Cap. 38

Se c'era una certezza, era che a volte il destino e le vite di più persone si intrecciano irrimediabilmente, creando dei giochi d'istanti semplicemente perfetti. Non potrebbe esserci tempismo più perfetto che quello del destino.

Lara, avvolta dalla neve, avanzava senza paura, sorridendo, sapendo già incontro a cosa stava andando. Non aveva timore, lentamente iniziava a sentire che quel luogo le appartenesse, che in fondo, non le era mai stato più familiare di allora. Quella neve, quella magia e quel silenzio stavano diventando il suo rifugio, la sua guida e la sua casa. Non aveva bisogno di nient'altro ora.

Stava percorrendo un'ampia vallata innevata, gettando ogni tanto un'occhiata distratta a quel posto desolato. Era certa che di lì a poco tutto sarebbe cambiato. D'improvviso, una voce gelida quanto quella del ghiaccio sul quale strisciava i piedi le arrivò alle orecchie, facendola voltare.

"Bene, bene, bene. Cosa abbiamo qui?" La voce tagliente di Aharon le arrivò chiara come se fossero ad un passo di distanza. Socchiuse gli occhi lentamente, lasciandosi guidare dalle sue sensazioni. Dall'altro lato della vallata, distante da lei ma abbastanza vicino perché potesse sentirla c'era il vampiro, con tutto il suo esercito. Al suo fianco una donna dal volto lentigginoso e i capelli chiari la guardava, inespressiva, come se quello fosse il suo posto ma non sapesse cosa fare. Lara restituì lo sguardo, imperscrutabile. Poi posò gli occhi su Aharon, sorridendo falsamente. "Non dovresti vagare per il bosco da sola... potresti incontrare il lupo cattivo." continuò lui, avanzando piano, da solo.

"Qualcosa mi dice che l'abbia già trovato" rispose Lara, senza smettere di sorridere, glaciale.

"Sai, credo che in questo caso sia stato lui a trovare te" il suo ghigno sprezzante fu trasportato dal vento sino a lei, che piegò la testa leggermente a destra e guardò con finta innocenza il suo avversario.

"Chi ti dice che non ti stavo aspettando?" Poi scoppiò in una risata amara, lasciando tutti a bocca aperta. Un lampo di dubbio attraversò gli occhi freddi del vampiro, che lo scacciò via in fretta con un altro mezzo sorriso.

"E allora, Principessa. Vuoi unirti a me liberamente, o devo venire fin laggiù a convincerti?" La reazione di Lara continuò a confondere Aharon, che la guardava ridere con gli occhi ridotti a due fessure. Improvvisamente si fermò, e un sussurro riecheggiò nell'aria per parecchi secondi.

"Prova a prendermi" Sapeva che l'avrebbe sentita. Chiuse gli occhi, sollevò le braccia verso l'alto e iniziò a recitare parole che risultavano sconnesse e prive di significato, apparentemente non appartenenti a nessuna lingua conosciuta. Da semplici sussurri le parole crebbero d'intensità, mentre la neve pian piano si sollevava compattandosi in veri e propri turbini, vortici senza fine che sembravano abbracciare l'esile figura della ragazza. Tutto parve confondersi mentre la sua voce iniziava a crescere di volume, ripetendo quasi urlando le stesse identiche frasi, il vento iniziava a soffiare forte attorno a loro, scuotendo con violenza i suoi capelli ramati e incrementando il valore di quello che ormai iniziava a sembrare a tutti un incantesimo.
Dalle fronde degli alberi, dal terreno e dagli angoli più remoti della valle iniziarono a librarsi delle vere e proprie ombre, ombre scure, di un grigio indefinito, che seguivano obbedienti le orme di Lara, che continuava ad evocarne a tonnellate. In breve tempo al suo seguito c'erano uno stuolo di masse grigiastre, nitide e pronte a difendere la loro padrona. Su quell'infinita distesa bianca tutto quel grigio faceva contrasto, un contrasto a dir poco spettrale.
Di fronte ad Aharon non c'era più solo una semplice ragazzina: c'era un vero e proprio esercito. E per la prima volta nella sua vita un brivido gli accarezzò la schiena, terrorizzandolo.
Lara smise di parlare all'improvviso, facendo sprofondare tutti nella confusione più assoluta. Feroci raffiche di vento continuavano a sferzare l'aria con violenza, senza alcuna pietà.

"Caro Aharon" continuò, sorridendo con una dolcezza di ghiaccio "sei davvero sicuro di voler combattere?" la sfida era stata lanciata, non ci sarebbe stato modo di evitarlo. E Aharon aveva alle sue spalle anni di esperienza e di stima, non poteva lasciare che una stupida viaggiatrice mandasse a monte i suoi piani. Lui era il padrone di quel luogo.
Freya parve risvegliarsi solo allora. Alzò lo sguardo su Aharon, con un improvviso terrore, poggiandogli una mano sul braccio.

"Aharon.. non possiamo.." disse allora supplicante. Leggeri brividi la scuotevano, mentre gli occhi tornavano lentamente vitrei, come se stesse avendo una visione.

"Non sarà lei a fermarmi." disse lui strattonando con violenza il braccio "NESSUNO PUÒ FERMARMI!" Urlò poi, dirigendo il suo sguardo verso Lara, che sorrise. Sapeva che di lì a poco si sarebbe scagliato contro di lei, sapeva che, accecato dalla rabbia avrebbe accolto la sfida con piacere. Infatti lo vide correre ad una velocitá inaudita, sovrannaturale, ma le bastó solo un gesto per essere protetta dalle ombre. Sicura dietro l'armatura si mise in posizione di attacco, il pugnale stretto in mano, mentre osservava il nemico rallentare, colpito dai suoi alleati appena visibili, imprevedibili. La coltre grigiasta gli appannava la vista, iniziò a guardarsi intorno confuso, non capendo piú nulla. Il suo esercito corse in suo soccorso, e non fu da meno. Alcuni caddero, sopraffatti dalla forza avversaria. Altri però continuarono a combattere, sprigionando la loro forza.
Lara era notevolmente compiaciuta. Gli angoli delle bocca non osavano nascondere il sorriso di vittoria che aveva ormai dall'inizio. Gli occhi attenti scrutavano la scena, orgogliosa del potere di cui disponeva. Ad un tratto peró notó un movimento strano alla sua sinistra. Si giró in fretta, puntando la sua arma in avanti, ma non c'era nessuno. Era come se qualcuno la stesse circondando, ma non capiva chi o cosa lo stesse facendo. Attorno a lei la guerra continuava, imperterrita e lei iniziava ad analizzare per bene le mosse d'attacco. E non vide più Aharon. E allora capí. I nervi delle spalle si sciolsero, tutto il suo corpo si rilassò notevolmente, socchiudendo gli occhi. La stava distraendo. Voleva la sua paura, quasi che si nutrisse di questa, voleva intimorirla e sottometterla al suo potere. Si rigirò il coltello nelle mani, stringendolo convulsamente, facendosi diventare bianche le nocche. Poi lo vide. Riuscì a malapena a scansarsi, prima di poter tornare di nuovo all'attacco. Lui cercava disperatamente di ferirla e lei sapeva che non poteva permettersi di farsi prendere dal nemico. Avrebbe lottato, come ormai sognava di fare da giorni. Raddrizzò la schiena, torse il busto evitando i colpi, ed evocò poche ombre a difenderla. Ricordava bene la sua presa ferrea, quanto difficile fosse liberarsi. Quasi come se fosse del marmo freddo a intrappolarla. Si concentrò e focalizzò la sua attenzione sulle braccia muscolose di Aharon, immaginando di bloccarle. Dopo qualche istante il vampiro cominciò a rallentare i suoi movimenti, sferrando attacchi sempre meno potenti. Stava diventando più debole, secondo dopo secondo. Lara continuava a sorridere, soddisfatta dei suoi risultati. Poi gli si avvicinò, sorridendo. Appoggiò delicatamente la punta del pugnale alla gola del vampiro, rimasto immobilizzato, per poi farla scendere lungo tutto il torace.

"Sai, Aharon, mi dispiace un po' per te. Dico davvero. Avremmo fatto una bella squadra insieme. Ma.. ho pensato molto a quello che mi hai detto. E, semplicemente, non voglio dividere il mio potere con nessuno." si piegò piano in avanti, sfiorandogli il lobo dell'orecchio sinistro con le labbra "Tu non sai di cosa io sia capace." Aharon cercò di divincolarsi, invano.

"Cosa sei? Che diavolo mi hai fatto?"

"Cosa sono? Credevo lo sapessi, visto che mi volevi disperatamente come alleata. Oh, e non preoccuparti, per il momento ti ho solo immobilizzato." riprese lei, continuando a giocherellare con la lama affilata.

"Non avresti dovuto sfidarmi. Io sono più potente di te. Ho molte più risorse di quanto ti immagini"

"Tu non dovresti sottovalutarmi. Non sai quello che si dice sui neo-magici? Siamo molto più potenti, fonti inesauribili di energia distruttiva. Ti sembra davvero che sia venuta qui impreparata? Fidati, ho fatto le mie ricerche. So molto più di quanto tu non creda." Aharon scoppiò a ridere, facendo riecheggiare la sua voce per tutta la vallata. Tutto attorno a loro era immobile, un po' come Aharon. La scena era ferma allo scontro tra le due fazioni. Ombre inconsistenti che si scagliavano contro vampiri dai denti aguzzi e gli occhi rosso sangue. Solo lei e Aharon sembravano continuare a vivere.

"E quale sarebbe il tuo piano geniale, sentiamo un po'?"

"Io diventerò la regina di questo posto. Unificherò tutti i regni, renderò ogni fazione alleata. Regnerò sovrana su queste terre, nessuno potrà fermarmi."

"Unificare.. tutti i regni? Ti rendi conto dell'assurdità di quanto stai dicendo? Questo mondo si è diviso milioni di anni fa per motivi più che validi, non sarà una straniera a capovolgere le leggi millenarie. Qui ci si comporta in un certo modo, ci sono delle regole da rispettare."

"Vorrà dire che le modificherò un po'. Non importa ciò che è stato, importa ciò che sarà. Questo posto mi appartiene, ed io appartengo a lui. Vedrai che tra qualche giorno anche tu la penserai come me."

"Quello che penso è che tutta questa sete di potere ti ha totalmente fuso il cervello. Tu non conosci la Storia di questo posto, non sai nulla di qui, non hai il potere di cambiare tutto quanto. Siamo arrivati a raggiungere un equilibrio, equilibrio che tu non puoi distruggere. Se proverai a mettere in atto quest'assurdo piano, andrai incontro all'autodistruzione."

"Mi dispiace Aharon. Dovrai accettare la tua sconfitta." In men che non si dica il vento ricominciò ad ululare forte, scatenando una tempesta di neve pungente. La battaglia riprese in tutto il suo orrore, mentre Lara iniziava a tendere le mani verso il cielo. Altissime stalattiti si formarono tutt'intorno al vampiro, intrappolando il suo corpo in una stretta di ghiaccio. Di lui adesso non restava che una statua bluastra, trasparente, azzurrina. "Hai perso" sussurrò lei.

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