🔞 Capitolo 20🔞
Stiamo fumando una sigaretta mentre camminiamo sul lungo mare, ormai sono le cinque della mattina e solo i raggi delle prime luci dell'alba ci fanno compagnia.
La sabbia ci accarezza mentre le onde ci parlano.
Questa storia ha del bizzarro e dell'assurdo, ma anche del macabro. Sono molto agitata, mentre lui sembra appena uscito da una giornata in spa.
"E se decidessi di studiare medicina a Trento?"chiedo timorosamente.
"Sarai mia in ogni secondo e il tuo corpo non conoscerà pace..." le sue parole bruciano come una fiamma nella mia intimità che recrimina ancora di essere riempita.
Cerco di cambiare discorso anche perché voglio conoscere la sua storia. Ciascuno di noi ha una storia, è unutile negarlo, bella o brutta che sia.
"Adesso posso avere l'onore di conoscere la tua vera identità , Dorian Grey?" chiedo sarcastica mentre aspiro avidamente il fumo.
"Addirittura, Dorian Grey?" Accenna una risatina e vederlo leggermente scomposto mi diverte. "Mi spieghi questa associazione?" chiede incuriosito.
"Il tempo sulla tua pelle non sembra mai essere passato... e poi la tua propensione per il gentil se**o mi lascia pensare a Dorian Grey..."
Lui alza le mani il alto in segno di rassegnazione.
"Ma come ti vengono in mente certe cose?"scuote la testa senza smettere di sorridere.
"Perché io voglio vedere il tuo vero ritratto, Dorian Grey..."
Resta qualche secondo a guardarmi.
"Io invece, vorrei bruciare quel ritratto."
"Non devi bruciarlo, devi solo mostrarmelo. Dunque attendo il tuo racconto..."
Si blocca, deglutisce.
"Hai ragione, è giunto il momento..." sussurra. Segue un lungo momento di silenzio.
"Dunque, sono stato sempre un giovanotto piuttosto tranquillo e discreto. Nonostante mi trovassi in un matrimonio bizzarro e forzato, non avrei mai e poi mai pensato di tradire Ester..."
Mi guarda intensamente.
"Ad ogni modo la nostra vita coniugale era scandita dai successi della nostra piccola Silvia, i suoi primi passi, la sue prime parole poi il suo primo giorno di scuola, la sua prima volta in bici..."
Piccola Silvia? Un momento: Giovanni è figlio unico! Chi è Silvia?
Ascolto in religioso silenzio il suo racconto, mentre osservo il suo sguardo assente.
"Sotto il nostro sguardo indagatore Silvia era diventata un'adolescente, timida ed impacciata, a tratti irascibile ma pur sempre bellissima..."
Scuote la testa.
"Io lavoravo instancabilmente, stavo per diventare primario, ero ridotto come una larva. Non concepivo riposo ed ammetto di essere stato poco presente a casa."
Lunga pausa.
"Comunque, quando a tarda notte rincasavo, notavo sempre nella stanza di Silvia la luce del suo pc invadere l'ambiente. Quando entravo per controllare la situazione, lei fingeva di dormire"
Mi fissa, io resto in silenzio.
"Una sera però, con maestria sono riuscito a fare irruzione per tempo e ho scoperto che si fosse iscritta su una chat anonima..."
"Non dirmi la chat in cui ci siamo co-" mi blocca con lo sguardo.
"Sì..." deglutisce.
"Provai a parlarne con Ester, ma mi diede del pazzo poi..."sospira e riprende a mordicchiarsi la mano.
Mi sto spaventando.
I suoi occhi cominciano a macchiarsi di lacrime e temo il peggio.
"Ulisse, cosa è successo poi?"chiedo con un filo di voce.
"La sera del 3 giugno mia figlia si è tolta la vita..."
Soffoco un grido.
È terribile ciò che dice!!
"Oddio! Non potevo immaginare... Ti prego, perdonami. Non volevo invadere la tua privacy così. Scusami Ulisse!"
"Mia figlia aveva solo diciott'anni, ti rendi conto?"aggiunge con il sangue
agli occhi, sembra proprio che stia per avere un attacco di rabbia.
È così agitato!
"Oddio, calmati Ulisse, ti prego!"
"Quella ca**o di chat mi ha rovinato la vita, per sempre!" afferma con una freddezza che mi fa gelare. D'un tratto lo vedo sferrare un pugno violento e rabbioso contro un palo della luce e poi un altro e un altro ancora.
"Cosa le hanno fatto?" chiedo guardandolo dispiaciuta mentre lui si distrugge le mani per via dei pugni lanciati contro il palo.
"La polizia ha tenuto le sue indagini e ha dedotto che mia figlia è stata instigata al suicidio da un utente con il quale intratteneva una corrispondenza virtuale. Pare che le avessero proposto un gioco erotico, si tratta di asfissia..." ribatte con lo sguardo perso nel vuoto.
"Oddio, quindi tu mi hai scritto perché..." mi blocco improvvisamente.
"No, Dolores. Non partorire pensieri perché non serve. Non lo so nemmeno io perché entravo in quella chat... non lo so."
Le lacrime rigano le sue guance e vederlo così è davvero terribile!
Dov'è finito l'uomo impenetrabile che ho conosciuto mesi fa?
"Ad ogni modo, conoscere te non era di certo in mio programma..." il suo respiro è affannoso e caldo contro il mio collo mentre mi bacia senza dire nulla.
"Beh... spero che sia stato un colpo di scena piacevole per te." sussurro tra le sua labbra sdrammatizzando.
"Molto piacevole." i nostri baci oramai sono diventati oscene leccate. Sta iniziando a leccarmi l'orecchio.
"Come finisce il tuo racconto?" lo interrompo.
"La storia del mio ritratto non è ancora terminata... ma non mi chiedere di raccontarla. Basta così!"
A quelle parole sento il cellulare squillare e devo assolutamente rispondere poiché si tratta di Giovanni.
"Giovanni..." la mia voce è ovattata dal piacere e deve essere davvero sordo per non accorgersi che ho passato una notte d'amore con suo padre.
"Sono da Elena, purtroppo sono dovuta correre da lei perché ha esagerato con all'alcol."
"Va bene amore scusami è che mi sono spaventato. Però quante volte ti ho detto che non devi frequentare quella lì?! È una zo**oletta." intanto Ulisse si passa le mani fra capelli. Il suo respiro si fa più pensante.
"Non volevo svegliarti,dormivi così beatamente..."
"Beh, comunque buongiorno!" controbatte e la sua voce è soffocata dal sonno.
"Buongiorno Gio..." Le mie mani tremano e il mio cuore sta per esplodere.
Ho paura.
Credo di non averne mai avuta tanta.
"Oggi scriverò la tesi per tutta la giornata, semmai ci vediamo domani per definire il trasferimento nella nostra nuova casa... ciao amore"
"Ciao Giovanni!" la chiamata si chiude e tiro un respiro di sollievo, anche se non posso negare che tutte queste bugie mi stanno uccidendo.
In quest'istante ho capito che l'amore è solo una dannata condanna che mi farà bruciare all'inferno.
"Se tu fossi stata mia non l' avresti franca così facilmente..."
"Io sono già tua..."
"Certo che sei mia, ma sto dicendo un'altra cosa. Che se fossi stata la mia fidanzata ti avrei tenuto sotto chiave, perché io sono un vecchio str***o possessivo e non mi bevo le ca***te..."
Sussurra al mio orecchio.
Rabbrividisco.
Mamma mia ciò che mi ha detto mi ha fatta veramente arra****!
Seguono baci appassionati, senza alcuna vergogna, senza alcun sintomo di rimorso e pentimento.
"Dolores..." la voce di Ulisse mi riporta alla realtà.
"Parti con me..." biascica con un filo di voce fra un sussurro e un lamento.
"Cosa?" urlo sorpresa.
"Alle 6.00. parti con me. Vieni a Trento."mi sussurra sul collo.
"Cosa dirò ai miei genitori ... e a Giovanni?Perché non può essere tutto più semplice, perché?"
Prende una gran boccata d'aria, poi trattiene il fiato per qualche secondo.
"Tesoro, non è semplice, lo so... e non lo sarà mai tra noi però ti chiedo solo di sfruttare questi momenti. Ti prego. Viviamo il presente senza nessun rimpianto."
"Ma io non posso sparire. Tu sei fuori di testa." mi afferra il viso fra le sue grandi mani eleganti.
"Oh, ma non sparirai mica! Tu mi farai impazzire prima o poi... Parti con me, ti prego."
I suoi occhi mi implorano.
"Domani sera,sarai a casa... te lo prometto. Vieni con me, Dolores. Io non posso starti lontano"
Sto per cedere a questa ennesima follia.
"Sei pazzo. Lo sai?" chiedo debolmente.
Eppure, per qualche ragione, non posso fare a meno di assecondarlo.
Le mie viscere implorano la sua vicinanza.
"Parti con me"
"Va bene, verrò con te" mi arrendo.
Questa volta sto rischiando davvero grosso.
"Oh, Ulisse sono così felice"
Spingo il busto contro di lui e sento la sua erezione premere contro la mia coscia.
Come andrà questa storia?
Non lo so, ma voglio viverla.
"Dimmi che non me ne pentirò" gli sussurro a un centimetro dalle labbra.
"Ma certo che non te ne pentirai. Ti voglio con me e voglio possederti per tutto il tempo." asserisce deciso. "Anche perché dove la trovo un'altra più sexy più te?" mi morde il labbro e mi strizza il sedere, è sempre così diretto e sfacciato.
"Solo sexy?" fingo di mettere il broncio e lui ride.
"Certo che no ma penso che non ti dispiace sapere che me lo fai venire duro ogni santa volta che ti guardo. E poi, sei sempre così pronta, calda..." mi scosta di poco il perizoma per poi toccarmi proprio lì. " E bagnata..." aggiunge con voce roca.
"Non posso proprio permetterti di stare lontana da me..." ammette e lui rimane a fissarmi per un po', come se chissà quali scenari di infedeltà si stanno riproducendo adesso nella sua testa. Lo guardo stregata mentre si morde la lingua quasi come se volesse reprimere chissà quale idea perversa.
"Devo prima però tornare a casa per prendere qualche vestito..." urlo con una voce stridula che non mi appartiene.
"Non ci pensare affatto. Ti voglio assolutamente senza vestiti..."
Mi guarda intensamente.
Lui è la mia passione, il mio tormento, il mio desiderio, la mia lussuria.
Nessun divieto contro l'amore proibito che provo.
"Togli i tuoi vestiti. Ora..." e lo faccio. Quando rimango in intimo si disegna sul suo volto una espressione satanica. il cuore mi pulsa e pulsa anche il clitoride impazzito che impertinente esce dal suo nascondiglio.
Il cuore mi pulsa e pulsa anche il clitoride impazzito che impertinente esce dal suo nascondiglio.
"Senti ma... non vorresti provare un po***no sott'acqua?" mi propone lui come se niente fosse. Questo aspetto di lui mi fa uscire fuori di testa. Io sono abituata a parlare con una certa pudicità e invece lui non conosce vergogna.
"Perché no?"
"Scommetto che con lui non l'hai mai fatto...."
"No, in effetti no..."
Approfittando dell'acqua meno mossa, siamo entrati in acqua; poi mi sono subito tuffata per iniziare ciò che mi ha chiesto.
La sensazione è strana... ma tremendamente erotica.
I miei movimenti in acqua sono molto lenti e piacevoli: sembra quasi tutto a rallentatore. Ad ogni modo, di tanto in tanto esco dall'acqua per prendere una boccata d'aria, la terza volta che lo faccio, lui mi prende per i capelli e mi guarda dritto negli occhi.
"Voglio sc***rti!" ringhia ad un centimetro dalle mie labbra. Non me lo sono fatta ripetere due volte, ha piazzato poi, due mani sulle mie chiappe. In un battibaleno ha subito spinto il suo membro il più forte che può, facendolo inghiottire dalla mia piccola cosina.
In men che non si dica, ha iniziato a sbattermi in acqua nel silenzio più assoluto, con il rumore delle onde del mare che ci culla. Sento il piacere crescere, lui ansima mentre io respiro sempre di più intensamente al ritmo delle sue sbattute. Il continuo rumore delle sue palle contro la mia intimità mi manda su di giri. D'un tratto sento i brividi lungo alla schiena, fino a quando finalmente il suo pisello non mi erutta dentro.
"È stata una sco**ta indimenticabile" commenta lui ammirando il sole tramontare da dietro gli scogli.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top