21. Desiderio
14 fefebbraio, San Valentino, la festa degli innamorati. Ma lo sapete quanto può essere difficile essere innamorati?
Prendete Victor, che apre il suo cuore per la prima volta e vi si trova dentro una bomba atomica pronta ad esplodere travolgendo quella che è sempre stata la sua 'normale' vita.
Prendete Penelope, che si sveglia felice come non mai di passare la giornata con Aaron e scopre che lui si era già organizzato per stare con degli amici, rimanendo così incazzata tutto il giorno.
Prendete Julia, che dice di non aver mai amato e che questa è una stupida festa commerciale in cui ognuno è costretto a dimostrare qualcosa a qualcuno.
E infine prendete me, che saluto la ragazza che amo senza dirle niente, ancora, prima di partire e non rivederla per chissà quanto tempo.
Eh già, bello l'amore, ma quanto fa schifo?
Busso alla porta di casa Ricciardo trovandomi zio Dan ad aprirmi, dietro di lui un salotto pieno di rose. Ecco, lui si che è folle quando è innamorato, e di sua moglie lo è decisamente.
"Ciao TT, allora è vero che ve ne andate" Annuisco tristemente prima di entrare e aspettare l'arrivo di Melissa.
Quante volte ho già visto questa scena, lei che scende le scale sorridente, perfettamente elegante, saltellando verso di me. Mi stringe forte, così forte da farmi quasi male, ma quanto bene mi fa. Quando ci separiamo il suo viso è però triste, il labbro inferiore trema e gli occhi sono lucidi "Non ce la faccio TT" Mi dice tenendomi le mani sulle guance e accarezzandomi dolcemente "Guarda che non sto andando in Iraq, puoi sempre venirmi a trovare, così cone farò io per te" Le faccio un occhiolino e lei mi torna ad abbracciare per nascondermi le lacrime, che versa ora sulla mia maglietta.
San Valentino l'abbiamo sempre passato insieme, anche quando eravamo rispettivamente fidanzati. Il pranzo era McDonald, d'obbligo, poi la sera un film così stupido e adolescenziale da far ridere per forza, un barattolo di Nutella e un plaid leopardato improbabile. Senza considerare poi che ogni anno, da sempre, le regalo una rosa, per farle capire quanto ci tenga a lei, tanto che neanche se lo immagina.
"Lo so idiota, ma non sarà lo stesso" Ribatte separandosi da me e asciugandosi le lacrime ridendo per l'immagine 'patetica' che crede di avere.
Usciamo insieme di casa dirigendoci verso la mia, Victor sta già caricando i bagagli nel taxi mentre gli altri lo guardano intristiti. Lui e papà non hanno più fatto pace, a niente sono serviti i tentativi di mamma di tenerci a Montecarlo, una ferita così ha bisogno di tempo per risanarsi e io, dal canto mio, so che Vic ha bisogno di qualcuno al suo fianco, e questo qualcuno posso solo essere io.
Mi avvicino alle gemelle sorridente "Sarete contente, ora avrete casa tutta per voi" Dico abbracciando Jolly "Ovviamente" Risponde, mentre Penelope rimane silente. "Ehy Polly, fallo un broncio ogni tanto. So che sei incazzata per Hamilton ma-" Mi tira per un braccio avvicinandomi a sè e abbracciandomi "Stai zitto TT, sono triste che tu te ne vada, non mi interessa niente di Aaron ora". Le lascio un bacio sulla fronte per poi avvicinarmi a mamma e papà.
"Tu sei sicuro di voler partire?" Chiede mamma, evidentemente scossa. Per lei sono e sarò sempre il suo bambino, quello non pronto a lasciare il nido, quello fragile che ha bisogno di lei, e forse in parte è vero. Ma da qualche parte dovrò pur iniziare per crescere no? "Mamma" Rispondo con un tono di ovvietà facendola annuire prima di abbracciarmi e lasciarmi un'infinità di baci sul viso.
"Mi mancherai tanto mon cour" sussurra prima di lasciarmi salutare papà.
Ora che lo guardo bene mi sembra di rivederci me stesso in quei due occhi azzurro-verdi. "Fa il bravo e bada a Victor, sappiamo che sei tu quello responsabile" Lo abbraccio rapidamente per poi tornare a voltarmi verso Melissa, che a sua volta sta salutando Vic.
"Non sono mai stata brava con gli addii" Mi dice scompigliandomi i capelli "Non osare nemmeno dire che questo sia un addio, perché non lo è".
La abbraccio per un'ultima volta, mi giro verso il taxi e ci salgo senza più guardarmi indietro.
È la parte più difficile quando esiti, quando ti volti a vedere cosa stai lasciando dietro di te. Io ho fatto l'errore di farlo con camera mia, mi sono girato e ho guardato il mio lettino di sempre, i muri tappezzati di poster, i vecchi CD di mamma, le foto...Ho preso solo la chitarra di tutto quello, per sentirmi un po' a casa ovunque andassi. Ma ho anche lasciato qualcosa di mio, già.
Fuori dal finestrino vedo i paesaggi di sempre, le strade che ho fatto migliaia di volte, il mare. "L'Italia è bella sai, anche per viverci" Mi dice Victor capendo il momento. Lui è abituato a partire e andare ovunque nel mondo ma io, io non ho mai lasciato l'ala di mamma, come si suol dire.
Abbiamo preso un appartamento a Milano, non grande ma nostro. Poi vedremo, mi piacerebbe seguirlo in giro per i Gran Premi, vedere com'è oggi il mondo della Formula 1.
Sarà una bella avventura dopotutto, o perlomeno è quello che mi auguro. Lasciare tutto indietro per ripartire e rinascere, per tornare finalmente a costruirmi una normalità, la mia normalità.
Timothée's story
Arriviamo all'aeroporto abbastanza puntuali, camminando a passi svelti verso il gate, quando sentiamo una voce familiare chiamare Victor per farlo fermare. Ci voltiamo entrambi e vediamo Marina correre nella nostra direzione, fermandosi a pochi passi da lui, mentre io mi faccio qualche metro da parte.
"Che vuoi?" Domanda scocciato mio fratello mentre la ragazza sta ancora riprendendo fiato "Vic volevo dirti che - prende un profono respiro - che io non sapevo nulla, te lo giuro". Victor scoppia in un'ironica risata guardandola abbastanza male "Ah no? E allora perchè facevi tanto l'amica?" Continua lui con un tono duro "Perchè mi piaci Vic, o perlomeno mi piacevi. Insomma capisci che non so nemmeno io cosa dire, sono confusa tanto quanto te!".
I due si zittiscono per qualche istante, si fissano malinconici e posso giurare che la tensione creatasi fa star male anche me, spettatore. "Mi dispiace, ma non possiamo farci nulla" Risponde ora più tristemente Victor, poi afferra la sua valigia e torna a darle le spalle incamminandosi verso il gate, seguito rapidamente da me.
Vorrei consolarlo ma penso sia meglio tacere ora, se mai vorrà parlarne sarà lui a tirar fuori l'argomento, o almeno così spero.
Rientrati in casa tutti vengono colpiti da un surreale silenzio. Irene, decisamente la più scossa dalla situazione, si accorge subito della presenza di una scatola sul tavolino del salotto, con un biglietto posato sopra "E quella?" Domanda retoricamente avvicinandosi per raccoglierla.
Già vi manco vero?
Allora guardate questo DVD (e spiegate alle gemelle cosa sia)
Vi voglio bene e, sicuramente, mancate già anche a me
TT
Trattenendo le lacrime a stento, Irene legge a voce alta il biglietto sorridendo. Timothée è sempre stato il più sensibile dei suoi figli e forse anche per questo ha questa passione per la scrittura.
Charles afferra il disco inserendolo nella Playstation, i lettori DVD non esisto già da un pezzo ormai.
È un videomessaggio del ragazzo, sorridente, seduto in camera sua.
"Ciao mamma, non piangere subito per favore" Inizia, facendo già ridere tutti. "Volevo dirvi che se ho scelto di partire non è per causa vostra ma per Vic, voi non lo sapete ma era seriamente preso di Marina e la cosa lo ha scosso non poco. Comunque ci tengo a dirvi un paio di cose: per papà, sappi che ti ho rubato un paio di vecchie maglie Ferrari, sia mai che tornino utili. Mamma, ho volontariamente preso la scatola di biscotti che avevi appena sfornato, non uccidermi." Irene è già stretta a suo marito, malinconica ma felice allo stesso tempo, mentre le gemelle se la ridono tranquillamente.
"Julia, so benissimo che sotto quella scorza dura c'è qualcosa di dolce quindi, qualsiasi cosa sia, sfruttala per arrivare dove vuoi tu. E infine Polly, piccola, rompiscatole, romantica Polly, sappi che ti aspetto per fare tutte le foto del mondo, che quel viaggio che ti ho promesso un giorno lo faremo, e che non ho alcuna intenzione di lasciarti in pace, nemmeno a distanza.
TT muoviti!" Un urlo proprio di Penelope scatena la risata generale, anche se pure lei ora si asciuga una lacrima scesa inevitabilmente dopo le parole del fratello.
"Ora devo proprio andare, ma sappiate che non pensavo mi poteste mancare così tanto essendo ancora qui! So che vi annoierete tremendamente senza di me ma è arrivato il momento di prendere il volo, capitemi. Vi voglio tutto il bene del mondo e non potevo desiderare famiglia migliore, nonostante tutti i casini che ci sono.
Divertitevi senza di me"
Il video si conclude con TT che fa l'occhiolino ridendo, Penelope che entra in stanza urlandogli di muoversi e la telecamera che cade a terra. Insomma, non una ripresa perfetta, un pò come loro, ma piena di amore, e questa è la cosa che più scalda il cuore a tutti i presenti.
Pochi metri più in là, in casa Ricciardo, anche a Melissa aspetta una sorpresa in camera sua, grazie alla complicità del padre. Quando mette piede in stanza trova una rosa sul letto, posata sul loro solito plaid e con al fianco un barattolo di Nutella, aperto e con una cucchiata mancante.
La ragazza sorride scuotendo la testa, poi afferra la lettera messa sopra a tutto questo.
Ma te lo ricordi quando mi hai chiesto di esprimere un desiderio? Io ti ho risposto che non lo sapevo, che non desideravo nulla in particolare. Beh mi tocca confessarti che ho mentito.
Ho mentito perchè a volte è più facile tacere che dar sfogo a quello che si pensa.
Se dovessi esprimere un desiderio oggi, così come quel giorno, vorrei poco, che può anche essere tutto: vorrei te.
Vorrei te quando ti svegli incazzata col mondo, vorrei te quando ridi senza riuscire a fermarti, vorrei te quando mangi i panini del Mc lamentandoti che non sono sani. Vorrei te quando prendi la macchina di tuo papà senza permesso e quando gli fai gli occhioni dolci per farti perdonare.
Vorrei te le fredde mattine d'inverno o con il caldo sole estivo. All'alba usciti dalla discoteca o al tramonto su una spiaggia.
Vorrei te, una birra e una pizza maxi alle patatine.
Vorrei te e un bel film da non guardare, perchè alla fine finisco sempre per osservarti quando ti addormenti.
Vorrei rubarti quel famoso bacio che sogno ogni notte, magari giusto sullo scoccare del coprifuoco, con il rischio di non poter poi uscire per giorni, ma ne varrebbe la pena.
Ma forse è troppo, e allora torno ad aprire il cassetto dei sogni, dei desideri, ed elimino tutto. Tolgo il mare ed il sole, tolgo il cibo, tolgo le risate, tolgo i tramonti, il romanticimo, le canzoni.
Ma tu, tu rimani sempre.
Perchè tutto è fatto di te, del tuo profumo, del tuo sorriso e dei tuoi grandi occhi castani.
E ti amo Melissa, ti amo con tutto me stesso, ti amo perchè sei come sei, e non vuoi cambiare.
Qual'è il mio desiderio? Tu, solamente tu. Che ne dici, potrai mai realizzarlo?
Timothée rilegge la lettera, una lacrima ci cade sopra sbavando alcune parole. Già, è sempre stato bravo a scrivere ma così scarso nel comunicare le cose, paradossale no? Ripiega la lettera e se la rimette in tasca, malediscendosi per la millesima volta di non averla portata con sè e di aver lasciato a Melissa un misero biglietto di saluti. "Sei uno stupido TT, il più grande del pianeta Terra" Si dice tra sé e sè mentre ripensa alla lettera che effettivamente ha lasciato all'Australiana.
Ciao Mel, ti manco?
Tu sicuramente manchi a me!
Goditi questo San Valentino e, per favore, non innamorarti dell'ennesimo sconosciuto.
Ci rivediamo al mio ritorno o, magari, a Milano :)
La proposta è sempre valida. Ti voglio un mondo di bene.
Tuo TT
La ragazza sorride nel leggere le parole del suo migliore amico, nonostante tutto le fanno bene al cuore.
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