Cap. 17


"Si sentiva in trappola. Come se fosse legata, anche se nessuna corda o catena la stringeva. Allora perché non poteva muoversi? Aveva un forte mal di testa e non capiva il perché di quel blocco improvviso. Una voce si levò dal nulla chiamandola: "Ciao Lara" era una voce maschile, bellissima, dolce e terribilmente attraente.
"Chi sei?" Chiese lei diffidente.
"Una persona che ti aiuterà"
"Cosa vuoi dire?"
"Non ti rendi conto? Sei in trappola, lontano dalla tua famiglia e i tuoi amici. Voglio aiutarti." dall'ombra apparve un bellissimo ragazzo dai capelli dorati e gli occhi di un azzurro cosí intenso da far incantare per un attimo Lara. Poi lui sorrise, un sorriso ammaliante come pochi, e le fece l'occhiolino.
"Dove siamo?"
"Brava. Hai fatto la giusta domanda. Siamo al palazzo."
"Palazzo?"
"Sì. Io ti posso aiutare, ma per liberarti devi venire da me."
"Non posso. Sono bloccata, non riesco a muovermi" disse tentando di liberarsi da quella morsa invisibile.
"Lo so." Fu la risposta enigmatica del ragazzo, che sfoderò un bellissimo sorriso. "Trovami Lara." Disse allora, con urgenza e preoccupazione.

Quelle parole iniziarono a sfumare e a sparire lentamente insieme a tutto il resto, mentre lei si agitava per cercare di non perderlo. Aprì gli occhi dicendo smarrita un "non te ne andare" sussurrato. Cosa voleva dire quello strano sogno? Perché aveva visto questo ragazzo? Chi era? Non glielo aveva detto... e poi...da cosa era intrappolata? Tutte domande che non avevano risposte.. così andò in cucina per fare colazione.
Trovò Clare e Roy a chiacchierare e ridere amichevolmente. Appena la videro la salutarono. Roy le si avvicinò e la abbracciò
"Buongiorno" le sussurrò con un bacio sulla guancia.
"Buongiorno" rispose lei sorridendo ed arrossendo lievemente. Era ancora scossa dal sogno e così si sedette a mangiare in silenzio la colazione a base di latte e cereali. I due la guardavano straniti, lanciandosi occhiate di tanto in tanto.
"Allora..." disse Clare per rompere il ghiaccio "come mai tutto questo silenzio?"
Lara non rispose, non l'aveva neanche sentita. Continuando a mescolare i cereali pensava a quel ragazzo... Doveva trovarlo. Ma non sapeva come...
"Ehi ci sei? Tutto okay?" Chiese allora lei per accertarsi che stesse bene
"Eh? Si.. si Clare apposto"
"Sei strana.."
"Non ho dormito molto bene e sono ancora assonnata, scusate" mentì lei, sorridendo per farsi credere.
Lentamente la storia finì li. Non le fu chiesto altro e lei si sforzò di restare attenta alle varie conversazioni. Ma anche se era credibile, Clare non si lasciò sfuggire questo dettaglio, ma lo accantonò, credendolo poco importante.

Passò tutto il pomeriggio e la mente di Lara era ancora bloccata al pensiero di quel sogno... ancira si crucciava. Non trovava una maniera logica per incontrare quel ragazzo. Poi le venne finalmente in mente un dettaglio importante:
"Dove siamo?"
"Brava. Hai fatto la giusta domanda. Siamo al palazzo."
Erano al palazzo! Ma.. quale? Non lo sapeva... ma aveva il giusto indizio, il giusto punto di partenza. Decise allora di chiedere di più.
"Ragazzi... posso farvi una domanda?"
"Sì, certo. Dicci pure" chiese Roy vagamente colpito ma sorridendo.
"Una volta mi avete raccontato che questo mondo è diviso in regni, giusto?"
"Sì..." risposero dubbiosi, senza sapere dove voleva andare a parare.
"E.... come funziona? Lo so, lo so. Sono luoghi pericolosi. Ma come sono fatti? Hanno città, villaggi come Bowerstone? O non so... un elemento particolare o un palazzo?" Chiese senza dare troppo peso all'ultima parola.
"Come mai lo vuoi sapere?" Le chiese Roy con tono calmo ma lo sguardo nervoso.
"Per lo stesso motivo che mi ha spinto a chiedere di Bowerstone. Sono curiosa, e se devo vivere qui devo sapere come muovermi, devo conoscere qualcosa sul posto no? Non posso solo sapere quali sono le aree da evitare.. perchè se conosci il pericolo lo eviti.. giusto?" Il discorso improvvisato aveva convinto i ragazzi.
"Bhe... si." Si arrese alla fine il ragazzo. "Principalmente la zona più pericolosa è quella del palazzo."
"Palazzo?"
"Sì... nella zona dei vampiri. Hanno un grande palazzo attorno al quale si sviluppa la città. Bhe... è la sede ufficiale. Una filiale è quella che conosci giá, la reggia di Aharon. Comunque, non è tanto pericoloso per il palazzo in sè, quanto per i succhiasangue. Sono malvagi e pericolosi. C'è anche da dire che non sono solo vampiri...." disse lui, guardando tristemente Clare, che si fece scappare una lacrima.
"Ho capito... lì c'è Luca."
"Sì..."sussurrò Clare.
"Bhe... scusate non volevo rovinarvi la serata... Era solo una domanda."
"Non preoccuparti, non é colpa tua." Rispose lei di colpo fredda.
"Ma... come funziona? Voglio dire che tipo di sicurezza c'è... insomma, in questo campo?"
"Bhe, hanno con sé anche molti maghi e streghe e non metto in dubbio l'eventualità di qualche portone rafforzato con la magia. Ma in genere ci sono sempre delle sentinelle. E sono molto pericolose. In quanto non ti vietano di entrare, ma ti invitano. E se lo fanno devi scappare. Sei nei guai seri, perchè da quel portone non uscirai mai più." Il discorso di Clare la inquietò.
Poi il resto della serata passò tranquilla, e il discorso cadde nell'oblio comune.
Dopo cena, Lara andò in camera. Prese il libro... e si stupì di trovare un altro capitolo. Parlava di questa ragazza che compiendo un lungo viaggio, si sente persa ma tra le braccia di un valoroso lupo mannaro starà meglio. Sogni strani però la porteranno a chiedersi chi sia quel biondo fantastico che sogna. Restò atterrita. Quel libro scriveva la sua storia. Era seriamente spaventata. Ma era troppo vicina alla scoperta di qualcosa di grande, se lo sentiva. Non poteva mandare all'aria tutto ora. Riposò il libro sotto il materasso e provò a dormire. Iniziò a girarsi e rigirarsi nel letto, non riusciva a prendere sonno. Così si alzò e si avvicinò scalza alla finestra, con passi leggeri, quasi come se fosse una farfalla, senza far rumore. Guardò le stelle. Per fortuna c'erano anche li. Quella visuale l'aveva sempre calmata e tranquillizzata. Le ricordava casa... quanto le mancava. Chissà come stavano loro. Ma ciò che in quel momento catturava totalmente la sua attenzione era la frase di quel ragazzo: "Trovami Lara". E lei lo avrebbe fatto. Lei lo sapeva, perché era testarda e perché ormai se l'era messo in testa: lo avrebbe trovato.

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