Capitolo XI

*A Troia*

Nel palazzo, si sta svolgendo un'assemblea tra Priamo, Ettore, Paride, i sacerdoti e i comandanti.
"Dobbiamo attaccare, adesso i Greci sono deboli!"
Afferma il capo dei sacerdoti alzandosi.
"Hai ragione!"
Afferma Priamo e continua dicendo:
"I Greci sono deboli visto che in battaglia non ci sono i Mirmidoni con Achille, dobbiamo attaccare!"
"Quando padre?"
Chiede Ettore.
"Domani mattina presto, all'alba!"
Esclama Priamo.
"No, non possiamo farlo!"
Dice Ettore.
"Ettore, tu sei il comandante più forte di tutto l'esercito, si che possiamo attaccare domani all'alba! Preparate le truppe domani si attacca!"
Afferma Priamo.

*Nell'accampamento dei Mirmidoni*

Patroclo è furioso con il cugino. Come mai? Semplice, Achille lo ha allenato e non gli permette di combattere.
"Costi quel che costi, io andrò a combattere anche a costo di morire, ma voglio dimostrare a mio cugino di saper combattere!"
Afferma lui parlando ad alta voce.
Eudoro, su ordine di Achille, lo ascolta e lo osserva attentamente e, dopo aver sentito ciò che Patroclo ha detto, corre da Achille per avvisarlo.
Entrato sulla tenda dice:
"Signore, mio signore! Si svegli!"
"Che succede Eudoro?"
Chiede Achille con la voce assonnata.
"Patroclo, ha intenzione di combattere nonostante la sua disapprovazione!"
Risponde Eudoro.
"Testardo! Ora dov'è?"
Dice Achille.
"Ancora nella sua tenda, mio signore!"
Afferma il soldato.
"Ascoltami attentamente, Eudoro! Facciamolo fare, se e quando vi radunerà per andare in battaglia, ascoltatelo, di agli altri di fare finta di niente, anche se attaccano all'alba, ok? Se andate a combattere, io resterò qui per un po' e poi verrò, non con la mia armatura, ma con le vesti di un altro. Tu, in tutto questo arco di tempo, devi ignorarmi! Sono stato chiaro? Adesso va, Briseide sta dormendo e non vorrei che si svegliasse!"
Gli spiega Achille.
Eudoro annuisce e se ne va.

*L'alba seguente*

Come deciso la sera prima, i Troiani, attaccano i Greci che, presi alla sprovvista, si vestono velocemente e iniziano a combattere.
Nel bel mezzo del combattimento, come previsto da Achille, si fanno avanti i Mirmidoni con a capo Achille. In  realtà non è altri che Patroclo travestito.
I Troiani nel vederli si fermano di colpo, invece, i Greci esultano di gioia.
Dopo una breve battaglia, Ettore si ritrova davanti il finto Achille.
"Bene, finalmente ci conosciamo, Achille!"
Afferma Ettore stando immobile.
"Esatto, principe Troiano!"
Esclama Patroclo.
Dopo aver detto ciò iniziano a duellare.

*Nella tenda di Achille*

Achille, silenziosamente, si inizia a mattere l'armatura, ma notando che non c'è si confonde, poi pensa che l'abbia presa il cugino per andare in battaglia, quindi mettendosi un semplice elmo e un'armatura presa in prestito da un altro Mirmidone, si avvia verso la spiaggia dove si stava svolgendo il combattimento.
"Dove vai?"
Chiede qualcuno dietro di lui.
Achille si gira e si ritrova davanti Briseide assonnata.
"In battaglia! Perché tu sei qui? Torna nella tenda, io torno tra un po'!"
Afferma il Pelide dandole un bacio sulla guancia.
"Ti ho seguito, non ti ho trovato nel letto e mi sono preoccupata!"
Afferma lei.
"Va nella tenda!"
Le dice lui.
"Va bene!"
Esclama Briseide tornando indietro.
Achille va vicino agli altri guerrieri che non lo riconoscono per come è vestito.

*Durante il duello*

Patroclo e Ettore combattono ancora, ma il finto Achille essendo meno forte sia del cugino sia di Ettore, riesce a parare solo i colpi di quest'ultimo suscitando la preoccupazione nei volti di tutti i Greci e Troiani.
Nonostante ciò, i due continuano a combattere e Patroclo riesce a farire su un braccio Ettore. I Greci esultano di gioia.
Il principe Troiano, si riprende e durante il duello, Ettore ferisce gravemente alla gola Patroclo che cade a terra.
I Greci sono stupiti, Ulisse si avvicina a Eudoro e gli chiede:
"Cosa gli succede? Non l'ho mai visto così debole!"
"Non lo so, signore, è la prima volta per me vederlo in queste condizioni!"
Risponde Eudoro facendo il finto stupefatto.
Achille, dietro tutti, vedendo il cugino ferito a morte, ha un sussulto di dolore.
Ettore si inginocchia vicino al giovane, gli toglie l'elmo e, con grande sorpresa per lui e i Troiani, scopre che non è Achille.
Per non farlo soffrire ancora, gli trafigge il cuore con la spada, poi si avvicina ad Ulisse e chiede:
"Facciamo tregua, ma chi era questo ragazzo?"
"Era suo cugino!"
Risponde Ulisse andando vicino all'ormai deceduto Patroclo.
Anche Eudoro gli va accanto.
"Chi glielo dirà, adesso?"
Chiede Ulisse.
"Non so!"
Risponde Eudoro fingendo.
Achille, infuriato, si fa avanti ed esclama:
"Oh no, Ulisse, voi non mi dovete dire niente, perché ho assistito alla sua morte e mi vendicherò. Se arrivavo prima non moriva, ma sono arrivato troppo tardi ed è morto!"
Dopo aver detto ciò si avvicina al corpo morto del cugino, lo prende in braccio e lo porta nella sua tenda.
Briseide, sente di dei rumori, si sveglia.
"Che succede?"
Chiede lei.
"Che succede?! Che succede?! Succede che il principe Troiano Ettore ha ucciso mio cugino, Patroclo, pensava fosse me. Mi vendicherò, stanne certo cugino!"
Risponde il Pelide infuriato per poi scoppiare a piangere.
Briseide gli si avvicina e lo abbraccia.
"Ti prego, non mi lasciare anche tu!"
Dice lui sempre piangendo e ricambiando l'abbraccio.
"Io sono qui, con te e lo sarò per sempre!"
Afferma lei accarezzandogli la testa.
Achille la bacia e lei ricambia.
"Hai sonno?"
Chiede lui.
Lei annuisce.
"Vai a dormire, io torno fra poco!"
Afferma lui uscendo dalla tenda e andando in riva al mare.
Si siede su uno scoglio e urla:
"Madre, madre mia, cos'ho fatto per meritarmi tutto questo! Vieni, aiutami tu!"
La bella Teti, sentendo le urla tristi del suo amato figlio, dal profondo dell'Oceano, lo raggiunge sulla spiaggia.
"Vita mia, che succede?"
Esclama andando incontro ad Achille e abbracciandolo.
"Ettore, il principe Troiano, ha ucciso Patroclo, io lo vendicherò, eccome se lo farò, costi anche morire con lui!"
Afferma Achille.
"Non puoi combattere senza armatura, figlio mio! Chiederò ad Efesto di fartene una nuova, te la porterò e poi potrai continuare a combattere!"
Dice Teti e continua dicendo:
"Tu e Patroclo eravate molto legati fin da bambini, ti ricordi quella volta che con voi c'era anche Elena? Lei era caduta e tu l'avevi soccorsa, dopo siete tornati a giocare ad accchiapparella con Patroclo e hai vinto tu rendendo tristi Elena e tuo cugino! Com'erano belli quei tempi!"
"Si, ti ricordi, madre, quando Patroclo si era slogato la caviglia e io, fin quando non è guarito, gli sono stato accanto?"
Chiede il Pelide.
"Certo che lo ricordo Achille, come potrei scordarmelo. Eravate così felici insieme!"
Dice Teti con un pizzico di malinconia e dice ancora:
"Ma ora va a dormire, la tua bella schiava ti aspetta! Notte figlio mio!"
"Buona notte madre!"
Esclama Achille tornando nella tenda.
"Sei tornato!"
Afferma Briseide.
"Non stavi dormendo?"
Le chiede lui.
"Mi è passato il sonno e ho ascoltato la tua conversazione!"
Risponde un po' freddamente lei.
"Perché l'hai fatto?"
Chiede Achille.
"Non lo so, mi andava!"
Dice Briseide e continua dicendo:
"Perché vuoi ucciderlo? Non l'ha ucciso apposta, pensava fossi tu!"
"Fatto sta che l'ha ucciso lo stesso!"
Dice con tono duro Achille e dice ancora:
"Questo duello è stato prescritto dal fato ed io non possa farci niente, devo ubbidire!"
"Perché hai scelto questa vita? La vita del grande guerriero!"
Chiede lei.
"Io non ho scelto niente, sono al mondo e sono fatto così!"
Risponde lui sedendosi sul letto e le chiede:
"E tu? Perché avevi scelto di amare un dio? Ti sarai accorta che è un amore senza  scambio!"
"Tu cosa ne sai degli Dei?"
Chiede Briseide infastidita.
"Ti devo forse ricordare che sono un semidio figlio di una ninfa? Io gli Dei li ho visti in faccia!"
Afferna Achille.
Lei abbassa la testa.
"Senti, io ho sonno, se vuoi vieni a dormire se no fa quello che vuoi!"
Dice lui mettendosi nel letto.
"Vado un po' fuori!"
Dice Briseide.
"Stai attenta!"
Esclama il Pelide.
Lei annuisce ed esce.
Lui si addormenta.

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