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Yeosang
1 settembre 2020
«Comunque le bio di Yeosang fanno cagare, sia quella di Twitter che di Instagram.»sentii dire ad un certo punto Yunho mentre risalivamo in macchina. Ero io che avevo pagato la colazione per tutti e tre ed ero rimasto un po' indietro, perciò sicuramente loro due ne stavano parlando.
«Perchè? Cos'ha che non va?»domandai io rientrando in macchina mentre sentivo l'altro accendere il motore.
«Una la devi cambiare dato che non vai più a scuola ma all'università, e l'altra sembra una risposta della segreteria telefonica.»spiegó lui. Com'è fastidioso, ed io che pensavo che Hongjoong fosse il peggio.
«Sempre meglio delle descrizioni delle sue foto tipo quelle frasi in greco eccetera eccetera.»mi correggo, sono entrambi fastidiosi.
«Ok ho capito le cambierò, ora potreste lasciarmi dormire in pace?»dissi mostrando poi le mie cuffiette per fargli capire che volevo silenzio. Yunho alzò gli occhi al cielo (lo vidi dallo specchietto retrovisore) e l'altro alzò le mani in segno di resa prendendo poi il suo telefono dalla tasca.
«Notizie da San?»chiese il ragazzo dal posto del guidatore e io aprii gli occhi, che avevo chiuso per provare a dormire, per vedere se sul telefono di Hongjoong ci fossero notifiche.
«No, probabilmente sta guidando.»rispose lui poi scuotendo la testa e rimettendosi il telefono in tasca.
«Puoi scrivere a Jongho, vedi dove sono.»dissi io alzando la testa dal sedile. Ormai avevo perso il sonno, tanto valeva fare conversazione.
«Non stavi dormendo tu?»mi chiese retoricamente il più grande girando la testa verso di me per lanciarmi un occhiataccia. Gli risposi con una smorfia e lui sorrise a mala pena.
«Quindi? Gli scrivi o no?»domandò Yunho all'altro distogliendo per un attimo gli occhi dalla strada per guardarlo in faccia.
«Non ho il suo numero, sai, non siamo amici.»spiegò lui provocando un "che palle" dalla bocca dell'altro.
«Il mio telefono è già bello che morto.»dissi mostrandogli lo schermo nero. Le cuffiette che stavo usando infatti avevano il solo scopo di coprire i rumori al di fuori.
«Siete inutili, tutti e due.»sussurrò Yunho guardando fuori dal finestrino.
«Sicuramente stanno bene, è di San che parliamo.»disse Hongjoong e a quel punto l'altro sembrò tranquillizzarsi.
Io e San erano anni che eravamo amici ormai. L'estate dei miei esami di maturità io, Yunho e Hongjoong eravamo andati in vacanza e avevamo deciso di intraprendere il viaggio delle capitali europee. Hongjoong era finito accanto ad uno sconosciuto mentre io e Yunho eravamo vicini di posto sull'aereo e sfortunatamente per l'altro eravamo a tre posti di distanza da lui.
Non so come sia successo ma alla fine del volo in aereo Hongjoong aveva intrapreso una conversazione con questo sconosciuto che col tempo si è rivelato chiamarsi San. Era molto strano che fosse riuscito a farsi un amico in cosí poco tempo, non era da Joong una cosa del genere: lui che era cosí diffidente con tutti e che faceva difficoltà a stringere un qualsiasi rapporto con chiunque. Non potevamo crederci. Io e Yunho abbiamo subito deciso di fare in modo che San diventasse anche nostro amico cosicché l'altro non perdesse l'opportunità di stringere una nuova amicizia e cosí siamo diventati in quattro. Abbiamo trascorso la vacanza con lui, che stava facendo un viaggio per andare a trovare un suo zio alla lontana, e al ritorno siamo rimasti in contatto.
«Quanto manca?»domandai io. Ero stanco ma in macchina non riuscivo a dormire.
«Non molto, siamo quasi arrivati.»disse Yunho indicandomi il navigatore che aveva attaccato al vetro della macchina. Osservai l'oggetto e notai con piacere che infatti mancavano solo pochi minuti prima dell'arrivo. Tirai fuori il telefono e lessi dei messaggi da mia sorella: "Appena puoi torna a casa, ci manchi un po'🙄" diceva il suo messaggio e sapevo che quel "ci" era inteso per lei e Frannie. Fin da piccoli eravamo amici per la pelle: il fatto che io e Chris non fossimo fratelli di sangue ci aveva legato molto e cosí anche con la sua amica. C'era stato un periodo in cui Chris mi diceva anche di provarci perchè credeva che io avessi una cotta per lei ma ho sempre lasciato perdere. Era come una seconda sorella per me, da rispettare e proteggere.
Le risposi con un frettoloso "va bene" dato che Yunho stava proprio in quel momento parcheggiando di fronte all'università.
«Finalmente ci siamo!»disse lui fermando l'auto e facendo scattare la cintura di sicurezza. Tutti e tre scendemmo dalla macchina e subito afferrammo le nostre valigie, mettendoci sul posto accanto al nostro per tenerlo occupato per la macchina di San.

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Mingi
1 settembre 2020
Quei due sono dei veri stronzi. Mi hanno lasciato da solo a fare il viaggio verso l'università e perchè? Perchè magari ho un po' di erba nel porta-oggetti. Non che non sia vero, però potevano almeno farmi compagnia in chiamata. Ma no, ti pare? Lasciamo il povero Mingi da solo, tanto lui sa farsi compagnia da solo!
Uffa, che stronzi.
Presi il telefono mentre aspettavo che i miei nonni venissero a salutarmi e chiamai uno dei numeri che avevo nella mia lista "segreta".
«Si ciao, ti ricordi di me?»domandai appena quel numero mi rispose.
«No, no. Sono Mingi, quello che andava nella classe accanto alla tua...»dissi aspettando una risposta per sapere se mi avesse capito.
Ma a quanto pare non si ricordava di me.
«Sai quello a cui hai venuto un po' di erba circa due anni fa.»ovviamente a chissà quanta gente aveva venuto roba circa due anni fa.
«Senti, mi hai venuto la roba, abbiamo fumato e abbiamo scopato. Ora ti ricordi o no?»dissi abbassando la voce per non farmi sentire. Anche se dubito che uno dei miei nonni mi avrebbe sentito, essendo entrambi quasi sordi.
«Pronto? Ci sei?»dissi. Guardai lo schermo del telefono e mi resi conto che mi aveva attaccato. Certamente, che mi aveva venduto della roba andava bene, che ne volessi altra ancora meglio, ma che avevamo scopato non era degno della sua fama da spacciatore.
Sbuffai e cercai un altro numero sulla lista che potesse vendermi qualcosa e l'unico numero era l'attuale ragazzo della mia ex. Mi sbattei una mano sulla gamba e poi la passai tra i capelli prima di rinunciare a comprare qualcosa prima del viaggio.
Già, ero bisex. E ormai lo sapevo da un bel po' di tempo. Devo ringraziare proprio Wooyoung e Seonghwa per averlo capito. Ero diventato amico di Wooyoung circa in terzo superiore: lui mi aveva scritto un messaggio per avere un po' di erba e io avevo accettato. Avevo da poco iniziato a vendere e diciamo che lui fu il mio primo "cliente". E probabilmente anche l'ultimo dato che fu proprio per colpa sua che il mio pusher mi "licenziò" dopo che ebbe scoperto di un piccolo sconto. Siamo diventati amici perchè Wooyoung mi ha difeso in una rissa proprio contro il mio venditore e poi siamo andati a ballare. Era la mia prima volta che andavo in discoteca. Fino a qualche mese prima ero un ragazzo abbastanza tranquillo prima che...vabbè, lasciamo perdere. Comunque andammo a ballare, ci appartammo con due ragazze e mi disse che un suo amico si sarebbe aggiunto a noi. Per me era la prima volta che baciavo qualcuno e quella sera fu piena di sorprese per me. Infatti quando arrivò il suo amico capii che non ero pienamente interessato in quella ragazza ma anche nel suo amico che si rivelò essere Seonghwa. Quella sera i miei ormoni erano in subbuglio, fumai, bevetti e alla fine quella ragazza mi fece un...un bel lavoretto di bocca nel bagno degli uomini. Non mi dispiacque affatto ma subito dopo entrò Seonghwa e desiderai tanto che anche lui mi degnasse le stesse attenzioni. Purtroppo non fu cosí, dato che Seonghwa ancora non sapeva di essere gay. Diciamo che quella sera non ottenni nulla ma col tempo lui capí di essere gay. Quando finalmente lo capí purtroppo ero fidanzato, perciò in conclusione non abbiamo mai avuto nulla di più che una semplice amicizia e ora siamo tutti e tre amici che vanno in tre università diverse: il più grande aveva preso economia, Wooyoung giurisprudenza e io lettere.
«Mingi! Amore di nonna!»esclamò mia nonna uscendo dalla porta di casa e venendomi incontro a braccia spalancate pronta ad abbracciarmi, seguita da mio nonno. Entrambi mi strinsero in un abbraccio pieno di rassicurazioni riguardo il nuovo anno scolastico.
«Mamma?»domandai e mia nonna mi guardò con gli occhi un po' tristi.
«Ha fatto la notte, è stanca e...»ma non lasciai finire la frase di mio nonno.
«Si, si. Ho capito. Ora vado. Tornerò a trovarvi.»dissi stringendoli di nuovo. Li salutai con dei baci sulle guance e poi salii sulla macchina mettendomi al volante.
La misi in moto e poi mi accesi un drum, per rimanere più leggero, che avevo girato la sera prima consapevole che mi sarebbe servita per affrontare il viaggio.
Feci un tiro e buttai fuori il fumo poco dopo mentre uscivo dalla via di casa diretto alla strada statale per arrivare il prima possibile all'università. O almeno, prima di quelle due teste di cazzo.

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Helloo!
Ragazz* ripeto che so che vi starete sicuramente annoiando leggendo questi capitoli ma resistete ancora un po'.
Ci vorrà un po' prima che succeda qualcosa ai protagonisti, per come sto sistemando la trama della storia il vero capitolo boom sarà probabilmente il decimo. Per il momento sono capitoli di spiegazioni e di passaggio che so che sono noiosi ma sono necessari. Non rimanete qui, continuate ad andare avanti😇
Alla prossima!

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