Male

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Cover by @september199six




Cap.14
Male


Maledii di essere nata donna.

Mi lamentai dolorante, quando sentii Harry muoversi dall'altra parte del letto.
«Che hai?» chiese avvicinando il suo petto alla mia schiena. Il suo respiro era talmente vicino da insinuarsi nei pori della mia pelle.
Quando lo avevo raggiunto ieri notte stava già dormendo, e dubitavo si fosse accorto di me prima di quell'esatto momento.
«Male» gli risposi in un sussurro.
«Che male?»
«Male. Mal di pancia, di testa.. mal di ciclo Harry!» precisai in un tono fin troppo scocciato. Maschi!
Il fastidio fisico era sicuramente riconducibile ai maledetti cinque giorni del mese, ma il fastidio mentale era causato da ben altro: quel messaggio che gli avevo nascosto, l'ostilità del suo migliore amico, le immagini che per la prima volta nella nostra vita ci avevano ritratti tutti e tre insieme... menzogna e verità insieme.
«Posso aiutarti in qualche modo babe?» chiese stringendosi ancora di più alla mia schiena. Potevo sentire il suo calore trapassarmi la pelle.
Scossi la testa silenziosamente. Dietro di me, attaccato a me, c'era il padre di mia figlia, il mio primo vero amore, il mio primo tutto.. ed era umanamente perfetto, dolce quando voleva, rude all'occasione, divertente, bellissimo.
Doveva essere lo stronzo che mi aspettavo di trovare e non essere così.. giusto. Non ora che il mio piano stava procedendo maledettamente bene.
Sentii Harry portare piano le mani verso la mia pancia, infilare delicatamente le dita sotto l'orlo della culotte ed accarezzarmi.
Odiavo quel punto del mio corpo. Speravo l'avesse capito dopo che, ogni volta, gli chiedevo indirettamente di non soffermarsi su quello spazio di pelle. Tolsi subito le sue mani da lì e lo sentii sbuffare in disaccordo; così cercai di riparare portandogliele più in alto, appena sotto il seno.
«Stringimi la mano quando ti fa male» disse.
Davvero? Voleva dividere il dolore di quel maledetto crampo? Nemmeno mio fratello si prendeva cura di me in quel modo.
Lo presi in parola e stritolai le sue dita alla prima occasione.
«Ma che diavolo..! Mi hai sicuramente rotto qualche osso! - esclamò sventolando la mano dolorante - E' davvero così forte?»
«E' molto molto di più»
«Come quando hai partorito?»
'Tu non puoi farmi questa domanda, ed io non posso rispondere. Non a te' pensai. Non risposi infatti.
Mi voltò verso di lui, facendomi incontrare il suo volto.
«Oh ma buongiorno..» sorrise.
No Harry non sorridermi, sono una stronza.
Era troppo.
«Vado a prendermi qualcosa» dissi.
Mi alzai improvvisamente, interrompendo in modo brusco il contatto, e chiudendomi la porta alle spalle. Prima che le lacrime diventassero impossibili da nascondere.
Rovistai nel mio borsone cercando la bustina che portavo sempre con me all'occorrenza; in cucina presi un bicchiere e dell'acqua.
Sentii i suoi passi farsi vicini.
«Spero che tu abbia almeno messo i boxer..» lo avvisai pensando alla presenza di Virginia.
Mandai giù l'intruglio e due braccia mi avvolsero, seguite poi da un dolce bacio sulla spalla.
«Sì li ho messi.. ma posso liberarmene subito» sussurrò continuando la sua scia di baci; un brivido percorse la mia schiena sentendo le sue labbra sulla pelle.
Mi voltai di scatto e lo allontanai.
Il suo sguardo era ovviamente confuso per il mio gesto così scontroso e contrario al brivido di un attimo prima. Mi stavo dando fastidio io stessa, figuriamoci quanto stava impazzendo quel ragazzo cercando di capirmi.
Spostò i capelli verso l'alto, si sedette sullo sgabello tirandomi verso di sè, tra le sue gambe.


#Harry
Ok qualcosa non andava. E non era il ciclo.
«Mi dispiace per quello che è successo con Louis, capisco che tu possa essere incazzata.. lui è così, è impulsivo!»
Lasciai un semplice e lento bacio sulle sue labbra, poi Maddy si allontanò ancora da me. Spostò svariate volte i suoi lunghi capelli da una spalla all'altra, e capii che stava per dirmi qualcosa, evidentemente importante.
«Harry io ieri.. ho fatto una cosa che non avrei dovuto fare.»
«Se intendi rispondergli a tono stai tranquilla, hai fatto ben-»
«Ho letto i messaggi del tuo telefono. Cioè non tutti.. uno.. te l'aveva mandato Louis e io.. io l'ho letto»
Piegai la testa leggermente di lato, scocciato.
Non avevo nulla da nascondere, ma non mi andava che si frugasse nelle mie cose. Maddy non aveva mai dato segni di grande gelosia, e non mi aspettavo che cadesse in un gesto così poco educato.
«Potevi chiedermelo e ti avrei fatto leggere qualsiasi cosa. In ogni caso non credo che Louis mi abbia scritto qualcosa di compromettente.. no?»
La sua espressione diceva tutto il contrario.
«Senti Maddy parla, non ho la pazienza di interpretare le tue facce in questo momento! Dimmi che messaggio era e basta!»
Raggiunse la camera da letto per poi tornare con il mio iPhone tra le mani.
Digitò qualcosa e mi porse l'apparecchio.
'Harry Styles dei One Direction mette la testa a posto?' ..bla bla bla.. 'Accantonata la nota biondina' ..bla bla bla.. 'Il ragazzo appare sorridente in compagnia di una mora, e di un'adorabile bambina, a cui Harry non nega coccole.'
E le nostre foto.
Tutto quello che Maddy aveva sempre voluto evitare per lei e Virginia, pubblicità, giornali, notizie, flash, io gliel'avevo procurato in un attimo presentandomi al market. Incosciente.
«Mi dispiace» le dissi.
«Dispiace a me. Ma c'è dell'altro» riprese il cellulare arrivando ai messaggi ricevuti.
Lessi le prime parole scuotendo la testa e poi quel 'Ti ho già detto che non devi fidarti, ti sta solo usando!!'... il dono della sintesi era sempre appartenuto a Louis, più chiaro di così si moriva.
Alzai gli occhi incrociando quelli di Maddy fissi sul pavimento. Era ferita.
«Maddy io.. cioè Louis, ecco è un po' diffidente perch-»
La sua mano alzata di fronte alla mia bocca, bloccò il mio flusso di parole impacciate e confuse. Mi guardò negli occhi, turbata.
«Lasciamo perdere tutto Harry. Riportaci a casa.»
«Cosa?!»
«Io non sono adatta per stare nel tuo mondo. E tu non puoi stare nel mio. Per favore, riportaci a casa.»
Quelle parole mi arrivarono come un proiettile. Non si sentiva sicura al mio fianco, non facevo per lei.. per loro. Ed ero io la causa di quel turbamento.
Doveva andare tutto bene in quel fine settimana, conoscerci, capire che potevamo starci eccome nello stesso mondo... non mentire su un fottutissimo articolo e dividerci.
Mi superò per andare probabilmente a preparare le loro cose.
La presi con forza e la trascinai sul divano poco distante da noi, mentre opponeva resistenza. Il mio corpo la sovrastava di netto, avendolo capito smise di dimenarsi e mi guardò. Mi fissò.
«Ascoltami Harry... davvero, smettila, dai..»
C'era quasi una supplica in quegli occhi. Non sapevo a cosa fosse dovuto quel 'Smettila' di preciso. Ma doveva capire che non l'avrei lasciata andare così, senza un vero motivo.
Le presi il viso tra le mani e la baciai.


#Madison
Harry era il solito vortice capace di distruggere tutto di me.. incertezze, insicurezze, sicurezze.
Incapace di respingerlo completamente smisi di lottare, schiusi le labbra, facendo incontrare le nostre lingue, la sua bocca era decisa a non lasciare la mia, a farla cedere, a farle capire la sua volontà.
Le sue mani scivolarono verso i fianchi, stringendoli, per poi risalire verso il seno. Fece combaciare i nostri petti, affannandosi a trovare un contatto che aveva qualcosa di diverso.
«Non allontanarmi..» sussurrò lasciando decisi baci sul mio collo, spingendosi per bene tra le mie gambe.
«Harry.. non è giusto» sbiascicai cercando di convincerci entrambi.
Mi ignorò continuando nella sua salita verso la mia bocca.
Infilò le mani sotto il pesante tessuto della mia maglia, accarezzandomi, spostò violentemente le coppe rigide del reggiseno, sostituendole con i palmi delle mani. Rilasciò un sospiro pensante a contatto con la mia bocca quando chiuse le dita intorno ai seni.
«Hai bisogno di me.. Tu. Hai. Bisogno. Di. Me» ripetè annebbiato dal piacere.
La voce era ridotta ad un sussurro, ma era chiaro che volesse farsi sentire.
Sì avevo bisogno di lui, avevamo bisogno entrambe di lui.
Ma era sbagliato quel modo di risolvere le cose. Non si poteva ignorare tutto e scopare come due ragazzini. Non eravamo più due ragazzini.
Non c'era traccia di quei due adolescenti sulla sabbia. Uno era una star di fama mondiale, l'altra una mamma single cameriera.
Forse da qualche parte c'erano ancora Madison ed Harold.. ma chissà dove.
Harry continuava a scontrare con foga i nostri bacini, spingendo la sua ora evidente erezione contro di me.
Era impossibile rimanere lucida, non farsi coinvolgere da lui, dal suo modo di fare, di essere.
E io lo sapevo, l'avevo sempre saputo... solo che dopo tutti questi anni mi credevo più forte, mi credevo immune.
Non c'era cura alla mia dipendenza da Harry.
Assecondai i suoi movimenti, senza renderci conto di aver velocizzato fino ad impazzire. Andammo avanti in quel modo, senza dire più nulla.. ormai persi uno dentro l'altro, anche se non direttamente col corpo. Era il contatto quello che ci fregava: quello fisico prima, quello mentale adesso.
«Harry» ansimai, e potevo percepire un incendio espandersi nel basso ventre. Stavolta il ciclo non c'entrava nulla.
«Si.. Maddy.. si» il suo corpo s'irrigidì improvvisamente, e potei sentire il tessuto dei boxer inumidirsi contro la mia pelle scoperta.
Si lasciò delicatamente andare di peso su di me, poggiando la testa sul mio seno mentre possessivo teneva l'altro ancora stretto.
«Credo di provare qualcosa per te»


#Harry
Strinsi improvvisamente gli occhi.
Avevo lasciato i miei pensieri liberi di diffondersi nell'aria. Avevo per un attimo dimenticato di collegarci il cervello. Ed è li, quel preciso secondo, quell'esatto momento in cui ti rendi conto della gravità della frase appena pronunciata.
E il silenzio di Maddy ne era la conferma.
Ero stato anni senza confessare una cosa del genere. Non potevo trattenermi ancora per una manciata di minuti?
Maledetto l'orgasmo e le sue conseguenze. Dopo averle rivelato incoscientemente i miei pensieri, sentii il suo petto trattenere il respiro.. per poi riprenderlo ad una velocità inumana.
Non mi ero pentito di quello che le avevo detto.. in fondo, da qualche parte dentro di me, sapevo di pensarlo, davvero credevo di provare qualcosa per lei.. e volevo disperatamente scoprire cos'era di preciso.
Ma forse non era il momento adatto per dirglielo, mezzi nudi, eccitati dopo un rapporto.
Mi decisi a sollevarmi dal suo corpo, e con la sensazione che fosse troppo shoccata, cercai di decifrare la sua espressione
Accennò un sorriso «Harry.. io-»
«Mamma..» un richiamo lontano fece balzare in piedi Maddy, risistemandosi il pigiama alla meglio.
Superai con la faccia la spalliera del divano che per fortuna ci aveva coperti, e vidi Virginia, nel suo pigiamino fucsia, con i capelli arruffati e il visino assonnato; gli occhi erano ancora due fessure, e le labbra rosa acceso.
Sorrisi, anche le mie avevano quello strano colore al mattino.
«Mamma..»
«Che succede amore?» le chiese Maddy raggiungendola.
«Mi sta scappando la pipì»
«No no no, trattienila eh!» la prese in braccio e corse in bagno.
Avevo mandato tutto a puttane..ne ero quasi certo.
Mai dire ad una donna i propri sentimenti mentre la crisi era in corso.. mai! E io l'avevo fatto, non pensando nemmeno che potessi non essere corrisposto.
Stupido, stupido, stupido.
O forse era Maddy ad essere in costante disaccordo con le mie scelte.
Come in continua fuga da me, come se non volesse darsi completamente a me. Pensavo si fidasse... pensavo avessimo superato la diffidenza. Ero li con loro, per loro.
Decisi di spegnere il cervello per il momento e preparare tre abbondanti tazze di latte.
«Ciao Harry!»
«Ciao principessa! - mi allungai per ricevere un suo bacio. I piedini penzolavano dall'alto sgabello - Perchè sei senza scarpe?»
«Mi danno fastidio.. cammino sempre senza»
Risi «Anch'io!» e le mostrai il mio enorme piede nudo.
Versai il latte nelle tazze; Maddy ci aggiuse il caffè, amaro; io e Virginia scegliemmo il cacao.
«Due cucchiai grandi di cioccolato per me.. e uno piccolo per te che sei piccola!» mescolai la sua tazza.
«Anch'io due cucchiai grandi!» si lamentò.
«Virginia... uno piccolo va bene» intervenne Maddy decisa e con uno sguardo severo.
La piccola mi guardò sbattendo teneramente le ciglia.
Come potevo ignorare quegli occhioni? Eravamo una squadra, no?
Quando Maddy si voltò per sciacquare le posate, feci segno a Virginia di non dire nulla e le aggiunsi il cucchiaio di cacao in più.
Un sorriso contornato da fossette mi ripagò per l'infrazione della regola.
«Harry..»
«Dimmi»
«So che le hai aggiunto il cioccolato..»
Ops. 





Angolo darkryry

Harry inizia a chiarire i suoi sentimenti per Madison, ma lei? C'è ancora il grande segreto 'Virginia' da svelare.

Come andranno le cose tra Maddy ed Harry?


darkryry

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