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Frannie
22 marzo 2021
Lunedi. Probabilmente il giorno più odiato da tutti gli studenti. In realtà non ne avevo mai capito il motivo, dopotutto cosa aveva di tanto diverso dagli altri giorni? L'unica differenza era che segnava l'inizio della settimana, ma non era nulla che comunque non si aspettava.
Appena udii il familiare suono della campanella mossi le mani sul banco per acchiappare tutto quello che c'era e infilarlo disordinatamente nel mio astuccio e nello zaino, cosa che fece anche Christina accanto a me, solo un po' più velocemente.
«Mi prendi il giacchetto?»le chiesi una volta che lei ebbe finito e si fosse diretta verso l'appendiabiti. Annuí soltanto e poi prese sia la mia giacca che la sua, dirigendosi poi verso di me per passarmela mentre io ero ancora intenta ad infilare il dizionario di latino dentro al mio zaino.
«Qualcuno ti sta chiamando.»affermò ad hn certo punto tirando fuori il mio telefono dalla tasca del giubbotto. Fu un attimo che io mi voltai e non feci in tempo a dirle di non rispondere.
«Non risp...»cercai di dire ma invano.
«Seonghwa?»chiamò lei poi e io sentii solo un profondo silenzio dall'altro capo del telefono. Probabilmente si stava chiedendo se avesse chiamato al numero giusto.
«Ma...Christina?»chiese poi lui e riuscii a sentire il suo tono titubante attraverso la voce elettronica. Sbuffai e chiusi la zip dello zaino per poi strappare la giacca dalle mani della mia migliore amica e mettendomelo indosso, mentre lei continuava a tenere il mio cellulare all'orecchio aspettando una risposta.
«Si sono io, che succede?»parlò poi lei guardandomi. Io mi misi il pugno in bocca fissandola negli occhi: sapeva perfettamente che non volevo parlare con lui, perciò che diavolo stava facendo?
Quale persona scappa dopo aver saputo di essere amico della propria sorellastra? Lui, a quanto pare. Avrei pensato che avrebbe urlato, che avrebbe pianto, che avrebbe riso e che si fosse semplicemente impanicato chiedendo a tutti conferma, ma non che scappasse.
«Voglio parlare con Frannie.»sentii nel cellulare e io spalancai gli occhi per poi voltare di scatto la testa verso di lei. Iniziai a scuotere la testa mentre lei semplicemente mi sorrideva e annuiva. Secondo lei dovevo parlargli: era stato normale avere una reazione esagerata secondo lei e che quindi dovevamo soltanto chiarire. Io d'altro canto mi ero sentita fin troppo offesa e umiliata da come aveva reagito e perciò avevo quasi messo una croce su di lui.
Lei allora mi fece un occhiolino e si staccò il telefono dall'orecchio cercando di avvicinarlo al mio mentre io semplicemente mi allontanavo da lei e aumentavo il passo cercando di trovare un punto in cui disgraziatamente sarebbe caduta la linea.
«Frannie!»esclamò in un sussurro Chris, coprendo anche il microfono del mio telefono e sgranando gli occhi, aumentando anche lei di conseguenza il passo per raggiungermi .
«Non voglio!»dissi alzando di poco la voce e per un attimo mi sentii anche in colpa: magari mi aveva sentito. Ma no, chi se ne frega, aveva preferito scappare davanti a me e aveva preferito non cercarmi per giorni fino a quando qualcuno, ero certa che questo qualcuno fosse Mingi, lo aveva convinto a parlarmi.
«Dai, che ti costa!»continuò lei solo dopo avermi rivolto un'occhiata fulminante per la mia precedente risposta. Io a quel punto mi voltai, recandogli un'occhiataccia, e allungai una mano verso il telefono strappandoglielo dalle mani e poi cliccando il tasto rosso che avrebbe chiuso la chiamata. Mi girai su me stessa dandole la schiena e poi aprii l'app di messaggistica.

Bloccarlo sarebbe stato più facile, certo, ma non volevo. Anzi, non potevo. Non sapevo il motivo ma non potevo e perciò non l'avrei fatto, punto.
«Si può sapere qual è il problema?»mi chiese Chris una volta che ebbi rimesso il telefono nella tasca posteriore. A quel punto mi voltai verso di lei con le sopracciglia corrucciate e lanciandole un'occhiata di fuoco: mi stupii del fatto che non fosse bruciata davanti a me, talmente fosse tanta la mia rabbia.
«Qual è il problema? Questo stronzo è scappato, lo vuoi capire? Scappato. E non si è fatto sentire per giorni! Ora torna e vuole parlare? Ma con chi crede di avere a che fare? Un cagnolino che aspetta l'ordine del padrone?!»iniziai a parlare aumentando sempre di più il tono della voce e lei cercò di mettermi le mani sulle spalle per calmarmi.
«Era spaventato e ha reagito male, non...»ma non la lasciai finire che mi scostai le sue mani e iniziai a camminare via da lei senza nemmeno salutarla.

Christina
22 marzo 2021
Appena Frannie mi lasciò in mezzo al marciapiede di fronte la scuola sbuffai. Perchè doveva comportarsi cosí? Erano giorni ormai che Seonghwa la cercava per risolvere e probabilmente chiederle anche scusa riguardo il suo comportamento ma lei non cedeva. Odiavo quando faceva cosí, quando si trasformava nella persona che non era: piena d'orgoglio e chiusa in sè stessa, la classica persona che non vuole ascoltare nessuno.
Mi voltai su me stessa e percorsi la strada che avevamo fatto per tornare indietro fino ad arrivare al piccolo parcheggio accanto all'ingresso dove c'erano motorini e macchinette. Andai diretta verso la mia e dopo averla aperta con un clic entrai dentro, mettendola subito in moto. Non me ne fregava niente del compito di latino del giorno dopo, tanto la professoressa mi odiava a prescindere. Uscii dal parcheggio e iniziai a guidare per le strade che ormai conoscevo fin troppo bene: quelle che mi avrebbero portato all'università.
Arrivata ad un certo punto mi ritrovai bloccata in un piccolo tratto di traffico. Dopo i primi minuti capii che ci avremmo messo molto, perciò presi il telefono per avvisare che stavo arrivando. Non stavo andando per stare con Wooyoung quel giorno, o almeno non solo per quello; prima dovevo fare un'atra cosa.

Subito dopo lo riposi nel piccolo spazio dove c'era anche l'orologio e la radio e tornai a concentrarmi sulla strada che, lentamente, aveva iniziato a liberarsi, giusto in tempo per finire di parlare con Wooyoung.
Quando arrivai al campus, circa venti minuti dopo, mi affrettai a trovare un parcheggio, anche uno di quelli stretti, dato che comunque non avrei avuto problemi a starci. Subito dopo essermi fermata scesi dalla macchina lasciando lo zaino sul sedile del passeggero e prendendo le chiavi e il telefono e tenendoli in mano fino a quando non fui giunta davanti all'entrata della confraternita.
Come al solito suonai al campanello e l'attimo dopo mi fu dato il libero accesso. Salii le scale e poi, trovandomi davanti alla porta della camera del mio ragazzo, bussai, ma non dovetti aspettare molto prima che lui aprisse.
«Hey!»mi salutò lui, lasciandomi poi un bacio sulla guancia mentre gli passavo accanto. Io gli toccai un braccio e ricambiai l'"hey" rivolgendolo però anche al suo compagno di stanza, seduto sul letto.
«Come mai vuoi che io sia qui? Non vorrete mica fare qualcosa a tr..»non riuscii a fermarlo prima, anche perchè mi vergognavo non essendoci in chissà che rapporti, ma Wooyoung riuscí a lanciargli un cuscino in faccia poco prima che finisse la frase.
«Voglio parlare di Frannie.»annunciai e lui si mise sdraiato sul letto per poi portarsi le mani sul viso.
«Non so che fare. Io vorrei chiederle scusa ma non me ne da l'occasione. Cazzo come avreste reagito voi se avesse scoperto una cosa del genere?!»esclamò strattonandosi i capelli con le mani. Pensai quasi che si sarebbero strappati a momenti.
«Non sarei scappato. Magari svenuto...»rispose il mio ragazzo nonostante non ci fosse molto da capire riguardo la sarcastica affermazione del suo migliore amico: era, appunto, sarcastica.
«Frannie è cosí, e ora sta soffrendo. Sta male per suo padre che è tornato, per te che sei suo fratello e per come tu hai reagito: lei crede che tu la odi perchè è il frutto del tradimento di tuo padre nei confronti di tua madre.»gli spiegai cercando di fargli capire come stavano davvero le cose. Non ne avevamo parlato in realtà ma la conoscevo, sapevo come era fatta.
«Non è di certo colpa sua se nostro padre è un traditore di merda! Io devo parlarle, devo...»ma quando si alzò mi precipitai subito a mettergli le mani sulle spalle e a bloccarlo davanti la sua porta.
«Non fare nulla di avventato. Pensaci, ok? Devi riflettere e capire cosa fare e cosa dirle. Devi pesare parole e azioni.»gli intimai e lui annuí.
«Grazie, Chris.»mi disse abbracciandomi poi per un attimo prima di uscire dalla stanza e lasciando me e Wooyoung da soli, pensando probabilmente che era quello che volevamo: stare da soli.
«Che vuoi fare oggi pomeriggio?»gli chiesi andandogli incontro. Lui si stese sul letto e mi fece un sorrisetto che però non era come gli altri: era diverso, quasi imbarazzato.
«Decidi tu.»ribattè lui e io allora lo spinsi sul letto facendolo aderire completamente al materasso. Mi misi a cavalcioni sul suo bacino e abbassai la testa sul suo collo. Mi stupí però afferrandomi i fianchi e facendomi alzare dal suo corpo, mettendomi poi seduta accanto a lui.
«Vogliamo vedere la televisione? Ordiniamo il cinese.»mi chiese e io annuii e questa volta fui io ad essere quella imbarazzata. Non avevo ben capito il motivo di quel comportamento ma non gli feci domande non dandogli peso. Non c'era nessun problema tra di noi.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
BEH, TANTI AUGURI SEONGHWA DIREI❤️
Che dire, visto che ho idee su idee per storie sui ragazzi, ne ho ideate diverse e beh...eccoci con quella sul nostro San! Si chiama "Mist [C.S.]" e se vi interessa la potete trovare sul mio profilo!

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