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Hongjoong
4 maggio 2021
Il giorno seguente a quello passato con Yunho, Mingi e Frannie, mi svegliai tranquillo. Non avevo avuto nessuna ansia per tutto il giorno e, quando uscii dalla lezione mi sentivo leggero come mai mi era capitato prima d'ora. Inizialmente credevo che fosse un effetto del fatto che mi mancasse poco più di un mese per laurearmi in lettere. Sarei stato il primo della mia nuova compagnia ad uscire dall'università infatti dato che il mio corso, proprio come quello di Mingi, era datato per tre anni di studi. L'anno successivo infatti sarebbe stato lui a terminare, insieme a Seonghwa da quel che sapevo.
Seonghwa.
Appena mi dissi il suo nome sentii nuovamente un macigno nello stomaco. Avevamo litigato e, quando poi ero tornato nella mia camera, avevamo rotto definitivamente. Aveva pianto davanti a me e io avevo sentito il mio cuore frantumarsi, tant'è che non ero riuscito a guardarlo ed ero andato via, per poi mettermi a piangere mentre camminavo per strada. In realtà non era stato solo quello che era successo a spingermi a rompere con lui ma tutto un insieme di cose. Avevamo litigato in passato, anche per la questione tra lui, Frannie e suo padre. Avevamo litigato perchè lui era geloso di me, mentre quando io accennavo un minimo di gelosia nei suoi confronti lui doveva subito arrabbiarsi e non mi parlava per un giorno intero.
Mentre stavo uscendo dalla classe sentii il telefono vibrarmi in tasca. Lo presi e lessi i messaggi del mio migliore amico.

Riposi poi il cellulare in tasca e sbuffai. Non avevo nemmeno fame, dove sarei potuto andare? Nonostante fossi stato felice per tutte quelle ore, in quel momento mi sentivo pesante, come se qualcuno mi stesse spingendo verso il centro della terra. Come la forza-peso, ma con un'accelerazione più elevata del 9,81 di fisica. Che fosse perchè avevo pensato, anche se solo per qualche secondo, a Seonghwa?
Sbuffai e i miei piedi si mossero da soli. Inizialmente non sapevo dove stessi andando ma, quando mi ritrovai davanti a quell'edificio, capii che la mia anticamera del cervello mi stava spingendo a parlargli. Suonai il solito campanello della confraternita e, dopo qualche secondo, il portone mi venne aperto. Salii la solita rampa di scale e, una volta giunto al solito piano, esitai a fare qualche passo avanti. E se lui non volesse parlarmi? E se mi odiasse? Cosa avrei fatto, sarei rimasto col senso di colpa per il resto della mia vita?
Scossi la testa e mi feci coraggio, andando a bussare con mano tremante a quella stanza che per molto tempo era stata la mia seconda camera. Quando la porta mi venne aperta però sentii tutta l'agitazione scorrermi via. Infatti mi ritrovai di fronte a Wooyoung, il quale spalancò gli occhi. Guardai se dietro di lui ci fosse Seonghwa ma, ovviamente, non fu cosí.
«Hey...»salutai soltanto il moro. Mi scrutò dalla testa ai piedi con uno sguardo indifferente. La prima occhiata che mi aveva rivolto, in realtà, era stata omicida, e purtroppo ne conoscevo il motivo.
«Seonghwa non c'è.»disse poi cercando di chiudere la porta ma io, infilando il piede tra lo stipite riuscii a tenerla aperta. Lui allora la riaprí nuovamente e mi guardo con un'aria annoiata.
«Che cosa vuoi?»mi domandò irritato come se avessi appena interrotto qualcosa. Che Christina fosse lí e si stavano dando da fare proprio in quel momento? No, non era possibile. I due si erano lasciati.
E poi, in quel momento, successe la stessa cosa che era accaduta poco prima con i miei piedi: la mia bocca parlò da sola senza chiedere il consenso al mio cervello.
«Come mai tu e Chris vi siete lasciati?»gli chiesi e vidi subito la sua espressione cambiare dalla pura tensione alla sorpresa data da quella domanda.
«Non sono affari tuoi.»mormorò e cercó di chiudere per la seconda volta la porta ma anche in quel momento la tenni aperta con la mano.
«C'entra San, non è cosí?»non sapevo da dove mi fosse uscita quella domanda ma a quanto pare colsi nel segno dal momento che lui alzò la testa di scatto e mi fissò con le sopracciglia aggrottate. E fu in quel momento che capii. Il modo in cui mi aveva guardato, con quasi il terrore in viso, mi fece capire che lui aveva davvero lasciato Christina per San.
«Ci vediamo, Hongjoong.»aggiunse poi chiudendomi la porta in faccia e quella volta lo lasciai fare dato che non sapevo cos'altro dire e non avevo proprio voglia di beccarmi un pugno in faccia.
Quel giorno però non capii soltanto che Wooyoung provava qualcosa per San. Avevo anche capito che avevo bisogno di parlare con Seonghwa. In un primo momento mi era passato per la mente di chiedergli scusa e di tornare insieme a lui se avesse voluto, ma poi mi accorsi che al solo pensiero mi sentivo ancora più pesante. Allora pensai alla giornata che avevo passato fino a quel momento, al sorriso che avevo fatto quella mattina appena sveglio e ne capii, finalmente, il motivo.
Ero cosí per via di quello che era successo il giorno prima: avevo passato la giornata con Yunho e Mingi, che erano quasi una coppia, e Frannie la quale non faceva altro che farmi sorridere, nonostante fosse stata quasi derubata. Forse era stato il destino a fare in modo che quel ladro cercasse di rubarle lo zaino proprio quando stavo passando io e al solo pensiero mi vennero le farfalle nello stomaco. Ed ecco tornata la leggerezza. Ed ecco che sentii nuovamente quel sentimento che non avvertivo più da quando io e Seonghwa avevamo rotto: quel giorno mi accorsi di molte cose e, per ultimo, del fatto che mi piaceva Frannie.

Yunho
4 maggio 2021
Ero in camera mia quando ebbi una strana voglia. Il giorno prima mi ero visto con Mingi e non avevo potuto fare a meno di pensare a quanto bene stessi quando ero con lui. Ovviamente tutto si era rovinato quando aveva preso il telefono e aveva chiamato Frannie per venire da noi. Per fortuna che con lei c'era Hongjoong, o altrimenti mi sarei sentito davvero in colpa nel farla sentire una specie di terza incomoda, anche se effettivamente io e il biondo non stavamo insieme.
Il fatto che però mi aveva infastidito non erano quei due in sè, ma che Mingi l'avesse chiamata nonostante quel pomeriggio dovessimo passarlo insieme solo noi due. Inoltre appena arrivata si erano tenuti stretti l'uno nelle braccia dell'altro per minuti interi e non ero riuscito a non provare una strana sensazione nel petto, una sensazione che mai avevo provato prima.
Fu proprio per questo motivo che decisi di mandare un messaggio ad Hongjoong per dirgli di non tornare in camera dato che anche quel giorno volevo stare con Mingi. Infatti subito dopo non persi tempo a cambiare chat e a scrivere a lui.

Non sapevo per quale motivo avevo detto quella cosa. Mi era venuto quasi spontaneo scrivere quelle parole ma non ne capii perfettamente il motivo. Ero amico di Frannie e Hongjoong era il mio migliore amico, perciò non riuscivo davvero a capire perchè quel giorno mi sentivo cosí strano.
Comunque mi alzai dal letto e mi stiracchiai le gambe. Poi uscii dalla camera e andai verso il bagno per sciacquarmi il viso e cercare di mandare via quella strana sensazione. Mi guardai allo specchio osservando come le goccioline d'acqua cadevano dalle mie guance e cercando di fare un respiro profondo. Chiusi gli occhi, mi asciugai con un panno e poi scossi la testa. Mi diressi nuovamente in camera e, proprio mentre stavo per entrare, sentii due dita sulla mia spalla. Non ebbi nemmeno il tempo di voltarmi dato che avvertii due braccia circondarmi la vita e poi un mento sulla mia spalla.
«Che stavi facendo?»la voce profonda di Mingi mi colpì in pieno orecchio da dove partirono una serie di brividi che si diradarono in tutto il mio corpo. Sentii le gambe tremare solo a quelle parole ed ero sicuro di essere diventato rosso anche se fortunatamente lui non se ne sarebbe accorto.
«Ero...ero in bagno.»dissi soltanto mentre aprivo la porta della stanza. Lui si staccò da me solo per entrare dentro e poi si andò a sedere sulla mia sedia girevole, compiendo ovviamente un giro su sè stessa come era suo solito fare. Gli sorrisi e mi misi appoggiato alla scrivania accanto, lasciando poi che una sua mano si muovesse su una mia gamba. Ed eccoli tornati, i brividi.
«Ti mancavo cosí tanto che non hai resistito un giorno senza di me?»mi prese in giro con un sorrisetto sul viso e io arrossii di nuovo. E poi, ricordando il giorno prima, avvertii nuovamente quella sensazione e la mia bocca si aprí prima di consultare il mio cervello.
«Perchè, ieri siamo anche stati insieme?»gli chiesi e poi sbuffai una risata. Notai il suo sorriso scomparire e la sua fronte aggrottarsi.
«Che vuoi dire?»mi domandò poi facendo cadere la mano dalla mia gamba e allontanandosi un po' da me con la sedia per guardarmi meglio in viso.
«No nulla, è che mi sembravi fin troppo preso da Frannie e nemmeno mi sono accorto che eri qui.»ammisi con un'alzata di spalle. In un certo senso mi sentii più libero ma mi diedi dell'idiota solo qualche secondo dopo aver pronunciato quelle parole.
Lui rimase per un attimo a fissarmi prima di ridacchiarmi. Io spalancai gli occhi a vedere quella reazione e, quando si accorse che in realtà ero serio, smise.
«No, un momento. Sei serio?»mi chiese come conferma e io feci una smorfia prima di annuire. In realtà non riuscivo nemmeno a dire una parola dato che sapevo perfettamente che quelle parole fossero un ammasso di stronzate.
Allora lui sorrise e si passò una mano tra i capelli prima di alzarsi. Subito alzai la testa dato che era alto più o meno come me e incontrai i suoi occhi, in cui passò una scintilla che non avevo mai visto prima.
Si avvicinò al mio corpo e sentii le nostre pance sfiorarsi quando lui poggiò le mani ai lati del mio bacino, sul bordo della scrivania.
«Amo i ragazzi gelosi.»ammise poi e io stavo quasi per ribattere ma lui fu più veloce. Spostò una mano dalla scrivania al mio fianco, stringendolo tra le dita prima di attaccare le labbra alle mie. In un primo momento mi disse che dovevo correggerlo, che non ero geloso. Poi mi ripetei quella storia riguardo l'attesa, che volevamo far passare un po' di tempo e non volevamo affrettare le cose.
Mi mandai al diavolo sia per la prima che per la seconda cosa e istintivamente portai le mani sulle sue spalle per avvicinarlo ancora di più a me. Lui portò anche l'altra mano sul mio fianco e li tenne stabili con la forza mentre io andavo subito dopo a cingergli il collo e ad accarezzargli i capelli. In un attimo la stanza fu piena di schiocchi di baci e, quando chiese accesso alla mia bocca, anche di lingue. Passò le mani dalla mia vita al sedere, facendomi aderire a tutto il suo corpo e me lo strinse tra i palmi facendomi mugolare. Allora io gli presi un labbro fra i denti e lo tirai verso di me e questa volta fu lui a gemere.
Ci staccammo per un attimo e riprendemmo fiato fissandoci le labbra e strofinando i nasi l'uno contro l'altro. Sorrisi e lui fece lo stesso, poi ci abbracciammo stretti l'uno all'altro.
Cosí passammo l'intero pomeriggio a baciarci sulla sedia, sul letto, sul pavimento, contro il muro e infine contro la porta quando fu costretto ad andarsene, lasciando poi un vuoto in me.
Cazzo, ero innamorato di lui.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
GLI YUNGI LI AMO VI GIURO AAAAAAAAAA SPERO CHE ANCHE A VOI PIACCIANO PERCHE A ME TROPPO GIURO

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