Cap. 36

S'immobilizzò per quello che gli parve un'eternità. L'aveva sentita. Era lei, ne era certo. Dentro quel sussurro c'era tutto di lei: la sua dolcezza, la sua innocenza... ma qualcosa era diverso. Roy non riusciva a capire cosa effettivamente stonasse in quel contesto. Ma mentre richiamava alle orecchie quel dolce suono si rese conto di un particolare che inizialmente aveva tralasciato: non aveva paura. Dalla sua voce non trapelava ansia, panico o agitazione. Era perfettamente tranquilla, anzi, quasi divertita. Come se avesse appena lanciato una sfida. Come se in realtà fosse tutto solo un gioco. Rimase interdetto di fronte a quel pensiero. L'aveva sentita. Com'era possibile? Accanto a lui ora c'era di nuovo il vuoto, il silenzio. Neanche il vento osava disturbare i suoi pensieri.
Nonostante lei non avesse accennato a nessun luogo, e nonostante ciò che avesse detto non risultasse nuovo al ragazzo, dato che era quello che stava cercando di fare da settimane, qualcosa fece scattare un'idea nella mente di Roy. Non aveva ancora afferrato quello che il suo subconscio in fondo già sapeva, ma aveva come la sensazione che quello fosse stato un indizio, un dettaglio da non trascurare. Piano piano la debolezza lasciò il posto ad una strana sensazione di forza. Sentiva che adesso avrebbe davvero potuto trovarla. Doveva assolutamente parlarne con Clare.
Si alzò dalla panchina con un movimento fluido, lasciando carta e penna dove prima sedeva. Carico, pieno di energia e aspettative si diresse in casa. Passò il corridoio e andò dritto alla stanza della strega, dove ormai passava quasi tutte le sue giornate. La porta era socchiusa, come sempre, quando non voleva essere disturbata. Si avvicinò cercando di non fare troppo rumore, aprendola. Clare era seduta sul letto a gambe incrociate, i ricci spettinati che si muovevano al lieve tocco del vento e gli occhi chiusi, mentre le labbra pronunciavano parole inaudibili. Lo faceva da giorni. Cercava un contatto, un qualsiasi contatto che avrebbe potuto farle da segnale. Inutile dire che la sua disperata ricerca non produceva alcun risultato.

"Clare.. devo parlarti" disse Roy, decidendo di interrompere la strega, la quale aprì gli occhi di scatto, guardandolo confusa. "Poco fa è successa una cosa incredibile" continuò. Lei, improvvisamente attenta. gli fece cenno di sedersi. Dopo essersi messo comodo e dopo aver lanciato un'occhiata significativa ad una Clare impaziente, si decise a raccontare l'accaduto. La faccia della ragazza passava dallo stupore all'incredulità, alla confusione, per poi rilassarsi in uno sguardo completamente privo di emozioni. "Allora? Cosa ne pensi?"

"Sta cercando di dirci qualcosa.. ma non è detto che lo stia facendo di proposito" fu la sua risposta enigmatica.

"Che intendi?" chiese infatti poco dopo il lupo, aggrottando le sopracciglia.

"Che probabilmente sta combinando qualcosa che sa di non dover fare. Magari in questo momento non ha voluto cercarci, ma il suo subconscio ti ha in qualche modo intercettato. Ti ha inviato una richiesta di aiuto, trovami. Certo, non è stato molto originale, dato che esattamente quello che stiamo cercando di fare da quasi un mese!"

"Lo so.. l'ho pensato anche io. Ma sento che è un indizio. Una pista da seguire. Non possiamo ignorarlo!"

"E come intenderesti procedere? Mettendo a soqquadro la sua stanza?" quelle fredde parole buttate lì rimasero sospese nell'aria tra di loro. D'improvviso gli occhi di entrambi si illuminarono e in una tacita occhiata d'intesa si fiondarono nella camera che era stata data a Lara, prima che sparisse.  "Prendi qualsiasi cosa possa risultarti utile."
Così iniziarono quella folle e disperata ricerca, senza neanche sapere cosa cercare, ma guidati da una strana certezza: il segreto per trovarla era proprio lì con loro. Sollevarono cuscini, quadri e tappeti, senza trovare nulla di importante. Alla fine, stanchi e delusi crollarono sulle poltrone, lo sguardo vuoto. Dopo qualche istante però Roy, spinto da un istinto incontrollabile, guardò il letto sfatto e si accorse di un piccolo dettaglio che era sfuggito ai loro occhi attenti. Giusto dall'angolo destro del letto si intravedeva un angolo di un qualcosa incastrato tra il materasso e il muro adiacente. Si avvicinò cautamente, sfilando piano quell'oggetto. Era un libro. Si girò verso Clare, lentamente.

"E questo? Glielo hai dato tu?" lei si mise una ciocca di capelli dietro l'orecchio sinistro, convinta si trattasse solo di un inutile soprammobile. Quando guardò attentamente ciò che Roy teneva in mano schiuse le labbra sbattendo ripetutamente le palpebre.

"No.. non è possibile." prese bruscamente il libro dalle mani del ragazzo, sfogliandolo. Piano piano mentre leggeva il suo volto iniziò a distendersi, incorniciato da un sorriso, mentre prendeva a girare le pagine sempre più in fretta. Poi, sollevò gli occhi per fissarli in quelli del suo amico.  "L'abbiamo trovata."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top