Cap. 4

La strada era ancora ghiacciata dalla nevicata del giorno prima, e il freddo trapassava i vestiti pesanti che indossavano Lara e sua mamma. Gelide raffiche di vento facevano svolazzare i loro capelli castani, insieme a foglie e a pensieri inespressi. Avevano entrambe un caldo cappello di lana, tessuto dalla nonna appunto, per entrambe, delle lunghe sciarpe e dei guanti molto belli a vedersi e morbidi ad indossarsi. Nonostante il freddo, comunque, poteva considerarsi una bella giornata. Arrivarono sotto casa della nonna. La neve era stata pulita e rimossa dal vialetto, possibilmente dal nonno Viktor. Grandi strati di neve coprivano ancora il tetto della casa, rendendo tutto molto più caratteristico. Suonarono al campanello, e dopo pochissimo venne ad aprire nonna Aria. Era la classica rappresentazione di nonna conosciuta: aveva dolcissimi fili bianchi tra i capelli ormai ingrigiti, che teneva sempre legati in un morbido chignon. Gli occhi erano azzurri, avevano perso la vivacità di un tempo, ma si mostravano ancora dolci, attivi e indagatori quando serviva. Parliamo sempre di una veggente. Aveva una leggera gobba e adorava mettere scialli colorati. Oggi indossava un'ampia gonna scura, una maglietta dello stesso colore e uno scialle bordeaux. Salutò la figlia e la nipote invitandole ad entrare, e a non restare al freddo della mattinata invernale. Entrando in salone, videro nonno Viktor intento a leggere come al suo solito il giornale, con le gambe a cavallo accanto al cammino. Era molto dolce, gli occhi simili a quelli della moglie e dei baffetti bianchi. Aveva pochi capelli, perciò usava spesso berretti di lana. Non appena vide la figlia e la nipote, le salutò con un affettuoso abbraccio, non senza tante cerimonie. Si tolse gli occhialetti e andò a cercare qualcosa nel garage, ma Evelyn sapeva che era solo una scusa per lasciarle parlare in pace. La nonna offrì il thè appena fatto in delle tazzine rosa, un servizio davvero molto romantico. Sul tavolinetto c'erano sempre fiori freschi, e Lara non capì mai come facesse.

"Allora, a cosa devo la vostra visita?" chiese la nonna lentamente, nonostante avesse già intuito la risposta.

"La mamma mi ha raccontato quello che le dicesti tanti anni fa. Mi ha detto che tu sapevi la verità, tutta la verità, e che quella era solo un pezzo. Mi piacerebbe molto sapere tutto ciò che sai... Tutta una vita passata dietro a incubi orribili, spero valga la storia. " disse Lara, arrivando dritto al punto, ricevendo un'occhiataccia dalla mamma.

"Quanta fretta... E' una storia piuttosto complessa. Non credi sia meglio raccontarla con calma?" Rispose allora la nonna ridendo sommessamente.

Lara non capì cosa la nonna trovasse di tanto divertente in tutta quella faccenda, ma aveva sempre ammirato il suo ottimismo, così si limito a sorriderle cortesemente e ad annuire.

"Dunque, ti ricordi tutte le favole che ti raccontavo da bambina?"

"Certo che si.. Le adoravo, sai che mi sono sempre piaciute. "

"Bene. Tanto favole non erano. La mamma fin dove ti ha raccontato esattamente?"

"Ha accennato ad una sorta di mondo parallelo a questo, dove la magia costituiva la normalità. Poi nient'altro. "

"Non sapevo nient'altro" specificò lei.

"Dunque, sai che io sono una 'veggente' ... Esistono modi come altri per 'predire il futuro'. Io utilizzo un determinato tipo di visione, basata sulla connessione. Voi, e in particolare tu Lara, avete pure una connessione. Semplicemente, attraverso un modo diverso: i sogni. Quando sogni, avviene più o meno ciò che accade quando io vedo : ci connettiamo a qualcosa di più grande, a qualcosa di diverso."

"Cosa esattamente?" Chiese la nipote con interesse, guardando anche la madre.

"Una bella domanda. Bhe, considera che non esiste solo questa linea temporale/spaziale. Considera che non siamo l'unica realtà possibile. Abbiamo mille varianti diverse, e in tutte coesistiamo allo stesso tempo. Un'eccessiva sensibilità, o semplicemente un/una prescelta, hanno questa capacità di connessione. Tu mi hai chiesto 'esattamente' che mondo fosse. Bhe... Ora cercherò di spiegarlo. Quello che sogni, è la proiezione di ciò che accade dall'altra parte. E' come una sala cinematografica. Proietta una realtà differente quando sei in pausa. So che i tuoi sogni hanno un carattere violento... Non credere che nell'altro mondo ci sia solo violenza, credimi, c'è molto di più. Ma in un luogo dove la magia predomina e esistono ibridi di ogni specie, dalla più candida ad esempio le fate alla più sanguinosa, ad esempio quella dei vampiri, bisogna sopravvivere. E certe visioni cambiano il modo di essere. La persona più dolce e sensibile può diventare la più violenta e distruttrice. E' una realtà nella quale ciò che ci è sempre stato detto e confermato impossibile, diventa possibile."

"Mha... io non voglio sapere tutto questo, cioè... perchè ne vengo a conoscenza?"

"Perchè tutto è scritto nel destino. E per destino tu ne sei venuta a conoscenza, sei un segno. Devi sapere, ed essere pronta a quando le due realtà coincideranno. "

"Le due realtà coincideranno!?!" Per la prima volta, Lara quasi urlò. La madre era impassibile, non riusciva ad accettare quello che la madre le diceva.

"Forse. Non si sa, non è sicuro. Ricordati sempre, nella vita, in qualunque linea spazio-temporale ci si trovi, non esistono certezze, ma solo ipotesi. Tutto può accadere, come non avvenire mai. E' tutta una questione di destino, di scelte e di decisioni. Non spaventarti Lara. Hai sempre vissuto nell'altro mondo, anche se non ne hai il ricordo lucido. Mentre sei qui a parlare con me, sei nell'altro mondo, magari a parlare con qualche capo, o cercando di cambiare tale violenza. Non sappiamo cosa tu stia facendo dall'altro lato, ma grossomodo hai due scelte: o cercare di restare te stessa, e salvare te e il mondo che ti circonda, oppure lasciarti andare agli impulsi anche negativi dell'altro mondo, accogliere queste frequenze e lasciarti cambiare, diventando la regina della distruzione. Sta a te decidere. E non è una decisione sulla quale riflettere e riflettere. Arriverà un giorno in cui anziché svegliarti qui, ti risveglierai lí. Ricorderai le mie parole, probabilmente ti sentirai confusa e disorientata, ma dentro di te conosci già quei luoghi, motivo per cui potresti notare la comparsa di numerosi dejà-vu. Sarai pronta, in qualunque momento andrai. Stai tranquilla. Sei stata scelta tu. Vuol dire che sei tu la destinata e che andrà tutto per il meglio."

Lo sconcerto e l'insicurezza calò nella stanza, mentre la mente di Lara, se solo avesse potuto avrebbe trascinando nell'oblio tutto ciò che l'avvicinava alla congruenza dei sogni. E tutto quanto le era sempre sembrato bellissimo nelle storie, ora la intimoriva: comprendeva che quelle favole, non sarebbero state altro che il verdetto della sua vita.

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