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San
20 marzo 2021
«Siete sicuri di non voler venire?»domandai per l'ultima volta ai due ragazzi che erano seduti rispettivamente sul letto di Yunho e Hongjoong.
«Nah, stiamo bene qui.»rispose soltanto Yunho, alzandosi poi e andando verso il piccoli televisore che era nella loro camera, dove Yeosang stava attaccando e staccando alcuni fili della playstation. Anche se il compleanno di Yunho doveva ancora arrivare, i suoi genitori lo avevano sorpreso spedendogli il regalo qualche settimana per farglielo arrivare in tempo e alla fine era arrivato anche con un breve anticipo.
Io e Jongho continuavamo a guardo allo specchio e a girarci su noi stessi, pronti all'uscita che ormai stavamo programmando da tutta la settimana. In realtà era molto tempo che volevo andare in discoteca per sfogarmi un po', ma non volevo di certo andarci da solo: mi aveva stupido però quando Jongho mi aveva chiesto lui stesso di andarci, perciò non avevamo perso tempo e ci eravamo prefissati questo sabato.
«Se mai doveste cambiare idea, chiedete a Hongjoong-Hyung di prestarvi la macchina.»affermò poi Jongho iniziando ad uscire dalla stanza. Io alzai gli occhi al cielo e poi mi guardai un'altra volta allo specchio, prima di scattare una foto.
Nonostante non mi si vedesse molto in faccia ero fiero di me stesso per quella foto: non avevo mai sperimentato un look del genere, ma era da ammettere che mi donava.
Salutai gli altri due e poi uscii dalla camera anche io, seguendo poi le orme del mio migliore amico verso la fine del corridoio e poi facendo le scale. In silenzio ci dirigemmo verso il parcheggio, dove la macchina di Yunho, il quale ci aveva prestato le chiavi, ci stava aspettando. Salimmo immediatamente all'interno, non aspettando altro che essere circondati dalla musica e dal baccano solito delle discoteche. Fortunatamente il locale non era molto lontano e non c'era nemmeno troppo traffico, dato che erano appena le 10: solitamente i ragazzi ci andavano più tardi dato che molti era proprio a quell'ora che mangiavano. Ovviamente, una volta parcheggiato e scesi dalla macchina, non trovammo nemmeno fila: infatti prima di noi c'erano soltanto dei ragazzi che probabilmente avevano avuto la nostra stessa idea, ovvero di andare prima per non dover aspettare ad entrare.
«Stasera voglio proprio scopare.»annunciai una volta entrato nella grande sala piena di tavolini e di ragazzi che ballavano: nonostante fosse presto, la gente era già lì e avevo già riconosciuti alcuni volti della nostra università.
«E io vorrei sballarmi un po'. E chi se ne frega dell'allenamento di calcio.»mi rispose poi dirigendosi verso il lungo bancone dove tre baristi stavano scuotendo e agitando delle bottiglie in metallo.
«Si vive una volta sola, cazzo!»esclamò quando l'uomo gli passò un bicchiere in cui non sapevo bene cosa ci fosse e che subito dopo si portò alle labbra, buttandone giù un lungo sorso.
«Si, cazzo!»gridai poi io quando presi lo stesso tipo di bicchiere e iniziai a bere dall'interno, sentendo come il solito bruciore dell'alcol mi scorresse lungo la gola e andasse diretto alla bocca del mio stomaco. Scossi la testa e sorrisi involontariamente.
«C'è un problema.»annunciò ad un certo punto Jongho mentre mi scolavo il secondo bicchiere, muovendo i fianchi e le spalle sul ritmo della musica assordante e sulle risate delle persone che stavano ballando come me.
«Che problema?»gli chiesi sporgendomi verso di lui per sentire meglio quello che aveva da dirmi.
«Uno di noi deve rimanere sobrio. Dobbiamo guidare.»spiegò e io per poco non mi strozzai con quel poco di liquido che mi era rimasto in gola.
«Uffa, che palle!»mi lamentai io sbattendo poi il bicchierino sul marmo del banco e guadagnandomi un'occhiataccia da parte del barista che stava servendo un ragazzo accanto a noi.
«Facciamo così, il primo che si trova da scopare guida, mentre l'altro non va a letto con nessuno e può tranquillamente continuare a bere.»propose lui e io buttai la testa all'indietro per poi scoppiare a ridere.
«Merda, non posso scegliere tra una scopata e un'ubriacata!»dissi e anche il mio amico seguì la mia risata.
«Beh, allora ti conviene scegliere, perchè io potrei aver gia adocchiato qualcuna.»annunciò e poi mi diede una pacca sulla spalla, passandomi accanto e sparendo in mezzo alla folla. Io chiesi il terzo bicchierino di shoot e poi mi voltai verso la direzione che aveva preso Jongho.
«Alla tua salute.»dissi e poi ridacchiai dopo aver fatto il gesto del brindisi, anche se a vuoto dato che lo avevo fatto da solo. Portai il vetro alle labbra e decisi che quella sera invece di cercare un ragazzo o una ragazza, mi sarei cercato uno sgabello su cui avrei potuto sedermi e continuare a bere indisturbato e, soprattutto, comodo.
Jongho
20 marzo 2021
«Beh, allora ti conviene scegliere, perchè io potrei aver già adocchiato qualcuna.»dissi dandogli poi una pacca sulla spalla e prendendo il telefono per poi dileguarmi in mezzo alla folla. Andai in un punto più tranquillo, dove la musica si sentiva di meno, solo per postare una foto: non sapevo bene il motivo ma mi sentivo quasi in dovere di farlo.
L'avevo scattata prima dell'inizio della serata, per fortuna, o altrimenti non avrei avuto nulla da mettere su instagram e avrei dovuto fare la foto sul momento, e non mi pareva proprio il caso.
Mi voltai e mi addentrai nella mischia subito dopo aver catturato in pieno due occhi su di me. Ghignai e iniziai a camminare e a strusciare contro gli altri ragazzi che stavano ballando indisturbati nella mischia e fu quasi come se nessuno fece caso alle mie mani che si muovevano nel buio, cercando di non cadere e aggrappandomi ad ogni borsetta, braccio o gamba che mi capitava.
«Hey! Stai più attento!»esclamò una voce femminile quando ormai avevo percorso l'intera sala da ballo ed ero arrivato quasi sull'altro lato della discoteca. Ero quasi uscito dalla mischia che si agitava quando quella ragazza mi guardò. Alzai lo sguardo e lei incontrò i miei occhi e un sorrisetto non potè fare a meno di uscirmi: era quella di prima, quella che mi stava fissando.
«Mi dispiace.»risposi guardando il piccolo graffio che le avevo fatto su un fianco. Ero quasi caduto e lei era stata l'unica cosa a contrapporsi tra me e il pavimento.
La guardai e lei fece lo stesso con me, anche se probabilmente nessuno dei due riuscì a vedere tutti i nostri lineamenti alla perfezione dato che eravamo quasi completamente al buio, se non per le luci psichedeliche che si muovevano per tutta la stanza.
«Sono Jongho.»mi presentai quando ormai furono passati diversi secondi: se avesse voluto, se ne sarebbe giá andata, e capivo alla perfezione quello sguardo, ormai ci ero abituato. Dopo quasi tutte le partite, quando vincevamo, io e la mia vecchia squadra andavamo alle feste come queste e mi capitava quasi tutte le sere di trovare ragazze che mi rivolgevano quelle occhiate.
«Io Hannah.»affermò allungando la mano verso la mia, che la strinse. Probabilmente fu un caso, o probabilmente qualcuno ci stava osservando da un po', perchè io ricevetti una spinta che mi fece barcollare in avanti, proprio verso di lei. Finimmo con lei che sbattè, dolorosamente purtroppo, contro un palo di ferro che era posizionato orizzontalmente come separatore da quella zona ad un'altra, e io davanti a lei, con le mani su questo palo, ai lati dei suoi fianchi.
«Ehm...»iniziai a dire, guardando da tutte le parti tranne che la sua e lei fece lo stesso.
«Ti ho fatto male?»le domandai poi, non smettendo di tenerle le mani vicine e portando il viso all'altezza del suo. Lei scosse la testa ma sapevo dalla sua espressione che in realtà aveva sentito la botta.
«Vuoi ballare?»stavolta fu lei a pormi una domanda e fui io a scuotere la testa, fissandola negli occhi. Avevo una gran voglia di bere quella sera, ma mi era passata ormai: ora volevo fare ben altro.
«Ci sarebbe un'altra cosa che vorrei fare...»le sussurrai dopo aver avvicinato abbastanza la bocca al suo orecchio per fare anche scontrare la pelle delle mie labbra con la sua cartilagine. Mi attaccai al suo corpo e lei emise un sospiro, allora abbassai la testa, dato che era più bassa, e andai a poggiare la fronte sulla sua spalla, per poi lasciare le labbra sospese sulla sua carne.
Aspettai un attimo, poi quando mi posò le mani dietro alla nuca, capii che era una specie di permesso; attaccai subito la bocca al suo collo e le iniziai a lasciare una lunga scia di baci umidi e affamati, mentre una mia mano andava a posarsi sulla pelle scoperta del suo fianco, dove poco prima avevo lasciato un graffio. Lei chinò la testa dall'altro lato, per lasciarmi tutto lo spazio che volevo, e si avvicinò ancora al mio corpo, facendo in modo che poi non passasse nemmeno un filo d'aria tra noi.
«Vogliamo andare...in b-bagno?»mi chiese lei mentre continuavo a divorarle un punto sotto l'orecchio e io annuii impercettibilmente. Alzai poi la testa e le cercai una delle mani, afferrandola e intrecciandola con la mia, solo per poi incamminarci e andare verso i bagni che, fortunatamente, erano sia per uomini che per donne. Ce ne erano quattro, tutti in fila e con le porte in legno che si aprivano con una spinta. Infatti fu così che ne aprii una, entrando al suo interno e tirandomi Hannah dietro di me, per poi far scontare le nostre bocche in un bacio. Fin da subito le mie mani si posarono sul suo sedere e le sue braccia mi cinsero la gola. Prima che però arrivassi ad un punto di non ritorno mi fermai.
«Aspetta. Devo...devo fare una cosa.»la informai col respiro corto e notai il desiderio all'interno delle sue pupille. Presi il telefono e cercai il contatto di San.
Subito dopo riposi il telefono in tasca e tornai a baciare la ragazza che c'era di fronte a me, infilandole poco delicatamente la lingua in bocca e portando le mani dietro le sue cosce per poi tirarla su.
👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Questi due al momento sono i più soli della storia ma non ancora per molto, potete stare tranquilli🤭 Comunque in settimana dropperò una nuova storia, sono un sacco emozionata AAAAAA
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