🔞🔥 Capitolo 7 🔞🔥
A quella mia richiesta la sua lingua diventa aggressiva e famelica e sento i suoi denti infilzzarsi nelle mie labbra ripetutamente. Mi stringe le natiche con possessione come mai nessuno ha fatto prima di ora, le sue dita affondano nella mia carne.
Cavolo, mi brucia ma mi eccita profondamente!
"Adesso ti faccio vedere io cosa succede quando si è troppo curiosi..."
Così mi afferra la schiena e mi spinge verso di lui, penetrandomi con una sola spinta e un eccitante gemito roco. Urlo di piacere nascondendo il bruciore perché le sue dimensioni ampie mi bruciano dentro.
Fa malissimo e mi viene quasi da piangere perché la mia vagina non è assolutamente abituata a queste dimensioni. Con Giovanni il se*** è di bassa qualità così come anche il suo membro che non supererà gli 8 centimetri, invece qui stiamo parlando di almeno 20 centimetri di carne dentro di me...
Accidenti!
Sento però una grossa scarica di piacere penetrarmi completamente, quando la sua punta gonfia si pianta nella mia profondità.
"Oddio... piano." gemo per la troppa pienezza che sento e subito avverto le sue labbra lambirmi la gola in maniera sbizzarrita.
"Piano un ca**o" mi risponde lui quasi impossessato. Le sue mani mi afferrano il collo ed essendo quello il mio punto erogeno mi sento scoppiare di piacere. Intorno a noi la stanza buia, si odono solo sospiro e carne e quel rumore fragoroso dei nostri bacini che si scontrano ad spinta. In preda all'estasi, lascio scorrere le mie mani sulla sua schiena e sentire quella carne bollente proprio fra le mie dita, mi intrappola in una spirale
indecente e travolgente. Mi sento disinibita di fronte a lui, una vera e propria Lolita, il buio non fa che
acuire la mia sfacciataggine. Una spinta decisamente più forte delle altre, mi provoca una esplosione voluttuosa e così affondo i denti nella carne delle sue guance ispide. Lui nel frattempo, emette un gemito
roco, simile ad un ringhio. A tal punto sento l'orgasmo pronto ad esplodere, mi spingo con tutta la forza che ho contro il suo pene teso e raggiungo l'apice esplodendo di liquido.
Ecco cosa significa avere un orgasmo con un uomo!
Onestamente, non mi era mai successo di venire e la sensazione impossibile da descrivere a parole. La si comprende solo se la si vive.
Mi aggrappo a lui in una sorta di abbraccio e gemo senza pudore al suo
orecchio. Le mie mani viaggiano sulla sua schiena stringendolo e affondando le
unghie nella sua carne.
Nessuno mi ha fatto sperimentare questo piacere indescrivibile!
Le spinte sono di gran lunga più intense di
quelle provate con Giovanni. Non c'è che dire il pisello del dottore è un dono di madre natura di cui ho avuto il piacere di beneficiare. E per fortuna che non conosco la sua fisionomia, altrimenti...impazzirei sicuramente.
"Oh Dottore, vieni per me..." sospiro tremante mentre cerco di provocare lui perché la sua soglia di resistenza mi stupisce... di solito Giovanni è sempre veloce. All' ennesima spinta sento che raggiunge l'apice affondando ferocemente in me come un demone.
"Prendi la pillola?" mi chiede tra un gemito e l'altro.
"Sì." tremo.
"Ca***, sì. Oh... Oh." grugnisce mentre lo sento venire copiosamente dentro di me.
Cavolo, fortuna che prendo la pillola perché mi ha davvero travolto di
un'onda del suo liquido.
Questa sua prepotenza, questo modo severo di trattarmi, mi fanno godere oltre i limiti del reale. Il sesso con il Signor Nessuno è stato intenso,
sublime, paradisiaco. Le sue contrazioni dentro di me si prolungano e raddoppiano il mio orgasmo. Ancora l'uno incatenato all'altro cerchiamo di regolare i nostri respiri, io ho letteralmente il mio cuore in subbuglio e sento che potrebbe uscirmi dal patto anche in questo esatto
momento. Lui d'improvviso decide di privarmi della sua pienezza e si sfila dal mio
corpo. Mi sento strana, fuori dal mondo, credo che il senso di colpa ha iniziato a
bussare alla porta della mia coscienza. Non appena si allontana da me, non avvertendo più la sua presenza al mio fianco, mi sento orrendamente sola e
vuota.
"Sai, fanciulla, ho letto i messaggi che mi hai inviato durante questi giorni e... " lo sento interrompersi mentre percepisco il fatto che si sta versando da bere.
Sarà un alcolico? Presumo.
Deglutisce.
"E non so perché ti sei fissata così tanto con me, ma credimi... faresti meglio a fartela passare. È stata solo un'avventura" si blocca di nuovo e sento il rumore metallico di un accendino.
Il buio adesso ha cominciato a snervarmi profondamente.
Il fumo della sua sigaretta sbatte sul mio viso mentre il suo tono sarcastico mi infastidisce le orecchie.
"Anche perché ho finalmente saziato la curiosità che avevi di provare un uomo maturo... quindi... spero almeno di essere stato all'altezza delle tue aspettative" quella frase mi muore dentro, troppo diretta, troppo fredda.
Mi pietrifico e abbasso lo sguardo alla ricerca di un po' di luce, ma inutile, è tutto nero proprio come questo momento.
"E adesso?" chiedo infastidita da queste parole così superficiali e vuote.
Non definiscono per nulla quello che io sento scoppiare dentro e ne rimango
decisamente ferita.
"Adesso puoi andare via..."
A quella frase mi sembra di cadere giù per un grattacielo e mi faccio male.
Tanto male.
A quel punto prego affinché i miei genitori stiano dormendo al mio rientro e con le gambe molli e tremolanti, corro verso la porta che riesco a vedere da un bagliore di luce
provenire da fuori. Non faccio in tempo ad aprire che una mano mi afferra il bracco facendomi
voltare violentemente.
"Tieni pure questo vestito. Dato che ho rovinato il tuo, mi sembra il minimo... " mi sento così a disagio e mortificata per tutto quello
che è successo che fatico ad afferrare l'indumento che mi sta porgendo. Dalle mie labbra scappa un singhiozzo perché quel mio malessere l' ho creato tutto da sola.
Stupida imbecille, sei andata a letto con uno sconosciuto, ti rendi conto di quello che hai fatto, eh?
"Addio Signor Nessuno" mi libero dalla sua presa ed esco fuori dalla stanza, stavolta senza nessuna mano a frenarmi.
Pronta a scoppiare in un
pianto disperato.
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