Dialogo notturno

E se m’avessi dato un veleno?
E se ora già stesse colando lungo il collo?
Sarei dovuto stare attento,
il male m’ha guidato a ferirmi
nella ricerca del bene
ora sono la stessa cosa.

Potresti essere impazzito,
nella tua solitudine,
a guardarti sulla Luna
e a morderti il cuore
e a bruciarti i nervi
in fulminanti pensieri.
Forse siamo la stessa cosa.

Siamo il suolo e la Luna,
mi sovrasti alto,
mi guardi forte e dolce
mi spogli della terra leggera
e mi lascio azzannare dalle
dita tue.
Le tue braccia come perla
Lungo il mio scheletrico ventre
Mi divori e mi prosciughi
Col tocco.

Siamo vento e quercia
Corri lontano dalle lande deserte
E ti nascondi nel mio legno
Celato dai mille occhi del mondo,
ti denudi della rabbia
furiosa scappa via la furia
da te, attingi acqua dal mio corpo
e ti assopisci dentro di me,
cadi in sogni nebulosi.

Sei un punto costante,
come una stella,
Io un sembrare incostante,
come una bigia nuvola,
sei il fresco vento,
Io uno spettro vagabondo
mi pari Tantalo,
Io un ulivo intoccabile
e al tuo sfiorarmi tremo
tremo tutto, ogni cosa
trema, è scossa e pare sussurrare
già rapite dal dolore.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top