Capitolo 24 "Ricominciare"
John mi accompagna a casa dove faccio le valigie, le carico in macchina e dopo un veloce controllo all'ospedale arriviamo nel suo appartamento.
È molto grande, con uno stile alquanto elegante. Non mi aspettavo avesse una casa così ordinata.
<<Vieni questa é la tua stanza >> mi dice indicandomi una porta.
La apro entrando in una stanza enorme, con un letto nel mezzo e alcuni armadi vicino al muro.
<<Grazie dell'ospitalità. Ovviamente divideremo le spese per tutto il tempo che starò qui >>
<<Non ti preoccupare. A me basta che tu sia al sicuro e stia bene. >>
<<Posso aiutarti in qualcosa? Magari preparando la cena >>
<<Assolutamente no, riposo assoluto. I dottori hanno detto che per una settimana non devi fare sforzi. >>
<<Sto bene, davvero. Sono solo un po affaticata >>
<<Bene allora ti preparo un bel bagno caldo. Mentre fai il bagno preparo la cena così potrai poi riposare. >>
<<Non devi davvero, é già fin troppo quello che fai per me >>
<<Per te questo ed altro. >> dice dirigendosi verso il bagno.
Entro nella vasca riempita con acqua calda. John ha dato il meglio di sé con questo bagno. Sulla superficie dell'acqua piena di schiuma, ci sono dei petali di rosa che riempiono la stanza con il loro profumo. Qualche candela sparsa crea un'atmosfera davvero rilassante.
I miei muscoli al contatto con l'acqua calda si rilassano. Chiudo gli occhi, espiro profondamente. È finita, mi dico.
Un'altra ferita si sta rimarginando. Una delle tante.
Esco dal bagno e un ottimo profumo richiama la mia attenzione.
<<So che sei italiana quindi ho pensato di fare una bella pasta aglio, olio e peperoncino. >> dice riempiendo due piatti.
<<Sei davvero carino grazie. >>
Mangio molto volentieri, mentre John mi aggiorna su cosa mi sono persa al lavoro.
<<Vado a coricarmi, sono davvero esausta. >>
<<Vai pure tranquilla, qualsiasi cosa sono qui. Se durante la notte avessi bisogna quella é la mia stanza, non esitare a bussare. >>
<<Buonanotte. >>
TYLER
Entro in casa dopo aver meditato a lungo nel mio posto. Anche quel posto mi ricordava lei. Questa casa mi ricorda lei.
Sembra enorme ora che Veronica non è qui. Entro nella sua stanza e vedo la cabina armadio socchiusa.
La apro completamente e la mia attenzione viene attirata dal vestito che le avevo regalato al compleanno.
I ricordi di quella sera mi passano davanti come un film ad occhi aperti.
Il profumo della sua pelle, il sapore delle sue labbra.
La sua risata rimbomba nella mia testa come l'eco in una grotta.
<<Devi solo avere pazienza, dalle tempo >> dico.
Non mi capacito di averla persa per sempre, non mi capacito lei pensi che io sia una persona violenta.
John la desidera, e sta approfittando di questo suo momento di debolezza per avvicinarsi a lei. Si meritava quel pugno, anzi se ne meritava più di uno.
VERONICA
Sono stati 7 giorni noiosi. La maggior parte del tempo dormivo o leggevo. A volte ascoltavo la musica, per non dare modo alla mia testa di pensare troppo. Oggi finalmente ritorno a lavoro.
Dopo essermi preparata, faccio colazione assieme a John e ci dirigiamo al lavoro.
Passo il badge ed entro in ascensore, quando le porte stanno per chiudersi, una mano le obbliga a riaprirsi. Davanti ai miei occhi appare Tyler. Il suo viso ha un'espressione sorpresa, una di quelle espressioni che raramente si vedono sul viso delle persone, sembra abbia visto un fantasma.
<<Ciao.. >> mi dice timidamente
<<Ciao>> dico molto distaccata continuando a osservare i piani che aumentano.
<<Stai meglio? Ti sei ripresa? >>
<<Si, grazie. >> dico correndo via appena le porte si aprono. Mi precipito in ufficio.
I giorni dopo quello sono passati tutti in modo molto regolare. Arrivavo al lavoro, passavo la pausa pranzo con John e poi tornavo a casa.
Parlavo con Michael e con mia zia al telefono, cenavo e andavo a dormire.
Per due settimane ho fatto sempre le stesse cose, ogni tanto io e John guardavamo qualche film assieme, ma non me la sentivo quasi mai di uscire.
John ha sempre rispettato i miei tempi e i miei spazi e di questo gliene sono grata. Avevo bisogno davvero di prendermi del tempo per me stessa.
<<Oggi abbiamo una riunione>> dice John
<<Ah già me lo ero dimenticato >>
<<Tu va pure in sala riunioni, io passo in ufficio a prendere delle cose e arrivo >>
<<Va bene >>
La riunione si è dimostrata molto interessante, i risultati che avevo ottenuto era stati sufficienti a farmi accedere al contratto finale. La prova di 5 mesi era finita e per mia fortuna avevo convinto il presidente a redigere il contratto.
John mi ha aspettato fuori dalla porta. Finito di firmare il contratto ho salutato il presidente e aspettato che uscisse.
Ero davvero felice di aver ottenuto tutto questo in così poco tempo.
Mentre prendo le mie cose, vedo la porta aprirsi di scatto. Di fronte a me si presenta Tyler, con un'espressione davvero irritata.
Prima di parlare il suo viso si addolcisce.
<<Possiamo parlare? Per favore. Mi manchi. Davvero voglio chiarire qualsiasi malinteso e ricominciare. Ti prego. >>
<<Scusa Tyler ora non ho tempo, appena potrò te lo farò sapere. >> dico dirigendomi verso la porta
<<Un minuto solo per favore >> dice mettendosi davanti a me.
John entra nella stanza e osserva in silenzio la scena.
<<Non ho nulla da dirti >>
<<Ti prego. >>
<<Ha detto che non vuole parlarti. Vieni Veronica andiamo >> dice John appoggiandomi una mano sulla schiena.
Tyler si incupisce, stringe la mascella e irrigidisce la postura.
<<Se te ne vai con lui, io non ti darò più una sola possibilità di chiarirci. >>
TYLER
Appena Veronica varca quella porta, e rimango da solo in quella enorme stanza, mi rendo conto della cazzata che ho appena fatto.
Ho appena dato un ultimatum alla donna che amo. Tutto questo per colpa di quel coglione. Quando le ha messo la mano sulla schiena il mio cervello è andato in tilt.
Il solo pensiero che a casa con lei faccia molto più che una mano sulla schiena mi fa andare fuori di testa.
Controllati oppure la perderai per sempre
Mi dico come un promemoria per l'autocontrollo.
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