27. Non è finita finchè non è finita
Non c'è scusa che regga, quando qualcuno ti piace non importa se sia il tuo migliore amico o il peggior ragazzo tu abbia mai incontrato.
Quando senti le famose farfalle nello stomaco, i battitti accellerati, le mani sudate e la testa confusa allora sei innamorato, e non puoi farci proprio niente.
E questo Melissa l'ha imparato sulla sua stessa pelle. Per mesi, forse anni, ha cercato di reprimere questi sentimenti, ha cercato di convincersi che la sua vita non potesse proprio essere uno stupido cliché. Eppure quel giorno, seduta al fianco di Timothée, tutte le sue convinzioni erano crollate in pochi, minimi istanti.
Ma la tensione creatasi e il silenzio non potevano più essere sopportabili, non per una ragazza orgogliosa come lei.
Dopo aver proferito quelle fatidiche parole si era alzata e, senza voltarsi indietro, era scappata via, da lui e dalle sue emozioni.
Il sole era definitivamente calato sul circuito, la notte era ancora lunga per i Leclerc, e Timothée si sentiva più felice che mai.
Già, perchè Melissa non lo sa, ma aveva appena confessato ad un ragazzo follemente innamorato di lei, che ricambiava i suoi sentimenti.
Certo se ne era scappata senza dargli il tempo di proferir parola, ma questo non faceva che aumentare l'ottimo stato d'animo del giovane monegasco.
Tornato al box Ferrari aveva poi festeggiato ancora, e ancora, e ancora.
Ovunque si girasse poteva vedere le persone a lui più care felici come non mai, esaltate dalla giornata appena conclusasi e da qualsiasi cosa li aspettasse in futuro.
Ma quella felicità, quella immensa allegria, per lui dovuta a mille motivi, pian piano scomparì, lasciando dietro di sé solamente un bel ricordo.
Uno di quelli che riguardi con nostalgia nelle giornate di pioggia Milanesi, quando ti trovi seduto a scrivere un articolo qualunque, bevendo un caffè caldo in un bar del centro.
Melissa era tornata a Montecarlo e non si era più fatta viva. Non rispondeva alle chiamate di TT e tantomeno ai suoi messaggi. Voleva dimenticare, lui, i sentimenti che le suscitava e, forse più di qualsiasi altra cosa, la figuraccia fatta quel fatidico giorno.
Sarebbe perfino ricaduta fra le braccia di Victor pur di allontanarsi dal fratello minore, se non fosse stato per la storia del pilota che procedeva a gonfie vele con Marina.
È una fresca mattina d'autunno ed io, finalmente, sono a casa. Mi è mancata Montecarlo, mi è mancato il mare, il sole perenne, i colori e i profumi.
Ma più di tutto, indubbiamente, mi è mancata lei.
Dio, mi sento così stupido! Ho passato tutta la mia breve vita ad evitare di ritrovarmi in queste inutili storie adolescenziali ed ora mi ci ritrovo dentro fino al collo.
Con la mia migliore amica per di più.
In questo mese che ci ha divisi ho cercato di rinfrescarmi le idee, di sforzarmi nell'accettare che non può e non potrà mai essere una buona idea vivere sulla propria vita un revival di un qualunque film romantico degli anni 90.
Eppure più cerco di dimenticarla più penso a lei, a quanto sia l'unica persona che voglio al mio fianco e a quanto quello stra maledetto giorno non avrei mai dovuto lasciarla scappare.
Se solo l'avessi fermata.
Se solo l'avessi baciata.
Se solo le avessi detto la verità.
Mia nonna Maria dice sempre una frase, che non ricordo bene, tipo 'Con i sè e con i ma...'. Vabbè insomma, il succo è che ormai è tardi per guardarmi indietro perciò, inevitabilmente, posso solo guardare avanti.
Mi siedo al bordo del letto, nella mia tanto amata cameretta, e vengo colpito da tutti i ricordi. Questa volta però, a differenza del passato, non piango, ma guardo tutto con un malinconico sorriso.
Credo di essere appena diventato adulto, in questo esatto istante, sempre che ci possa essere una differenza tra il me di ora e il me di due minuti fa.
"Posso?" Alzo lo sguardo verso papà, posato allo stipite della porta. Annuisco sorridendogli e lasciandogli spazio al mio fianco, non è solito vederlo qui, quindi deduco essere qualcosa di in qualche modo importante.
"Sono tutti sotto" Si limita in un primo momento a dirmi, facendomi ricordare solo ora dell'esistenza del resto del mondo.
Al piano di sotto, presumibilmente in salotto, ci sono tutti, ma proprio tutti.
C'è mamma, ovviamente.
Ci sono Victor e Marina, innamorati come non mai. Lui sta quasi diventando un bravo ragazzo per lei, non avrei mai pensato di dirlo.
Ci sono le gemelle, Polly con Aaron e Jolly con quello che ha presentato come un suo 'amico molto stretto' della sua scuola. Ah già, Jolly! Ha detto che il suo sogno è diventare ingegnere come mamma, beh non l'ha proprio ammesso di sua spontanea volontà, diciamo pure che l'abbiamo beccata mentre leggeva un libro alquanto improbabile per la sua età.
In poche parole manco solo io e, ovviamente, il festeggiato papà.
Ho dimenticato di dire anche questo? È il 16 ottobre. Ripenso allo scorso anno, a quanto la mia vita fosse completamente diversa, così come quella di tutti noi. Mamma quest'anno, per la prima volta da...sempre? Ha deciso di non fare le cose in grande ma farci godere una tranquilla, normale giornata tutti insieme.
Faccio per alzarmi ma la mano di papà mi blocca sul posto, facendomi irrigidire.
"TT c'è qualcosa che non và?" Scuoto la testa, agitato, ma non penso di dargliela a bere.
"E Melissa?".
Sospiro facendo cadere la testa fra le mani, in un gesto più disperato di quanto io mi senta in realtà in questo momento.
"Melissa non mi vuole vedere e come biasimarla! Mi ha apertamente detto che è innamorata di me e io non ho fatto niente" Sento un braccio avvolgermi le spalle, trasmettendomi un calore paterno a cui non ero più abituato.
"Sai, tua mamma dice tante cavolate da sempre - si interrompe perchè entrambi ridiamo, ha proprio ragione - ma una cosa giusta la dice spesso" Lo osservo sapendo esattamente a quale frase si riferisca, annuisco e mi alzo di scatto.
"Scusa papà devo scappare" Gli sorrido infilandomi le scarpe e correndo giù per le scale.
Tutti i presenti mi osservano come fossi pazzo, tutti tranne mamma che, conoscendola, avrà già capito tutto.
Corro su per quella strada che ho fatto così tante volte in vita mia e, con il fiato incredibilmente accellerato, busso con forza alla bianca porta di casa Ricciardo.
"Timothée cosa ci fai qua?" Mi chiede zio Daniel, stupito più dal mio aspetto distrutto che dalla mia presenza alla soglia "C'è Melissa?" Chiedo ma mi rispondo da solo, osservandola mentre prende il sole in giardino.
Mio zio, santo uomo, si fa da parte per farmi entrare, per poi prendere sua moglie per mano e andare a festeggiare a casa mia, lasciandomi solo con sua figlia.
Mi schiarisco la voce per farle notare la mia presenza e lei, alzando lo sguardo, arrossisce di colpo "TT cosa c'è?" Mi domanda, imbarazzata ma con un velo di felicità nel vedermi.
"È vero? È verò che vorresti stare con me?" La guardo mentre si alza dal lettino per venire a posizionarsi davanti a me, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo serio "È vero" Si limita a rispondere, distogliendo subito i suoi occhi dai miei.
"Lo sai cosa dice mia mamma? - Un lieve sorriso compare sul mio viso, ripensando a quante volta abbia sentito mia madre ripetere questa frase - Non è finita finchè non è finita".
"E questo cosa significherebbe?" È agitata, lo noterebbe chiunque, così le afferro le mani sperando di tranquillizzarla.
"Che ti amo" Dico, senza indugiare, senza pensarci più sù.
Lo dico così, con il cuore in mano, buttando fuori con tre semplici parole tutto ciò che mi tenevo dentro da tanto, troppo tempo.
I due ragazzi scoppiano a ridere, a ridere così tanto da farsi venire i crampi alla pancia, così tanto da doversi sedere a terra perchè non più capaci di rimanere lì in piedi. È una risata pura e liberatoria, di due anime giovani che non sanno nulla della vita se non che l'amore è qualcosa di immensamente bello.
Ad un certo punto si interrompono, rimanendo a fissarsi negli occhi qualche istante, mentre da casa Leclerc, qualche metro più in giù nella via, arriva una melodiosa musica.
"Mi concedi questo ballo?" Domanda Timothée alzandosi e porgendo la mano a Melissa, che la afferra sorridente. Si stringe a lui, posando la testa sul suo petto e chiudendo gli occhi. Quante volte ha sognato questo momento e quante volte hanno già effettivamente ballato fra loro.
Quanti gesti che non hanno saputo leggere prima, quanto non detto che avevano paura di esprimere.
"Irene, mi concedi questo ballo?" La voce di Charles arriva gioisamente a sua moglie, che accetta entusiasta. È una sorta di regola, quando parte la canzone del loro matrimonio non possono far altro che ballare. Si stringe a lui, sorridendogli e lasciandogli un rapido bacio sulle labbra. In quei due grandi occhi ci si è sempre persa, perchè Charles è così, buono e innamorato, dal primo giorno.
"Ma ci pensi che è già passato un anno?" Si blocca sul posto Melissa, domandando retoricamente a Timothée se si ricorda di cosa stesse succedendo proprio in quei momenti, 365 giorni prima.
Lei cercava di dimenticarsi di lui andando con suo fratello mentre lui cercava di convincersi di essere ancora innamorato di Karen.
Quante ne sono successe in un anno, quante cose belle e brutte, quante novità.
"Non pensarci ora, per favore" Si limita a rispondere Timothée accarezzandole la guancia e avvicinandosi lentamente a lei.
Il cuore in gola, le mani sudate, le gambe che tremano. Il sole alto in cielo e una leggera brezza autunnale.
TT sfiora le sue labbra, sorridendo su di esse prima di unirle in un vero e proprio bacio.
Rimangono così, per un tempo indeterminato, senza promettersi un amore eterno. A 20 anni la vita la vivi così, di petto, senza pensieri o rimorsi. La vivi per vivere, per avere 'the time of your life', come canta la canzone che risuona per il loro ballo.
A 20 anni non prometti un per sempre, non con la consapevolezza necessaria perlomeno.
Ma ad oggi a loro basta questo, un bacio e un po' di meritata felicità.
Perchè in fondo è così da sempre, perchè in fondo è sempre dovuto essere così, Melissa e Timothée, inseparabilmente insieme, qualsiasi cosa gli riservi il futuro.
It's something unpredictable
But in the end is right
I hope you had the time of your life
🦋🦋🦋
***
Ed eccoci alla fine di una LUNGHISSIMA avventura durata ben 2 libri!
Grazie a chiunque abbia seguito, partecipatamente o no, siete il motivo per cui continuo a scrivere ❤
Detto ciò continuerò a portare avanti la storia di Lando, anche perché in questo periodo ho bisogno di certezze nella mia vita 😂
P.s.
Non vedo l'ora sia il 2021! Carlos in Ferrari e Daniel con Lando?! Non so proprio cosa aspettarmi ma non vedo l'ora 😍
P.p.s.
Seb, qualsiasi cosa tu faccia noi Tifosi abbiamo tutta l'intenzione di goderci quest'ultimo anno con te ♡
Perchè, come detto, "Non è finita finchè non è finita" #5❤
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