vii
posando la sua tazza di caffè sul tavolino, wonpil si appoggiò allo schienale del divano, gli occhi fissi sulla bottiglia di dolcificante. da quando se ne era accorto dopo la conversazione con sungjin, la sua mente era arrivata al punto in cui l'unica cosa che lo calmava era guardarla, anche se significava andare avanti per un'intera notte senza dormire.
guardava ogni dettaglio della bottiglia mentre giocherellava con il piccolo pezzo di carta che aveva nascosto sotto la tastiera. anche se sapeva che non stava andando da nessuna parte, continuava a guardare.
sapeva non fosse una coincidenza—come jae si era improvvisamente trasformato in una persona dolce nei suoi confronti proprio nel giorno in cui aveva messo quel dolcificante nella sua cola. in più le parole sospette sul pezzo di carta—"usare solo sulla propria crush". perché non l'aveva notato prima?
mentre la sua mano si stancava di tenere la bottiglia, la posò sulle sue ginocchia e appoggiò la testa sul divano. fissando il soffitto vuoto, ricordò tutti i momenti che erano accaduti. dal tenersi le mani agli abbracci...
stranamente, si morse il labbro, facendo del suo meglio per non lasciarlo curvare in un timido sorriso. certo, a volte, quella versione del suo hyung era irritante, ma... era anche piuttosto carina.
anche allora, sapeva di rivolere l'originale. ecco perché aveva bisogno di sapere come invertire l'effetto della pozione.
proprio quando stava per tornare a guardare la bottiglia, le orecchie di wonpil sentirono il suono della porta che si apriva. mise immediatamente la bottiglietta e il pezzo di carta in tasca, poi prese la sua tazza e finse di guardare qualcosa in televisione, che, l'autore aveva dimenticato di menzionare, era rimasta aperta per tutto il tempo.
"wonpil?"
parlando del diavolo.
"oh, jaehyung hyung," disse wonpil, alzando lo sguardo per vedere un jae assonnato con i capelli disordinati e le palpebre che sbattevano rapidamente nascoste dietro il suo paio di occhiali poggiati a caso sul ponte del suo naso.
"perché sei ancora sveglio? è l'una di notte," sottolineò jae, camminando verso wonpil e sedendosi sul divano accanto a lui. "è caffè quello?"
"sì," mormorò wonpil, poggiando la sua tazza. "non riuscivo a dormire."
"e pensavi che il caffè ti avrebbe aiutato?"
"beh, no."
jae ridacchiò, girandosi verso la televisione. wonpil fece lo stesso, ma dopo alcuni secondi di silenzio, non poté non lanciare delle occhiate al suo hyung.
pensò a come non avesse idea di cosa stesse realmente succedendo, che molto probabilmente non intendesse ciò che faceva... e quel pensiero gli fece pesare il cuore. tutto quel tempo, tutto ciò che stava facendo jae era causato da una pozione.
"wonpil?" wonpil guardò jae, che stava guardando lui con una espressione preoccupata sul suo viso senza energia. "non sembri felice. che succede?"
"oh, non è niente, hyung," wonpil mentì con un piccolo balbettio. "stavo solo pensando."
jae mormorò in risposta. si rigirarono entrambi verso la televisione. wonpil sentì il dialogo e gli effetti sonori ma non stava realmente ascoltando, dato che aveva altro ad occupargli la mente. una sola domanda.
ti piaccio davvero, hyung?
"huh?"
oh, no.
"wonpil—"
wonpil sentì le sue guance farsi calde. "oh, mio dio. hyung, aspetta. ignora ciò che ho detto— oh, mio dio—"
wonpil stava per iniziare a parlare a caso quando vide il sorriso sulle labbra di jae. perché stava sorridendo?
"ah, sei un idiota, piri," disse jae dopo una piccola risata. allungò la mano e accarezzò i capelli di wonpil. "un idiota carino. ovviamente, mi piaci. pensavo fosse ovvio!'
"ah, beh, lo era," balbettò timidamente wonpil. "ma... dovevo solo accertarmene. voglio dire, chi lo sa? magari la mia mente mi sta ingannando, o forse sei tu ad ingannarmi, o forse qualcosa sta ingannando te così da ingannare me—"
"wonpil," disse jae, guadagnando l'attenzione di wonpil. si alzò dal divano e si avvicinò così da mettersi di fronte a lui, bloccando completamente la televisione. "mi piaci, bambinone. da sempre. so che a volte tendo ad essere infastidito da te, ma è tutta finzione. volevo solo tu stessi con me."
wonpil guardò il suo hyung, scioccato. "seriamente?"
"seriamente. niente o nessuno ci sta ingannando." jae si chinò verso wonpil e gli piantò un bacio sulla fronte. "è la verità e nient'altro che la verità. capito, wonpil?"
"capito," rispose wonpil, sentendo il petto quasi scoppiare.
jae gli rivolse un sincero sorriso prima di fare un passo indietro. "vai a dormire presto, okay? oppure, sungjin si arrabbierà di nuovo con te. buona notte, piri."
wonpil osservò mentre jae usciva dal salotto e tornava in camera da letto. quando fu fuori di vista, quest'ultimo fissò la televisione, cercando di realizzare ciò che era appena successo.
le sue labbra si aprirono in un grande sorriso. il suo stomaco si contorse. emise un sospiro sognante.
che strana serie di giorni.
si infilò la mano in tasca e prese la prima cosa che riuscì a prendere. lo tirò fuori e vide che aveva estratto il pezzo di carta dalla pozione. mentre giocherellava ancora con esso, si rese conto che in qualche modo lo aveva aperto.
tenendolo cautamente con entrambe le mani, avvicinò il foglio e lesse ad alta voce ciò che c'era scritto sopra.
"una pozione della verità. dura un giorno e mezzo."
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