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San
15 maggio 2021
Con l'arrivo di maggio il tempo era andato a cambiare: le giornate si erano allungate, i pomeriggi erano più tiepidi rispetto a quelli del mese prima ed il sole si era nettamente avvicinato, scaldando subito l'aria primaverile. Quelle prime due settimane però, nonostante la tranquillità del tempo, erano state davvero infernali. I professori si stavano sbrigando a fare i loro ultimi esami ai ragazzi e a recuperare quelli che molti di noi avevano perso, perció in un certo senso fu quasi una lotta contro il tempo che di certo non venne presa bene.
Sdraiato sul mio letto stavo ascoltando un po' di musica ad alto volume, senza aver inserito le cuffiette, dato che ero da solo in camera. Mi stavo godendo la completa tranquillità, con il leggero vento primaverile che entrava dalla finestra aperta, quando sentii lo squillo del telefono, segno che mi fosse appena arrivato un messaggio.

Sbuffai e l'attimo dopo spensi il telefono, per poi mettermi seduto e rimanere fermo a guardare il pavimento per un attimo. Non mi andava proprio, perchè poi dovevo accompagnarlo? Ci andava quasi tutti i giorni da solo, oggi cosa aveva che non andava?
A quel punto mi alzai e, a passo veloce, uscii dalla stanza. Lo feci solo per dirgliene quattro per aver interrotto il mio momento di tranquillità. Camminai velocemente per arrivare il prima possibile: prima arrivavo prima potevo andarmene.
Quando scesi gli ultimi gradini però notai due ragazzi mentre chiacchieravano tra loro: uno era Jongho, l'altro era moro, più basso e mi stava dando le spalle. Quando si voltò sentii il mio cuore saltare un battito.
«Hey San.»mi salutò il rosso e mi sorrise ma io ero concentrato completamente sull'altro, che aveva portato le mani dietro la schiena e alternava lo sguardo da me al pavimento.
«Wooyoung.»lo salutai io e lui mi rivolse un cenno con una mano. Jonghò prima guardò me e poi l'altro, mentre noi due ci fissavamo senza dire una parola.
«Beh, io credo proprio che andrò. Ho cambiato idea, grazie comunque!»disse Jongho e capii che in realtà era stata tutta una scusa per farmi scendere dalla mia camera.
Rimanemmo in silenzio, lui che si dondolava sui talloni e con le guance leggermente rosse mentre io spostavo continuamente il peso da una gamba all'altra, non sapendo minimamente come comportarmi, soprattutto dopo quello che mi ero lasciato sfuggire l'ultima volta che eravamo stati insieme.
«Volevi vedermi?»cercai di chiedere allora e lui sussultò nel sentite la mia voce, quasi come se non si fosse accorto della mia presenza fino a quel momento. Alzò lo sguardo verso di me e io non riuscii a sostenerlo. Abbassai allora gli occhi sul suo corpo, le gambe muscolose simbolo che era un ballerino, i fianchi pronunciati e le spalle che coprivano di certo altri muscoli da come creava dei bozzi sulla maglietta. Guardai il suo collo e subito dopo le labbra carnose e morbide; in un attimo mi tornò in mente quel pomeriggio, in cui avevo potuto morderlo e assaggiarlo in vari punti.
«Volevo parlarti.»quando finii di mangiarlo con gli occhi sentii le sue parole e deglutii, cercando di smettere di pensare a ciò che era successo in passato.
«Di cosa?»domandai allora e la mia voce venne fuori molto più rauca di quella che avevo di solito. Spalancai gli occhi e poi aggrottai le sopracciglia, sentendomi in imbarazzo nel momento in cui notai le sue guance colorarsi nuovamente di rosa.
«Non me lo ricordo più.»mormorò poi dopo almeno due minuti in cui semplicemente entrambi passammo a fissarci intensamente l'uno con l'altro. Sentendo i suoi occhi scuri sulla mia pelle stavo iniziando già ad eccitarmi e un'altra volta pensai a quella sera in discoteca, in cui ero quasi finito a letto con una ragazza.
E l'eccitazione mi passò.
Non per molto dato che fece un leggero movimento in avanti avvicinandosi al mio corpo. Sbattei più volte le ciglia e quando capii che stava per allontanarsi di nuovo fui io a fare un passo verso di lui, non volendo assolutamente che se ne andasse. Fece poi ancora lo stesso e in pochi secondi finimmo fin troppo vicini. I nostri petti quasi si scontravano e quando buttava fuori l'aria riuscivo a sentire la freschezza del suo alito, probabilmente aveva appena mangiato una gomma alla menta.
«Vuoi uscire con me?»
Quelle parole rimasero sospese a mezz'aria. Nessuno dei due si mosse tranne che quando feci per annuire come risposta alla sua domanda e andai ancora più vicino a lui, sfiorandogli leggermente il naso con le labbra.
«Mi scrivi tu?»gli sussurrai poi. Sapevo che non saremmo durati ancora molto in quella situazione e che da un momento all'altro uno dei due avrebbe ceduto alla tentazione, perciò era meglio tagliare subito.
«Mh-mh.»rispose alzando la voce e schiarendosi poi la gola, allontanandosi di scatto da me. Io scossi la testa come per riprendermi da quella mezza trance e sorrisi a mala pena, cercando di non farmi notare.
«Ci vediamo, allora.»dissi e feci un passo indietro, indicandogli le scale del mio dormitorio.
«Si, ci vediamo.»rispose soltanto prima di voltarsi e andarsene. E io finalmente mi lasciai andare in un grandissimo sorriso.

Jongho
15 maggio 2021
Li guardai fissarsi costantemente senza distogliere lo sguardo l'uno dal corpo dell'altro. Forse loro non se ne sarebbero mai accorti, ma ogni volta che San guardava il volto di Wooyoung, quest'ultimo guardava per terra o le scarpe dell'altro, e ogni volta che Wooyoung guardava San in viso, l'altro gli scrutava ogni particolare del fisico, come se fosse la prima volta che lo vedesse.
«Beh, io credo proprio che andrò. Ho cambiato idea, grazie comunque!»decisi di togliere le tende e lanciai un'occhiata al mio migliore amico che però non colse dato che era troppo impegnato a guardare il ragazzo di fronte, anche se sapevo perfettamente che aveva capito che era stato tutto programmato.
Li guardai un'ultima volta prima di andarmene, col borsone in spalla e dandogli le spalle. Non l'avrebbero mai ammesso, ma tra i due c'era una gran tensione, ma non quella del tipo imbarazzante. Era quella che ti sbatteva in faccia che c'era un conto in sospeso ed era anche chiaro di cosa riguardante, dato che era vera e propria tensione sessuale.
Camminai per i marciapiedi, guardando come molti ragazzi si stavano godendo la primavera: godere per modo di dire dal momento che era risaputo che maggio fosse il mese scolastico peggiore e l'università non faceva eccezione da come gli altri mi avevano detto. Infatti ogni persona che avevo teneva almeno un libro tra le mani, oppure andava in giro con lo zaino in spalla o una borsa per contenere il computer.
«Hey tu.»sentii una voce di una ragazza quando fui abbastanza vicino al campo. Mi voltai indietro per vedere chi fosse stato a parlare ma non trovai nessuno, perciò aggrottai le sopracciglia confuso. Eppure mi sembrava proprio di aver sentito...
«Sono qui!»aggiunse poi e vidi solo allora un braccio alzato che spuntava dall'erba sotto le tribune. Ridacchiai a quella scena e mi avvicinai a lei, per poi poggiare il borsone a terra.
«Che stai facendo?»le chiesi sorpreso. Lei mi fissò con i suoi grandi occhi verdi e si spostò i capelli biondi dal viso solo per mostrarmi due leggere scie di trucco colato che partivano dai suoi occhi.
«Che ti è successo Chris?»le domandai preoccupato, abbassandomi e inginocchiandomi davanti a lei, ancora sdraiata completamente tra l'erba leggermente alta.
«Non so perchè ti ho chiamato, è che avevo bisogno di compagnia credo.»non rispose alla mia domanda ma parlò facendo spallucce, senza dare nessun segno nel continuare.
«Perchè hai pianto?»le chiesi allora. Non volevo essere di certo invadente e spaventarla, soprattutto non con lei, ma era ovvio che mi interessava sapere cosa succedesse nella sua vita.
«Ho litigato con i miei genitori.»disse soltanto, per poi chiudere gli occhi e respirando a fondo, alzando e abbassando il suo petto.
«Come mai?»mi maledissi l'attimo dopo averglielo chiesto, dal momento che un'altra lacrima le scese da un occhio e, dato che era sdraiata, rimase lí sulla sua guancia. Allungai una mano, quasi a voler lenire il suo dolore, e gliela tolsi con un pollice. Prima che potessi spostare la mano e mi prese il polso, portandoselo vicino al viso e lasciandolo morbido, per poi iniziare ad accarezzarmi tutta la pelle, facendomi venire dei brividi in ogni punto che toccava.
«È qui che io e Wooyoung ci siamo baciati la prima volta.»confessò e io non potei fare a meno di non desiderare di alzarmi e andarmene da quel posto. Non potevo di certo essere geloso del suo passato, cosa mi saltava in mente?
«Non mi manca nemmeno, sai? Wooyoung dico.»ammise e io sentii il mio stomaco fare una capriola a quella confessione. Non le mancava, perciò stava bene ora.
«Non è meglio?»le domandai retorico dato che era più che ovvio che fosse meglio. Lei spostò la testa un po' di lato e mi guardò in viso, accennando ad un sorriso stanco.
«Credo di si.»mormorò. Io mi misi in ginocchio e mi accomodai nel migliore dei modi per poi allungare il braccio vicino alla sua testa, fare per prenderla e poi sollevarla, facendogliela poggiare sulle mie cosce.
Chiuse gli occhi non appena fu sdraiata in quella posizione e io feci lo stesso. Lasciai semplicemente che il vento mi passasse accanto, rinfrescando la tiepida aria primaverile e ascoltai attentamente l'aumento dei miei battiti cardiaci, quando notai un leggero sorriso sul suo viso, anche se ero quasi certo che ne avessi uno anche io.
Capii che quel giorno avrei saltato l'allenamento: avevo molto di meglio da fare.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Woosan shipper, siate felici plsss, i due si stanno riavvicinando AAAAA. Comunque mancano 15 capitoli in cui succederanno un bel po' di cose lol

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