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San
15 febbraio 2021
Quel giorno non avevo fatto nulla di particolare. Era il lunedí dopo San Valentino e c'era ancora quell'atmosfera d'amore e di cuori spezzati in giro per l'università, perciò avevo semplicemente evitato di uscire dopo le lezioni. Dato che però mi stavo sinceramente annoiando, decisi di uscire un po' almeno per svagare il cervello un minimo. Perciò mi alzai dal letto e mi vestii con abiti puliti, dato che avevo quelli che tenevo in camera, per poi prendere il telefono ed uscire.
Chiusi la porta a chiave appena in tempo per sentire un urlo dietro di me.
«Non chiudere!»esclamò la voce del mio migliore amico. Mi voltai abbastanza per vedere Jongho che, infatti, stava correndo il corridoio verso la nostra stanza. Sapevo che aveva avuto un appuntamento quella sera, ma non avrei mai pensato di vederlo letteralmente scappare da quella ragazza.
«Che è successo?»gli domandai non appena fu vicino a me. Aveva uno sguardo stravolto, quasi come se avesse visto un fantasma. Non riuscii a capire quello che volesse farmi capire con lo sguardo ma subito dopo fece per aprire la porta.
«Nulla, lascia stare.»mi rispose soltanto per poi chiudersi dentro la nostra camera. Rimasi per qualche minuto a fissare la porta davanti a me ma poi feci spallucce e mi infilai le mani nelle tasche, andandomene. Se voleva stare da solo, tanto valeva aspettare e fargli sbollire qualsiasi cosa avesse avuto.
Non credevo che quella ragazza che stava frequentando potesse piacergli in realtà: non me ne parlava mai e le volte che ero io a chiedergliene lui semplicemente svagava e andava a raccontarmi altri fatti, perciò dubitavo fortemente che potesse provare qualcosa nei suoi confronti. Ma vederlo cosí, tutto ad un tratto, mi lasciò perplesso.
Camminai ancora e feci la strada per dirigermi alla caffetteria: sicuramente ci sarebbero stati ancora i resti degli addobbi del giorno prima, ma avrei potuto tranquillamente ignorarli per quei tre minuti in cui aspettavo il mio caffè.
Quando arrivai di fronte alla vetrina non potei fare a meno però di adocchiare subito una chioma bionda che conoscevo ormai abbastanza bene: era Christina. Che ci faceva lí? Da quel che sapevo lei e Yeosang non avevano fatto pace, perciò non ne aveva motivo. Poi mi scostai e vidi chi c'era di fronte a lei, seduto al tavolo mentre ridacchiava riguardo qualcosa di cui stavano parlando: Wooyoung.
Quel ragazzo mi stava rovinando la vita; non avevo mai dato peso alle parole di qualcuno, non mi interessava quello che pensavano i miei amici, figuriamoci uno come lui con cui avevo passato solo una serata. Ma il modo in cui aveva reagito...cone se lui non avesse mai voluto nulla a che fare con me. Come se si fosse pentito di tutto ciò che era successo tra noi. Quasi come se lo avessi costretto a fare ciò che avevamo fatto. Mi aveva letteralmente spezzato in due. Non riuscivo a smettere di pensare alle parole che mi aveva detto, alla sua voce, al pugno che gli avevo dato, alla sua pelle sotto la mia, a tutto. Non riuscivo a smettere di pensare a lui.
Perciò quando lo vidi ridere con Chris come se nulla fosse successo mi fece rimanere di stucco. Presi perciò il telefono e pensai a chi potevo scrivere: Jongho mi era sembrato troppo sconvolto qualche minuto prima, quindi era meglio lasciar perdere; di certo non potevo parlarne con Yeosang, sapevo bene quello che sarebbe potuto accadere; da quel che sapevo Hongjoong era da Seonghwa quel giorno, perciò decisi che avrei rotto le scatole a Yunho.

Spensi il telefono e l'attimo dopo me lo rinfilai in tasca, tornando sui miei passi senza nemmeno degnare uno sguardo ai due attraverso la vetrina. Camminai verso il dormitorio del rosa a passo veloce fino a quando non mi ritrovai subito davanti la sua stanza. Yunho era davvero speciale, si faceva in quattro per ognuno di noi al minimo problema e lo adoravo per questo.
Bussai alla sua porta e subito lui venne ad aprirmi, trovandomi probabilmente con uno sguardo assente. Mi fece entrare in camera e nessuno di noi due disse nulla, io non volevo parlare e lui stava aspettando che dicessi qualcosa. Mi andai a sedere sul letto di Hongjoong, pentendomene l'attimo dopo al pensiero di cosa lui e Seonghwa avrebbero potuto fare lí sopra. Ma chi voglio prendere in giro? Davvero mi stavo facendo problemi su Seonghwa?
«Allora? Come mai questo improvviso messaggio?»mi domandò poi Yunho d'un tratto, capendo perfettamente che non avrei parlato. In realtà non sapevo che dire, se dirgli tutto fin dall'inizio o lasciare perdere e mentirgli.
Stavo mentendo già a Yeosang, non riuscivo a farlo anche con lui.
«Io e Wooyoung abbiamo scopato.»dissi soltanto e tralasciai il suo sguardo completamente sorpreso, iniziando a raccontargli tutto ciò che era successo fino a quel giorno, soprattutto sui dettagli riguardanti quello che stavo provando in quel momento.

Jongho
15 febbraio 2021
Uscii dal locale e, notando come le spalle della ragazza accanto a me si incurvarono, capii che aveva freddo: dopotutto stava indossando un abito abbastanza leggero per essere a metà febbraio.
«Tieni.»le dissi togliendomi la giacca e passandogliela, per poi mettergliela sulle spalle. Lei voltò il viso e mi sorrise grata di quel semplice gesto.
Camminammo per un breve tratto prima di trovarci davanti al cancello dell'università. Decidemmo di comune accordo che avremmo continuato a passare il tempo insieme quel pomeriggio, dopo aver pranzato a quella pizzeria a cui eravamo stati tempo prima.
«Ti va di prenderci un caffè? Pago io, stavolta.»mi disse e capii che si riferiva al fatto che avessi appena pagato io per entrambi. Io annuii e lei mi sorrise ancora, mostrandomi quelle adorabili fossette ai lati delle sue labbra. Passeggiammo ancora e in poco tempo ci trovammo nella caffetteria del campus, ordinammo una coca cola (dal momento che avevo appena preso un caffè alla pizzeria) e un milkshake per poi sederci ad uno dei tavolini.
«Mi piace molto il caffè di questo posto, mi ricorda quello che bevevo a casa.»mi disse lei. Sapevo che provenisse dal sud-Italia e perciò immaginavo che lí il caffè fosse delizioso.
«Ma hai appena preso un milkshake...»le feci notare io ridacchiando e lei mi fece un gesto come a lasciare perdere.
«Sono dettagli.»mi rispose soltanto e risi. Subito dopo ci vennero portati i nostri ordini e lei non perse tempo nel chiedermi il telefono e scattare una foto.
«Mettila, cosí ti ricorderai di me.»mi disse soltanto e io le sorrisi per l'ennesima volta.

Posai il cellulare e, nel momento in cui lo feci, vidi entrare due persone che conoscevo fin troppo bene: Wooyoung e Chris. Il primo vedendomi mi salutò con un cenno del capo mentre l'altra alzò una mano e la scosse rivolgendomi un sorriso che probabilmente mi avrebbe fatto sciogliere.
«Li conosci?»mi domandò poi la mora di fronte a me e io portai subito gli occhi sul suo viso, scuotendo la testa a mala pena. Probabilmente lei credette che quello era un no perchè aggrottò le sopracciglia.
«Voglio dire, sí. Lei è la sorella di uno dei miei migliori amici e lui è un amico del suo coinquilino. Ultimamente ci stiamo conoscendo e stiamo formando una specie di gruppo, credo.»le spiegai grattandomi poi il retro della nuca non sapendo bene cosa dire. Alla fine non eravamo veri e propri amici dal momento che con Wooyoung avevo parlato si e no mezza volta e con Christina l'unica conversazione era stata piena di acidità da parte sua nei miei confronti, che la volevo solo aiutare.
«Oh, e nel tuo gruppo sono tutti carini come te?»mi chiese poi sorridendo imbarazzata dalle sue stesse parole. La vidi arrossire improvvisamente e io dovetti trattenermi da non scoppiare a ridere.
«Scusa, non avrei dovuto dirlo.»si corresse subito dopo ma io cercai di tranquillizzarla.
«No è okay. Sei carina anche tu, in ogni caso.»le risposi e lei mimò un "grazie" con le labbra per poi prendere a bere il suo milkshake. Iniziò a parlarmi delle sue amiche e del gruppo che avevano avuto fino ad un anno prima ma a metà discorso la mia mente era già andata altrove.
Il mio sguardo, inevitabilmente, cadde su Christina e Wooyoung, a due tavoli di distanza, che chiacchieravano tranquillamente come due vecchi amici. Anche se sapevo bene, da quello che mi avevano raccontato gli altri, che amici non erano, ma che stavano cercando entrambi qualcosa di più l'uno dall'altra.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo dagli occhi verdi di Chris e da come guardavano il ragazzo di fronte a lei come se dovesse studiarlo e come abbassava la testa quando lui cercava di toccarle una parte della mano con la sua. Non potei fare a meno che provare una sensazione strana in me, come se anche io volessi fare quello che lui stava facendo.
Quando poi riportai lo sguardo sulla ragazza davanti a me, quella si era zittita già da un pezzo. E io nemmeno me ne ero accorto. Ma lei sapeva benissimo che non la stavo degnando più di alcuna attenzione da quando i due erano entrati nella caffetteria.
«Da quanto sei in silenzio?»le chiesi poi guardando sul tavolo senza riuscire ad affrontare il suo sguardo.
«Da abbastanza per capire che non sono cosí carina per i tuoi standard.»mi rispose soltanto e subito dopo si alzò. Io feci lo stesso e la seguii fuori il piccolo locale, per poi prenderle un polso e farla fermare.
«Mi dispiace.»riuscii a dirle soltanto. Lei guardò in basso e poi si sfilò la mia giacca di dosso passandomela subito dopo.
«Non fa nulla. Non si sceglie chi farti piacere.»disse e subito dopo iniziò a camminare lontano da me. Non provai nemmeno a seguirla, sapendo perfettamente che non sarebbe servito.
Allora iniziai a correre verso il mio dormitorio, provando l'improvvisa voglia di sdraiarmi semplicemente sul mio letto senza fare nulla.
«Non chiudere!»urlai una volta che vidi San uscire dalla nostra stanza. Lui si voltò immediatamente verso di me, aspettando che arrivassi di fronte alla stanza. Mi guardò dritto in faccia, sapendo che avevo un appuntamento non potevo capire cosa gli stesse passando per la testa, ma di certo non volevo spiegarglielo in quel momento.
«Che è successo?»mi chiese infatti con uno sguardo preoccupato. Io d'altro canto feci per entrare e, poco prima di chiudere la porta, gli risposi un:
«Nulla, lascia stare.»
Andai subito dopo essermi chiuso dentro verso il mio letto e mi ci sdraiai sopra. Non riuscivo a smettere di pensare alle parole che mi aveva detto quella ragazza: "non si sceglie chi farti piacere". Ma di certo aveva torto, Chris non mi piaceva, era la sorella di Yeosang. Come poteva piacermi?
Non poteva. Giusto?

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Beh, che dire, mi dispiace per gli jongsang shipper ma penso abbiate capito che Jongho non è poi così tanto gay, ecco. Spero vi piaccia lo stesso✌🏻
COMUNQUE COME STIAMO CON IL COMEBACK RAGAZZI??????? IO SONO MORTA E SEPOLTA CIOE DIWHJFOWNFMAN SCHERZIAMO???

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