8 - NIENTE E' COME ALLORA...

JEREMY

Sono in riunione con William Smith, il nostro manager, e tutti i membri della band, stiamo discutendo dell'uscita del nostro nuovo disco, le canzoni sono già pronte, però adesso ci aspetta un lungo lavoro in sala di registrazione, quando mi arriva un messaggio di Kris "Sei libero questa sera?"

Sorrido, non ha resistito a lungo ... gli rispondo immediatamente "Per te sempre."

"Sembra una minaccia ... dovrei preoccuparmi?"

"Per il tuo bel culo sì"

"Idiota! Ti ho chiamato per quella cena ... possiamo fare da me."

"Sono più interessato al dopo cena"

"Non farmi ripetere ... allora?"

"Impaziente? Preparati, sarò da te verso le 20"

"Ok. Vedi di non farti pedinare dai paparazzi e soprattutto di non perderti"

"Ti ricordo che sono già stato a casa tua"

"Questo non vuol dire niente"

"Stronzo! So usare anch'io il navigatore"

Mi rendo conto di sorridere come un idiota e questo non va bene.

Questo scambio di battute con Kris mi ha fatto uno strano effetto, mi ha fatto ricordare le nostre giornate passate a giocare alla play, quando ci stuzzicavamo continuamente. Era molto divertente.

Sono proprio un idiota! Non devo mai dimenticarmi che questo suo lato è solo apparenza, solo una bella menzogna. Ed è grazie a questa menzogna se ha potuto distruggermi, ma questa volta sarò io a distruggere lui.

Non lo devo mai dimenticare.

La riunione continua, ma io non riesco minimamente a concentrarmi, sono troppo impegnato a tenere i ricordi sotto controllo, ormai lo so con certezza, dopo i ricordi positivi arrivano sempre anche quelli dolorosi e non voglio farmi vedere debole e a pezzi dai miei amici.

Ha ragione Justin quando dice che avrei fatto meglio a tenermi a distanza da Kris e cercare di dimenticare tutto, ma io non ci sono riuscito, appena ho intravisto la possibilità di fargliela pagare non sono riuscito a resistere.

Conclusa la mia vendetta tutto questo finirà, perché sono certo che con Kris distruggerò definitivamente anche Jemy, quella parte di me che ancora si sente inadeguata, che soffre per non essere stata accettata da lui, per non essere stata abbastanza per lui.

Ho il mondo ai miei piedi, milioni di fans che mi venerano come un idolo, eppure un unico individuo mi porta a infliggermi tagli su tagli per il dolore di essere stato usato, umiliato dall'unica persona a cui ho donato tutto me stesso e che ha preferito buttarmi via ...

Axel deve essersi accorto che qualcosa non va, perché mi stringe una spalla e mi sussurra "Stai bene?"

Il suo gesto mi riporta alla realtà "Sì. Sono solo stanco"

Dopo poco William finalmente ci congeda, ma appena mi alzo per andarmene lui mi si avvicina "Jeremy dovresti stare più attento ... prima o poi qualcuno potrebbe infuriarsi e fartela pagare ..."

Io sbuffo "Sono i paparazzi ad essermi sempre tra i coglioni. Io non faccio niente di male, non ho mai obbligato nessuno."

"Lo so, ma sono il tuo manager ed è normale che mi preoccupi. Hai un futuro radioso davanti non puoi metterlo in pericolo per delle cavolate"

"Non farmi la predica. E' tutto sotto controllo. Un po' di sesso non ha mai ucciso nessuno ..."

"Un po' ..."

Non ho voglia di continuare questa discussione, lo saluto senza dargli il tempo di dire altro e raggiungo gli altri all'esterno.

Axel propone subito di andare a mangiare qualcosa insieme.

Io cerco di declinare l'offerta perché in questo momento ho solo bisogno di stare da solo, di fare del male a Jemy che continua a ritornare.

Così dico loro di aver necessità di ritornare a casa, ma quando si aggregano non ho più una scusa attendibile .

Abbiamo ordinato qualcosa ad un ristorante asiatico che consegna a domicilio e ora sono tutti spaparanzati sul mio divano a mangiare direttamente dai contenitori accompagnati dall'immancabile birra.

I miei sforzi per tenere a bada Jemy e la voglia di chiudermi in bagno stanno funzionando quando Dallas li manda bellamente a farsi friggere con la sua dannata domanda.

"Jez sono curioso ... Kris ti ha dato il bentornato o glielo hai dato tu?"

Scoppiando poi a ridere seguito dagli altri ragazzi.

Io cerco di rimanere impassibile e per fare questo decido di trattare Kris come ho sempre fatto con quelli che mi sono portato a letto "Ancora no, ma puoi star certo che sarò io ad avere il suo culo"

Tutti i ragazzi conosco Kris, andavamo tutti nella stessa scuola, ma Axel è l'unico ad essere rimasto in contatto con lui, infatti il suo intervento non mi stupisce "Kris però è etero. Per quello che so sta ancora con Allyson"

Axel ha ragione, o meglio quella è l'immagine che Kris vuole dare di sé e questo mi fa incazzare "Prova a chiederlo al mio cazzo mentre me lo succhiava se Kris è etero. O al suo culo che godeva mentre le mie dita lo scopavano."

Scoppiano nuovamente a ridere, questa volta però è Kyle a darmi il colpo di grazia "Avrei voluto vedere l'espressione del signor Thompson quando questa mattina ha visto le foto."

Vengo assalito dal ricordo della faccia schifata di suo padre quando ci ha trovato nel letto.

Dallas rincara la dose "Secondo me Kris per farsi perdonare ha fatto i gargarismi con l'acqua benedetta"

Le parole di Kris che rinnega tutto mi travolgono, mi sento nuovamente umiliato, rifiutato e la nausea mi attanaglia lo stomaco.

Sono in piedi vicino al ripiano della cucina, mi ero alzato per prendere altra birra, mi appoggio per non cadere e con lo sguardo cerco una soluzione per non lasciarmi sopraffare, sto pensando di chiudermi in bagno quando vedo un coltello poco lontano da me. Lo afferro e lo stringo forte nella mano, sento il dolore invadermi e il rosso del mio sangue colorare la lama.

Non smetto di stringere finché non mi sento chiamare, apro di riflesso la mano e il coltello cade a terra.

Axel è il primo a rendersi conto della mia ferita "Jez! Cosa è successo?"

Mi osservo la mano ormai completamente ricoperta di sangue e mi limito a dire "Mi sono tagliato".

I ragazzi si muovono veloci, Kyle prende la cassetta del pronto soccorso, mentre Axel mi fa sedere e Dallas impreca "Ma sei fuori! Devi stare attento. Cosa succede se ti recidi i tendini e non puoi più suonare?"

Axel sembra sul punto di svenire, ma Kyle tranquillizza tutti "Fortunatamente non è profonda."

Kyle è l'unico fra noi ad avere un sogno diverso da quello di essere un musicista. Vorrebbe diventare un medico anche se finora non ha avuto molto tempo per dedicarsi allo studio.

Preferisco fidarmi del suo giudizio ed evitare un vero medico che potrebbe capire che la ferita è intenzionale.

I miei amici rimangono con me quasi tutto il pomeriggio. Cazzeggiamo parlando di quello che pensiamo di fare nei pochi giorni liberi a nostra disposizione prima di immergerci nella realizzazione del nuovo album.

Fortunatamente l'argomento Kris non viene più nemmeno menzionato.

Quando se ne vanno lasciandomi solo sono rilassato e non sento la necessità di farmi ancora del male, almeno finché non controllo le notizie e trovo una dichiarazione di Kris in cui afferma che non era consenziente.

Sento la rabbia assalirmi, sono certo sia stato suo padre a fargliela scrivere, ma questo non lo discolpa anzi mi fa incazzare ancora di più.

E' rimasto un leccaculo bastardo che pensa solo a se stesso e non ha le palle nemmeno per assumersi le sue responsabilità.

Non devo pensarci, altrimenti appena lo vedo gli spacco la faccia, invece di cercare di conquistarlo.

Mi servirebbe parlare con Justin lui riesce sempre a farmi ragionare lucidamente.

Oggi però non l'ho potuto incontrare, aveva gli allenamenti e poi doveva partecipare a una trasmissione televisiva.

Pochi minuti fa mi ha mandato un messaggio "Che palle! Come fai a sopportare i giornalisti?"

Sicuramente gli avranno fatto delle domande personali a cui lui odia dover rispondere.

Secondo Justin i giornalisti dovrebbero interessarsi solo al suo modo di giocare, analizzare se ha giocato bene o no, magari capirne il motivo, e non ficcare il naso nella sua vita privata.

Però da quando la nostra amicizia è di dominio pubblico, sempre più spesso lo tempestano di domande sulla sua sfera sentimentale.

Sorrido immaginandolo mentre sbuffa e cerca di non mandare a quel paese il curiosone di turno.

Non sempre riesce ad essere diplomatico.

Una volta ha sollevato da terra un giornalista perché si è azzardato a parlare male di me e del nostro rapporto.

Justin è alto quasi 1.90 con un fisico da calciatore professionista e quando si arrabbia può fare veramente paura.

Si sta facendo tardi ed è ora per me di prepararmi.

Confermo il look della sera precedente, una semplice maglietta e dei jeans skinny neri, mi lego i capelli ed esco di casa sicuro che questa sera la mia vendetta farà un bel passo avanti, ormai non ho più alcun dubbio, Kris si merita di soffrire, è solo un pezzo di merda!

Arrivo senza problemi al suo appartamento, un loft vicino all'Università.

Suono e lui mi viene ad aprire con un gran sorriso.

"Vedo che non ti sei perso"

Sorrido malizioso "Tranquillo trovo sempre la mia preda"

Kris mi fa entrare poi annuncia mostrandomi il tavolo "Non sono bravo a cucinare, così ho optato per una pizza"

Sento la tensione corrermi lungo la schiena.

Che cazzo pensa di fare?

Spera di rivivere la nostra serata di 3 anni prima?

Si sbaglia di grosso se crede di fregarmi una seconda volta.

La sua occasione l'ha avuta, adesso è il mio turno di fotterlo in tutti i sensi.

"Non sono qui per il cibo, ma per mangiare qualcos'altro"

Anche se non voglio sento i ricordi ritornare prepotenti, per fermarli stringo forte la mano conficcandomi le unghie nella ferita.

Il dolore mi invade facendomi stringere i denti.

No, non è per niente come tre anni fa ... questo dolore allora non c'era...

Ancora non sapevo quanto falso e ipocrita fosse Kris, ma adesso non mi incanta.

Sento la voce di Kris "Qualcosa non va?"

Alzo lo sguardo verso di lui e noto che sta osservando la mia mano dove la fasciatura bianca si sta tingendo di rosso.

"Non è niente. Oggi mi sono fatto un piccolo taglio"

Ci sediamo al tavolo e iniziamo a mangiare, la conversazione procede senza entrare mai in particolari troppo intimi. Io non gli chiedo niente della sua ragazza e lui non chiede niente delle mie storie.

Come la sera prima, ci limitiamo a parlare di calcio, della mia tournée, del nuovo album e dell'università.

Però questa sera c'è qualcosa di diverso, avverto in lui una strana tensione, come se avesse qualcosa di importante da chiedermi e non trovasse il momento giusto.

Kris si fa serio "Ascolta volevo chiederti scusa per la dichiarazione che ha rilasciato mio padre a mio nome, non ho potuto far niente per evitarlo..."

So che sta per dire altro, ma io non voglio ascoltarlo potrei perdere la pazienza "Non me ne frega un cazzo di cosa dicono i giornali"

Lui fa una strana smorfia, però non aggiunge altro.

Quando lui si alza per andare a prendere altra birra, decido che mi sono rotto di questo siparietto domestico.

Come richiude il frigo, sono dietro di lui e lo blocco contro di esso impedendogli di girarsi.

Poggio le mani ai lati della sua testa e gli sussurro nell'orecchio "Voglio il mio dessert ... o me lo dai tu o lo prendo da solo"

E senza aspettare la sua risposta prendo a baciargli il collo.

Lo sento fremere e inclinare la testa per lasciarmi maggiore spazio.

Gli afferro il viso e lo giro per poterlo baciare in modo prepotente, invadendogli la bocca.

Faccio scendere la mia mano lungo il suo addome slacciandogli la camicia e come arrivo ai suoi pantaloni lui mi afferra il polso facendo cadere a terra la lattina che teneva precedentemente.

La sua voce non è per niente ferma "Aspetta dovremmo parlare prima"

Sorrido e gli do un piccolo morso sulla spalla lasciata nuda dalla camicia che gli è scesa lungo le braccia.

"Non sono qui per parlare ..." e infilo la mano dentro i suoi pantaloni.

Lo sento trattenere il fiato quando afferro il suo sesso che ha già iniziato a svegliarsi.

Mentre inizio a massaggiarlo piano mi spingo contro di lui e gli soffio nell'orecchio "O ti scopo qui contro il frigo o dove vuoi tu ... ma questa sera il tuo bel culo sarà mio"

Kris non risponde, così ne approfitto e gli abbasso i pantaloni insieme all'intimo, afferrò più saldamente il suo sesso e prendo a segarlo con più decisione.

Lui prova nuovamente a protestare "Aspetta ... non dovremmo ..."

"Presto mi pregherai di scoparti"

Mi abbasso e gli mordo una natica sentendolo gemere di dolore, poi con entrambe le mani gliele afferro dividendole e ci metto la faccia nel mezzo per andare a stimolare la sua piccola apertura con la lingua.

Kris geme forte "Jem..."

Mi alzo veloce e gli ficco due dita in bocca per impedirgli di continuare "Mi chiamo Jez. Lecca"

Lui fa come gli ho chiesto, quando sono soddisfatto del suo lavoro, ritorno ad occuparmi del suo buco.

Faccio dei cerchi attorno con la lingua e poi cerco di spingerla dentro.

Ripeto il gesto diverse volte mentre sento Kris trattenere i gemiti, porto un dito al suo buco e mentre continuo a leccarlo lo violo.

Inizialmente si irrigidisce, poi però lo sento spingersi verso la mia mano, così alterno le dita alla lingua che questa volta non ha problemi ad entrare.

Quando colpisco la sua prostata lo sento gemere forte e vedo la sua mano scendere per cercare di masturbarsi.

La fermo e gliela blocco dietro la schiena , poi con la mano libera riprendo a penetrarlo .

Lo sento implorare "Jez ti prego ..."

Lo lascio e lo faccio girare, vedo i suoi occhi guardarmi bramosi, sono ancora inginocchiato davanti a lui a pochi centimetri dal suo sesso congestionato.

La supplica gli si legge in viso così deciso di accontentarlo.

Gli lecco il sesso e poi guardandolo negli occhi gli concedo ciò che desidera "Puoi scoparmi la bocca" e lo accolgo nella mia cavità orale.

Lui porta entrambe le mani alla mia testa afferrandomi per i capelli e inizia a muoversi veloce sbattendo contro la mia gola.

E' molto eccitato e sono certo che non durerà molto. Intanto io continuo a scoparlo con le dita.

Dopo poco lo sento fremere e riversarsi nella mia bocca.

Quando mi lascia sputo per terra e mi rialzo pulendomi con una mano.

Lo guardo in viso, è completamente stravolto dall'orgasmo.

"Adesso tocca a me"

Lo sollevo e lo butto sul divano, poi prendo dal mio giacchetto preservativo e lubrificante, Kris sorride "Sapevi che sarebbe andata così?"

Alzo le spalle "Certo, dopo che mi hai fatto un pompino in machina non avevo dubbi"

Kris forse vorrebbe dire qualcosa, ma non può controbattere, perché effettivamente non ha fatto molta resistenza né in macchina né questa sera ...

Sono in piedi vicino al divano e il suo sguardo mi segue bramoso mentre mi spoglio. Dopo essermi messo il preservativo, mi cospargo il sesso della sostanza oleosa massaggiandolo. I suoi occhi osservano il movimento della mia mano e mi trasmettono chiaramente quanto mi desidera.

Non posso attendere oltre così faccio mettere Kris con le gambe alte appoggiando i piedi sopra le mie spalle e allineo il mio sesso alla sua entrata.

Sento la tensione percorrerlo mischiarsi al desiderio e i suoi occhi sono attraversati dalla paura.

"E' la prima volta?"

Kris si fa serio "Certo stronzo! Tu sei stato l'unico ragazzo ... sono etero"

"Sì ridimmelo fra poco, quando avrai il mio cazzo su per il culo"

Lo afferro per i fianchi e lo penetro poco alla volta, lo sento irrigidirsi, ma siccome non sembra provare troppo dolore mi spingo fino in fondo.

E' terribilmente stretto, mi fa quasi male, ondeggio leggermente con il bacino per farlo abituare e per stimolarlo, quando lo sento venirmi incontro aumento il movimento, uscendo e rientrando.

So di aver colpito la sua prostata quando un grido che non riesce a trattenere esce dalle sue labbra serrate.

Mentre continuo a spingere sempre di più, Kris porta una mano al suo sesso nuovamente duro e geme senza ritegno.

E' così che volevo fare sesso con lui, in modo rude e senza dolcezza, un modo completamente diverso dalla nostra prima volta. Non deve esserci niente a ricordarmelo.

Anche se devo ammettere che è fantastico fare sesso con lui, forse perché era ancora vergine o forse perché sto già assaporando il sapore della vittoria, non lo so, ma non voglio assolutamente dare altri significati a questo piacere travolgente.

Quando vedo Kris ormai vicino all'apice, lo faccio girare a pancia sotto e alzandogli il sedere rientro in lui con un colpo deciso, poi riprendo a spingermi con più forza per farglielo sentire tutto fino in fondo, mentre con la mano lo masturbo.

Voglio che la sua prima volta sia talmente travolgente da fargli desiderare di farsi scopare ancora da me.

Kris raggiunge l'orgasmo cercando di soffocare un grido nel cuscino.

Avverto tutti i suoi muscoli contrarsi attorno al mio sesso e bastano poche altre spinte perché io mi riversi dentro di lui.

Lui si lascia cadere sfinito, mentre io mi siedo al suo fianco.

Mi sento rilassato come non accadeva da un pezzo...

Solitamente passato l'attimo dell'orgasmo mi sento nuovamente vuoto.

Kris ancora senza fiato scoppia a ridere "Abbiamo fatto secco il divano"

Rido anch'io per la sua uscita "Dovresti preoccupati di più che ti ho fottuto il culo, non il divano"

"Beh, il culo Allyson e mio padre non me lo vedono ..."

Sento un forte fastidio assalirmi, ma cerco di controllarmi.

Mi alzo e ghigno sadico "Dimmelo di nuovo quando cercherai di camminare dritto"

Kris cerca di girarsi e lo sento imprecare "Stronzo potevi essere più delicato"

"Questo è il prezzo per godere. Hai sperimentato il miglior sesso della tua vita, non puoi lamentarti"

"Presuntuoso"

Gli afferro il viso "Nessuna troia potrà mai farti godere così ... godere davanti e dietro è un'esperienza unica"

Vedo una strana luce attraversargli gli occhi "Lo sai per esperienza ..."

Non rispondo, a lui non deve fregare niente con quanti ho scopato visto che è stato lui ad avermi abbandonato ...

Mi tolgo il preservativo e lo vado a gettare in bagno, poi torno, raccolgo le mie cose e mi rivesto.

Kris mi osserva senza però alzarsi per evitare di fare altre smorfie di dolore "Te ne vai già?"

Sono ancora incazzato e mi verrebbe voglia di dirgli che con le puttane si sta solo lo stretto necessario, ma mi trattengo e opto per un più diplomatico "Domani mattina devo alzarmi presto. Però ci vediamo domani sera, voglio il bis"

Non voglio assolutamente passare la notte con lui diventerebbe troppo complicato trattenere i miei ricordi e Jemy riaffiorerebbe gettandosi come un coglione fra le sue braccia.

Lo vedo pensieroso "Ok a domani sera ... però dobbiamo parlare"

"Va bene tu parli e io ti scopo, mi sembra un compromesso accettabile"

Kris mi tira un cuscino ma io sono già alla porta.

"Dovresti ringraziarmi non sei più vergine"

Questa ultima frase mi esce con un tono un po' sadico, spero Kris non ci faccia troppo caso ... altrimenti addio vendetta.


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