Cap. 8
Si svegliarono quasi contemporaneamente e si sorrisero un po' in imbarazzo: non sapevano esattamente cosa dirsi, così provarono col saluto più neutro possibile, 'buongiorno'.
Quella mattina Roy aveva stilato un programma per aiutare Lara a sopravvivere: dato che non possedeva poteri di alcuna natura, volle insegnarle quante più tecniche di autodifesa possibili. Si diressero verso una radura molto ampia, dove non c'era pericolo di incontrare vampiri, poichè era una zona riservata ai lupi. Solo dopo averla portata lì le disse cosa avrebbero fatto e Lara fu entusiasta: le avrebbe insegnato il tiro con l'arco.
"Ho sempre voluto, sin da piccola, imparare a scoccare una freccia e, soprattutto avere una buona mira!"
"Bhe, allora questo viaggio non è stato completamente inutile, no? Ad ogni modo, per la mira, c'è chi nasce avvantaggiato, ma esercitandoti vedrai che riuscirai."
Iniziarono subito. Roy mise un bersaglio rotondo abbastanza distante, ma non troppo. Le mostrò la postura corretta e come dovesse sostenere l'arco. Finalmente, la prima freccia di quella faretra scoccò dal grande arco di legno e si andò a conficcare all'estremità del bersaglio. 'Sempre meglio di niente', pensò tra sè e sè.
"Non male per essere una prima volta. Ma puoi fare di più." lo disse con quel tono di sufficienza che tanto odiava, e la spinse volontariamente a riprovare. La seconda freccia andò un po' più vicino, ma la terza cadde. Roy le disse che era normale, e che avrebbe dovuto allenarsi tutti i giorni per avere una mira impeccabile e per potersi ritenere una temibile e pericolosa avversaria.
Dopo un'altra decina di frecce, iniziarono a correre.
"Correre?"chiese lei disgustata. Era sempre stata molto pigra e odiava la corsa. In più le mancavano le sue adorate cuffie.
"Si. Devi aumentare la tua resistenza, devi saper sfrecciare velocemente se avverti qualche pericolo nell'aria"
Il ragionamento non faceva una piega. Così, iniziò a correre per quel campetto improvvisato. Aveva fatto tre minuti di corsa, corrispondenti a cinque giri di radura e si sentiva stanca morta.
"Questo è il tuo massimo?" le disse allora Roy sfacciato.
"Si." rispose lei, fulminandolo con lo sguardo e facendolo ridere.
"Dovrai lavorarci pesantemente allora!" Lui scherzava e si divertiva, mentre Lara, scocciata, si mise a recuperare ossigeno respirando profondamente. Poi fecero stretching per una buona mezz'ora, tempo sufficiente a far sentire stanchissima Lara. Tornarono a casa per permetterle di farsi una doccia calda. Quando uscì, si rese conto di non avere vestiti con sè.
"Okay, non preoccuparti. Dobbiamo andare a fare una visita alla mia amica Clare"
"Clare? Chi è?" rispose Lara, leggermente infastidita da come aveva pronunciato la parola 'amica'.
"Una persona che ci aiuterà" le rispose lui ridacchiando.
Detto questo, indossó dei vecchi vestiti di Roy, che sinceramente adorava, perchè erano larghi. Iniziarono a camminare, poi lui le disse di salire sulle sue spalle e iniziò a correre. In poco tempo arrivarono in una casa molto carina. Si avvicinarono al portone e suonarono. In poco tempo, la porta si aprì e uscì una ragazza, più o meno della loro età che sorridente, abbracciò Roy, per poi rivolgersi a Lara:
"E tu chi saresti? Io sono Clare" disse con degli occhi allegri e non sembrava una cattiva ragazza.
"Mi chiamo Lara" rispose ricambiando il sorriso con insicurezza, sentendosi un po' a disagio di fronte a tutta quella cordialitá.
Poi Clare li invitò ad entrare. La casa era molto carina, simile a quella di Roy in dimensioni, ma molto più curata nei dettagli. All'ingresso c'era un attaccapanni di legno, molto elegante, con un cappottino nero già appeso, probabilmente della padrona di casa. Le loro immagini, ancora alla porta, si riflettevano in un grande specchio ovale dalla cornice dorata. Poi un corridoio di media lunghezza li portò ad una stanza che Lara identificò come salottino. Aveva infatti due grandi divani color panna, un piccolo tavolinetto con delle sfere magiche, di quelle che contengono neve finta, con l'acqua. C'era una credenza attaccata alla parete, con molti oggetti dentro. A fianco, una grande TV. Poi c'erano altre due porte, ma non seppe dire cosa ci fosse oltre l'uscio, dato che erano chiuse.
"Allora, come mai sei venuto a farmi visita Roy? Non vorresti presentarmi la tua amica?" Ora che Lara la guardava meglio era davvero una bella ragazza: aveva una montagna di capelli rossi e ricci e degli occhi verdi, quasi come i suoi. Era abbastanza alta, magra e carina.
"Bhe... lei è Lara, già te lo ha detto... Ecco abbiamo bisogno del tuo aiuto.." iniziò a dire Roy, confuso, grattandosi la testa.
"Lara.. che bel nome, si assomiglia anche un po' al mio" e lasciò andare una risatina troppo buffa che fece sorridere anche l'altra ragazza " Non ti ho mai vista da queste parti... cosa sei?" chiese lei, innocentemente, riprendendosi.
"Questo è il problema Clare... è una viaggiatrice!"
"Perdindirindina!" si lasciò sfuggire lei, oscurandosi in volto. "Vabbè, tesoro, non preoccuparti. Ti hanno già visto?" Nonostante la preoccupazione, cercó di non metterla ulteriormente a disagio.
"Se Aharon è veramente un vampiro... si."
"Oh... Quel disgraziato!" disse piano, e una fiamma d'ira si accese nei suoi occhi chiari. "Wait, già le hai spiegato le categorie o cosa...?" chiese poi allarmandosi.
"Si, si, Clary, tranquilla" rispose allora lui con un sorriso, mentre Lara pensava a quel soprannome e sentiva diffondersi in lei una strana sensazione.
"Ah... Sai cosa sono io?" le chiese poi con un sorrisino divertito.
"Ehm... no"
"Una strega!" le arrivò come risposta, che la fece un po' spaventare. "Tranquilla, vengo in pace!" aggiunse poi ridendo.
"Okay... che tipo di strega sei?"
"Bella domanda. Bhe diciamo che ho un po' di tutti i poteri... Ma il mio vero potere è quello di dominare gli elementi!"
"Wow!" quell'argomento la affascinava, così iniziarono a parlare, mentre Roy vagamente annoiato, accese la televisione.
E poi si sa, un argomento tira l'altro, così si fece sera in poco tempo. Non era consigliato uscire di casa così tardi, così Clare li invitò a restare a mangiare da lei e passare lì la notte.
Fece quindi fare un giro della casa a Lara. La cucina era molto carina, come il resto della casa d'altronde. Aveva un grande tavolo con sei sedie e una serie di mobili in legno molto eleganti.
Poi c'erano tre stanze. Una era la sua, dove il rosa con tutte le sue sfumature era il protagonista. Un'altra in blu era per Roy, e un'altra, simile a quella di Clare era per Lara.
Mangiarono allegramente, passando una bella serata, per poi ritirarsi ognuno nella propria stanza.
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