VII - Mondi diversi, fattori comuni
Sistema solare sconosciuto.
Nei pressi del pianeta A#5C2E91. Data astrale non pervenuta.
L'improvvisato duo, fuggendo dalla stazione spaziale, avevano ufficialmente dato il via al loro compito, ossia rintracciare delle anomalie che reagivano con loro o, in un contesto più ampio, con tutti gli altri Vessilli. La cosa singolare fu la fuga, poiché non avvertirono alcuna esplosione, similmente non ci furono detriti che si sparsero nel vuoto del cosmo. Fermando la marcia e guardandosi indietro, Mirrgh scoprì con orrore cosa stava accadendo: al di sotto della stazione spaziale si era formato una sorta di pozzo gravitazionale, inghiottendola all'istante insieme a tutto quello che aveva attorno e, una volta ripulita la scena, si richiuse.
"Questo conferma che il sistema solare è artificiale sotto tutti gli aspetti. Prima la sfera solare circondata da quella strana armatura, ora la stazione che è stata divorata da un buco nero che, per giunta, si è chiuso a lavoro compiuto. Nemmeno nel più folle degli immaginari avrei partorito una cosa del genere," indicò Mirrgh, sorpreso come non mai. Quanto a Ycron, contemplò in silenzio i pensieri esternati dal serpente.
Ripresero la marcia verso la destinazione. Tuttavia, Ycron non aveva molto di cui parlare con Mirrgh, e una delle ragioni risiedeva nel fatto che fossero diversi nelle esperienze vissute e nei loro percorsi di vita; ma lo stesso guerriero, consapevole che se lo avevano affiancato a un ex-tutore della legge era per una qualche buona ragione, allora doveva prendere la consapevolezza che lui poteva imparare qualcosa da Mirrgh, esattamente come quest'ultimo avrebbe imparato qualcosa da lui, anche se quest'ultimo vedeva Ycron come un fuorilegge, un bandito, qualcuno che vive al di sopra di regole dettate dal buon senso e che viveva secondo un codice di condotta discutibile.
"Senti... forse sono partito con il piede sbagliato. Visto che ci hanno abbinato, è lecito nonché vantaggioso sapere chi siamo e capire come affinare punti di forza per bilanciare i nostri punti deboli," iniziò a dire con riluttanza Mirrgh. In effetti, se doveva vedere tutta la situazione da un punto di vista da spettatore, fino a prova contraria era stato proprio lui a etichettare lo sconosciuto in modi poco gentili; che fosse frutto della sua lunga esperienza da Vice-Comandante, che fosse parte della sua natura schiva e guardinga come Warsnake, non c'erano attenuanti per condonare la sua condotta.
"Se è un modo alquanto goffo per chiedere scusa, sappi che non ce l'ho con te. Tutti abbiamo delle inclinazioni da correggere e dei difetti su cui dobbiamo lavorare di continuo. Se me lo permetti e se ti va, vorrei chiederti di insegnarmi tutto ciò che fa parte del tuo bagaglio di esperienza, così come io cercherò di fare con te da parte mia," indicò Ycron.
Mirrgh si sentì infastidito dal genere di tono adottato dal guerriero. Sembrava una scusante come tante, quasi come se volesse usare la facciata da umile per non farsi trovare mancante sotto qualche aspetto.
"Non che ci sia molto da imparare da me, però te lo posso concedere. Piuttosto, ho visto che hai usato delle armi particolari. Che cos'erano quei cosi che hai lanciato?" interrogò Mirrgh, cercando di scacciare la collera che si stava impossessando dei suoi pensieri.
"Si chiamano Shaken¹, sono piccole lame rotanti. Sono utili per attaccare in distanza, ma sono ottimi anche per attacchi ad ampio raggio, un po' come nel caso dei rottami ambulanti che abbiamo affrontato prima. L'altra arma che ho adoperato è una sua versione più grande; richiede molta forza ed è dotata di un meccanismo che permette di riprenderla in mano," rispose il guerriero, consapevole che quello mostrato da Mirrgh fosse vero interessamento. Lo stesso, fermandosi, domandò: "Vedo che da parte tua adoperi molto il corpo a corpo. Ma ti ho anche visto usare ordigni esplosivi e armi a distanza. Dove hai appreso tutto quello che sai, ciò che ti ha reso quello che ora sei diventato?"
"Io facevo parte di un corpo spaziale chiamato Federazione Galattica Universale, conosciuta ai più come UGF. Vi entrai a far parte più di trent'anni fa a seguito del mio autoesilio dalla casata nobiliare," iniziò a spiegare Mirrgh, ma venne presto fermato da Ycron.
"Tu? Uno di grado nobiliare? Mi sembra poco credibile. Tuttavia io non ho voce in capitolo, è solo che mi risulta difficile credere all'esistenza di una sfera di alto grado composta esclusivamente da serpenti come te!" indicò Ycron, facendo scurire in volto lo stesso serpente.
"Ad ogni modo," riprese lo stesso Mirrgh, per non cedere alla rabbia, "Sin da giovane ho avuto l'inclinazione a esercitare il corpo e lo spirito, seguendo con criterio e disciplina le arti della guerra in tutti i suoi aspetti, dal maneggiare le armi al padroneggiare il proprio corpo come mezzo di difesa, fino a costruirlo dall'interno con alimentazione e riposo. Io appartengo alla stirpe delle serpi da guerra, e siamo chiamati Warsnakes. I nostri avi erano guerrieri formidabili e instancabili. Ma come per tutte le cose, anche la più temuta delle progenie fece la brutta fine a cui ho potuto assistere, per causa dell'ozio e degli intrallazzi. Cercare vantaggi economici, politici, militari, restando seduti nei loro comodi seggi e risolvendo le cose in maniera vigliacca. Sarebbero stati malvisti dai nostri progenitori, gli avrebbero inferto perfino il disconoscimento!"
"Ora che ti sei confidato e sfogato, mi dici le reali motivazioni per cui hai lasciato il tuo mondo di provenienza e le tue radici?" ribatté Ycron. Questa singolare uscita, passabile come una mancanza di rispetto ai trascorsi di Mirrgh, fecero fermare il collerico Warsnake e lo portarono a ragionare.
"Beh, oltre al disgusto e agli intrighi politici, la cosa che mi ha spinto a lasciare il nido è stato un atto scellerato compiuto da parte del mio patrigno."
"Quindi tuo padre..." domandò Ycron, ma venne interrotto dal cenno fatto dal serpente.
"Circa quarant'anni fa, mio padre fu barbaramente assassinato da alcuni buoni a nulla. Il suo nome era Mar'gut Saelmer Espirii, ed era stato nominato Eccelso Taipan prima che io, assieme ai miei fratelli e le mie sorelle, venissimo alla luce. Egli rappresentava il fiore all'occhiello di tutta la gerarchia, che aveva scelto una vita impostata in modo equilibrato tra la ricerca del vantaggio diplomatico e la consapevolezza di non farsi trovare impreparati per i conflitti, per chiunque si facesse avanti nel rappresentare una minaccia. Quando venne eliminato, la gerarchia nobiliare dei Warsnakes perse un esponente insostituibile e molto valido. Dopo circa tre anni dalla sua morte, quando io e il resto dei miei fratelli siamo nati, mia madre, esponente di un'altra gerarchia molto importante, si è unita in matrimonio con uno stolto, un pezzente chiamato Lubras. E a differenza del sangue nobile avuto dai miei genitori, lui era un popolano qualunque, e il solo fatto di aver contratto un'unione con una creatura abietta come lui era uno scempio ai miei occhi, cosa che invece venne accettata con entusiasmo dal concilio."
"Ho capito che questo Lubras ti fa girare in malo modo gli artigli perché pensava di prendere il posto di tuo padre... ma non ho chiara la ragione per cui lo odii così tanto," obiettò Ycron.
"Riguarda quello che ho scoperto dalla sua lurida boccaccia. Circa un anno prima, avevo già mostrato la mia inclinazione per la disciplina, e questa cosa venne accettata con il malanimo dai molti. Il concilio si voleva spingere verso un'era di pace e tranquillità, che sarebbe significato solo rammollirsi e rischiare di essere alla mercé di altri popoli. Fu proprio durante una sera dove, completamente sotto gli effetti dell'alcool, Lubras fece del suo peggio, trattando chiunque si avvicinava con disprezzo e ribadendo chi aveva sposato, quasi come se fosse una medaglia da esibire. E poi, nel pieno della sua boria, insieme agli strascichi dell'ubriachezza, disse poche parole che mi fecero montare la rabbia in corpo. Disse espressamente queste parole: 'È stato un ottimo stratagemma eliminare quello stupido di Mar'gut; la sua estrema fiducia negli altri ha segnato la sua condanna a morte. E aver sposato la sua consorte mi darà tutti i vantaggi che mi spettano di diritto; porterò il mio nome fra le stelle e annichilirò la sua stolta progenie. Nessuno ricorderà le gesta di Mar'gut.'"
"Quindi la mente dietro alla sua esecuzione è il tuo patrigno. Non me ne compiaccio, ma di sicuro tra la mia gente sarebbe stato acclamato come un potente," indicò Ycron.
Battendo la coda nervosamente contro l'acciaio del ponte, Mirrgh lo guardò in malo modo. "Credi che sia felice di questo? No, Mirrgh. Io non lo sono, anzi, sono contrario a quanto è accaduto. Piuttosto, vorrei raccontare qualcosa di me, così comprendi il perché io agisco in una determinata maniera."
Quindi Ycron iniziò a narrare quello che gli era successo. Omise il suo vero nome e parlò di come la sua gente, una tribù dedita alla sopravvivenza chiamata Althuwwar, si fosse evoluta in una generazione conquistatrice, dedita all'espansione e al prestigio. Solo allora, a Ycron sfuggì la questione della Grande Signora, in accordo con la situazione in cui aveva assistito alla morte e alla rinascita del fratello, e che quest'ultimo aveva scelto di asservirsi a una creatura così potente. In più, non narrò degli avvenimenti successivi, che spaziavano dal richiamo da parte dell'entità soprannaturale chiamata Novaelux e il suo seguito che lo aveva portato alla piega di eventi che ora stava vivendo.
"Che si tratti di società tribali o di gerarchie di nobili poco importa, in fondo non siamo così diversi. Abbiamo scelto una strada nonostante non abbiamo avuto il sostegno da parte di chi stava al nostro fianco, magari voltandoci le spalle come il peggiore dei nemici," ammise Mirrgh, non capacitandosi del fatto che potesse esistere qualcuno di così profondo a livello di personalità, nonostante fosse stato accecato dal pregiudizio. Lo stesso serpentone doveva tenere a mente che non doveva ragionare più come era sempre stato abituato a fare, dove lui era il promotore della legge e chi stava intorno a lui passava nel ventaglio di possibilità che andava dal potenziale bandito al pirata incallito. La navicella raggiunse dopo pochi minuti l'atmosfera del pianeta. Si presentava nelle fattezze di un pianeta lungo e stretto ai bordi, con un misterioso buco in mezzo, e si poteva vedere in lontananza un secondo pianeta di colore chiaro.
"Toh, un mondo toroidale," indicò Ycron.
"Un che?" domandò Mirrgh.
"Un pianeta a forma di ciambella, si dice che ha forma toroidale. Abbiamo un mondo che ha una rotazione molto veloce, e il suo nucleo si trova nella parte più interna del corpo. Se le prime anomalie cronali si trovano sulla superficie, dobbiamo fare attenzione che non sia colonizzato e, in caso fosse così, dobbiamo sperare che non ci ostacolino. C'è qualche strumento decente su questo rottame per analizzare la superficie?" spiegò Ycron, sperando perfino che la navicella fosse attrezzata per il minimo sindacabile.
"Salvo le armi e gli scudi, per non parlare dei livelli di energia, non ci sono mezzi per fare analisi. Ho il sospetto che questi mezzi siano fatti solo per gli spostamenti veloci," dedusse Mirrgh.
"Quindi dobbiamo scoprire cosa ci aspetta scendendo sul campo. Speriamo soltanto che l'atmosfera sia respirabile e non nociva," suppose Ycron.
"Grazie tante per aver espresso la tua positività, eh!" ribatté Mirrgh.
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¹ Shaken, conosciuti come Shuriken, sono le note armi da lancio di stampo giapponese a forma di stella. Sono diversi da un'altra tipologia, chiamata Bō-shuriken, in quanto hanno la forma di chiodi.
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