5.28 - Due per uno
"Non vorrete dire sul serio, Meliana? Vorreste davvero liberare Lotus? Sono passati secoli da quando è stata congelata e..." protestò Swart, fino a che non si fermò un momento e annuì.
"Credo di sapere perché hai cambiato idea," replicò Vais. "L'attacco al settore 8 dove vi era nascosto Absol è stato distrutto, quindi c'è una possibilità che si sia risvegliato e sia là fuori, da qualche parte. Ed essendo posto su un piano dove può vedere la situazione complessiva di tutta Negai, l'Araldo avrà molte altre problematiche da gestire. Dargliene una in più potrebbe darci il vantaggio di cui abbiamo bisogno."
"Anche se potrei essere d'accordo, devo ugualmente sollevare un'obiezione su questa cosa," intervenne Regina, con il viso rosso.
"Abbiamo compreso il vostro disagio, Regina, lasciate fare a noi," replicarono in concomitanza Swart e Vais.
Il duo si spostò ai lati e fece cenno ai ragazzi di farsi indietro. Quindi entrambi mutarono il braccio in un fucile a impulsi, e con un colpo concentrato sciolsero una parte del vetro; mentre l'acqua del contenitore andò a defluire, segnali di allarme e luci si manifestarono nella struttura. Dall'alto, alcune aperture fecero uscire piccoli droni di controllo che, avvistati gli intrusi, si precipitarono come uno sciame di insetti inferocito; Meliana, senza alcun indugio, approfittò del liquido che stava uscendo dalla capsula per crivellare tutti i dispositivi: sembrava di vedere un acquazzone al contrario, che dal terreno saliva in cielo con subitanea violenza, mentre i droni, uno appresso l'altro, cadevano come mosche, dove una pioggia di acqua mista a ferraglia si stava scatenando in quel luogo. Roger intervenne per evitare che qualcuno si facesse male, alzando il braccio destro; venne ricoperto da quel guanto elettronico e tutti i pezzi di metallo vennero lasciati sospesi in aria, separandosi dall'acqua che cadeva giù, dove lo stesso Roger, stringendo il pugno, le compattò tutte assieme rendendole un ammasso unico, per poi scagliarlo lontano, sul fondo della sala.
Ma i guai non vengono mai da soli; Keryan lo aveva sempre saputo, e Regina comprese cosa stava pensando il ragazzo. Fece cenno agli altri due di tenersi pronti a tutto. Come un disastro annunciato con grande anticipo, i guai si manifestarono proprio nella figura di Lotus, dove il corpo giacque pendente dai fili che la tenevano in posizione, mentre rumori di distacco dai supporti e strani muggiti cominciarono a farsi sentire.
"Che sta succedendo a Lotus?" domandò Meliana.
"Si sta risvegliando. Preparatevi all'idea che agirà come colta dalla pazzia; ci vorrà qualche minuto affinché la ragione riprenda possesso sulle sue facoltà mentali," esplicò Swart, mutando il fucile nel suo solito arto, cosa che venne replicata da Vais, dove entrambi decisero di allontanarsi, gesto che però non venne imitato dai ragazzi; solo Keryan non si spostò, restando fermo al suo posto.
"Hey, non ci pensare nemmeno! Gira i tacchi e vieni subito qui!" Gridò Regina, digrignando i denti.
Keryan non poté fare diversamente, poiché la donna incapsulata sfondò il vetro di contenimento, spargendo nei dintorni i frammenti e atterrando davanti a lui con un tonfo sordo. Rialzandosi lentamente fino a ottenere una postura normale, Lotus osservò ai suoi piedi chi era il piccolo umano che aveva di fronte a lei; per giusta logica, ai suoi occhi fu strano vedere uno della sua specie, e lo stesso fu per Keryan vedere una donna di statura straordinaria. Regina avrebbe voluto strangolare il ragazzo di Fuoco soltanto perché, nel suo immaginario, lui si sarebbe approfittato della situazione per agire in modo improprio. Ma in un istante, lei stessa si calmò, vedendo come il ragazzo stesse osservando la creatura per ciò che era davvero e non per le sue apparenze, quasi come se stesse sondando con lo sguardo l'anima di quella creatura simile a loro ma agli antipodi di ciò che si conosceva.
"Tu sei Lotus?" domandò Keryan.
"Io... Sono... Lotus... Cosa.... Ci faccio... Qui?" domandò la stessa, guardandosi attorno.
Agli occhi di Meliana ci fu sorpresa e smarrimento. Se ella fosse davvero stata un'umana come loro, il primo meccanismo che si sarebbe dovuto attivare doveva essere il senso del pudore, che l'avrebbe portata a coprirsi le nudità o a nascondersi dalla vista altrui; invece, per la donna primigenia, il primo senso ad attivarsi fu la sorpresa e la curiosità di vedere esseri umani simili a lei, solo più piccoli e vestiti. Infatti si chinò sulle ginocchia, appoggiando le mani a terra e fissando il ragazzo. La sua testa, per quanto potesse essere uguale alla sua, era due volte più grande, e non sarebbe stato impossibile determinare che la sua altezza sfiorasse i tre metri.
"Quanto tempo... È passato?" domandò Lotus.
Intervennero Vais e Swart, dando fiducia agli altri ragazzi di uscire allo scoperto, dove l'unità femminile rispose: "Dal tempo dell'incapsulamento fino ad oggi, sono passati duecentottantotto anni. E sei stata risvegliata per ricongiungerti con Absol."
"Absol? Dov'è? Dove si trova?" chiamò Lotus.
"Non è qui. È stato imprigionato in un altro luogo, ma noi abbiamo appreso che è stato liberato e che ora vaga senza meta," spiegò Swart.
"E io perché sono stata liberata?" domandò Lotus.
"Questi ragazzi che vedi qui sono osteggiati dall'Araldo, che ha tramato contro di voi. Ha causato lui la vostra separazione, bloccando te e Absol in due luoghi diversi. Conosciamo anche la vostra triste storia, dove per proteggervi dell'insurrezione dei vostri figli, dal sangue del vostro sangue, Absol ha sterminato la sua genia. Ora sta accadendo qualcosa di molto simile a questi ragazzi: una loro compagna è stata rapita dall'Araldo e vuole utilizzarla per i suoi scopi. E questi ragazzi, ora che hanno conoscenza dei vostri trascorsi, ci hanno chiesto di liberarti, per essere loro di aiuto," spiegò con eloquenza Swart. Non usò paroloni, ragionamenti contorti oppure espressioni di ardua comprensione; piuttosto, fece affidamento su una base comune per far capire alla donna primigenia che si stava verificando lo stesso evento sulla pelle degli altri, ma che il risultato si sarebbe potuto cambiare se lei avesse prestato la sua collaborazione, dove in cambio sarebbe tornata a contatto con Absol, il suo simile.
"Io vi aiuterò. Voglio tornare da Absol," abbozzò Lotus.
"Fantastico!" esclamò Regina, volteggiando vicino a lei.
Lotus osservò la giovane dalla chioma smeraldina e disse: "Questa piccola fata è vostra amica?"
Regina rimase senza parole per essere stata definita una fata, ma non capì il senso del detto. Così Vais soggiunse: "Alcune popolazioni umane visitate da Karubanis aveva forte credenza in creature di stampo sovrannaturale, e tra le tante dei numerosi folklori ci sono le fate, le ninfe e tanti altri, ognuno di essi legato a un elemento naturale definito. Ed è probabile che sia parte della combinazione di quel retaggio culturale che Regina sia stata etichettata in quel modo."
Keryan si voltò verso Meliana e lei sembrò recepire il messaggio; essa, guardando Roger e annuendo, sollevarono una nuvola di polvere sul corpo di Lotus, mentre le acque ancora presenti andarono a collegarsi con il pulviscolo. Regina comprese l'idea creata sul momento e smosse quanto bastò l'aria per circondare la creatura. In poco meno di un minuto, una volta dissolto l'effetto, sul corpo di Lotus si era disegnata una sorta di trama, altro non era che un vestiario creato con delle combinazioni sapienti e ben dosate di Acqua, Terra e Aria, andando a risolvere il problema delle nudità esposte della donna incapsulata. Regina, stupita per essersi vista assecondata sulla questione delle parti esposte di Lotus, si sentì rinfrancata, tenuta in considerazione.
"Bene, adesso che siamo in sette, dove ci dirigiamo?" domandò Roger.
"Dovremmo trovare una soluzione a ciò che l'Araldo ha proposto ai due A-Huma: che si consegnino loro o che portino noi da lui," ragionò Meliana, tenendosi due dita sul mento e guardando in basso.
"Mettiamoci pure che tra i guai dell'Araldo si è aggiunta Lotus; senza offesa," indicò Keryan, scusandosi subito per l'infelice uscita, battuta che venne totalmente ignorata dalla donna primigenia, che sembrava assente e totalmente distaccata da tutto ciò che accadeva.
"Ci sono, forse ho un'idea," disse Meliana. Fece fermare il gruppo, compì un paio di passi avanti e tenne gli altri sei davanti ai suoi occhi.
"Forse possiamo avallare tutte e due le richieste dell'Araldo e, con un piano ben studiato, possiamo liberare Trish e adempiere al nostro primo scopo dacché siamo giunti qui su Rarent," narrò Meliana.
"Spiegati meglio," si limitò a dire Regina.
"L'Araldo vuole ottenere entrambi i risultati, e a prescindere da quello che Swart e Vais vorranno fare, lui li otterrebbe entrambi. Pensateci: se gli A-Huma si consegnassero, cosa succederebbe?" domandò Meliana.
"Beh, verrebbero smantellati e ricreati come gli altri loro simili," rispose Keryan.
"Giusto Ryan, ma fatto questo noi saremmo già nelle mani dell'Araldo perché non conosciamo questo mondo. E se invece gli A-Huma ci consegnassero nelle mani del vecchio, cosa succederebbe?" domandò ancora Meliana, stavolta voltandosi verso Roger.
"Noi verremmo eliminati, e successivamente anche Swart e Vais verrebbero disassemblati," rispose il ragazzo.
"Vedete? In tutti i casi l'Araldo ne uscirebbe sempre vincitore, con poco sforzo otterrebbe due risultati degni di nota. Ma con l'aggiunta di Lotus possiamo cambiare le carte in tavola. Ora faccio una domanda a voi, Swart e Vais: c'è un modo per conoscere la situazione di Rarent a livello planetare?"
"Esistono dei punti primari di accesso che tutti gli A-Huma usano per essere istruiti secondo i codici di H-idra," spiegò Vais.
"Inoltre," soggiunse l'altro, "Noi abbiamo la possibilità di evitare gli aggiornamenti del main core. Possiamo conoscere lo stato di H-idra; e se pensiamo al fatto che Absol sia stato liberato per casualità e non per volontà esterne, l'Araldo dovrà risolvere più problemi allo stesso tempo, forse dovrà sistemarne qualcuno di essi in contemporanea."
"Ed è ora che voi siate informati su quello che è successo, lontano dai vostri sensi," indicò Keryan.
"Ryan, sei davvero certo di volerli informare anche su quello che è accaduto fuori di qui?" s'intromise Regina, afferrandolo per il braccio.
"Sì, penso che i tempi siano quelli giusti per fare sapere loro cosa sta davvero accadendo fuori di qui," determinò il ragazzo, e prontamente ricevette il sostegno degli altri ragazzi, mentre degli sguardi dei due A-Huma c'era una scintilla di curiosità e in quello di Lotus un senso di smarrimento.
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