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Wooyoung
24 gennaio 2021
Mi sentii trasportare per alcuni metri, o forse anche kilometri, quando sentii le ginocchia cedere di nuovo.
«Porca putt-»ma non finii la frase che dovetti spalancare gli occhi e correre, per quanto riuscissi, ed appoggiarmi alla prima cosa che sentii sotto le dita, per poi chinarmi e vomitare. Mentre buttavo fuori anche l'anima sentii anche delle lacrime scendermi dagli occhi. Non seppi se per lo sforzo del vomito oppure per le parole che avevo detto poco prima a San. Quel ragazzo era davvero incredibile: era venuto davanti alla mia camera, dove c'era anche Seonghwa, per "passarmi a prendere".
1. La festa era letteralmente dietro dove vivevo io e 2. Come cazzo si era permesso a venire davanti alla mia camera? L'aveva già fatto si, ed era finita in un modo piuttosto eccitante a dire il vero, ma sapeva perfettamente che Seonghwa non era in camera dato che era col suo amico.
Non avrei dovuto farmi vedere da nessuno con un ragazzo: meno persone sapevano del mio orientamento sessuale e meglio sarebbe stato. Non potevo assolutamente lasciare che la notizia arrivasse alle orecchie di mio padre.
Era per questo che avevamo litigato: poi, quando avevo visto gli altri in lontananza avevo dovuto fare in modo che la litigata si concludesse ed era per quello che gli avevo detto quelle parole; ovviamente non le pensavo, come potevo dire "frocio" come se fosse un insulto quando il mio migliore amico lo era?
«Hai finito?»mi chiese la ragazza bionda che si era appoggiata con una spalla al palo di ferro vicino a cui avevo vomitato. Alzai lo sguardo e poi mi pulii la bocca con la manica per poi sputare in mezzo all'erba. Eravamo finiti sotto le tribune del campo da calcio del campus e quando mi guardai attorno mi resi conto che non c'era nessuno nei dintorni.
Guardai Christina e annuii per poi infilarmi le mani nelle tasche del giubotto e sedermi sul prato in un altro punto.
«Tieni.»mi disse per poi tirare un pacchetto di gomme dalla tasca della sua giacca e passandomelo. Le mimai un "grazie" con le labbra e presi una gomma per poi ripassarle la carta.
«Non ti fa schifo? Dico, avermi visto vomitare.»le chiesi, e poi mi sdraiai a terra, non volendo alzarmi per almeno i prossimi 20 minuti. Lei seguii i miei movimenti e si sedette accanto a me, alzando le spalle.
«Frannie era come te: si sballava fino a stare male. L'avrò vista vomitare almeno una dozzina di volte. Sono abituata, e ormai porto sempre con me delle gomme da masticare.»mi spiegò e io annuii ricordando come la mora aveva fatto un tiro dalla canna di Mingi durante la prima festa e poi era finita portandoselo a letto.
Anche Christina poi si sdraiò accanto a me, sospirando rumorosamente. Io girai la testa per guardarla, fissando tutto ciò che mi era sfuggito la prima volta: se la sua testa era al mio livello i piedi non arrivavano all'altezza dei miei, e capii che era più bass di me. Era magra ma allo stesso tempo in carne, riusciva a stare comodamente a pancia in sù ma scommetto che, se si fosse messa con la pancia in giù, avrebbe avuto problemi dato che aveva delle tette abbastanza prosperose. I capelli non li portava tanto lunghi, le arrivavano sulle spalle ed erano biondi e lisci. Se le guardavo il profilo invece la prima cosa che mi colpiva era sicuramente il naso, piccolo e leggermente all'insù mentre le labbra dischiuse erano rosa e a cuoricino. Quando si accorse che la stavo fissando si voltò verso di me e mi guardò con un'espressione confusa. Ed ecco, il colpo di grazia: i suoi occhi verdi come le foglie di un albero mi penetrarono completamente nell'anima.
«Che c'è?»mi chiese con un tono infastidito. Io non le risposi e lei sembrò starsi per spazientire.
Al diavolo.
Mi sporsi verso di lei e le misi una mano sulla guancia unendo le nostre labbra in un bacio. Lei rimase ferma e nemmeno chiuse gli occhi, tant'è che subito dopo mi spinse via. Rimasi comunque vicino al suo viso e la vidi come sorpresa da quello che era appena successo.
«Sei la crush di mio fratello.»mi bisbigliò allora, come se ce ne fosse bisogno. Da come lo disse e da come mi guardava sembrava combattuta, non sapendo cosa volesse davvero fare.
«Lo so.»dissi soltanto. Le posai di nuovo la mano sulla guancia e stavolta fu lei ad avvicinare il viso al mio per baciarmi. La rigidità che c'era stata prima scomparve del tutto e portò una mano sul mio braccio come a tenermi stretto a sè. Feci scorrere la mano lungo il suo collo e approfondii il bacio, infilando con delicatezza la lingua tra i suoi denti.
In pochi secondi il bacio da dolce e tranquillo divenne tutt'altro: mi morse il labbro inferiore e io gemetti a quella sensazione per poi mettermi su un gomito e permettendole di infilarmi una mano tra i capelli e tirarli. A quel punto la mia mano agí in maniera spontanea: nonostante l'unica esperienza che avessi avuto era quella con San mi sentii quasi un esperto nel muovermi con lei.
🔞
Avvicinai la testa al suo collo e la mia mano andò a posarsi su un suo seno, che subito andai a strizzare. Lei sospirò a quel contatto e tirò in maniera più forte i miei capelli, boccheggiando un po' vicino al mio orecchio, cosa che mi fece eccitare ancora di più. Poi fu lei a prendermi il viso e a riportarmi al suo livello per tornare a baciarla. La mia mano però non aveva finito, infatti continuò il suo percorso verso il basso, sfiorando la sua pancia coperta da una felpa fino al bordo dei suoi jeans. Mi staccai dal bacio per guardarla negli occhi quando iniziai a tirarle giù la lampo e a sbottonarle i pantaloni. Non mi fermò e, quando capii che non l'avrebbe fatto, mi feci coraggio e infilai una mano sopra le sue mutandine, andando subito a toccare il suo punto di piacere.
Sospirò nel sentirsi toccare lí e mise una mano intorno alle mie spalle stringendomi ancora di più a sè. Quando poi feci per sbottonare anche i miei pantaloni, con l'altra mano, fu lei a parlare.
«Sono vergine.»mi disse. Alzai la testa andando ad incontrare il suo sguardo e vidi tutto l'imbarazzo del mondo correre attraverso i suoi occhi.
«Va bene, allora facciamo un po' per volta.»la rassicurai e lei annuí. Tolsi la mano dai miei pantaloni e la riportai su di lei, stavolta però infilandola anche sotto le sue mutandine. Andai subito a raggiungere la parte più bassa e, quando la sentii bagnata attraverso le mie dita, infilai l'indice al suo interno, sentendo la presa della sua mano farsi più stretta contro il mio braccio.
«Tutto ok?»le chiesi facendo uscire di poco la punta del mio dito ma pur mantenendola dentro di lei.
«B-brucia.»disse soltanto buttando la testa all'indietro. Capii che era meglio andare più piano in quella situazione e allora tolsi la mano del tutto, rimettendogliela sul collo.
🔞
«Lasciamo stare, ok?»le dissi e notai di nuovo lo sguardo imbarazzato nei suoi occhi. Per tranquillizzarla le lasciai un bacio a fior di labbra, poi sul naso e infine sulla fronte. La strinsi a me e mi sdraiai per poi farla poggiare sul mio petto.
Seonghwa
24 gennaio 2021
Finita la cena avvertii la sensazione di casa stando con quei ragazzi. Nonostante non ero in gran rapporti, tranne che con Mingi e Hongjoong, mi sentii davvero integrato al loro gruppo e devo ammettere che avevo passato una bella serata.
«Bene, e ora...»iniziò a dire Mingi prendendo qualcosa da sotto al tavolo che avevamo improvvisato nel giardino solo per mangiare. Prende tre buste di plastica che, appena poggiò sul tavolo, fecero risuonare il suono del vetro che sbatteva tra loro. Anche Frannie a quel punto si alzò e fece scivolare la plastica delle buste attorno alle 7 bottiglie che avevano comprato per mostrare la quantità alcolica a noi altri.
«Cazzo, quanto avete pagato?»chiese Yunho sorpreso da tutto quello che c'era da bere: vodka, rum, limoncello, prosecco, vino e chi più ne ha più ne metta.
«Abbastanza, ma ne è valsa la pena almeno, no?»rispose poi la ragazza iniziando anche a tirare fuori i bicchieri di plastica. I miei occhi corsero subito su Hongjoong il quale sembrava quasi a disagio nel guardarli muoversi con le bottiglie e versare il liquido.
«Io non bevo, sto facendo una dieta per calcio.»annunciò Jongho quando gli venne porto un bicchiere. Mingi fece spallucce per poi portarselo tra i denti e reggerlo mentre versava altro nei bicchieri degli altri. Quando arrivò il turno di Hongjoong mi intromisi.
«Noi due ce ne andiamo a fare una passeggiata.»dissi prendendo quello che Yunho mi stava passando e poggiandolo sul tavoli. Vidi Frannie fissarlo per un attimo e poi fargli un piccolo sorriso che non mi spiegai. A quel punto Hongjoong si voltò verso di me e mi rivolse un'occhiata di gratitudine prima di alzarsi e venire insieme a me.
Camminammo per qualche metro fino a quando non ci ritrovammo davanti alla confraternita.
«Vuoi venire in camera? Wooyoung tanto non c'è, da quello che avete detto.»gli chiesi titubante. Non volevo fare nulla che non volesse ma saremmo sicuramente stati più comodi seduti sul mio letto a due piazze piuttosto che in giro tutta la notte durante una giornata di inverno.
Hongjoong mi guardò per un attimo e poi annuì semplicemente. A quel punto andai verso il portone e infilai la chiave per farlo entrare per poi camminare fino al piano dove c'era la mia stanza e aprire anche quella di porta.
Quando fummo dentro la mia camera lui si guardò attorno come se fosse in un castello e io non potei fare a meno che sorridere nel vederlo così spensierato.
«Qual è il tuo letto?»mi domandò poi mentre io mi toglievo le scarpe. Fui tentato anche di spogliarmi della mia maglietta ma poi mi trattenni pensando che magari avrei potuto metterlo a disagio, cosa che accadeva molto facilmente.
«Quello lì.»e glielo indicai. Lui allora si diresse subito verso il mio letto e poi ci si sedette sopra, facendo poi scricchiolare la rete del materasso appena si mosse per mettersi più comodo.
«Fa come se fossi in camera tua.»gli dissi poi mentre andavo a poggiare la mia giacca e la sua all'attaccapanni e a lasciare le chiavi sul comodino davanti alla porta. Lui annuì rilassando un po' la schiena quando mi sedetti accanto al suo corpo.
«È una bella stanza. Mi piacerebbe averne una così grande.»affermò poi alzando lo sguardo verso le pareti e io sorrisi nel sentirlo parlare così.
«Beh, per quanto mi riguarda puoi venire qui ogni volta che vuoi. Non mi dai affatto fastidio.»dissi con sincerità e lui poi portò di nuovo gli occhi sul mio viso sorridendomi con il solito strato rosso che gli colorava le guance. Hongjoong era così: spesso faceva il duro ma alla fine si scioglieva in un bicchiere d'acqua.
«Allora la prossima volta che vorrò passare la notte su un letto matrimoniale verrò da te.»mi disse e io sentii le farfalle nello stomaco a quelle parole. Gli poggiai inevitabilmente una mano sulla guancia e lui smise di mettere la solita espressione timida e impacciata sul viso. Stavolta ne mise una più che seria e poi portò una mano sulla parte tra il fianco e la gamba, dove praticamente iniziava il sedere.
Non resistetti nemmeno un altro secondo. Attirai il suo viso al mio e gli lasciai un tenero bacio sulle labbra che lui ricambiò fin da subito. Le labbra di Hongjoong erano proprio come le avevo immaginate: tenere, dolci e delicate al contatto con la mia pelle. Non fu nulla di particolarmente eccitante, fu semplicemente un lento assaporarsi e lui mi strinse più a sè, attirandomi in un abbraccio. Nonostante fosse piccolo di statura e io fossj nettamente più alto di lui, riusciva a farmi stare bene tra le sue braccia e avrei voluto rimanere così per almeno altre tre ore. Quando ci separammo da quel bacio lui mi sorrise e mi guardò ancora le labbra riprendendo fiato mentre io ridacchiai a malapena, provocando una piccola risata anche da parte sua. A quel punto presi il telefono e aprii immediatamente la conversazione che avevo con Wooyoung.
«Che stai facendo?»mi domandò poi Hongjoong da sopra la mia spalla cercando di leggere i nostri messaggi.
«Sto dicendo a Wooyoung di non tornare in camera perchè voglio stare con te stanotte.»gli dissi chiudendo poi il cellulare e poggiandolo sopra il mio comodino. Lui arrossì per almeno l'ennesima volta nella serata e poi mi guardò.
«Non vorrai...»ma non terminò la frase e, anche se non lo fece, capii perfettamente cosa volesse dire.
«Non so, tu vuoi?»gli dissi sinceramente curioso di saperlo. Non mi sembrava tanto il ragazzo da una botta e via e non volevo nemmeno sapere se lo fosse mai stato.
«Non lo so io...è che sono vergine.»confessò guardando ovunque tranne che me, come se i suoi piedi fossero diventati un quadro di Van Gogh. Gli presi il mento con due dita e lo costrinsi ad alzare lo sguardo per guardarmi negli occhi.
«Non preoccuparti, quando ti sentirai pronto lo faremo, va bene Joongie?»gli dissi per poi carezzargli una guancia.
«Joongie?»mi domandò poi e io stavolta fui quello che si sentì in imbarazzo.
«Non so, non ti piace?»gli chiesi poi con la paura di un rifiuto.
«No va bene, mi piace Joongie. E mi va bene anche per l'altra cosa, tra l'altro.»rispose riferendosi anche alla questione riguardante il sesso. Annuii e gli lasciai l'ennesimo bacio sulle labbra prima di disfare il letto e togliermi la maglietta, ignorando il suo sguardo imbarazzato. Mi infilai sotto le coperte e poco dopo anche lui mi seguì mettendosi accanto a me e stringendomi in un abbraccio.
👇🏻Spazio autrice!👇🏻
VI PREGO NON MI UCCIDETE PER LA COSA TRA WOOYOUNG E CHRISTINA FOWBFOWBDO AAAAAAAAAAAAAAA
COMUNQUE I SEONGJOONG NON LI TROVO MINI SOLO IO, VERO???
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