Prologo: Galeotto fu una mucca
Il dottor Errison Blake era la visione più angelica e allo stesso tempo sensuale su cui gli occhi di Agnes avessero mai posato lo sguardo da quando era tornata in Alabama.
Dal momento in cui si era chinato, per poter osservare meglio il ventre della mucca Clotilda, il suo sedere sodo, in bella vista, si era messo proprio sotto gli occhi di Agnes che, essendo pur sempre umana, era andata completamente in tilt.
Non riusciva a pensare ad altro che a quelle natiche, scolpite nel marmo, e a quanto desiderasse tanto toccarle. Dimenticandosi perfino di quanto, fino a qualche istante prima, fosse stata preoccupata per la sua mucca.
Non era la prima volta che vedeva un bell'uomo. All'accademia d'arte ne aveva perfino ritratto qualcuno nudo. Ma da quando era tornata a casa, nella ridente – o noiosa- cittadina di Josesville, la sua libidine si era assopita. Per poi ridestarsi di fronte alla vista quasi divina del bel dottore.
I suoi ormoni erano impazziti, il cervello si era fuso e il cuore galoppava, cercando di uscirle dal petto. In quello stato confusionario quasi non si accorse di quando il dottor Errison Blake si rialzò e si voltò nella sua direzione, privandola di tutto quel bel vedere.
Iniziò a parlare con termini medici, incomprensibili, ma Agnes lo interruppe immediatamente, anche in modo un po' brusco: «La nostra Clotilda guarirà, sì o no?».
Non amava i giri di parole Agnes Whitmore, e non aveva tempo da perdere, anche se avrebbe voluto passarlo ancora un po' con il dottorino.
«Era la mucca preferita di mia madre e visto che ho preso il suo posto qui alla fattoria solo da tre mesi, non vorrei averla uccisa così presto... non sarebbe un buon segnale per l'attività di famiglia», nei momenti di tensione non riusciva a non essere sarcastica. Anche a costo di risultare fuori luogo.
«Non c'è nulla di cui temere, è solo una piccola infezione. Tra qualche giorno, con le dovute cure, starà meglio», la rassicurò lui, riservandole un sorriso seducente e sincero. Solo in quel momento lei si lasciò andare ad un lungo sospiro di sollievo che nascondeva dietro tutta l'apprensione per l'animale, riaffiorata in pochi istanti.
«Grazie, dottor Blake, mi dispiace averla chiamata così all'improvviso, so che viene da Backsonville e visto che non corre buon sangue con Josesville... Insomma, non vorrei crearle troppi problemi».
Si sentiva in imbarazzo anche solo a farli certi discorsi. Eppure molti dei suoi compaesani lo pensavano veramente.
Per chiunque al di fuori della loro realtà, l'odio profondo che intercorreva tra le due cittadine era e sarebbe sempre stato un mistero. Per loro, invece, una costante.
Era fuggita da tutta quella pazzia, andando a studiare a New York, e se ne era quasi dimenticata. Ma ora che era tornata, la follia di quel luogo stava già prendendo il sopravvento.
«Quando un animale sta male, io corro... Non importa di dove sia. E poi comunque non sono tipo che fa tanto caso ai rancori tra villaggi», fu la semplice risposta di lui, mentre nella testa di Agnes era già partita la marcia nuziale.
Trovare un uomo, da quelle parte, non incline a farsi condizionare la vita da stupide credenze da paese del sud era più unico che raro. E proprio in quel momento Agnes decise che avrebbe fatto di tutto per uscire con lui.
Tanto che mentre gli chiedeva quanto gli doveva per il servizio medico, già stava pensando a come chiedergli un appuntamento. Ma il bel dottor Blake la spiazzò, precedendola: «Non mi deve nulla, solo una cena».
Dante avrebbe detto "Galeotto fu il libro". Ma in questo caso è più opportuno "Galeotto fu una mucca".
Spazio autrice:
Buonasera a tutti! Per tutti quelli che già mi conoscono e hanno letto qualcosa di mio, bentornati... Per quelli che invece non hanno mai letto nulla di mio, benvenuti.
Piccolo prologo per iniziare. Poi la pubblicazione della storia avverrà di Lunedì sera.
Fatemi sapere che ne pensate di questo incipit.
A lunedì prossimo,
Chiara😘
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