Gelo

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Cap.17
Gelo


«...e quindi adesso Harry lo sa, e sapete tutto anche voi»

Conclusi così il resoconto dei miei ultimi quattro anni: dalla notte in spiaggia, ai mesi passati con lui, fino alla scenata nella nostra cucina. Ci avevo messo qualche giorno per rielaborare il discorso che per anni avevo evitato, ed eccolo, detto e finito.
Kevin e Kat non avevano fiatato, mi avevano fatto raccontare il tutto senza interrompermi, ne dando di matto.
«Perchè ti sei tenuta dentro tutto questo? Perchè? Sarebbe stato più facile se ne avessi parlato. Almeno con noi!»
«Kat sarebbe stato complicatissimo.. non volevo farvi vivere la mia stessa situazione! Lui è lui, non è un semplice ragazzo con cui mettere su famiglia, soprattutto quando non la vuole una famiglia.. e non l'avrebbe voluta quattro anni fa»
Intervenne mio fratello «Perchè tu a 15anni la volevi una famiglia, eh? - strofinò le mani sugli occhi - Io.. sono così incazzato.. ma.. è vero, Harry non è mai stato affidabile quindi capisco. Come potevi nasconderlo per sempre?»
Era paradossalmente doloroso: sentivo di aver sbagliato a non dire nulla.. forse poteva andare meglio con Harry fin dall'inizio. Forse.
«Cos'hai intenzione di fare?» chiese Kevin.
«Io nulla.. non so cos'abbia intenzione di fare lui.. scomparire, fare un test del DNA..»
Aveva la mia parola, solo quella. Poteva crederci o meno.
«DNA? Maddy, ma Virginia è la sua fotocopia! Dio quanto siamo stati stupidi a non vedere!»
«Kevin, gli ho mentito per mesi interi! Non si fida più di me!»
Volendo poteva anche essere l'ennesimo giochetto secondo lui.. poteva farsi consigliare da Louis e quindi coprirmi ancora più di fango.
Avrebbe avuto tutte le ragioni per farlo. In fondo, Louis aveva ragione ad essere diffidente nei miei confronti... ma all'inizio, solo all'inizio; mi ero resa conto da sola di quanto fossi diversa da quella scopata sul muro di casa sua.
«Posso chiedere a Niall se sa qualcosa» propose la rossa.
Mio fratello la fissò «Niall? Niall non è quello biondo? Ah perchè tu..? - mosse il dito tra lei e la porta della sua stanza - Oh dio... ho bisogno di una birra»
E io? Di cosa avevo bisogno?
«L'hai chiamato?»
«Non mi risponde.. ho lasciato qualche messaggio.. ok, una ventina di messaggi alla segreteria.. ma nulla»
La rossa si accomodò accanto a me, per terra, mi circondò le spalle con un braccio «Andrà tutto bene Maddy, andrà tutto bene»


#Harry
«Capite? È la stessa ragazza per cui sospiro ogni volta che parte 'Rock me'! E Virginia.. oddio Virginia..»
«E io che pensavo di scherzare quando mettevo a confronto i vostri occhi. Diavolo, certo che sono belli come i tuoi.. sono esattamente i tuoi!» disse Liam accentuando quel 'sono'.
Fissavo la nostra foto sul cellulare.
Il colore degli occhi era il mio, ma con la forma allungata di Maddy. E i boccoli? Un misto tra i miei ricci e quelli leggermente mossi di Maddy. E le fossette? Io due e Maddy una.. dio, era ovvio che le avesse anche Virginia.


--Hey.. sono io.. ancora, starai odiando la mia voce. Lo so, non ti ho mai cercato così tanto come in questi giorni. Chiamami, per favore. Dimmi solo che stai bene--


L'ennesimo messaggio registrato. La sua voce a tratti tremante.
Gli occhi di Niall si riempirono di lacrime «Ti sta chiedendo 'per favore'»
Non riuscivo.
«Vuole solo sapere come stai, non fare lo stronzo! Se non la chiami tu lo faccio io eh!» L'occhiataccia che arrivò a Zayn se la sarebbe ricordata in eterno.
«Ah per giunta non devo fare lo stronzo? Io? Io eh?»
Che poi non stavo facendo lo stronzo, non era un modo di fargliela pagare.. davvero non avevo la forza e la lucidità di affrontare la cosa. Sapevo però di non poter restare muto per sempre.
Per quanto ce l'avessi con lei, non potevo far finta che Virginia non esistesse.
«Hai intenzione di ignorarla per sempre?» gli occhi cristallini di Louis erano sinceramente dispiaciuti.
Alzai le spalle, confuso e sconcertato. Nonostante ci avessi pensato tutto il giorno per diversi giorni, non avevo ben chiaro cosa fare, come gestire la cosa.
Madison.. Maddy.. la stessa persona improvvisamente in due.
O forse era solo una questione di nome.. lei era sempre lei.
No, perchè la mia Madison non avrebbe fatto tutto questo per farmi del male, la mia Madison mi voleva bene.
«Vorrei non aver avuto ragione Harry» concluse.


#Madison
Non avevo voluto la presenza di nessuno. Io ero abbastanza forte per risolvere e sopportare tutto. Aspettavo in quella stanza grigia da almeno mezz'ora.
Sola.
Poi l'imponente porta di legno si aprì, ed una donna mi invitò ad accomodarmi. Libri, attestati riempivano le pareti, un uomo anziano ma dall'aspetto cordiale mi aspettava. 'Babbo Natale' l'avrebbe soprannominato Virginia.
«Signorina Evans.. si rilassi, anche se so che la situazione non è ideale»
Sorrisi. Stavo quasi per riprendere a respirare regolarmente quando lo spostamento d'aria alle mie spalle fece ricominciare quell'affanno nel petto.
«Scusate il ritardo»
Eccolo, accomodarsi sulla sedia accanto alla mia. Sento i suoi occhi bruciarmi la pelle, ma non riesco a spostare lo sguardo dal punto vuoto davanti a me.
«Avevamo appena iniziato - disse l'uomo - Allora.. siamo qui per volontà del signor Harry Edward Styles che ha richiesto di riconoscere legalmente Virginia Evans, nata dalla relazione con la signorina Madison Valentine Evans. Confermate?»
«Sì» risposi decisa.
Dopo le mie suppliche alla sua segreteria telefonica, ero davvero ridicola in quel tentativo di sembrare forte.
«Signor Styles vuole effettuare prima un confronto del DNA?»
«No. Non ne ho bisogno» calmo.
Mi voltai improvvisamente verso di lui, che non ricambiò lo sguardo. Non voleva il test? Quindi si fidava ancora di me!
Ma quasi come leggendomi nel pensiero aggiunse «E' troppo uguale a me per non essere mia»
Ok, mi odiava ancora.
«Essendo la bambina una minore, la signorina Evans deve esprimere il suo consenso al riconoscimento del signor Styles»
Potevo negarglielo? No. O meglio, non più.
«Sono d'accordo» annuii. Prima mia firma.
L'uomo organizzò per bene una serie di fogli che avevano tutto l'aspetto di una condanna: ormai, peggio di così non poteva andare. Non meritare la sua parola era troppo.
La tensione tra me ed Harry era palpabile, lo si notava dallo sguardo dell'uomo di fronte che tra un documento e l'altro muoveva gli occhi da me a lui.
«Signor Styles oltre ai doveri economici, desidera prendere parte alla vita della bambina?»
Wow che domandone.


#Harry
La domanda poteva sembrare un macigno, soprattutto per un diciannovenne in piena carriera mondiale. Ma chiaro, non mi interessava risultare suo padre nelle carte, se poi rimanevo un estraneo per lei. Volevo stare nella vita di Virginia, recuperare il tempo perso, i momenti belli a cui non avevo partecipato, consolarla, metterla a letto.. cose così.
«Sì certo! - però poi ci ripensai - Ma.. si insomma.. cioè, la-la signorina Evans ne avrebbe qualche danno da questo?»
Già ce l'aveva con me per averla inconsapevolmente lasciata anni fa.. ora non volevo di certo arrivare e portarle via Virginia. Era pur sempre sua madre, non le aveva fatto mancare nulla e si amavano.
«No no assolutamente. Stabiliremo dei turni in cui la bambina starà con la madre e altri col padre.. fine settimana, cene, festività. Ma anche semplicemente qualche ora al giorno.. dipende dalla collaborazione tra voi due. Fatelo per lei»
L'uomo avvicinò i documenti a Maddy, affinchè firmasse.
Era visibile il modo in cui le tremasse la mano, dovette tentare due volte prima di poggiare la punta della penna sui fogli; mi stava consegnando sua figlia.. nonostante fosse nostra, sarebbe stata libera di rifiutare e lasciarmi fuori da tutto. Invece stava firmando, senza opporsi.
Non mi passò nemmeno la penna. Era tutta finta quella sua durezza, lo sapevo.
«Per me va bene così. Provvederemo alla modifica dei documenti della bambina, certificato di nascita, passaporto, tutto sarà a nome di Virginia Styles»
VIRGINIA STYLES.
Wow. Era ufficialmente mia, era la mia bambina.
Quando l'uomo decretò la fine dell'incontro, Maddy scattò dalla sedia come fosse stata elettrica, salutò il legale e schizzò fuori la porta, lasciandomi lì come un idiota.
«E' difficile per lei. Cerchi di capirla, e provi comunque a starle vicino» mi consigliò l'uomo mentre mi accompagnava all'uscita.
Starle vicino.. eh, mica facile.
Perdonarla? Giustificarla?
Dovevo ignorare quello che aveva fatto? E la presa in giro?
E che non mi avesse mai detto nulla di Virginia?
Appena misi piede fuori il portone, una nuvola di fumo m'invase; mi guardai intorno e subito vidi la figura di Maddy di spalle.
«Sono appena uscita dall'incontro con l'avvocato - disse a qualcuno al cellulare - Ok, prendo il primo treno. Aspetta.. e Virginia.. come faccio? Kat oggi è tornata a Mullingar.. no Kevin, non porterò la bambina, lo sai bene.. no no, non gliela farò incontrare!»
Mi ero avvicinato abbastanza da sentire chiaramente le sue parole. Mise in tasca il cellulare e la sentii tirare su col naso.
«Kevin sapeva tutto?» chiesi dal nulla.
Si voltò di botto e scosse la testa.
«Nessuno sapeva» e gettò nell'aria che ci divideva il fumo che aveva inspirato. Ora fumava pure, ennesima novità per me.
«Dove non puoi portare Virginia? A chi non vuoi farla incontrare?»
Sbuffò continuando ad alimentare la nube grigia intorno a noi.
«Non sbuffare con me Madison! Devi dirmi tutto adesso! Io devo sapere tutto di lei, ogni spostamento, ogni fatto, ogni cosa che non ho saputo fino ad ora! Rispondimi!» alzai la voce senza nemmeno rendermene conto.
La vidi deglutire vistosamente «Dobbiamo andare a Cambridge, per sbrigare dei documenti a causa dei nostri genitori. E loro non la conoscono.» concluse iniziando ad allontanarsi.
I suoi nonni non la conoscevano? Sicuramente questo aveva a che fare con la sua prematura gravidanza, ci avrei scommesso. Gli Evans erano brave persone, benestanti, ma anche terribilmente fredde e attente all'opinione pubblica.
Chissà lo scandalo della loro 'piccola incinta di uno sconosciuto'.
«Ok, Virginia resterà con me» le urlai raggiungendola.
«No! Non puoi gestirla, lei è imprevedibile! E poi ci sono i ragazzi, le prove.. non puoi portartela dietro! E il produttore.. ti farà problemi! E se ti fotografano? Che dirà la gente? E poi-»
Volevo giocarmi la carta legale appena firmata che mi dava il diritto di tenere la piccola quando desideravo, ma non volli peggiorare il suo stato.
«Voglio tenerla, e la terrò. Prepara le sue cose, portala a casa mia e vattene»
Annuì seria e riprese il passo.
Dopo tutto quello che c'era stato tra di noi, ci eravamo ridotti a due frasi di circostanza glaciali.
Era stato tutto troppo perfetto per essere vero.
Se lo meritava di stare così. Non avrei mai voluto vederla in quel modo, gli occhi stanchi e quella dannata sigaretta tra le labbra, quelle labbra fatte per le mie.


#Madison
Mi meritavo lo sdegno dei suoi occhi: eppure non pensavo a me, ma pensavo a lui, a quello che poteva provare, alla confusione nella sua testa, e perchè no, magari preferiva non averlo mai saputo.
Virginia felice aveva riconosciuto la strada per casa Styles. Trovava in lui quella spensieratezza che io non ero mai riuscita a darle, presa dalla voglia di vederla grande e forte.. quello che non ero stata io.
Adesso che lui sapeva tutto, poteva guardarla con gli occhi di un padre.. davvero. E se lei l'avesse chiamato di nuovo papà nessuno si doveva stupire di nulla, era un suo diritto.
«Vieni anche tu da Harry?»
«No amore.. non vi vedete da tanto, Harry vuole passare del tempo solo con te!»
Quando Virginia avrebbe saputo la verità, mi avrebbe voltato le spalle anche lei.. mi avrebbe guardata con lo stesso disprezzo degli occhi di Harry.
Non ci sarei stata, gli avrei lasciato il tempo di conoscersi come meglio desideravano; il modo in cui erano sempre stati in sintonia mi tranquillizzava, sapevo che Harry sarebbe stato il papà perfetto, inconsciamente lo era già stato.. non avrebbe lasciato che il mio comportamento influenzasse il loro rapporto.
Eravamo appena entrate con la macchina nel cortile di casa Styles.
La porta nera della villetta si aprì lasciando apparire un iceberg dai capelli ricci.
«Harry!» Virginia gli corse incontro saltandogli al collo.
«Principessa!» un sorrisone si aprì per accoglierla.
Io rimasi col borsone in mano, ferma a guardali stretti.
Il loro abbraccio mi obbligò a raggiungerli con la borsa in spalla, e quando Harry rimise a terra la bambina, i suoi occhi non riuscirono a nascondermi le lacrime che stava trattenendo a stento.
«Non vi salutate?» notò giustamente la piccola.
Salutarlo? Sì, come un estraneo.
«Certo.. ciao Harry»
«Ciao»
Il gelo tra i nostri corpi, una volta uniti e bollenti.
«Amore io devo andare in un posto.. ma solo per oggi, ok? Harry ha detto che puoi restare con lui. So' che ti mancherò ma-»
L'espressione eccitata mi stupì, di solito piangeva quando mi allontanavo.
«Che bello! Io amo Harry!» LEI AMAVA HARRY.
Lo vidi sorridere per l'affermazione ma poi gelarsi incrociando il mio sguardo.
Gli porsi la borsa «Dovrebbe esserci tutto.. pigiama, vestiti per domani, mutandine.. si, quando gioca e si distrae poi scappa in bagno sempre troppo tardi... si ecco, dentifricio, spazzolino.. i cerotti..»
«I cerotti non serviranno, non sono irresponsabile come credi».
Non volevo dire quello, ma ormai qualsiasi frase l'avrebbe vista come un attacco.
Baciai la guancia di Virginia e andai via.


#Harry
«Pecchè mamma piange?» ecco, l'aveva notato anche lei.
Passai le mani sui miei occhi, cancellando le mie di lacrime, intrappolate tra le ciglia.
«Forse le è entrato qualcosa nell'occhio»
Cazzata.
«E' successo anche a te? Piangi anche tu!»





Angolo darkryry

Ormai è tutto ufficiale, Virginia è la figlia di Harry. Il gelo che ora è nato tra Maddy ed Hazza è davvero indistruttibile oppure ci potrà essere ancora una speranza per loro? Saranno mai una famiglia?


darkryry

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