13 - NON PUO' ESSERE TROPPO TARDI
KRISTOPHER
Sono ormai le 18 e si sta facendo tardi, sono già più di 20 minuti che sono fermo davanti allo specchio a guardare un'immagine che non riconosco.
I capelli pettinati alla perfezione, un vestito fatto su misura, costato una fortuna, in contrasto con i miei occhi spenti che sembrano aver perso ogni scintilla di vita.
Ho passato tutta la mattina e parte del pomeriggio tra parrucchiere, estetiste, sarte per rendere la mia immagine impeccabile, anche se la mia anima e il mio cuore sono devastati.
Tra pochi minuti anche la mia vita finirà.
Lo so, sto solo per sposarmi e non per essere giustiziato, ma per me è la stessa cosa.
Condannato a una vita che non voglio, al fianco di una persona che non amo e non sopporto, con un lavoro che odio.
L'unica decisione che mio padre mi ha lasciato prendere in tutta la mia vita è stata la scelta della facoltà universitaria, perché tanto non avrebbe fatto nessuna differenza, perché il mio futuro è un pacchetto già preconfezionato da lui.
Non potrò mai fare il lavoro che mi piace, la mia passione è scrivere, ma mio padre non mi permetterà mai di diventare uno scrittore, infangherebbe il buon nome della famiglia.
Ecco perché non ho mia spedito a nessun editore il mio manoscritto e penso mai lo farò, sarebbe troppo dura sapere che è buono e non poter comunque fare niente, preferisco consolarmi pensando di non avere talento e che tanto nessuno me lo avrebbe mai pubblicato.
Per quanto io cerchi di non pensarci e di illudermi, il dolore più forte è sempre la mancanza di Jeremy, sapere che lui non sarà mai mio.
Nonostante la rabbia per quello che mi ha fatto, non riesco ad impedirmi di amarlo e desiderarlo con tutto me stesso.
E' lui che il mio corpo vuole, è lui che il mio cuore cerca, è lui che la mia anima anela.
Non posso e non voglio avere nessun altro al mio fianco.
Per l'ennesima volta mi rendo conto che avrei dovuto parlargli, chiedergli spiegazioni e non chiudermi a riccio come 3 anni fa, quando dopo il suo primo rifiuto ho preferito rinunciare piuttosto che rischiare di essere ferito.
Sento suonare il campanello, è sicuramente il mio autista, si sarà spazientito, sono ormai più di 20 minuti che mi aspetta davanti casa al volante di una lussuosa limousine per portarmi in chiesa.
Devo muovermi e prendere una decisione, tra poco avviserà mio padre e lui utilizzerà qualunque mezzo per costringermi a sposarmi anche portarmi davanti all'altare a forza.
Il mio corpo si muove ancor prima che la mia mente abbia fatto la sua scelta.
Esco e con l'ascensore arrivo direttamente in garage, in un batter d'occhio sono in strada al volante della mia Lamborghini. Non ha importanza la destinazione l'importante è allontanarmi da tutto e tutti.
Giro senza meta per quasi un'ora, mentre il mio cellulare continua a squillare ininterrottamente, non so nemmeno io perché non lo spengo.
Ormai la notizia della mia fuga sarà sulla bocca di tutti.
Mi fermo e mi rendo conto che anche senza volerlo il mio cuore mi ha portato davanti casa di Jeremy. Dall'unica persona a cui vorrei appartenere.
Rimango fermo in macchina a guardare il cancello d'ingresso.
Cosa dovrei fare?
Se sono qui vuol dire che infondo una decisione l'ho già presa.
Devo assolutamente parlargli per chiarire e capire, ma le mie gambe non vogliono muoversi, sembrano diventate di pietra per la paura di quello che posso trovare al di là di quella porta.
Un colpo al finestrino mi fa sobbalzare, mi giro e trovo mio fratello Justin appoggiato all'auto.
Abbasso il vetro e lo saluto "Ciao Bro"
Justin arriccia il naso facendo una faccia schifata sentendo il nomignolo che gli avevo dato quando eravamo piccoli, la stessa espressione che faceva allora, quando anche Axel aveva preso a chiamarlo così ... a parte la statura non è cambiato poi tanto ... è sempre il mio "brother"
La voce di Justin mi riscuote dai miei pensieri, non sembra per niente felice di vedermi, "Che cazzo ci fai tu qui? Non ti avevo detto di stare lontano da Jez?"
Mentre penso a come rispondergli, lo vedo sgranare gli occhi come colto da una rivelazione "Aspetta ... ma tu non dovresti essere in chiesa?"
Alzo le spalle "Dovrei, ma a quanto pare ho cambiato idea"
Justin mi sorride, non so da quanto tempo non lo faceva più "Finalmente hai tirato fuori le palle!" poi però ritorna subito serio "Perché sei qui?"
"Devo parlare con Jeremy, abbiamo lasciato troppe cose in sospeso. Siamo stati solo capaci di ferirci a vicenda, e se deve essere finita per noi, voglio almeno chiuderla nel modo giusto"
Justin sbuffa irritato "Se fosse per me, ti manderei via a calci nel culo, ma so che Jez odia quando qualcuno decide per lui."
Dal tono di voce e dallo sguardo ferito di mio fratello, capisco che sotto c'è molto di più, che quello che ha detto è solo una facile scusa, ma per il momento mi accontento di aver ottenuto ciò che voglio, il resto può aspettare, anche perché sono certo non mi direbbe niente, quindi un passo alla volta.
Scendo e seguo Justin all'ingresso di casa. Controllo l'orologio, mio padre starà dando di matto per la mia fuga ...
Mio fratello suona diverse volte, ma non ottiene risposta.
Non avevo messo in conto di non trovarlo in casa ... mi sento abbattuto, ho bisogno di vederlo ... e adesso? Dico solo, cercando di non sembrare troppo abbattuto "Non c'è. Deve essere uscito"
Vedo Justin afferrare il cellulare preoccupato "Mi ha mandato un messaggio, mentre ero alla partita, piuttosto esplicito, dicendomi che voleva scopare"
Un pugno nello stomaco mi avrebbe fatto meno male. Lo so che loro due adesso hanno questo tipo di relazione, ma sentirselo sbattere in faccia fa terribilmente male, soprattutto sapendo che io sono corso da lui mandando all'aria il mio matrimonio mentre lui pensa solo a fare sesso con Justin ...
Mi sento decisamente di troppo e mi pento di essere venuto qui senza pensarci. Così faccio lo stronzo "Si sarà stancato di aspettare e sarà andato a cerca qualcun altro"
Justin mi fulmina con lo sguardo "Se non stai zitto, ti rispedisco a suon di pugni da paparino"
Justin prova a fare il numero di Jeremy, ma non ottiene nessuna risposta.
Mette via il cellulare e tira fuori un mazzo di chiavi e poi apre la porta.
Justin ha una copia delle chiavi di casa di Jeremy, mi sento estremamente geloso e la convinzione di aver sbagliato a venire qui farsi sempre più forte.
Come entriamo ci guardiamo intorno, ma la casa è vuota.
Justin va deciso verso una porta e io lo seguo.
Rimango scioccato, il bagno è un disastro, ci sono asciugamani sporchi di sangue sparsi per terra, tra di essi noto un taglierino con la lama insanguinata.
La mia voce esce fuori allarmata "Che accidenti è successo qui?"
Justin non mi risponde e si dirige in camera. Anche qui ci sono tracce di sangue e la cassetta del pronto soccorso aperta sul letto.
Non capisco e sento il panico assalirmi.
"Justin mi vuoi rispondere? Dov'è Jeremy? Cosa diavolo è successo?"
Justin si gira fulmineo e afferrandomi per la giacca mi sbatte contro il muro, facendomi buttare fuori tutta l'aria che ho nei polmoni "Questo è tutta colpa tua! Questo è quello in cui l'hai trasformato! Jeremy è diventato un autolesionista, si taglia per sopportare il dolore che tu continui a infliggergli!"
Mi lascia con uno strattone.
Sono paralizzato dalle sue parole e dalla visione di tutto quel sangue che le rendono così dannatamente reali.
Justin continua, questa volta rivolto più a se stesso che a me "Me lo dovevo immaginare ... dobbiamo trovarlo prima che faccia una cazzata"
Sento il terrore penetrarmi nelle ossa e bloccarmi ogni movimento.
La voce di Justin mi riscuote "Cosa fai vieni o no?"
Io annuisco e lo seguo con le gambe pesanti e un nodo in gola.
Saliamo sull'auto di Justin, prima di partire chiama qualcuno.
La chiamata è in viva voce così riconosco Axel
"Ciao Bro"
"Axel hai sentito o visto Jez? E non chiamarmi così"
"Che palle! Jez di qua, Jez di là. Possibile che non pensi ad altro"
"Axel finiscila! Adesso non ho tempo da perdere. L'hai visto o no?"
Lo sento sospirare "Oggi ci siamo visti in sala di registrazione, ma Jez non c'era proprio. Chiaramente qualcosa non andava in lui. Era molto nervoso e sembrava che qualcosa lo facesse soffrire. Poi poco più di un'ora fa se n'è andato, non prima però di aver tirato la sua chitarra contro il muro."
"Non ha detto dove andava?"
"No. Mi dispiace. Aspetta, Dallas ha qualcosa da dirti"
Intanto Justin si è fermato evidentemente non sa dove dirigersi.
"Ehi"
"Dallas sai dov'è andato Jez?"
"Mi ha chiamato e mi ha chiesto se sapevo dove trovare Elijah"
"Cazzo! Allora?"
"Il posto sicuro dove trovarlo è il "Blue Rose". È quello che ho detto anche a lui"
"Non so se ringraziarti o spaccarti la faccia. Lo deciderò quando troverò Jez"
Justin chiude la chiamata e parte a tutta velocità.
Ho una brutta sensazione "Chi è questo Elijah?"
"Uno spacciatore. Il peggiore. Può procurarti di tutto: droghe, dalla più classica alla più innovativa, compresi mix strani da lui creati; medicinali o psicofarmaci, puoi chiedergli di tutto; se vuoi anche sesso, uomini, donne, sesso di gruppo. Basta che paghi. E per di più è un sadico bastardo. E se Jez ha chiesto di lui non è una buona cosa."
Non conosco bene Jez quanto Justin e non so perché stia cercando un simile individuo, o cosa potrebbe chiedergli. Non so niente di lui. Però sento la rabbia e la paura assalirmi "Perché Dallas gli ha detto dove trovarlo?"
"Perché non è la prima volta che Jez fa uso di qualche sostanza"
Sono talmente stordito da tutto quello che sta succedendo che parlo senza pensare, probabilmente cerco solo un appiglio per illudermi che la situazione non sia così grave "Oggi però è diverso?"
"Cristo santo Kris! Non l'hai visto il sangue in bagno?! Se dopo essersi tagliato, Jez ha sentito il bisogno di cercare Elijah, non vuole certo un po' di erba per rilassarsi. E ti dirò di più, quel sadico bastardo ha messo gli occhi su Jez e se lui sapendolo c'è andato ugualmente, significa che non gliene frega un cazzo di ciò che potrebbe succedergli o forse è proprio ciò che cerca. Non sono stupito che Elijah frequenti il Blue Rose, è un locale borderline, pieno di gente in cerca di esperienze forti e sesso estremo. Normalmente non mi preoccuperei, Jez sa badare a se stesso, ma oggi vuole distruggersi e temo ci possa riuscire ..."
Justin sta parlando a raffica a causa del suo nervosismo e della sua preoccupazione e non posso dargli torto, l'idea di Jeremy strafatto, violentato da un gruppo di uomini mi fa venire il voltastomaco, cerco di non prendere nemmeno in considerazione prospettive ancora peggiori.
JEREMY
Oggi il dolore e l'angoscia non vogliono darmi tregua. Jemy è sempre presente facendomi sprofondare nel buio più profondo.
Kris sta per sposarsi e il senso di perdita è diventato insopportabile.
Questa volta non posso dare la colpa a nessuno, sono stato io a voler recidere ogni legame, annullare ogni speranza, negare ogni possibilità.
Ho creduto, in modo arrogante e presuntuoso, che una volta portata a termine la mia vendetta e aver fatto soffrire Kris, sarei riuscito a cancellare per sempre Jemy e questo dolore, invece è ritornato più forte e insopportabile, insieme alla consapevolezza di aver fatto tutto da solo.
In sala di registrazione non sono riuscito a pensare ad altro, non combinando niente di buono.
L'angoscia e la rabbia hanno avuto il sopravvento più di una volta. Alla fine non mi è rimasto altro da fare che andarmene.
Adesso sono diretto a casa, dove potrò finalmente trovare un modo per controllare il dolore. Il migliore che mi viene in mente è farmi scopare a sangue da Justin.
Sono un vero bastardo, ho distrutto la nostra amicizia per puro egoismo.
Sono certo di amarlo a modo mio, ma sono anche certo che lo sto usando solo per dimenticare Kris.
Prima di partire gli mando un messaggio molto esplicito "Vieni a fottermi anche l'anima"
Non ricordo se oggi ha la partita, ma spero di no, perché ho bisogno di lui subito.
Entro in casa e iniziò a girare come una tigre in gabbia, Justin non si vede e la mia inquietudine aumenta.
Guardo l'orologio e mi rendo conto che manca poco all'inizio della celebrazione, a quest'ora Kris sarà già davanti all'altare, raggiante, in attesa della sua sposa.
Non ci voglio pensare, ma una marea di "ma, se e forse" invadono la mia mente ...
Il dolore è sempre lì, più forte che mai e io non resisto oltre.
Sono più di 30 minuti che sono chiuso in bagno intento a procurarmi decine di tagli, ma a differenza delle altre volte, il dolore non vuole saperne di allentare la sua morsa.
Il dolore fisico, seppur forte, non riesce a contrastare e a surclassare quello che sento dentro.
Questa volta è diverso, il dolore è così irreparabile e definitivo ... come se non rimanesse nient'altro.
Lo so questa volta la colpa è solo ed esclusivamente mia.
Sto sperando di vedere entrare Justin da quella porta, ma so che non avverrà tanto presto e io non posso più aspettare.
Se questo dolore non basta a zittire Jemy dovrò trovare un altro modo e io so già come ...
Tampono il sangue con gli asciugamani, poi prendo la cassetta del pronto soccorso e mi sposto nella camera. Non posso certo uscire così, attirerei troppo l'attenzione.
Mi fascio le ferite, non è un lavoro perfetto, ma l'importante è che il sangue non mi macchi la maglietta.
Mi cambio e prima di uscire chiamo Dallas.
"Ehi Dallas, non è che sai per caso dove posso trovare Elijah?"
Lo sento ridere "Sei scappato per andare a divertirti, sei sempre il solito. Se hai in programma qualcosa di divertente potresti anche invitarmi"
Cerco di stare al gioco e sembrare allegro "E' una festa privata del "cazzo"... se hai capito cosa intendo."
"Tutto chiaro. Lo sai che io sono fedele alla figa"
Inizio a spazientirmi "Allora sai dove posso trovarlo?"
"Sì. Sicuramente al Blue Rose, è diventato il suo circolo privato."
"Ok grazie"
"Ah Jez! Con il tuo bel faccino, io starei attento a Elijah. Non è un segreto cosa vorrebbe farti. Se vuoi posso accompagnarti."
"No grazie. Non vado da lui per farmi scopare, anche se amo il sesso violento"
"Sì, ma a tutto c'è un limite e lui questo limite non lo conosce"
"Tranquillo. Grazie amico."
Arrivo al Blue Rose senza difficoltà, forse la voglia e la necessità di annullare la mia mente sono talmente forti da sovrastare anche il mio pessimo senso dell'orientamento.
Il locale è già aperto, ma quasi deserto. E' decisamente presto per un locale del genere.
Mi guardo intorno, ma non vedo Elijah, così deciso di andare al bancone del bar e aspettarlo.
La barista sta ancora sistemando le bottiglie, ma come mi vede mi rivolge un gran sorriso "Cosa ti servo bellezza"
"Qualcosa di molto forte. Elijah si farà vedere questa sera?"
Lei annuisce "Certo non manca mai. Vedrai che sarà qui fra poco"
Prendo il mio bicchiere e mi siedo ad un tavolino in attesa.
Sono arrivato al 3 drink e non sono più tanto lucido, quando finalmente Elijah fa il suo ingresso.
L'alcool mi è servito a contrastare il dolore e riuscire così a restare calmo e sopportare questa attesa.
Lo vedo andare verso una zona riservata con 3 ragazzi e 2 ragazze al seguito.
Una cameriera accorre subito da loro. Aspetto alcuni minuti per dargli il tempo di sistemarsi, poi mi alzo e vado da lui.
Elijah mi riconosce subito.
"Che bella sorpresa! Cos'ho fatto per meritarmi una tale apparizione angelica"
Io sorrido cercando di nascondere il mio disgusto "Cercavano proprio te".
È semi sdraiato fra i ragazzi e sul tavolo e già presente una bottiglia di champagne.
"Farei di tutto per te bellezza. Accomodati"
Mi siedo davanti a loro e non perdo tempo "Ho bisogno di qualcosa di forte che mi sballi completamente"
Lui mi rivolge un sorriso inquietante "Ho quello che cerchi ... e potrei anche proporti un pagamento diverso dal solito, visto che sei in cerca di "sballo""
"Non ho problema di soldi. Lo sai"
Lui non sembra voler demordere "Lo so, ma sarebbe più divertente. Potrei regalarti una notte indimenticabile ... vero ragazzi? Scommetto che ami provare cose nuove"
Non ho mai fatto sesso con chi non mi piaceva, ma oggi è diverso.
Oggi voglio distruggermi, riuscire ad annullare questo dolore, riuscire ad uccidere ogni parte di me che ancora si strugge per Kris.
Con questi propositi l'idea di farsi fottere da un sadico come lui, amante del sesso violento, potrebbe essere un buon modo per ottenere ciò che bramo.
Alcool, droga, sesso oggi niente è troppo ...
Sorrido "Credi di essere in grado di soddisfarmi?"
Lui accarezza la gamba di uno dei ragazzi "Ne sono più che certo. Ti posso dare tutto ciò che vuoi ... che ne dici di una "gang bang" in tuo onore? "
Si avvicina e mi afferra il viso fra due dita "Ho sempre desiderato vedere il tuo bel corpo scopato da più ragazzi e poi essere io a completare l'opera"
Allontano la sua mano "Adesso dammi ciò che ti ho chiesto, poi fottimi anche il cervello non chiedo di meglio"
Elijah ghigna "Così mi piaci... torno subito"
Rimango in compagnia dei ragazzi che mi guardano come se fossi un bel banchetto. Le ragazze invece non hanno fatto una piega, continuano a parlare fra di loro come se quello che è appena successo fosse tutto normale.
Non ho capito se anche loro fanno parte del pacchetto e sinceramente non me ne frega niente.
Elijah ritorna dopo pochi minuti e mi passa un sacchettino "Ne sarai soddisfatto, è una bomba, la mia migliore creazione. Se vuoi assaggiarla fai pure, poi il resto la prenderai in un posto più appartato. Non vorrei attirare troppo l'attenzione"
Non so cosa sia e non mi interessa, gli passo i soldi poi ne sniffo una bella striscia. Sento subito la testa leggera e i sentimenti che mi affliggono farsi più distanti, però il dolore è ancora lontano dall'essere sopportabile.
Mi appoggio all'indietro sul divanetto e accolgo questa nebbia con gioia. Ne ho presa ancora poca, però mischiata all'alcool che ho in corpo, ha già l'effetto di stordirmi. Se prendo tutto il resto otterrò quello che cerco finalmente?
Mi sento afferrare ad entrambe le braccia, apro gli occhi e vedo due ragazzi sollevarmi.
Elijah sorride "Andiamo a divertirci"
Ricambio il suo sorrido "Non chiedo di meglio"
Appena sono in piedi, uno dei due mi afferra per i capelli e mi bacia in modo violento, mentre l'altro mi si posiziona dietro e mettendomi una mano sul sesso si struscia contro il mio sedere. Io li lascio fare tanto fra poco faranno molto peggio.
Dopo un momento anche il terzo ragazzo si alza e si avvicina "Voglio assaggiarlo anch'io", ma la voce divertita di Elijah li interrompe "Ragazzi calma. Vi assicuro che avrete tutto il tempo per fargli tutto ciò che vorrete. Andiamo"
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