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Wooyoung
22 aprile 2021
Sapevo come sarebbe andata a finire quella giornata. O meglio, sapevo come volevo che finisse. Ormai non ce la facevo più. Erano giorni che mentivo a me stesso e mentivo a Chris. Non riuscivo più a sopportare come mi guardava ogni volta che la rifiutavo, ogni volta che giravo la testa per non farmi baciare sulle labbra, ogni volta che mi inventavo una scusa per evitarla.
Forse la colpa era mia. Forse il fatto che avessimo fatto tutto cosí in fretta mi aveva creato problemi. Ma all'inizio non riuscivo a non starle lontano, come se solo la sua presenza mi rendeva felice. Non ne capivo il motivo ma sapevo solo che mi faceva stare bene, molto bene, perciò avevo smesso sin dall'inizio di farmi domande e mi ero lasciato andare con lei. Sarebbe stato meglio se avessi continuato a farmele invece.
«Wooyoung?»sentii la sua voce dall'altro lato della porta e nello stesso momento il mio cuore saltò un battito. Mi alzai dal letto con le gambe tremanti e andai alla porta, facendo passare qualche momento prima di aprirla. Perchè l'avevo chiamata e le avevo detto di venire sa me quel pomeriggio se nemmeno sapevo cosa volevo dirle? Non sapevo come spiegarle quello che sentivo perchè non riuscivo a capirlo nemmeno io.
Nonostante tutto aprii la porta e, quando me la ritrovai di fronte, sorrisi timido. Lei ricambiò il sorriso e rimase lí imbambolata. Tutto ad un tratto eravamo tornati agli inizi, a quando ci stavamo frequentando e lei era timida e io avevo paura di rovinare tutto dal momento che non mi ero mai sentito come lei mi stava facendo sentire.
«Hey.»la salutai. Lei fece un cenno con la mano e poi io mi spostai per farla entrare dentro. Lei camminò a passo lento e si guardò attorno come se fosse la prima volta che vedesse la mia stanza quando in realtà avevamo passato giornate intere lí dentro. Si andò a sedere cautamente sul letto e io la imitai, sedendomi però su quello di Seonghwa di fronte a lei, fissandola.
«Ti devo parlare.»annunciai io. Sapevo di aver già sbagliato, che dirle che volevo parlarle non faceva altro che peggiorare la situazione ed aumentare l'ansia in entrambi ma non sapevo cos'altro avrei potuto dire.
«Aspetta. Prima che tu inizi...mi hai tradita?»mi chiese e io spalancai gli occhi sorpreso dal fatto che l'avesse potuto persino pensare. Lei però parve fraintendere quell'espressione e probabilmente aveva pensato che significasse un "come l'hai scoperto" piuttosto di un "come puoi pensarlo?".
«Oddio, mi hai tradita.»disse poi e notai subito i suoi occhi farsi lucidi. Fece per alzarsi ma io feci prima mettendomi davanti a lei e posandole le mani sulle spalle per tenerla seduta. Lei cercò di divincolarsi fino a quando non pronunciai quelle parole.
«Non ti ho tradita.»dissi semplicemente e lei si fermò. Io mi inginocchiai fra le sue gambe (detta cosí è davvero brutta) e le poggiai le mani sulle cosce. Presi un respiro pensando alle parole che avrei potuto dire.
«Io non...non so il motivo. Non sento più quello che sentivo all'inizio.»confessai semplicemente e lei rimase impassibile a quelle parole, come se già se lo aspettasse.
«Lo avevo capito da un pezzo, Wooyoung.»mi rispose e mi posò una mano sulla guancia accarezzandomela delicatamente. Arrossii pensando al fatto che lei lo sapesse gia e non aveva fatto nulla a riguardo.
«Stavo aspettando che fossi tu a parlarmene. Non volevo rompere con te, dopotutto non ne avevo motivo.»aggiunse poi e notai una lacrima scenderle solitaria sulla guancia. A vederla in quello stato venne da piangere anche a me.
«Mi dispiace...»cercai di dire portandole una mano sul viso e asciugandoglielo con un dito. Lei sorrise malinconica e poi sbuffo una risatina.
«Non prenderla sul personale. Ma vorrei solo capire il motivo.»mi disse guardandomi negli occhi e portando poi le mani ai lati delle sue gambe. Io gliene afferrai una tra le mie e me la portai alle labbra. Cosa potevo dirle?
«Non lo so nemmeno io in realtà. È iniziata con l'attrazione...sessuale. Quando eravamo in momenti in cui solitamente, ecco, mi risvegliavo, non succedeva più. Non si tratta di attrazione fisica, sei bellissima Chris, dico sul serio. Poi è iniziata anche a mancare quella complicità che avevamo avuto quella sera della festa sotto le stelle. Sicuramente te ne sarai accorta.»decisi di dirle la verità. Sapevo che avrebbe fatto male ma era meglio farla soffrire cosí che sopra una scusa inventata sul momento.
Lei annuí, sicuramente l'aveva già notato. Strinse la presa sulla mia mano e poi parlò di nuovo:
«Sei sicuro di essere etero?»
Sentendo quella domanda persi la capacità di guardarla negli occhi. In realtà non mi era passato per la mente nemmeno per un attimo un ripensamento di questo tipo ma ora che ci ripensavo...
Mi era già piaciuto un ragazzo, dopotutto.
«Te lo chiedo perchè...la sera in cui siamo andati a prendere San in discoteca tu eri...diverso? Sembravi preoccupato, non come fa una persona quando vede qualcuno per strada cadere ma piuttosto come un genitore fa per un figlio. Anche se non lo davi a vedere io ho notato il tuo nervoso quando ce lo avevi tra le braccia. Inoltre, sapendo anche la vostra esperienza passata...»finí di parlare non volendo mettermi in imbarazzo come era suo solito fare. Ormai però ero diventato rosso come un peperone e non potei fare a meno di pensarci più a fondo.
«Non lo so ecco. Forse potrei essere, non so, bisex?»dissi chiedendo quasi conferma. Lei si alzò soltanto e mi tirò la mano per far alzare anche me. Allora mi cinse le braccia intorno al collo e io gliele portai intorno alla vita come facevamo sempre noi.
«Pensaci, ok? E se mai avessi bisogno, io sarò sempre qui per te.»mi sussurrò all'orecchio. Io sentii che stavo per scoppiare a piangere e il mio labbro tremò a mala pena. Le lasciai un bacio tra i capelli odorando per l'ultima volta il suo odore.
«Ti voglio bene.»dissi soltanto. Lei ovviamente non rispose ma non gliene feci una colpa. Sapevo che presto le sarebbe passata, dato che sapeva che ormai tra noi era finita da un pezzo. Ero triste di averle spezzato il cuore ma allo stesso tempo ero felice del fatto che non mi avesse abbandonato nonostante tutto.

Seonghwa
22 aprile 2021
🔞
Non avrei mai creduto che avrei avuto quei pensieri di nuovo, quelli riguardanti l'essere dom o sub. Pensavo di esserci passato sopra, ma a quanto pare non era così e, grazie ad Hongjoong, quella sera l'avrei capito.
Feci dei piccoli movimenti su di lui e gli toccai il sedere con le mani, notando solo ora quanto fosse bello, sodo e tondo, anche se piccolo. Lui si spinse con la schiena in modo tale da farla aderire al mio petto e dal concedere alla sua eccitazione un po' di piacere. Quando capii che era il momento giusto portai un mio dito a sfiorare la sua entrata.
«Che stai...»ma non lo lasciai finire perchè mi porsi su di lui e gli lasciai un bacio umido sulla spalla prima di infilare l'indice dentro di lui. Inarcò la schiena, probabilmente per il dolore dato che era ancora vergine di quelle esperienze. Lentamente feci muovere il mio dito più a fondo e poi di nuovo fuori, spingendolo e aumentando i movimenti sul suono dei suoi gemiti. Decisi di infilare un secondo dito e, quando iniziai a sentire esplodere anche me stesso capii che era abbastanza e che era pronto. Anche se in realtà  la vera domanda era: io ero pronto?
«Farà male, non posso dirti il contrario.»gli sussurrai all'orecchio e poi gli lasciai un bacio sotto al lobo. Quando lo vidi annuire presi la mia intimità e la allineai al suo buchetto per poi spingermi al suo interno. Non riuscii al primo tentativo però: eravamo entrambi inesperti perciò ci mettemmo almeno mezzo minuto prima di riuscirci.
Quando fui al suo interno spalancai la bocca per la bella sensazione e lasciai che un gemito lasciasse la mia gola: erano anni che facevo sesso e non avevo mai fatto questo? Mi spinsi ancora più dentro di lui e io poggiai le mani ai lati della sua testa. Strinse i miei polsi con le mani e infilò le unghie nella mia carne quando iniziai ad aumentare la velocità.
«Hwa-ah!»mormorò lui nascondendo la testa nel cuscino e poi lasciandosi andare in leggeri piagnucolii. Io nel sentire quel soprannome, che usava soltanto quando eravamo in momenti soft in cui eravamo semplicemente sdraiati sul letto a coccolarci, mi fece eccitare ancora di più. Grugnii di gola e rafforzai le spinte. La camera presto fu piena di gemiti strozzati, del rumore del letto che sbatteva contro il muro e delle nostri pelli che sbattevano l'una con l'altra.
Misi la bocca sul punto tra la sua spalla e il collo e lo morsi forte quando sentii di essere arrivato al culmine.
«Ti amo Joongie...»mormorai prima di venire al suo interno. Gli diedi qualche altra spinta prima di liberarmi del tutto del mio liquido e poi mi accasciai sulla sua schiena.
🔞
Chiusi gli occhi e cercai di riprendere il respiro. Cosa era appena successo?
Scoppiai a ridere e ascoltai lui riprendere fiato e non potevo fare a meno di sentire il battito dei nostri cuori. Mi sfilai dal suo interno e mi misi di fianco sul letto guardandolo in viso. Quello che però trovai fu l'esatto opposto di quello che avevo, sicuramente, io in faccia: frustrazione.
E in un attimo mi venne in mente: lui era venuto?
«Hongjoong...»cercai di chiamarlo ma lui semplicemente si alzò e si mise seduto prima di prendere i suoi vestiti e scendere dal letto senza dire una parola.
Sbuffai e imitai i suoi movimenti per poi iniziare a rivestirmi mentre lui apriva l'armadio e cercava l'accappatoio e dei vestiti puliti.
«Hongjoong...»dissi di nuovo ma anche questa volta fui ignorato. Ora ne ero certo: non aveva finito. Allora io mi avvicinai a lui, ancora a petto nudo e lo abbracciai da dietro. Quello che però non mi aspettavo fu che lui staccò subito le mie mani dal suo stomaco ancora nudo e si voltasse per poi darmi uno spintone.
«Ti sei accorto che esisto?»mi chiese quasi urlando e io in quel momento mi sentii la persona più egoista della Terra. Non gli avevo chiesto se a lui andasse bene che io fossi sopra e lui sotto. Non gli avevo chiesto se gli avesse fatto male. Non lo avevo fatto venire. E, soprattutto, non gli avevo chiesto se anche lui avesse voglia di farlo o meno.
«Hongjoong io...»cercai di dire ma ovviamente fui interrotto e stavolta rimasi in silenzio, ascoltando ciò che aveva da dirmi.
«No, Hongjoong il cazzo. Ti sei accorto che non avevo finito? Che tutto il tempo in cui l'abbiamo fatto non sono stato a mio agio?»mi chiese retoricamente per poi sbuffare una risata.
«Mi dispiace Joongie...»dissi soltanto cercando di avvicinarmi a lui ma lui fece un passo indietro. Mi sentii offeso in quel momento. Anzi, mi sentii completamente tradito.
Nonostante avessi appena finito di fare sesso sentii il sangue ribollirmi nelle vene.
«Mi dispiace, cazzo! Mi dispiace di non averti chiesto nulla ma pensavo ti andasse bene! Non ho una palla di vetro! Ce l'hai la bocca per parlare, non devi usarla per forza per leccare i culi ai tuoi professori del cazzo!»urlai io questa volta. In realtà non pensavo quelle cose ma in quel momento mi erano venute quasi spontanee. Anzi, mi ero anche trattenuto, perchè avrei voluto dirgli anche un'altra cosa sul cosa poteva fare con la bocca.
Notai i suoi occhi diventare lucidi improvvisamente e che raddrizzò la schiena non appena sentii quelle parole.
Si avvicinò a me e, con uno scatto fulmineo, mi tirò uno schiaffo. Il contatto tra la pelle del mio viso e della sua mano bruciò come l'Inferno, ma mai come il mio corpo dopo aver sentito le parole che mi disse dopo.
«Vaffanculo Seonghwa, non voglio più vederti.»e uscì dalla camera portandosi con sè il necessario per farsi una doccia.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Questo capitolo è un plotwist vivente, giá. Ebbene si, Wooyoung e Chris si sono lasciati e Hongjoong e Seonghwa... Mi dispiace per tutti i seongjoong shipper :(

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