Capitolo 54 - Verde Basilico

"Viaviaviaviasvelti!" strillò la goblin, invogliando frettolosamente con la mano il gruppo ad entrare.

La maga li aveva accompagnati fino alla locanda in cui alloggiava, chiedendogli poi di restare in silenzio perchè proprio quel giorno, a detta sua, era morto un uomo in una delle stanze della locanda, e la famiglia del defunto aveva chiesto a tutti di rispettare il silenzio.

Ma fino ad arrivare al punto di sgattaiolare in punta di piedi fino alla porta della sua stanza? Con tutto quella fretta alla fine per chiudersi la porta dietro?

"Fiuuu... meno male! - sussurrò la goblin, asciugandosi la fronte - continuiamo a parlare piano che è meglio... almeno fino a domani, ok?".

Il posto in cui li aveva portati era una tipica stanza da locanda con un piccolo camino spento, una tavola e un letto singolo.

Non era molto grande da contenere tutti per la verità, ma la goblin fece del suo meglio per fare in modo che avessero le loro comodità.

Chiuse frettolosamente le sue borse da viaggio abbandonate sul letto e le ripose nell'unico armadio che c'era in stanza.

La paladina non ebbe nemmeno il tempo di controllare da lontano cosa contenessero, ma sentì chiaramente un forte tintinnio provenire da esse.

"Chiedo scusa per il disordine!" Disse Lizzie, sorridendo imbarazzata dopo essersi richiusa le ante dietro di sè.

Poi procurò quante più sedie possibili, e in mancanza d'altro, offrì persino il suo letto per la seduta.

"Siediti tu sul mio letto, Trollbello..." disse Lizzie, invitandolo con voce accogliente.

"Si ma... pecchè spegnere pure e' luci?" chiese il Gurubashi, guardandola mentre chiudeva le tende.

" Oh... voglio solo creare... ".

Improvvisamente, in mezzo al buio, accese il fuoco nel camino, illuminando così la camera, nonostante fuori fosse ancora giorno.

"...L'atmosfera. Per te, Jehnnyjeh." sussurrò la goblin, poggiandosi accanto al camino con aria seducente.

"Non ti piace l'effetto che fa la luce di questo fuoco sulla mia pelle imperlata di sudore?" chiese Lizzie, allargando di più la scollatura e facendo l'occhiolino all'omone blu.

Jehnnyjeh la fissò ad occhi socchiusi.

" Te lo dico già da mo accussì ti evito future figure demmerda. - dichiarò Jehn, sospirando pazientemente all'ennesimo caso anomalo che incontrava nella sua vita - Song femmenatroll-sessuale. Song o' classico e noiosissimo troll etero, attratto esclusivamente da femmene troll. Chelle e nient'altro. Chiaro?".

Poi indicò il Lanciascura seduto accanto a sé: " Lui è nu curioso tuttcos-sessuale. Prova con lui.".

" EHI! "esclamò Am'ron, guardandolo storto.

"Nun dicevi che ppe te nun faceva nisciuna differenza?" gli ricordò il Gurubashi, facendo dei cenni con la testa nella direzione della draenei.

Si beccò una gomitata dal Lanciascura.

"Zitto o ti fulmino!" sibilò lo sciamano tra i denti.

La goblin fece una smorfia di dissenso.

"Sì ma, tutto questo caldo ci soffoca! - aggiunse Lort, tirandosi il colletto della camicia - hai qualcosa da bere?".

"OH! Ma certo! Dove sono finite le mie buone maniere? Ti servo subito, principessa. Ops! Volevo dire... ciccia! - rispose prontamente la maga, facendole l'occhiolino - vi servo subito tutti. Poi vi parlerò del Nascondiglio Segreto dei Goblin... ".

"Il Nascondiglio Segreto dei Goblin? " ripeterono tutti, sorpresi.

"Ora vi spiego..." rispose pazientemente lei.

E così si diresse nella piccola cucina a prendere loro qualcosa da bere.

"Ecco a te!" trilló la goblin, porgendo il bicchiere d'acqua alla principessa.

"Grazie. - ringraziò Lort, bevendo una lunga sorsata - mi pareva strano che fossero scomparsi proprio tutti i goblin. Hanno giustamente cercato rifugio.".

"Beh, non dovrei parlarne in realtà - rispose Lizzie, accavallando le gambe seduta sul suo sgabello - ma i goblin hanno avuto paura già dopo la prima decina di sparizioni. E così hanno cercato e trovato un rifugio nascosto, qui a Rovotorto, per potersi proteggere e allo stesso tempo continuare i loro lavori e commerci.".

"Perché non se ne sono trasferiti direttamente da qualche altra parte? - chiese Torgados - non concepisco il fatto che si siano creati un rifugio tutto loro pur di restare qui.".

"Hehe! Se pensate che perdiamo ogni occasione buona per guadagnare soldi solo perché qualcuno minaccia di ucciderci vi sbagliate di grosso! ".

Dichiarò la goblin, fiera della prontezza e del senso del guadagno tipico della sua razza.

"Ah, ma è un errore vecchio come il mondo! - obbiettó apertamente il nano - è come crearsi da soli la trappola! Se lo venissero a scoprire gli Atal'ai non avrebbero via di fuga!".

"E allora il Rifugio dei Nani, Torgados? - le ricordó Nime - anche quello è un'enorme trappola per loro?".

"Negli anni noi nani abbiamo creato diverse via di fuga in caso di attacco. E poi abbiamo sempre avuto una difesa eccezionale e gli alleati non ci mancano!".

"Anche noi abbiamo le nostre difese." constató Lizzie.

"Ma non avete gli alleati. Mentre l'Orda si trova a due isole di distanza da qui, e quindi non verrebbe mai in tempo a salvarvi... - la provocò Torgados.-... Noi siamo nelle Terre Orientali. Roccavento si trova proprio qui, nel continente in cui ci troviamo. ".

A quel punto, gli occhi ben truccati della goblin si assottigliarono.

Un'ombra improvvisa calò sul suo volto.

"Torgados! - la rimproverò la sorella - ti sembra il momento di riaccendere vecchie rivalità?".

" Sto solo facendo una pacifica constatazione - si giustificò lui, tirando una boccata di fumo dal suo sigaro - se uno non ha più il diritto di..."

" Certo... siete sotto la zampa protettiva artigliata del grande Leone. - sibiló Lizzie -... Del resto, siete l' Alleanza. Ci sarà un motivo se vi chiamate così.".

Fu come se la sua voce fosse mutata di colpo.

Divenne molto cattiva e minacciosa, come i sussurri di una vipera velenosa l'attimo prima di uccidere col suo morso, e il viso le si contrasse dalla rabbia.

A Lort vennero i brividi, perché le ricordava quello di un Coboldo.

I suoi occhi acquistarono una tonalità rossastra che non le piacque per niente.

"Quando lo capirete che non sarà così per sempre? - sibiló - che il Leone vi protegge fin quando gli fa comodo, e poi torna sulla sua rupe a disossare le vostre ossa?".

"Come osi...".

"Continuate ad illudervi di ricevere soccorso da Mamma Alleanza. Noi goblin restiamo con i piedi per terra. Sappiamo di non poter ricevere mai soccorsi e nemmeno li pretendiamo!".

Si infervoró.

Adesso la sua voce era quasi isterica.

"Entrambe le fazioni discriminano il nostro operato e non ci aiutano, ma quando hanno bisogno... aiuto! Goblin, aggiustateci questo! Procurateci quello! Risolveteci quest'altro! Ci facciamo un culo così per... ".

"Lizzie?" la chiamò la paladina.

La voce le era uscita più acuta e allarmata di quanto volesse, ma sperava almeno che così la goblin venisse richiamata all'ordine.

E così infatti fu: le pupille viola-rosse puntarono dritte addosso a lei.

La goblin si raddrizzó e strizzó per qualche secondo gli occhi.

Poi li riaprì.

Il bagliore rosso non c'era più.

"Hihi! Scusate..." disse con voce melensa, cacciando fuori tutti i denti che aveva per fare un sorriso forzato.

Mai visto un recupero dei nervi così rapido.

Il Gurubashi guardò il compagno di viaggio alto meno di un metro scuotendo la testa.

È vero che lui era un bullo, ma quella caccola di cacciatore se le andava a cercare peggio di lui!

"Siamo un gruppo eterogeneo. Non siamo né dell'Orda né dell' Alleanza quando stiamo insieme. - disse la paladina, fulminando con lo sguardo il nano chiacchierone e polemico - Dobbiamo lasciare andare per un momento le rivalità delle nostre fazioni e cercare di collaborare per sconfiggere il nemico comune.".

" Il governo che aumenta le tasse magari? - ridacchió la goblin, cercando di smorzare la tensione che essa stessa aveva procurato - Comunque... avrei una proposta, ciccia.".

"Sentiamo!".

"Visto che avete bisogno di capire come agiscono gli stregoni Gurubashi, posso portarti lì nel Nascondiglio ad incontrare gli unici due testimoni che siano riusciti a fuggire e a sopravvivere.".

Gli occhi marroni di Lort si illuminarono alla luce del fuoco.

"Ci sono testimoni? Davvero? Ah, che fortuna per noi!".

"Sì, anche per loro. Anche se... - aggiunse Lizzie con una nota di rammarico nella voce -... Sono rimasti abbastanza scossi dall'esperienza. Non vogliono parlare con nessuno.". 

"Oh. Beh... immagino." mormorò Lort, bevendo un altro sorso d'acqua.

"Oh, ma non ti preoccupare, ciccia! Si dà il caso che uno di loro sia mio amico.".

"Quindi possiamo convincerlo ad aiutarci!" intuì Nime, entusiasmandosi con poco.

"Proprio così. Si chiama Sam Bolt, ma tutti lo chiamano Sbullonato. E' un ingegnere, ma è il classico piccolo genio incompreso. Pensa che per salvarsi ha avuto l'idea geniale di costruire un mini elicottero con solo due remi, un paio di liane e una gomma da masticare."

"Una... gomma da masticare?" iniziò la domanda Nylos confuso, inarcando una delle sue lunghe sopracciglia.

Dopo un attimo di esitazione, scosse la testa e mormorò scettico: "Impossibile. Dubito fortemente che basti una gomma da masticare per assemblare tutti questi scarsi componenti."

"Beh, per lui non è stato impossibile. Lui può. - dichiarò la goblin, aggiustandosi l'ultima ciocca di capelli violacei che portava in testa - è un nerd imbranato nelle altre cose, soprattutto nelle relazioni, ma è un genio in questo. Ve l'ho detto.".

" Nerd imbranato... - mormorò Jehn con aria sognante -... Scommetto che porta gli occhiali...".

"Sì, li porta.".

"Mmm... mi prudono 'e mani al solo pensarci..." ringhiò il Gurubashi, scroccando le nocche.

Tutti si girarono a fissarlo basiti.

"Che' re? È da un po' che nun pesto a sangue nu nerd quattrocchi!" si giustificò il grosso bullo zannuto dalla pelle cobalta.

"Sì... meglio se tu e gli altri non entriate nel Nascondiglio..." disse Lort, intuendo che vedere migliaia di ingegneri e goblin cervelloni potesse far risvegliare il lato omicida del Gurubashi.

"Sì infatti. Anche perché non fanno entrare nessuno a parte i goblin.".

La maghetta goblin volse il suo sguardo alla ragazza umana del gruppo, audaci come quelli di un gatto.

" Proprio per questo che mi sono presa la libertà di darti... Un po 'di aiuto. Non troppo. Giusto... un goccio.".

Lort non capì a cosa si riferisse.

"un... Goccio?" ripeté lei, prima di sentire le vertigini.

Le cadde il bicchiere a terra, mentre la testa cominciò a pulsare.

Si sentì improvvisamente male: un incredibile orticaria le invase tutto il corpo, persino sui padiglioni auricolari.

"Lort? Lort che ti prende?" chiese Nime, preoccupata.

Pure am'ron e Jehn si allarmarono, mentre il nano rimase con il sigaro in bocca a fissare con aria perplessa la scena.

La goblin invece, rimase tranquilla al suo posto.

" Relax, ragazzi! Durerà poco. Almeno credo ." confortó lei, guardandosi le unghie laccate.

Lort la fissò incredula.

"Cosa? Tu... Il bicchiere... Cosa hai messo nel mio bicchiere d'acqua?" chiese lei, in preda al panico.

Era così assetata quando le aveva passato l'acqua, che si era messa a bere senza pensarci!

"Aspetta..." rispose la goblin, mentre si limava le unghie.

D'un tratto, il prurito e il mal di testa si acquietarono .

Tutti menarono un sussulto colmo di stupore.

"Che c'è? Cos'ho? " chiese Lort in preda al panico.

Nime e Am'ron non avevano il coraggio di rispondere.

Soltanto Jehn si coprì la bocca con ambo le mani, nel tentativo di soffocare una risata, insieme a Torgados.

Le reazioni dei due uomini infami le fece salire ancora più il timore di saper la risposta.

Istintivamente si guardò le mani e sobbalzó:le erano diventate verdi e tozze, con le unghie leggermente più allungate.

Aveva quattro dita per mano adesso.

La sua attenzione passò con orrore dalle dita al braccio, e dal braccio addosso a sé.

Il corpo si era come ristretto, compattato, e adesso che si era alzata, si accorse che erano diventati tutti più alti di lei!

"Perchè siete tutti più alti?" chiese lentamente, allarmata.

In verità, era lei che si era abbassata di un metro.

Ma nessuno osava dirle che cosa avesse. 

La goblin maga allora prese dalla tasca uno specchietto e glielo porse.

"Guarda tu stessa... " disse.

"Oh santissimi Loa, hihi... la farai impazzire!" sibiló il Gurubashi, che si stava facendo venire le lacrime agli occhi dal riso.

Con molta esitazione, Lort si mise lo specchio davanti al muso.

Sulla superficie si rifletteva il volto di una goblin, col viso tondo, il naso leggermente a punta e i capelli corvini.

A Lort cadde la mascella, così vide cadere anche la mascella della goblin nello specchio.

" Oh, sei proprio un amore in versione goblin, sai? - esclamò Lizzie, guardandola con adorazione - hai la pelle di un bel verde basilico! Magari un po' di fard sugli zigomi, un po' di pinzetta per aggiustare quelle sopracciglia in disordine..." .

"MI HAI TRASFORMATO IN UNA GOBLIN?!- urlò Lort, interrompendo i suoi consigli di bellezza - COME? PERCHÉ L'HAI FATTO?".

Lizzie tirò fuori dalla scollatura una piccola boccetta mezza piena di un liquido blu.

" È solo un semplice incantesimo di trasformazione. Durerà giusto settantadue ore, tranquilla...- spiegò lei, dondolando la boccettina davanti a lei - se vuoi che ti accompagni, conviene che tu non dia nell'occhio. ".

A quella sua spiegazione, la ragazza leggermente si tranquillizzó.

" Sì ma... Potevi pure dirmelo, invece di farmi allarmare! " le fece notare Lort.

La goblin riccioluta la guardò sottecchi.

"Se te l'avessi chiesto, tu l'avresti bevuta?".

Il Gurubashi scoppiò a ridere assieme al nano.

" Oh, sir Lort... non stai poi tanto male!" cercó di consolarla Nime.

"Beh, nun sei na troll... ma ci sei abbastanza vicino..." tentò di filosofeggiare lo sciamano.

"Ma quale vicino, Am? - biascicó Jehn, massaggiandosi il fianco che gli doleva a forza di ridere così forte - chesta ci sta molto lontano. Molto... in basso! Uh marò sto pariann'...".

Il colorito di Lort passò dal verde basilico al viola melanzana.

"Però potrebbe rimanere pure così. Non cambierebbe nulla. Aveva un po' gli atteggiamenti da goblin." commentó l'elfo del sangue sorridendo beffardo.

"SMETTETELA NON C'È NIENTE DA RIDERE!!!" strillò lei, arrabbiata.

"Oddio è vero! - esclamò Torgados, che stava riprendendo fiato - strilla pure come un goblin! Ha proprio la vocetta da goblin! Mi sembrava così tanto fastidiosa!".

"Perché?" piagnucoló la povera paladina.

"Non preoccuparti. Ci andremo stanotte al Nascondiglio. Se finiamo prima dei tre giorni, ti preparerò l'antidoto così potrai tornare come prima in anticipo, d'accordo?" la rassicurò lei, facendole l'occhiolino.

"Aspetta... Solo voi due ci andreste essendo goblin! E noi che faccimm'?" chiese il Lanciascura, facendo tornare la situazione seria.

"Bisogna che troviate informazioni alla Baia." rifletté ad alta voce Lort.

" La locanda Ratto di Mare è il peggior posto che possiate immaginare esserci, ricco di criminali e rifugio preferito per banditi. Praticamente il posto perfetto dove raccogliere informazioni - suggerì la goblin - potreste andare lì. Avete tutti bene o male la faccia abbastanza criminale da poter girare senza destar sospetti.".

Indicò il Lanciascura e l'elfo.

"Tranne te, Cuore di Panna Acida, stai attento a non farti svuotare le tasche.".

"Tsk. Stolto chi penserà di provarci." disse Nylos.

" Lo immaginavo. E anche te, Cumpariello. Hai la faccia troppo da bravo ragazzo.".

"Embè, e che ne sai? - disse il Lanciascura, simulando una voce gutturale da criminale - Adoro chesta parte! E' l'occasione perfetta per mostrare le mie... doti attoriali.".

Prese una bandana e se la legò alla testa, una pezzuola e se la legò all'occhio.

"Io sarò... Ciro o' ScannaBalene! Arrrrr! Chi devo sgozzare per avere 'na pinta di birra? " disse lui, con una voce irriconoscibile da pirata tagliagole.

La maga goblin lo guardò ad occhi socchiusi.

"Ti pesteranno a sangue." prevedette con tono secco.

"Oh, già lo vorrei pestare io accussì." aggiunse Jehn.

"Non ti aspetterai certo che porterò mia sorella in un posto del genere?" disse Torgados, immaginando migliaia di mostri criminali energumeni fissare con i loro occhi torvi la piccola draenei, affamati come un branco di lupi rognosi che fissano un piccolo coniglietto dal pelo immacolato.

Doveva esserselo immaginato anche lei, perché fu scossa da un leggero brivido.

La goblin rifletté un attimo.

"Possono entrare animali nel Nascondiglio?" chiese Lort.

Alla goblin si drizzarono le orecchie.

"Sì che possono! E tu potresti...".

"...potrei trasformarmi e portarvi in groppa! - rispose prontamente Nime - Non sareste pesanti per me. Passerei innoservata!".

Gli elementi del gruppo si guardarono l'un l'altro: erano sorpresi e al tempo stesso contenti di una proposta che si era rivelata un ottimo piano da attuare.

Soddisfatta di avere l'approvazione di tutti, non restava altro per la maghetta goblin che ottenere quella del loro capo. 

Rivolse i suoi ciglioni lunghi verso Lort, sorridendole con aria sorniona.

"Che ne dici, ciccia. Abbiamo un piano?".

Lo sguardo della Compagnia si rivolse verso la loro leader.

La paladina era ancora sospettosa di quella intraprendente goblin.

Ma, ripensandoci, cos'altro avrebbero potuto fare?

E non le restò altro che sospirare e annuire.

E così fu deciso: dopocena avrebbero attuato ognuno la loro parte di piano.

Si sarebbero ritrovati la mattina dopo vicino la casa di Lizzie ognuno con le informazioni che avevano raccolto.

Nessuno sembrava propriamente preoccupato di fallire.

Il piano era piaciuto a tutti anche grazie all'aria rassicurante e fiduciosa che ispirava Lizzie.

Si era persino offerta di offrire il pranzo, soddisfando tutti i gusti dei suoi ospiti, come una vera donna di casa.

Nel frattempo, li intratteneva raccontando delle sue avventure amorose.

A quanto pare, ne aveva avute davvero tante di storie d'amore, anche con persone non goblin.

"...e così gli ho detto "Ti aiuto io a dimenticarla...". Una sgrillettata, un po' di tiki boom-boom, e l'orco era già bello che addormentato e soddisfatto." completò il racconto, ancheggiando e facendo gesti ambigui con le mani.

I due troll e Vecchietto ridevano, ma non il nano che faceva di tutto per allungarsi e tappare le orecchie alla sorellina.

"Gnnnn! Non dovresti usare certi termini di fronte a lei!" si lagnava.

"E lasciami! Voglio sentire anch'io!" si opponeva Nime, allontanandolo da sé.

"Dio Denaro nanetto, lasciala in pace! Non sarà più una bambina! Quanti anni hai? Quindici? Sedici?" la difese Lizzie.

"Diciotto." rispose Nime, arrossendo.

"Diciotto anni in mezzo ai nani, mmm... Scommetto che avrai anche tu delle storielle interessanti da raccontare..." insinuò la goblin, sorridendole maliziosissima.

Am'ron e Torgados sbarrarono gli occhi.

"COME TI PERMETTI DI INSINUARE COSE DEL GENERE SU DI LEI!!! LEI E' UN ANGELO PURO E CASTO!!!" sbraitò l'iperprotettivo fratello, puntando il fucile sul décolleté della riccioluta goblin.

Ma subito la sorella gli levò il giocattolo di mano, mettendolo per punizione sulla mensola più alta che trovò in quella stanza.

"Ehy!" protestò Torgados.

La sorella gli lanciò un'occhiataccia, e con il solo gesto dell'indice gli ordinò di risedersi.

"Hihi! Hai levato a' pazziella in mano o' criaturo..." Mormorò Jehn, ridacchiando tra sé e sé.

"NO! Non posso di certo vantarmi di aver avuto esperienze di questo genere...- rispose poi, tornata a sedersi - heh, purtroppo non sono riuscita a farmi accettare dai nani...".

Arrossì per l'imbarazzo.

"Non ho mai avuto neanche un fidanzato." confessò, evitando lo sguardo della goblin esperta.

"E meno male." bofonchiò il fratello.

"MA...- ci tenne ad aggiungere la draenei, lanciando uno sguardo di rimprovero al nano - ...Mi sono levata ogni vincolo col passato... anche quelli vagamente familiari...e quindi sono libera di fare ciò che voglio.  Anche di fidanzarmi se mi va!".

"Nime!" esclamò Torgados, impallidendo.

"Evvai! Così si fa, tesoro! Un bocconcino come te non avrà certo problemi ad avere tutti gli uomini che vuole!" la sostenne Lizzie.

"Già! Perché fermarmi ad uno? Non devo mica sposarmi ? Voglio divertirmi! - annunciò Nime, schioccando le dita - voglio sgrilletarmi, qualunque cosa significhi, e fare... tiki boom-boom con chi mi pare e piace!".

Più parlava, più il fratello impallidiva e si sentiva mancare.

"A proposito, cos'è un tiki boom-boom? - chiese la piccola draenei - è un altro modo per dire...".

Abbassò la voce, coprendo le labbra con una mano per non farla sentire al mondo intero : "...Sesso?".

"NIIIIIMEEEEEEEEE!!!!" strillò il nano, con la faccia paonazza.

"Oh, tesoro! Sei proprio adorabile! - scoppiò a ridere Lizzie - non sai nemmeno cos'è un Tiki Boom- boom e per pudore sussurri la parola con la esse! Come una timida novizia di Elune!".

Il Gurubashi esplose addirittura in una grassa risata alla reazione del nano.

"Ehi, te l'ho detto. Non ho mai avuto nessuno..." mormorò Nime, avvampando.  

Am'ron, in tutto questo, non parlava.

Era passato dall'imbarazzo totale al ridere sotto i baffi alla vista di quelle sue guance così rosse.

"Bella. Sij tropp' bell..." pensò, cogli occhi a cuoricino.

Sapeva che Nime diceva quelle cose per fare un dispetto al fratello, ma anche se fosse stata seria, era troppo gentil-troll per approfittare.

A lui piace fare le cose con calma, al momento giusto.

"Nun vec' l'ora di insegnarti. T'aggia proteggere, piccerè. Strignere rind'a 'sti braccia mie e nun lasciarti cchiu'. O' core mio già t'appartene..." pensò a mente, sospirando languido e sopportando le sonore gomitate del cumpà, che non riusciva a prendere fiato da quanto rideva.

"Piccola! Vacci piano! Le cose arrivano con calma!" le suggerì Vecchietto, scuotendo la testa nella sua saggezza da vecchio ubriacone.

"NON ARRIVERANNO MAI! NON AMMETTO CHE MIA SORELLA VIVA UNA VITA DA MERETRICE!!!" protestò Torgados - IL FUCILE! RIDATEMI IL FUCILE DEVO SPARARE A QUALCUNO!!!".

Vedere il nanetto che saltellava per recuperare il fucile dalla mensola fece ridere ancor più sguaiatamente Jehn. 

"FAMMI VIVERE LA MIA VITA!!!" urlò Nime, trattenendo il fratello per i fianchi.

Si stavano divertendo, e nessuno sembrava pensare al piano .

A parte Lort.

Mentre la goblin chiacchierava raccontando di un'altra sua avventura amorosa, stavolta con un mago umano, la paladina si accostò a Nylos nel tentativo di confidargli il suo disagio.

"Anch'io nutro qualche dubbio sull'autenticità dei suoi modi e sul suo incondizionato aiuto, Loretta.- gli sussurrò l'elfo - ma in casi estremi, è sempre meglio che non fare niente.".

"E' completamente padrona della situazione." gli sussurrò la principessa, notando come i suoi racconti facessero ridere tutti.

Persino Jehn sogghignava.

Eppure non era uno sciocco, lo sapeva bene lei.

Si chiedeva se, sotto sotto, non stesse nutrendo pure lui i suoi stessi sospetti.

"Ti spaventa questo?" chiese Nylos, alzando un sopracciglio verso di lei.

"Beh... un po sì."ammise.

"E' spigliata e ha una forte senso di organizzazione. Doti che dovrebbe avere una vera leader."

Disse questa frase apposta, per vedere la reazione della giovane.

E, proprio come aveva previsto, la paladina serrato le labbra e aveva lo sguardo concentrato su un dubbio fisso che lo tormentava.

"Se ti va di ascoltare il modesto parere di un settecentenario elfo, non far trasparire i tuoi dubbi e assecondala. Nel caso peggiore, ella o ti abbandonerà al tuo destino al momento opportuno...- di nuovo i suoi occhi si accesero di un'intensa atroce luminescenza - ...o ti colpirà nel tuo punto debole. In entrambi i casi, con la fortuna che hai, penso che saresti capace di cavartela.".

La fanciulla fu piacevolmente sorpresa dalla ultime parole che usò l'elfo.

Sarebbe stata capace di cavarsela.

Le sorrise.

"Ehi? Tutto bene, ciccia?".

Il semplice atto di poggiare la mano sulla sua spalla le fece fare un piccolo sussulto.

Lort si girò ad osservare la goblin che le stava servendo il suo piatto di stufato di manzo fumante.

I suoi occhi ben truccati erano socchiusi e sereni, e il suo sorriso rassicurante.

"Sì. Tutto a posto." rispose lei piano, prendendo il suo piatto.

"Sei troppo caruccia in versione goblin! - mormorò Lizzie, pizzicandole una guancia - stai senza pensieri, ciccia. Andrà tutto bene...".

Fino ad ora aveva elencato di lei un numero alto di azioni sospette.

Chissà quanto della sua esperienza passata coi tre goblin stava condizionando il suo modo di comportarsi nei suoi riguardi.

Eppure, escludendo tutti i sospetti ed esaminando solo la parte concreta, la goblin si stava dimostrando gentile, a modo suo, anzi più che disponibile ad aiutarli, pur di ricambiare il favore di essere stata salvata da loro.

Era stata una vera fortuna incontrare una persona come lei, così ben informata.

Anche troppo informata.

Ma i goblin, come le hanno sempre detto, non fanno mai le cose gratis.

Anche lei, come tutti i suoi simili, avrebbe richiesto in seguito un risarcimento?

Fino a che punto poteva fidarsi della sua generosità? 

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