5.07 - Lotus
"Che c'è Meliana?" domandò Keryan.
"Non ci crederete, ma Swart e Vais mi hanno mostrato qualcosa di anomalo. Ecco..." Esclamò Meliana. Stava per continuare, ma venne interrotta da Swart, che disse: "Dirlo non avrà lo stesso effetto quanto a mostrarvelo. Vi abbiamo portato qui con un proposito specifico. Seguiteci."
Proseguendo verso sinistra, dopo che Vais aveva tirato giù un grosso drappo di tela, svelò un accesso a un corridoio. Aria gelida cominciò a manifestarsi, ma al tempo stesso alcune piccole luci si fecero visibili.
"Quelle piccole luci che vedete sono creature che gli umani del primo tempo avevano salvato. O meglio, secondo il racconto originale, Karubanis aveva visitato le memorie di migliaia di universi dove esistevano gli umani. Compattando i punti comuni di conoscenza e sopprimendo le fallacie logiche, ha costruito uno schema mentale comune che ha dato vita al prototipo da cui discendono gli umani presenti qui."
"Che creature sono queste?" domandò Roger, meravigliato della leggiadria di quelle luci, chiaramente viventi.
"La storia dei prototipi mi interessa. Chi sono?" chiese Regina.
Vais disse: "Le luci che vedete, sono piccole creature che vengono chiamate lucciole. Alcune di esse avevano la possibilità di accendersi di più colori, ma tutte esse producono luce senza combustione o riscaldamento."
"Quanto alla storia del prototipo umano, dovete tenere a mente quanto ho detto prima. Karubanis, secondo la storia narrata, aveva sconfitto le sue arcinemesi, e una volta ricreato questo sistema chiamato Negai, tuttavia ritenne opportuno tenere aperta una piccola falla nel tessuto dello spazio tempo. Esso contiene una singolarità che permette di tornare al proprio universo semplicemente interagendo con essa. In una maniera che nemmeno noi siamo in grado di capire, la singolarità sembra cosciente dell'esistenza di infinite matrici di creature viventi e che, interagendo con essa, possano tornare al loro mondo di origine."
"Ma per tornare a noi," si introdusse Vais, "Karubanis si dilettò nella creazione di questa particolare creatura, basandosi solo su ciò che aveva visto e appreso. Infine creò una coppia sinergica, un maschio e una femmina. Mentre in vasti universi è stata riportata l'origine della razza umana alla prima coppia chiamata Adamo ed Eva, Karubanis decise di chiamarli in codice con due nominativi. #EFEFEF il maschio, #C0C0C0 per la femmina. Ma per correttezza, essendo quello il progetto assoluto di Karubanis, diede al maschio il nome di Absol, mentre alla femmina venne dato il nome di Lotus."
Alla fine del corridoio, una grossa colonna vitrea giaceva immersa nel buio. Come Vais si accese in misura maggiore, i presenti poterono vedere meglio cosa ci fosse in quella stanza, decisamente troppo grande rispetto all'angusto corridoio usato per arrivarci. Al centro, all'interno della colonna di vetro e immersa in una qualche sorta di liquido, vi era una donna umana, di stazza ragguardevole e senza alcuna copertura per le nudità. Regina, spalancando gli occhi, si girò immediatamente verso i due maschi e ordinò: "Voi due, girate subito la faccia!"
"E tu che vuoi?!" esclamò Keryan.
"Non ci provare, che cosa credi, che non lo sappia?!" sgridò Regina.
"A me non dà fastidio," obiettò Roger, ma la stessa giovane dai capelli smeraldi gridò: "A me invece sì, e tanto!"
E girandosi verso i due meccanismi, la stessa ordinò: "Voi due, prendete provvedimenti per coprire le nudità di quella donna! Subito!"
I due meccanismi non avevano il concetto del pudore, eppure riuscirono a capire cosa stesse passando nella testa dei diversi soggetti. Però, gli stessi A-Huma vennero rapiti dal comportamento di Meliana che, avvicinatasi alla capsula, osservò per intero la figura.
"Hey, e a lei non dici niente?" obiettò Keryan.
"Lei è del suo stesso genere, tu, anzi, voi due no! Voltatevi!" si inferocì Regina.
"Non dovreste reagire in questa maniera. Non siete anche voi umani? Per quale ragione provate vergogna e imbarazzo?" domandò Swart.
"Ma infatti io e Roger non ci stiamo preoccupando, è Regina quella che sta sollevando un polverone a mio parere inutile!" gridò Keryan.
"Hey, tu e Roger avrete di sicuro fatto dei pensieri non proprio carini appena avete visto questa creatura. Smettetela subito di negare e ammettete di aver partorito qualche fantasia oscena!" sgridò contrariata Regina.
I due ragazzi scossero la testa e tenerono il capo basso, proprio per non far infervorare ulteriormente la giovane.
"Cosa mi dite di lei? È questa Lotus?" domandò Meliana.
"Sì, è lei," rispose Vais. "Rappresenta la femmina primigenia della razza umana nata dalla volontà di Karubanis. Assieme all'uomo primigenio chiamato Absol, hanno fondato la stirpe umana che governa il settore dedicato solo agli umani. Le grandi mura che dividono equamente Rarent sono strutturate per restare in piedi e per dividere i tre popoli. A-Huma, Umani e Hu-liens. E nello specifico caso degli umani, sono stati tenuti separati a seguito della grande strage."
"Che cosa è successo?" "Ce lo potete raccontare?" domandarono entrambi i maschi. Regina fulminò entrambi e i due, pur di non portare la giovane ad infervorarsi più del necessario, voltarono le spalle alla creatura rinchiusa nella teca.
"Si narra che Karubanis abbia creato questa coppia di umani per due motivi; in primo luogo, per rendere onore ai suoi più acerrimi nemici, Altearos e Shayna; essi stessi, posti come rappresentanti ed ultima speranza degli antichi Custodi del Tempo, erano estremamente forti non solo per la forza e le capacità come singoli, ma perché usavano le loro rispettive abilità in sinergia. Karubanis si rese immediatamente conto che non esiste una forza più potente di quella sinergica, dove uno si appoggia all'altro, e dove uno è il sostegno dell'altro. In seconda analisi, come vi dicemmo per la questione della singolarità, Karubanis tenne aperto questo piccolo accesso nello spazio-tempo proprio per apprendere e consolidare le sue conoscenze dalle numerose realtà esistenti ed esistite; essendo questo considerato il tesoro più prezioso di tutta Negai, solo lui può accedervi e adoperarlo in sicurezza," spiegò Vais.
Poi intervenne Swart e continuò: "Quando i due umani conosciuti nei loro rispettivi codici e con l'uso di nomi propri furono messi all'esistenza, Karubanis non diede nessun tipo di comando su di loro, ma lasciò che si gestissero in autonomia. Poiché aveva strutturato tali creature sulla base degli innumerevoli progetti umani esistenti in ogni dimensione e universo, aveva proiettato nei loro pensieri gli scopi basilari: vivere, nutrirsi e prolungare la specie. Purtroppo, decadi dopo decadi, i vari figli nati dall'unione originale evidenziò il grande difetto: Karubanis non è un dio e non può sfuggire a quella che è la condanna dei mortali. Per quanto la durata della sua esistenza sia notevolmente più lunga rispetto ad altri esseri viventi, lui stesso non può aggiungere giorni alla sua vita. Allo stesso modo, anche Absol e Lotus hanno constatato questa cosa: i figli nati da loro in avanti, anche se salvati da un corredo genetico superiore e quasi privo di errori, sarebbero stati ugualmente assoggettati al decadimento e alla morte. Pensate cosa significa vedere i figli e i nipoti invecchiare e spirare, mentre gli stessi capostipiti della razza umana non accusavano segni del tempo o appassimento. I figli nati dalla coppia primigenia, consci di questa sorta di ingiustizia, si ribellarono ai loro stessi datori di vita, insorsero e tentarono di uccidere Absol e Lotus. Nella storia narrata, quella trascritta negli archivi di H-idra, viene riportato che l'araldo, colui che per vicinanza a Karubanis sia il terzo essere vivente più forte, preceduto dallo stesso Re di Negai e da Karubanis, sia intervenuto sulla questione. Ha fatto imprigionare Lotus qui, nel settore 9, mentre Absol, ribellandosi, ha ucciso la sua stesse progenie in quanto minacciato. Ma essendo una creatura semplificata, e perciò quanto di più lontano dal vero essere umano, l'araldo lo fece imprigionare nella zona più fredda di Rarent, nel settore 8, sotto densi ghiacci e nascosto all'interno di una fabbrica di armi semiautonome."
I quattro restarono stupefatti dal racconto, scoprendo che ovunque ci si volgeva, qualunque sorta di piano si potesse progettare e per quanto si provasse a ovviare ogni possibile problematica, ci si doveva scontrare con la dura realtà: a prescindere da quanto bene si voglia fare, non tutti percepiranno quel bene, arrivando a definirlo male e a catalogarlo come una minaccia. Un suono innaturale, tipico di un segnale elettronico, fece accendere altre luci, illuminando a giorno il luogo. I ragazzi, consapevoli che sarebbe potuto arrivare qualcuno da un momento all'altro, corsero tutti assieme dietro alcune barriere coperti da alcuni teloni scuri, consumati e impolverati. Spiando per capire cosa stava succedendo, i due A-Huma rimasero fermi, in contemplazione di fronte a Lotus. Davanti a loro, tra essi e la teca, apparve l'ologramma di un'entità anziana, dall'aspetto lugubre e agghindato con abiti cerimoniali; i ragazzi capirono in un solo attimo che costui era proprio l'araldo, la cosiddetta terza personalità dell'intero sistema di Negai. E a giudicare dalle apparenze, sembrava di avere una personalità non solo potente, ma in grado di prendere decisioni di un certo peso.
"Eccovi. Vi ho cercato ovunque, e ho creduto per un solo istante di avervi distrutto," iniziò a dire l'Araldo.
"Il vostro rammarico è recitato. Non indossate un ruolo che non desiderate e siate più diretto con noi," replicò Veis.
"Me ne compiaccio della vostra schiettezza; almeno non ho bisogno di mentirvi. Voi che vi siete ribellati al codice di H-idra, datemi una buona ragione per non farvi smontare e riassemblare con i crismi degli altri vostri simili," sentenziò l'entità, la cui voce echeggiava cristallina, seppure la sua presenza olografica sembrava disturbata.
"Mentre i nostri simili agiscono su quello che detta H-idra senza comprendere o interrogarsi del perché una certa cosa deve essere risolta in un dato modo, noi ci siamo evoluti sviscerando la sostanza e le conseguenze di gesti e azioni. Ecco perché noi ci riteniamo superiori ai nostri simili, poiché abbiamo compreso la il cuore del protocollo che muove e anima H-idra," rispose Swart.
"Compreso? Illusi. Voi resterete sempre creature con menti limitate, benché nel vostro agire vi siete spinti a raggiungere il livello degli umani. Ma il vostro più grande errore risiede nell'aver assistito quei ragazzi, che sono venuti da tutt'altro luogo e tempo. Voi sapete che la legge del Re è chiara e inviolabile: ciò che proviene dall'esterno di Negai va eliminato, così come Karubanis ha dichiarato, e voi questo non lo avete fatto. Per tale ragione, voi siete ribelli e dovrete essere puniti per la vostra inadempienza," recitò solenne l'Araldo.
"Noi non abbiamo compiuto nessuna violazione. Noi abbiamo deciso di nostra spontanea volontà. E H-idra ci ha dato il suo benestare!" replicò a voce alta Vais.
"No, H-idra non vi darebbe mai il suo benestare, non è insito nella sua programmazione. Voi avete aggirato e disinserito il protocollo per comportarvi in maniera indecente. Non posso permettere ulteriori danni al regno. Fortunatamente, ho già ottenuto un risultato degno di nota," determinò l'Araldo. Il suo ologramma alzò leggermente una mano e, creando un ulteriore proiezione, disse: "Come potete vedere, prima di fare esplodere la culla, ho potuto afferrare questa creaturina che possiede un potenziale energetico mastodontico. In questo momento è in posizione e H-idra sta caricando le sue cellule energetiche. A meno che i vostri amici non si facciano vedere quando la vita di questa sfortunata sarà spezzata definitivamente, vi consiglio di fare come dico io. O voi, unità obsolete, vi consegnerete di vostra spontanea volontà alla fornace e vi sottomettete, o che mi consegnate quei ragazzini. Non avete altra scelta. Io so chi siete e dove andate; ed ero più che certo che vi sareste rifugiati qui, nel settore 9."
"Dobbiamo salvare Trish!" indicò sottovoce Meliana, ma Regina le fece gesto di non fiatare per non farsi individuare.
"Eppure non capiamo il vostro agire, Araldo. H-idra non ha necessità di una fonte esterna, perché mai usare quella ragazza umana?" domandò Vais.
"Oh, ma Voi unità obsolete non avete bisogno di ulteriori spiegazioni. Vi concedo trentasei ore di tempo per prendere una decisione. O loro, o voi."
Una volta sparita la proiezione dell'Araldo e calate le luci sul luogo, i ragazzi uscirono allo scoperto. C'era grande smarrimento nei loro volti, ma in quelli stoici di Swart e Vais vi era serenità. Sapevano che, qualunque scelta avrebbero intrapreso, per loro si traduceva in un solo risultato: lo spegnimento tanto anelato. Ma come essi avevano ammesso di fronte all'Araldo, che voleva gli A-Huma tutti perfettamente uguali, loro invece si erano sopraelevati rispetto alla massa, in quanto dentro di loro si era formata qualcosa che poteva essere definita una coscienza; certo, forse non era come quella umana, ma la capacità di fermarsi dal compiere un atto, ragionare sui possibili effetti e conseguenze e decidere sulla base di quegli elementi li aveva allontanati dallo schema di creature artificiali comandate da un codice, da una grande memoria centrale, rendendoli qualcosa che si frapponeva tra le creature umane e gli umani artificiali.
"Swart, Vais. Se è ancora vostro intenzione quella di farvi sopprimere, noi non possiamo impedirvelo," disse Regina, rompendo il silenzio prepotente che dominava.
"La decisione ora si basa su quello che faremo noi. Se vi consegniamo in mano all'Araldo, vi eliminerà, e in più la vita della vostra amica verrebbe consumata e distrutta; e se invece fossimo noi a consegnarci, voi sareste senza difese, e non ci vorrebbe molto prima che l'Araldo o qualcuno alle sue dipendenze vi venga a cercare e a stanarvi. Questo è davvero un quesito di difficile risoluzione, persino per noi," rispose Swart.
"Io invece ho pensato a una sorta di soluzione, però dovete seguire la mia spiegazione," intervenne Meliana.
Ci fu silenzio. Regina guardò fisso prima Keryan, poi Roger e dopo passò sullo sguardo della giovane. Infine, guardò Lotus, e in un attimo comprese quello che voleva proporre Meliana. Keryan si sarebbe aspettato la contrarietà della giovane dai capelli verdi, eppure lei fu d'accordo con quell'idea scellerata e folle.
"Cosa vorreste proporre, giovane Meliana? Quale sarebbe la vostra idea?" domandò Vais.
"Allo stato attuale, siamo in sei, sette se con noi ci fosse Trish, la nostra compagna ora prigioniera nelle mani dell'Araldo. Normalmente, in questi casi, o almeno, secondo le idee dell'Araldo, dovremmo marciare contro di lui allo scopo di salvare la nostra amica."
"Penso di aver capito. Regina, ti ricordi quando siamo andati in soccorso di Trish, quando era stata catturata dalle truppe Stellari? Quella volta dove, in realtà, è stata lei a intervenire per salvare noi?" domandò Roger. Keryan stava per intervenire, ma Regina e Roger fissarono accigliati Keryan, e lui non disse una parola; e a ragione, fra loro, le uniche due persone che non avevano recuperato la memoria in merito al ragazzo di Fuoco erano proprio Meliana e Trish.
"Sì, ricordo. Magari un giorno ti racconteremo di questa storia, Ryan," indicò Meliana, per poi proseguire a parlare, e disse: "Ve lo dirò senza altri giri di parole. Che ne dite di liberare Lotus, così che si unisca alla nostra squadra?"
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