•95•

San
2 giugno 2021
«Ci vediamo ragazzi!»esclamò Yunho, una volta che sia io che Wooyoung scendemmo dalla sua macchina e ci fummo chiusi dietro le portiere. Feci il giro dell'auto e mi affiancai al mio ragazzo, per poi afferrargli la mano e tirarlo con me verso la confraternita per accompagnarlo in camera. Percorremmo il tragitto in silenzio totale, soltanto con il rumore dei grilli in sottofondo e le urla dei ragazzi che, dopo un anno estenuante, si davano all'inizio della gioia estiva nei loro dormitori.
Arrivammo davanti all'edificio e, una volta entrati, salimmo le scale per poi trovarci davanti la sua camera. Ci fermammo. Nessuno dei due sapeva che fare.
Nè io nè lui sapevamo cosa voleva fare l'altro. D'altro canto per quanto riguardava me, l'unica cosa di cui ero certo era che non volevo che la serata terminasse in quel momento. Ci eravamo divertiti, era stata una bella giornata. Volevo solo renderla ancora più bella. Ma non sapevo se per lui era lo stesso.
«Allora, buonanotte.»mormorò lui poi, guardandomi in viso mentre apriva la porta della sua stanza. Lo fissai semplicemente, mentre era sull'uscio e aspettava una mia risposta. Sembrava quasi che invece di un "buonanotte" volesse altro, e sperai che quell'altro fosse proprio ciò che volevo anche io. Non risposi allora alle sue due parole, semplicemente allungai il collo verso il suo, per far scontrare le nostre bocche in un bacio che non fù nè delicato nè particolarmente intenso. Fu soltanto un bacio, in cui entrambi ci assaggiammo e ci unimmo più di quanto non fossimo già.
Aspettai un segno, uno qualunque: dopotutto, io la prima mossa baciandolo l'avevo fatta, ora stava a lui fare la seconda. Quel segno non tardò comunque ad arrivare: afferrò il bavero della maglia che stavo indossando e mi tirò dentro la stanza e io come risposta chiusi la porta dietro di noi, dove poi mi ci appoggiai con la schiena. Lui si attaccò di conseguenza a me, la sua pancia contro la mia, sempre continuando a baciarmi mentre ancora teneva le mani sul mio petto, con le mie che gli accarezzavano i fianchi. Lo strinsi a me e in quel frangente riuscii a sentirmi completo. Capii di amarlo soltanto stando con lui e continuando a baciarlo quanto più volevo.
Abbassai poi le labbra su la sua mascella, lasciando dei piccoli baci umidi che mi portarono all'angolo tra l'orecchio e il collo, dove scesi per iniziare a marchiarlo con dei segni rossastri. Quando lo sentii sospirare provai la voglia di farlo mio, lo morsi e gli succhiai un lembo di pelle, per poi ripetere il gesto più e più volte a ripetizione, fino a quando non lo sentii mugolare un po' più forte di prima.
«San...»disse soltanto, portando poi le mani tra i miei capelli e tirandomeli, mentre le mie scendevano verso il suo sedere che andai a stringere l'attimo dopo e che spinsi contro di me soltanto per avvertire la paradisiaca sensazione dello sfregarsi delle nostre intimità ancora coperte dai pantaloni.
Questa volta fui io a sospirare e riuscii a staccarmi soltanto quando lo sentii strusciarsi addosso a me.
«Ti voglio Wooyoung. Voglio farti mio. Qui e adesso.»annunciai con tutto il coraggio che avevo in corpo fissandolo poi negli occhi dove trovai soltanto la più profonda eccitazione. Lui annuì semplicemente mordendosi poi il labbro, cosa a cui non riuscii a resistere. L'attimo dopo mi avventai contro le sue labbra e gli presi la testa tra le mani mentre lo spingevo a sdraiarsi sul suo letto. Mi misi sopra di lui senza mai interrompere il contatto tra le nostre labbra che, dopo le mie parole, si era fatto ancora più intenso e desideroso di qualcosa di più.
Questa volta fu lui a portare le labbra sul mio collo e ad inumidirlo con la lingua, cosa che mi fece gemere più ad alta voce di prima. Wooyoung allora portò le mani sull'orlo della mia maglia, iniziando a tirarla su per poi sfilarla, passando poi le mani sui miei addominali e sui miei pettorali, facendomi venire i brividi sotto al suo semplice tocco.
«Ti amo, San.»mormorò allora e io mi sentii quasi di morire a quelle parole. Non ce le eravamo mai dette e il fatto che lui fosse stato il primo a pronunciarle mi fece bene. Sorrisi portando poi le mani sulla sua maglia e iniziando anche io a sfilargliela mentre con la bocca iniziavo a baciargli dalla linea degli addominali fino ad uno dei capezzoli, dove iniziai di nuovo a succhiare mentre stuzzicavo l'altro col pollice, facendogli dei cerchi immaginari intorno e pizzicandolo con le unghie.
Sentii le sue mani iniziare ad armeggiare con la cinta dei miei jeans e in poco tempo me ne privai, cosa che feci anche con i suoi pantaloni, fin quando rimanemmo entrambi in boxer e con due erezioni pulsanti che non volevano altro che un po' di attenzioni.
«Ti amo, Wooyoung.»dissi allora prendendogli le mani tra le mie e portandogliele sopra la testa, per poi prendere con un'altra mano la cinta dei miei pantaloni.
🔞
Attaccai di nuovo la bocca alle sue labbra mentre iniziavo a fare un nodo intorno ai suoi polsi e poi intorno alla tastiera del letto.
«Ti da fastidio?»gli chiesi poi sulle sue labbra e lui immediatamente mi morse quello inferiore.
«Mi eccita da morire, cazzo.»sussurrò e questo non fece altro che far indurirmi ancora di più. Dovetti alzarmi dal suo corpo per togliermi i boxer che erano diventati fin troppo dolorosi e non persi un attimo a rimuovere anche i suoi, lentamente, così da godermi ogni attimo ad osservare i suoi movimenti impazienti.
«Voltati.»gli ordinai poi, quando sentii la sua mano scorrermi su tutto il corpo. Lui mi fissò e si morse un'altra volta il labbro mentre si sistemava e si metteva a pancia in giù, dandomi una perfetta visuale della sua schiena e del suo sedere. Mi inginocchiai sopra le sue gambe e gli misi le mani sui fianchi, facendoglieli sollevare e mettendolo nella posizione pecorina, per poi stringergli il sedere tra le mie mani, prima di lasciare due baci sulle sue natiche.
«Sbrigati, merda, non resisto più.»gemette un'altra volta quando sentì il mio pollice sfiorare la sua apertura che sembrava quasi aspettare soli me. Gliel'accarezzai prima di infilare l'indice al suo interno e accompagnare il tutto con dei leggeri colpetti di lingua che lo fecero trasalire.
«Dimmi cosa vuoi, Youngie.»mormorai poi sospirando sulla sua apertura e infilando un secondo dito per poi mordere una parte del suo sedere quando lo vidi iniziare a cedere sul materasso.
«Ti p-prego...»mugolò allora e io infilai anche l'anulare al suo interno prima di iniziare a muoverle per prepararlo il più possibile a quello che lo aspettava dopo.
«Dimmi cosa vuoi o non potrò farti venire.»ordinai ancora andando a tirargli poi uno schiaffo sulla natica che in poco tempo divenne rossa.
«Ti v-voglio-ah. Dentro...di m-me...»mormorò e a quel punto decisi che era troppo anche per me. Rimossi le dita e, senza alcun preavviso, gli presi i fianchi e infilai la mia erezione al suo interno, sospirando l'attimo dopo per la piacevole sensazione.
«Cazzo, quanto mi eri mancato...»dissi poi, ricordandomi perfettamente come mi ero sentito quando avevamo scopato per la prima volta. Allungai la mano sui suoi capelli e li strinsi in un pugno prima di piegarmi sulla sua schiena e iniziando a spingere con botte secche fin da subito.
In un attimo la stanza si riempí del rumore delle nostre pelli che si scontravano, della frizione che si veniva a creare tra il suo buco e il mio pene e di quel classico odore...odore di sesso.
«San-ah!»quasi urlò il mio nome quando con l'altra mano gli andai a prendere l'erezione iniziando a fare su e giù al ritmo delle mie spinte che si erano fatte sempre piu frequenti e forti.
«Vieni per me, Youngie...t-ti voglio sentire...»dissi al suo orecchio prima di morderglielo provocante e fu proprio in quel momento che lo sentii riversarsi nella mia mano con un ultimo lungo gemito.
Forse per la sensazione di "chiusura" attorno a me che avvertii in quel momento ma venni anche io al suo interno con un'ultima forte botta che probabilmente non lo avrebbe fatto camminare fino al mattino dopo.
🔞
Riprendemmo fiato dopo l'amplesso per qualche secondo, prima che io allungassi le mani per togliergli la cinta e mi sfilassi da lui. Cadde sul letto a a pancia in su, ancora intento a riprendere fiato, quando mi appoggiai sul suo petto e portai sopra di noi la coperta.
«Ti amo.»mormorai allora, lasciandogli un bacio sopra la pelle sudata del collo, a cui rispose con un altro bacio tra i miei capelli.
«Ti amo.»

Jongho
2 giugno 2021
Dopo aver trascorso insieme tutta la giornata la riaccompagnai al parcheggio dove c'era la sua macchinetta ferma. Eravamo stati bene insieme quel pomeriggio e la cena dovevo ammettere che avevo scelto un un modo perfetto: infatti avevamo cenato letteralmente a lume di candela, con vino, piatti semplici e quant'altro tipico dei picnic ed ero davvero felice di essere riuscito a stupirla. Chris non era una persona che sembrava tipa da cene del genere ma pareva che quella serata le era piaciuto, tranne la parte in cui l'avevo "costretta" a non darmi i soldi per la sua parte, cosa che ovviamente non le avevo permesso di fare.
«La prossima volta paghi tu, va bene?»quel battibecco durava ormai da quasi mezz'ora, da quando ci eravamo allontanati dallo stadio da calcio fino al nostro arrivo davanti alla piccola auto parcheggiata.
«La prossima volta?»mi chiese allora e solo in quel momento mi accorsi che avevo lasciato intendere che ce ne sarebbe stata una. Probabilmente arrossii diventando dello stesso colore dei miei capelli perchè lei ridacchiò e mi portò le mani sulle guance come a voler cancellare il mio imbarazzo.
«Per me va bene.»mi disse soltanto e io sentii il mio stomaco fare una capriola solo grazie a quelle semplici parole, tant'è che sorrisi come un idiota.
Le sue mani comunque rimasero sulle mie guance e quando iniziai a sentire i suoi pollici accarezzarmele lentamente decisi di fare anche io un passo avanti: portai le mani sui suoi fianchi e li strinsi delicatamente, cosa che lei sembrò apprezzare.
«Posso farti una domanda?»la domanda mi uscì spontanea poi: da quella volta in cui l'avevo vista piangere sotto alle tribune non ero più riuscito a non pensarci e quello mi sembrava il momento perfetto per sapere cosa fosse successo nonostante non fossero del tutto affari miei.
«Certo.»rispose semplicemente portando poi le mani dietro al mio collo e con un dito giocando con le ciocche rosse più lunghe. Io decisi di spostarmi e di poggiarmi alla sua macchinetta e poi attirai lei verso di me, lasciando che si accomodasse contro di me, in modo tale da sentirla ancora più vicina e da ascoltare anche il ritmo del suo cuore.
«Perchè quel giorno stavi piangendo per il litigio con i tuoi genitori?»chiedi infatti dando voce ai miei pensieri. Inizialmente lei aggrottò le sopracciglia come a non ricordarsi dell'evento ma poi spalancò gli occhi.
«E te ne ricordi anche?»mi domandò poi sorpresa da ciò e io semplicemente annuii, spostandole poi una ciocca di capelli ribelle dietro il suo orecchio.
Lei sospirò e probabilmente pensò se dirmi o no la verità di quella giornata.
«Yeosang come sai è stato adottato. Fin da piccolo è stato il figlio perfetto, da cui dovevo prendere esempio e da cui dovevo sempre e solo imparare. Ciò che faceva lui dovevo farlo anche io mentre ciò che non gli era permesso non lo era nemmeno per me.»iniziò a raccontare lei e da come ne parlava capii subito che si trattasse della verità.
«La scuola e lo studio sono sempre stati i suoi punti di forza e i miei punti di debolezza. Per quanto lui mi abbia aiutato in molte materie io non sono mai riuscita ad ottenere una media degna di essere sua sorella e questo continua a fare infuriare i miei tutti i giorni. Capita spesso che io mi senta una merda per questo e loro non sono da meno, rincarando semplicemente la dose di sofferenza dicendomi che non capiscono perchè io non riesca ad essere come lui.»terminò di dire e guardò da tutt'altra parte. Mi sentii davvero dispiaciuto per questo, essendo figlio unico non potevo immaginare cosa si provasse, ma da come la vedevo lei ci stava davvero male.
Allora feci qualcosa di inaspettato: le portai una mano sul viso e mi abbassai al livello della sua faccia, per poi far unire le nostre labbra senza indugio. Erano piccole e a contatto con le mie avvertivo soltanto tante piccole scosse che mi scuotevano tutto il corpo. Non approfondimmo, semplicemente rimanemmo a baciarci per almeno due minuti e quando ci staccammo eravamo senza fiato. Ci fissammo negli occhi e lei sorrise.
«Grazie.»mi disse semplicemente e io le stampai un ultimo bacio prima di lasciarla entrare in macchina dato che era piuttosto tardi.
«Buonanotte.»le dissi prima che alzasse il finestrino.
«Buonanotte.»mi salutò semplicemente prima di partite ed uscire dal parcheggio, poco prima dell'esplosione totale della mia gioia.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
BEH OK SPERO SIA DECENTE???? NON LO SO MA NON BUTTATE LA BOTTIGLIETTA DI ACQUA SANTA PERCHÈ NE AVRETE PER MOLTO ANCORA FISBFKSNDN

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top