XIX - Innesti

Il quartetto appena formato, a bordo di una navicella da ricognizione, raggiunse l'anello di trasporto, così come aveva spiegato il gigante trifronte. Mirrgh e Ycron, tuttavia, non videro alcun cambiamento rispetto alla prima volta, dettaglio che incuriosì perfino Absol, seppure non sapesse praticamente nulla del mondo che esisteva all'esterno di quella struttura da cui i due estranei provenivano.
"Strano, l'anello di collegamento non è operativo. Se penso al modo di ragionare dell'Araldo, ho la certezza che lo avrà disattivato per lasciarci congelare quaggiù," indicò Noi.
"Se pensa che Absol ti ha fatto fuori, che motivazione c'è di interrompere il collegamento?" domandò Mirrgh, agitando la lingua e tenendo la navicella sospesa davanti all'accesso.
"Probabilmente starà pensando che quella sia stata una sceneggiata e ha preso precauzioni aggiuntive," soggiunse Udt.
"Comunque, quale sarà la nostra prossima mossa?" chiese Ycron.
"Voi volete distruggere i nuclei operativi di H-idra, giusto? E in più, mi sembra di capire che siate in cerca di qualcosa..." replicò Osi.
"Noi cerchiamo dei nuclei di energia che non appartengono a questo universo, e sono strettamente collegati con i nostri mondi di origine. E prendendoci cura dei nuclei, cerchiamo di recuperare queste," spiegò Mirrgh, inserendo il pilota automatico e mostrando le sfere di energia.
"Che cos'è questo, uno scherzo?" domandò Osi.
"Cosa? È la pura verità!" sbraitò Mirrgh.
"E cosa ci state mostrando? Non avete niente in mano!" Aggiunse Udt.
"Ma che...!?" Dissero in coro i due ai posti di guida.

Capendo che c'era qualcosa di strano, Mirrgh attivò rapidamente la cronopatia e domandò a Ycron: "Tu le vedi le sfere che abbiamo raccolto dalle nubi iridescenti?"
"Io le vedo. Possibile che loro non riescano a vederle perché non sono parte del loro mondo, esattamente come le nubi di cui siamo in cerca?" Rispose Ycron.

Provando a far cadere una di quelle sfere, questa produsse un tintinnio. "Uh, avete sentito questo rumore?" indicò velocemente Mirrgh.
"Io non ho sentito nulla," indicò Udt, seguito dai cenni delle altre due teste.
"Io ho sentito qualcosa cadere, ma non vedo nulla a terra," replicò Absol.
"Questo conferma che loro non vedono le sfere e, di conseguenza, non vedranno mai le nubi iridescenti," sindacò Mirrgh, chiudendo il canale mentale.

"Sarò onesto con voi," cominciò a dire Mirrgh, "Noi siamo in cerca di quelle nubi iridescenti, così come avete riportato all'Araldo. Non sappiamo a cosa si riferisse con quel non-so-che Dyson..."
"Possiamo dirti di che si tratta. La sfera di Dyson è una sorta di armatura che circonda un astro solare, e lo scopo è quello di assorbire tutte quelle emissioni di energia che verrebbero perse nella dispersione. Potenziando in maniera illimitata qualsiasi tecnologia e stoccando il 100% dell'energia," asserì Noi.
"Beh, e con la raccolta di questi fantomatici nuclei che cosa ci dovreste fare?" domandò Udt.
"Beh... Servono a riaprire il passaggio per tornare nei nostri luoghi di origine, ma prima di fare questo, dovremmo capire chi è il regnante che sta a capo del sistema, soprattutto sistemare Karubanis," rispose Mirrgh.
"V-Voi! Come conoscete Karubanis?" Si agitò Osi.
"Storia lunga..." Chiosò Mirrgh. Inutile dire che, al chiedere spiegazioni sull'entità in questione, le sue scaglie si rizzavano come torri appuntite.
"Immagino che tu ce l'abbia con lui per l'incidente... della vostra razza, suppongo," teorizzò Noi.
"In che senso razza? Che c'entra Mirrgh, la sua specie e questo universo? Cosa li lega?" s'intromise Ycron.

"La storia parte a circa dodici anni prima del tempo attuale. H-idra si era appena insediata come unità centrale, e amministrando la porzione nelle immediate vicinanze dell'equatore, l'entità notò la presenza di colonizzatori della specie serpentiforme chiamata Warsnakes. In un breve periodo di tempo e con molta difficoltà, H-idra li sterminò senza pietà. Quando l'Araldo domandò spiegazioni in merito al gesto, H-idra indicò semplicemente che se gli umani avessero scoperto la presenza dei Warsnakes e fossero stati in grado di mettere al mondo un'altra specie ibrida, aveva teorizzato che la loro belligeranza sarebbe stata letale per l'equilibrio di tutto Rarent."
"Osi, Udt, Noi! Per quale ragione la mia specie, benché io non abbia nessun legame con loro, è stata eliminata?" inquisì Mirrgh.
"Ve l'ho già detto, temevano delle incursioni a vostra razza o di umani ibridati!" sgridò Noi.
"Beh, come è vero che sono diffidente, andrò in fondo a questa storia e ne verrò a capo!" sbuffò il serpente, afferrando la cloche e virando verso l'atmosfera.

Accelerando quanto bastava, superò la coltre di nuvole e i confini dell'atmosfera, fino a che il panorama lascio tutti e quattro esterrefatti. Una grande barriera di energia liquida dalle tinte azzurre copriva il pianeta, facendolo assomigliare alla superficie di un occhio inumidito. Ma la vera meraviglia era proprio l'astro solare, che irradiava energia e, come se questa venisse incanalata in un percorso, le corone solari deviavano all'esterno e subito assorbite da giganteschi anelli di metallo, che non solo riflettevano la luce del sole come enormi specchi, ma assorbivano le radiazioni.
"Quindi questa è la sfera di Dyson di cui parlavate?" domandò Ycron.
"Proprio così. È definito un miracolo di tecnologia avanzata, qualcosa che non saremmo stati in grado di costruire nemmeno se il progetto fosse stato messo in atto da diecimila anni. Sappiate che per realizzare le strutture ci sarebbero voluti materiali per l'estensione di migliaia di miliardi di sistemi solari per ottenere il materiale necessario," spiegò come un vero scienziato Osi. Quanto ad Absol, non disse una parola, rimase fermo in contemplazione.

"Dobbiamo scendere," indicò Mirrgh, ma Noi lo fermò dicendo: "Non possiamo scendere con così tanta leggerezza. Uscendo dall'atmosfera, siamo stati individuati da H-idra e ci ha estraniato da Rarent. Provare a bucare nuovamente l'atmosfera sarebbe come correre contro un muro, ci faremmo soltanto del male."

Inaspettatamente, la barriera iniziò a vibrare, quindi si aprì una sorta di buco tra le maglie energetiche. Mirrgh, senza pensarci un secondo di più, accelerò per rientrare al suo interno, riuscendo in quella che sembrava un impresa impossibile.
"Spiegatemi come avete fatto!" ritrattò Osi, aggiungendo: "Voi non siete creature comuni. Deve avervi baciato la fortuna. Non è possibile che H-idra vi abbia lasciato una porta aperta!"
"Ma quale fortuna e fortuna! Si apre una porta, la varchi. Che ci vuole? Un invito di comparizione?" sputò Mirrgh.
"Ah, lasciamo perdere. Piuttosto, voi sapete come muovervi? Se volete distruggete i nuclei operativi di H-idra posso darvi le ubicazioni," dettò Udt.
"Fratello, sai però che sono con i giorni contati, vero?" disse a bassa voce Noi.
"C'è qualcosa di cui dovremmo essere informati, gigante?" sindacò Ycron, girando sulla sedia.
"È un'informazione delicata. Dovete sapere che sono quattro i nuclei operativi del cervello madre. Una volta eliminato uno, le energie degli altri vengono deviate verso il centro che è stato danneggiato. Se nel momento in cui riusciste a raggiungere un altro settore e lo danneggiate, le sue forze verrebbero meno, cercando di dirottare le energie dei restanti centri ai posti che sono stati attaccati. Tuttavia, avete la problematica che H-idra, più viene inficiata la sua posizione e maggiori forze impiegherà nel ricostruirsi."
"Non ha molto senso," ribatté Mirrgh.
"Oh, invece lo ha. Sono quattro nuclei operativi, che corrispondono a un 80% delle sue funzioni. Le sue abilità salgono fino al 250% per riparare tutti i nuclei danneggiati. Ma se doveste anche solo attardarvi di un giorno, il primo nucleo verrebbe ripristinato e passerebbe a quello successivo alla ricostruzione. Un cane che si morde la coda, insomma," aggiunse Osi.
"E se riuscissimo ad abbattere tutti i quattro nuclei? H-idra smetterebbe di funzionare del tutto, giusto?" domandò Mirrgh.
"Purtroppo non è così semplice. Il vero cuore pulsante di H-idra si trova alla città principale, al di sotto della torre dello Zenith. Più precisamente, è costruita nel sottosuolo, al centro dei giardini del Nadir. Ma arrivare laggiù non è per niente facile. Vi sono difese eccezionalmente forti gestite proprio da H-idra. Lo stesso mainframe può servirsi anche degli A-Huma presenti nella loro area, umani con potenziamenti cibernetici. E se questo non bastasse, ci sarebbero i Sei Bastioni e lo stesso Araldo, che sono pericolosi contro ogni dire," continuò a dire Udt.

"Oh, invece è più semplice di quel che sembra. Sappiate, trio di teste, che non sono arrivato qui da solo. Oltre a me e al sacco di lardo al mio fianco, da un'altra parte ci sono un quintetto di giovani formidabili, mentre da tutt'altra parte ci sono rispettivamente due coppie con grandi capacità. E in più, da qualche parte su Rarent, ci sono altre tre personalità che devono scendere in campo a fare la differenza. Certo, siamo un numero esiguo, ma siamo stati mandati per un compito comune. I sei bastioni verranno osteggiati da una coppia, H-idra e tutto ciò che ne consegue sarà nelle nostre mani, quanto al Re e al suo sciocco Araldo avranno pane per i loro denti."
"Sembri molto fiducioso di loro, serpente," indicò Udt.

"Ora che ne dite di proseguire?" indicò Ycron. Esattamente per com'era accaduto nei pressi del campo di asteroidi, i nuclei recuperati sovraccaricarono le strumentazioni, aprendo una mappa con due nuovi segnali di luce. A dispetto di quanto constatato prima, ora anche i nuovi elementi dello strampalato gruppo potevano vedere i punti luminosi, così come Osi, allungando lo sguardo in direzione dell'oggetto tondeggiante in mano a Mirrgh, comprese a cosa si stessero riferendo poco prima; tuttavia, la stessa testa, se la condividere tale nozione alle tre due unità, decise di non dire nulla. Cinque segnali di colore giallo comparvero sul radar in rapido avvicinamento. Mirrgh, senza chiedersi chi fosse o cosa si stesse avvicinando, partì velocissimo, scoprendo che la nave era molto più prestante di quella requisita dalla stazione spaziale.

"Finalmente un mezzo con un minimo di prestazione!" indicò Mirrgh, evitando gli asteroidi e frecciando alla cieca.
"Oh, questa nave di supporto per attacchi leggeri ha anche una particolarità molto interessante, la vuoi vedere?" stuzzicò Udt.
"A cosa ti riferisci?" domandò il guidatore, tenendo saldamente la cloche, facendo passare il messaggio che nessuno doveva mettere mano alle manovre fatta eccezione per lui. Senza scomodarsi più di tanto, Udt afferrò la cloche e invertì la direzione. Con gli oggetti inseguitori a contatto visivo, questi spararono un singolo raggio incandescente di colore bianco; Udt, avendo anticipato chi fosse l'inseguitore, virò quanto bastava per venire appena scalfiti, quindi un indice vitreo apparve sopra la cloche, che si riempì alla base.
"Che scherzi sono questi, gigante?" sbraitò Mirrgh.
"Prova a scappare adesso da loro," sentenziò lo stesso, senza dare spazio alle colleriche proteste del serpente. Spazientito, riprese ad accelerare, e la nave schizzò ancora più velocemente di prima. Confuso per l'effetto appena ottenuto, Mirrgh si girò in direzione di Ycron, scoprendo che stava con le braccia incrociate e gli occhi chiusi.
"Avanti, cos'è questa storia?" rimbrottò Mirrgh.
"La R.age, la nave su cui ti trovi, ha un funzionamento che emula il comportamento di una specie che non è più in circolazione da un po'..." spiegò Osi.
Mirrgh ebbe un sospetto, ma decise di tenerselo per sé, limitandosi ad ascoltare.
"Una vecchia popolazione che è stata decimata aveva la potente capacità di mostrare prestazioni inumane quando venivano feriti o danneggiati, e il loro meglio veniva fuori quando la morte li accarezzava. Il popolo dei Berzerker avevano questa mirabile abilità di poter scatenare un'ira così potente in grado di rimarginare ferite e di sopportare ogni sorta di danno. Questa stessa capacità è stata trasferita in questa tipologia di mezzo; ogni volta che viene danneggiata, la R.age è in grado di incrementare le sue prestazioni," narrò Noi.
'Altro innesto del mio universo di origine', pensò il serpente, invertendo la direzione e armando le armi posizionate sul muso del velivolo. Come ebbe a portata i piccoli inseguitori, simili a sfere con sopra montati un occhio e un propulsore, Mirrgh attivò le armi e una semiluna a energia partì in direzione dei piccoli meccanismi, tranciandoli di netto e polverizzandoli con il suo passaggio.

"Il segnale, dove ci porta?" domandò Ycron.
"Secondo la posizione, su un pianeta nei pressi del buco nero immoto. Se state pensando a un qualche pericolo, potete stare tranquilli, l'oggetto esiste nella sua forma proprio per non essere distruttivo. È solo ovvio che se superate l'orizzonte degli eventi si comporterà come un qualunque pozzo gravitazionale," spiegò Osi.
"Niente di ciò che sto vedendo sta seguendo una logica. Andiamo sacco di patate, continuiamo il nostro compito," incoraggiò Mirrgh, e l'altro rispose con un cenno della testa. Quanto ad Absol, rimasto per tutto il tempo ad ascoltare, decise in cuore suo che avrebbe compiuto qualche azione che non riguardasse solo la sua persona.

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