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Frannie
2 giugno 2021
Il due giugno, dato che era festa, da alcuni anni a quella parte lo avevo trascorso insieme a Christina. Io e lei eravamo sempre state, appunto, inseparabili, perciò ero sempre rimasta a casa sua a fare le solite cazzate. Quell'anno invece, mi ero svegliata con la sua chiamata che mi ricordava del fatto che lei e Jongho sarebbero usciti insieme quel giorno e che per questo motivo non ci sarebbe stata. Era stata minuti interi a dirmi quanto le fosse dispiaciuto per poi parlarmi delle sue aspettative per quell'appuntamento.
Mi alzai dal letto, ancora con il mio pigiama indosso, e mi alzai stiracchiandomi e camminando per la stanza. Mi guardai allo specchio distrattamente e sbadigliai quando sentii il campanello suonare. Alzai gli occhi al cielo perchè chi diavolo poteva essere a quell'ora? Mia zia era a lavoro e mi aveva detto che non sarebbe tornata per pranzo quel giorno, ma in tarda serata. Andai quindi verso la porta e, una volta spalancata, non mi aspettai minimamente quello che mi ritrovai davanti.
«Hongjoong?»dissi allora, spalancando gli occhi e sentendomi improvvisamente in imbarazzo. Il mio pigiama faceva schifo: il pantaloncino era sporco di chissà quale salsa e la canottiera rivelava perfettamente la mia pancia di cui mi vergognavo con tutta me stessa.
«Hey, ciao Frannie.»disse lui salutandomi anche con un gesto della mano e solo in quel momento notai che stava portando un sacchetto del McDonald. Che diavolo mi ero persa?
«Che...che ci fai tu qui? E...come fai a sapere dove abito?»gli chiesi allora cercando di abbassare la canotta sulla mia pancia cosa che attirò la sua attenzione. Sgranai gli occhi e, per la prima volta, ebbi un'ansia assurda per come stavo apparendo.
«Me lo ha detto Yeosang. Comunque, sono qui...perchè boh, posso entrare?»disse allora poi e io annuii, spostandomi dall'uscio e lasciandolo entrare in casa.
«C'è molto disordine qui...la casa è abbastanza piccola. Io in realtà nemmeno dovrei viverci qui, sai...ma mia zia era l'unica che mi rimaneva e...»spiegai iniziando a spostare le cose da un posto all'altro finchè lui non mi mise una mano sulla spalla, da cui partirono innumerevoli brividi che mi percorsero lungo tutto il corpo. Lui sembrò accorgersene perchè mi squadrò.
«Hai freddo?»mi chiese infatti e io scossi subito la testa in dissenso. Dio, che figura stavo facendo.
«Lascia solo che mi metta un po' in ordine e...»tornai a ripetere ma anche questa volta mi interruppe.
«Fra, stai tranquilla. Voglio solo godermi un pranzo insieme a te.»mormorò avvicinandosi un po' al mio corpo e io lo guardai dal basso, dato che c'erano almeno dieci centimetri di differenza tra noi, nonostante anche lui non fosse il massimo dell'altezza.
«Bene. Ti accompagnerei in cucina ma non abbiamo un tavolo ma solo un bancone, perciò vieni, mangiamo in camera mia.»lo invitai allora, ricordandomi solo in quel momento di quanto in disordine fosse la mia stanza. La casa era davvero piccola, non superava i sessanta metri quadri, ma mia zia l'aveva comprata perchè sapeva che non avrebbe trascorso molto tempo lí, inconsapevole che io le avrei invaso gli spazi vitali.
«Accomodati pure sul letto, è ancora sfatto, mi dispiace ma mi ero appena svegliata.»continuai a chiedere scusa riguardo tutto ciò che succedeva e lui lo notò, infatti ridacchiò.
«Non serve davvero. Vieni, o altrimenti si raffredda.»questa volta fu lui ad invitarmi a sedermi accanto al suo corpo. Feci come richiesto e tirai fuori dalla busta uno dei panini che, guarda un po' il caso, era il mio preferito.
«Yeosang?»gli domandai allora mostrandoglielo e lui scrollò semplicemente le spalle sorridendo e mettendosi poi una patatina in bocca. Aprii la scatola del panino e gli diedi un mozzico mentre lui semplicemente mangiava le sue patatine. Scattai poi una foto al tutto e non persi tempo al postarla su instagram, improvvisamente vogliosa di condividere quel momento.

«Come fai a mangiare prima il panino e poi le patatine? Queste si raffreddano e poi fanno schifo.»mi chiese ad un tratto lui, dopo aver finito il suo cartone. Io lo fissai mentre apriva il suo di panino, diverso dal mio, e poi se lo portava ai denti.
Possibile che anche mentre mangiava era bello?
«Le patatine del Mc fanno schifo a prescindere. L'olio sarà di settimane fa.»gli risposi semplicemente prendendo una delle mie e portandogliela alla bocca in maniera amichevole. Lui mise su un espressione che lasciava intendere un "non hai tutti i torti" e se la mangiò a scatti. Io ridacchiai a quella reazione e continuai poi a mangiare le mie.
Poi però, la domanda sorse spontanea in me e non potei fare a meno di porgerla anche a lui.
«Ma seriamente, come mai sei qui?»

Christina
2 giugno 2021
Quando arrivai davanti la stanza condivisa da San e Jongho mi guardai un attimo i vestiti e me li misi in ordine, passandoci le mani sopra. Ero piuttosto nervosa. Con Wooyoung era stato tutto una corsa, nessuno dei due si era fermato a riflettere ed eravamo finiti, fortunatamente non male, ma comunque ci eravamo lasciati. Non volevo andare di fretta anche stavolta, avevo troppa paura che Jongho non ricambiasse e che semplicemente avesse accettato ad uscire con me per non farmici rimanere male.
Sospirai e mi appoggiai al muro della sua stanza, guardando verso l'alto. Dovevo farmi coraggio e bussare alla porta. O chiamarlo. O mandargli un messaggio.
Certo, mandargli un messaggio da fuori la sua porta era abbastanza stupido.
Ah, al diavolo.

L'attimo dopo sentii dei passi all'interno della stanza e, l'attimo dopo, il clic dell'apertura della porta. Alzai subito gli occhi dal telefono e mi sbrigai a metterlo in tasca per poi rivolgere un sorriso al ragazzo davanti a me. Jongho aveva una semplice maglia bianca e una giacca di jeans, con dei pantaloni neri che gli fasciavano le gambe e delle scarpe nike proprio come le mie preferite. Mi rispose al sorriso e poi, proprio come avevo fatto io, abbassò gli occhi sul mio corpo, squadrandolo e facendomi sentire a disagio.
«Sei...bella.»mormorò a bassa voce, quasi come se non volesse farsi sentite da me. Arrossii alle sue parole e lui si grattò la nuca probabilmente in imbarazzo dalle sue stesse parole.
«Grazie.»risposi soltanto per poi andargli incontro e abbracciarlo. Mi diede un bacio sulla guancia che in quel momento era ancora arrossata dalle sue parole e io ricambiai il gesto, prima di staccarmi e iniziare a camminare per andare fuori dall'edificio.
«Hai qualche idea per come passare la giornata?»mi chiese mentre scendevamo gli ultimi gradini del dormitorio e ci incamminavamo senza una direzione precisa.
«In realtà non ci ho pensato.»gli dissi sincera per poi fare una piccola risata nervosa. Non avrei mai pensato di sentirmi in quel modo in sua presenza. Non credevo davvero di potermi sentire così di nuovo, e soprattutto non così in fretta. Ma più stavo con lui e più volevo che mi stringesse a sé come quando mi aveva abbracciato pochi minuti prima.
«Beh, meno male che ci ho pensato io allora.»girò la testa verso di me nel dire quelle parole e mi fece un piccolo sorriso prima di prendermi una mano. Sentii subito come la sua più calda avvolgeva la mia quasi completamente. Aveva una mano grande e non potevo fare a meno di pensare al mio debole per le mani...
Comunque, la prese e io colsi l'occasione per far intrecciare le nostre dita, e lui iniziò a tirarmi verso una parte del campus. Non ci misi molto però a capire dove eravamo diretti.
«Mi stai seriamente portando al campo da calcio?»gli chiesi retoricamente mentre camminavamo a passo veloce. Lui semplicemente annuí con una scrollata di spalle e riuscii ad intravedere un sorriso sul suo volto, prima che mi stringesse di nuovo la mano.
«Hai detto di avere dei ricordi con Wooyoung proprio qui. Beh, sono un tipo piuttosto geloso, vorrei che questi ricordi venissero rimpiazzati da altri.»borbottò mentre ci avvicinavamo abbastanza dall'intravedere un cestino da picnic e un telo sul prato sotto le tribune. Ridacchiai nel vederlo, subito dopo aver compreso le parole che aveva detto.
Era un tipo geloso, diceva. Perció mi vedeva anche lui in quel senso, o non avrebbe avuto motivo di dire una cosa del genere, giusto?
«Come facevi a sapere che non avevo organizzato altro?»gli chiesi poi cambiando argomento mentre mi andavo a sedere sul telo che si era rivelato in un asciugamano. Lui fece lo stesso mettendosi accanto a me senza mai lasciarmi la mano, nemmeno quando iniziò a prendere le cose da mangiare e a poggiarle sul terreno.
«Non lo sapevo, lo speravo.»mi rispose semplicemente e io sorrisi a quelle parole, guardandolo per l'ennesima volta quel giorno.
Come avevo fatto a non notarlo prima d'ora?
Sembrò accorgersi del mio sguardo perchè anche lui puntò gli occhi su di me l'attimo dopo e mi sorrise gentile.
«Mangiamo?»gli chiesi allora, dato che era proprio l'ora di pranzo. Lui annuí senza distogliere gli occhi dai miei, tant'è che dovetti farlo io per prima, o avremmo continuato a fissarci in quel modo all'infinito.

👇🏻Spazio autrice! 👇🏻
SCUSATE PER LA SUSPENSE TRA HONGJOONG E FRANNIE MA NE VARRÀ LA PENA VE LO GIUROOOO

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