? Davvero?
Il modo in cui i suoi occhi erano fermi su di me, mi dava l'idea che avesse capito tutto. Ebbi paura. Paura che si alzasse e mi sputasse in faccia tutto.
'
We were together summer '09, wanna roll back like pressing rewind
You were mine and we never said goodbye..'
'Tu eri mia e non ci saremmo mai detti addio'
Non ce l'eravamo detti, vero.
Aveva autonomamente deciso lui, aveva deciso che potevo tornarmene nell'ombra, non ero più degna di stargli accanto. Illusa, con l'attesa estenuante di quella chiamata.
Perchè avrei dovuto dirgli di noi? Per essere un peso? Per avere la sua compassione?
Chiusi gli occhi cercando di rimandare indietro le lacrime che ormai erano lì pronte a fare il loro grande ingresso in scena, e ringraziai il cielo che Harry non mi fosse vicino.
La musica finì e in una frazione di secondo, Harry si liberò delle cuffie precipitandosi verso la porta, entrò in stanza stritolandomi in un abbraccio. Allacciai debolmente le mie braccia intorno a lui, giusto per non lasciarle libere a non fare nulla.
I ragazzi guardavano la scena imbarazzati, sentendosi di troppo forse; il mio gesto non aveva di certo migliorato la cosa. Harry mi fissò stranito per la poca partecipazione, e volgendo poi uno sguardo alle persone presenti si staccò da me.
«E' meglio andare da un'altra parte» affermò deciso sistemandosi i capelli.
Il produttore parlò chiaro «Solo 10 minuti» forse era più per me che per il riccio. Mi sarei fatta bastare quei minuti, nonostante non avessi la più pallida idea di cosa dire precisamente.
Annuimmo all'uomo che mi guardava infastidito e ci dirigemmo in una delle mille stanze degli studi, forse una sala relax, vista l'enorme macchinetta di snack.
«Caffè?» mi chiese frugandosi nelle tasche.
«No grazie, già preso.»
«Si vede, sei tesissima.. - abbozzò un sorriso - Beh, lo prendo io allora, sarò più attento a quello che devi dirmi»
Forse sarebbero meglio due camomille. Per ciascuno.
Seduta sulle scomode sedie metalliche lo aspettai, torturandomi le mani.
Meglio un 'Harry è finita' oppure un lungo giro di parole per poi arrivare sempre a quella frase? Meglio dritta al punto.
Il suono della sedia che veniva avvicinata di fronte a me mi risvegliò. Era il momento.
Le mani di Harry fermarono il movimento nervoso delle mie.
«Hey.. calmati. Lo so che non ci siamo sentiti in questi giorni, e io.. sono un coglione.. Dovevo pensare anche a te prima di-»
«Aspetta Harry, fammi parlare!»
«No no lasciami finire. Dovevo pensare anche a te prima di dirti quello che sentivo.. cioè, non mi sono pentito eh! Sono ancora convinto di provare qualcosa per te.. dopo questi giorni ancora di più.. mi sei mancata babe.. - sfiorò delicatamente le mie labbra con le sue - Ora dimmi tutto!»
Ora Maddy. Tutta questa dannata storia per arrivare qui, per fargli provare la sensazione di abbandono e vuoto che avevo provato io a causa sua.
«Io.. - le mie mani vennero strette ancora di più tra le sue - Harry.. io.. ecco.. ho capito che.. cioè noi non-» abbassai la testa per non guardarlo.
Ma lui si abbassò ancora di più, per incontrare il mio sguardo spostandomi i capelli dalla fronte e alzandomi il viso verso il suo. Era talmente vicino che sentivo l'odore del caffè che aveva appena bevuto.
Ma quelle labbra.. quelle labbra non sarebbero state più sulle mie.
«Dio Maddy non fare così! Nemmeno se mi stessi per lasciare!» rise.
Ma io non risi, e le fossette scomparvero presto dal suo bel volto.
«Non mi stai lasciando.. vero?»
«Harry, ascolt-»
«Non lo dire»
«Sì»
«No!»
«Io non sento nulla per te»
Silenzio.
«Non ci credo. Noi. Noi.. io pensavo stessimo bene! E' uno scherzo»
«Per niente»
«E tutte le volte che siamo stati insieme? Io.. io lo so che c'eri.. eri lì con me, provavi quello che provavo io! Lo so! Ti sentivo!»
«Non ho provato nulla»
Harry si portò le mani sopra la testa, incredulo.
Improvvisamente si alzò calciando la sedia su cui era stato seduto e facendola sbattere rumorosamente contro il muro. Strinsi gli occhi riparandomi la testa con le braccia.
«FANCULO! - urlò - MI HAI SENTITO? VAFFANCULO!»
Sbatté la porta e scomparve.
Non c'era più sfida.
Nessuna azione poteva riportarlo in testa.
Il suo punteggio era stato azzerato, annientato, ridotto in polvere.
Come lui.
Come previsto.
E' finita.
Hai vinto Madison, hai vinto.
Angolo darkryry
Madison ha preferito nuovamente scappare dalla verità piuttosto che essere completamente onesta con Harry. Ora lui è distrutto, ma siamo sicuri chi non ci sarà una svolta a tutta questa faccenda? In fondo, l'argomento "Virginia" non è ancora stato svelato.
darkryry
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