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Hongjoong
4 dicembre 2020
Quella mattina mi alzai col piede storto. Più del solito. Non ero un tipo mattiniero, se dovevo studiare molto preferivo rimanere sveglio fino alle 4 di notte piuttosto che svegliarmi a quella stessa ora. Ero sempre stato cosí, vivevo grazie ai caffè praticamente, ma non era mai stato un problema. Non fino a quel momento.
Da poco erano riniziati i periodi di esami: dato che il 22 sarebbero iniziate le vacanze natalizie ovviamente molti professori avevano già iniziato a metterci sotto pressione e il fatto che dovevo alzarmi presto non aiutava affatto.
Erano ormai quattro giorni che la situazione andava avanti cosí: Jongho chiamava me o Yunho per dirci che avrebbe dormito da noi dato che San aveva "compagnia". Non avevo nulla contro la sua attività sessuale molto attiva, ma almeno poteva farlo in bagno o in macchina o ovunque tranne che in camera dato che la condivideva col suo migliore amico. E Jongho non faceva altro che lamentarsi, non capiva perchè non gli avesse detto che stava iniziando a dubitare della sua sessualità e non sopportava essere cacciato dalla propria camera. Nemmeno io sopportavo quella situazione e anche Yunho sembrava del mio stesso parere. Solo che lui era troppo gentile per dirglielo, mentre io non mi facevo problemi.
«Sai che facciamo? Ora ti riaccompagno in camera e sbrocco a San. Ho bisogno di dormire la mattina, non di dovermi sentire opprimere da qualcuno nel mio letto. Senza offesa.»sbottai infatti per poi sbadigliare. Ovviamente io ero piccolo e poco spazioso rispetto al mio migliore amico perciò ero io a dover condividere il mio letto e il mio spazio vitale.
«Nessuna offesa. Sono d'accordo con te. Bisogna risolvere questa situazione del cazzo una volta per tutte.»ammise lui e scese dal mio letto. Le seguii poco dopo e mi iniziai a vestire in fretta, fortunatamente quel venerdí mattina non avevo lezioni a quell'ora e avrei potuto fare davvero quello che avevo intenzione di fare. Yunho stava ancora dormendo anche se a momenti si sarebbe svegliato: sicuramente se avesse sentito la nostra idea ci avrebbe già fermati.
Uscimmo dalla stanza senza dire nulla e ci incamminammo verso l'altro stabile dove era la stanza di San e Jongho. Quando arrivammo al loro piano il più piccolo iniziò a tirare fuori la chiave e quando ci ritrovammo davanti a quella porta però si fermò.
«E se li troviamo in una situazione...»ma lo bloccai sul nascere sbuffando.
«Non mi interessa. Anche io ho il cazzo, non c'è nulla che non abbia mai visto che possa vedere lí dentro.»dissi iniziando a bussare alla porta. Solitamente non ero cosí ma quella situazione mi faceva innervosire a tal punto da farmi parlare in questo modo. Anche Jongho ne rimase sorpreso, infatti mi fissò fino a quando la porta non si fu aperta facendomi vedere un San a petto nudo e con dei semplici pantaloni del pigiama.
«Oh, non mi aspettavo che foste voi due.»ammise lui guardandoci uno per volta rimanendo però più tempo con gli occhi sul suo migliore amico.
«E io non mi aspettavo di avere un profugo nella mia camera! Che cazzo San, datti una regolata.»sbottai di nuovo e Jongho abbassò lo sguardo come a sentirsi un peso. Non lo era, almeno per me, anzi lo avrei anche ospitato ancora, ma ero stufo della situazione e basta.
«Che succede?»disse una voce dietro il moro. In quel momento spuntò Seonghwa nuovamente a petto nudo e con soltanto i boxer indosso. Arrossii nel vederlo in quel modo ma non ne capii bene il motivo.
«Hey, caramellina! Vuoi entrare?»mi chiese guardando direttamente me e ignorando il più piccolo. Se possibile, le mie guance divennero ancora più rosse.
«Caramellina?»borbottò Jongho ma io scossi la testa in fare noncurante.
«Non è il momento ora. Il punto è che se tu devi scopare trovati un altro posto perchè fino a prova contraria questa è una stanza condivisa che entrambi pagate. Perciò Jongho ha il diritto di sfruttare questi benefici.»dissi indicando il nostro amico di fronte a me e usando tutte le mie capacità letterarie per farglielo capire il più possibile. Vidi un ghigno spuntare sul biondo e lo vidi anche abbassare gli occhi e poi rialzarli per scrutarmi attentamente come se mi stesse ancora una volta studiando tutto il corpo.
«Bene, allora significa che ora mi inizio a preparare. Ci vediamo, Sani.»annunciò Seonghwa prendendo le sue cose per poi dare un bacio sulla guancia al moro e uscire dalla stanza mezzo nudo con tutti i suoi vestiti tra le braccia non curandosi minimamente delle occhiate curiose degli altri ragazzi.
Dio, che testa.
Yunho
4 dicembre 2020
Quando mi svegliai erano quasi le 9 e mezza e nella camera c'ero soltanto io. La prima lezione l'avrei avuta alle 10 quella mattina perciò non ebbi nessuna fretta. Da quello che sapevo Nemmeno Hongjoong aveva lezione prima di quell'ora perciò non sapevo il motivo per cui non c'era. Ultimamente era strano: rispondeva male, era spesso sovrappensiero e da quel che sapevo e che trovavo nella spazzatura stava affrontando più momenti intimi...ovvero aveva iniziato a masturbarsi più frequentemente. Prima trovavo al massimo tre o quattro "fazzoletti sporchi" a settimana nel nostro secchio mentre ora ne trovavo almeno uno al giorno. Non che controllassi la spazzatura, ma notavo che quando andavo a buttare qualcosa quei pezzi di carta erano sempre in cima al resto. Non era mai stato tipo da sentire cosí tanto quel bisogno ma a quanto padre stava davvero crescendo. Quella volta non avevo voluto insultarlo, ma non capivo questa nuova e urgente necessità di capire cosa voleva. Aveva detto che dal giorno della festa si sentiva diverso e in realtà ci credevo, dato che stava davvero cambiando atteggiamento. Ma no sapevo se questo era un miglioramento o no.
In quello stesso momento si aprí la porta della nostra stanza e spuntò proprio lui.
«Buongiorno.»mi disse soltanto e io gli risposi sorridendogli. Nel nostro piccolo gruppo non c'erano mai stati problemi ma ora sia io e Hongjoong sia San e Jongho non parlavamo molto. E probabilmente era proprio il fatto che non parlassimo che stava peggiorando le cose.
«Come stai?»gli chiesi mentre si stendeva nuovamente sul suo letto. Io nel frattempo avevo finito di prepararmi e, anche se mancavano solo 10 minuti all'inizio della lezione, rimasi seduto sulla mia sedia ad aspettare che rispondesse.
«Sto bene, sono solo confuso.»disse soltanto girandosi nel letto per guardarmi dall'alto.
«Riguardo cosa? Perchè ho notato che ti stai segando più del solito e...»ma lui si alzò a sedere di scatto e mi interruppe con una faccia sconvolta.
«Ma che cazzo, Yunho! Che cosa c'entra adesso questo?»esclamò fissandomi e io mi sentii in dovere di chiedergli scusa ma non lo feci. Al contrario continuai a parlare.
«C'entra eccome, il fatto che tu lo stia facendo più del solito tutto ad un tratto può essere solo sintomo di cambiamento e da quello che mi hai detto anche tu lo stai avvertendo.»spiegai con un'alzata di spalle. Lui a quel punto tornò a sdraiarsi sul letto e si passò una mano sulla faccia.
«Si, lo sento anche io. Dalla sera della festa non riesco a non pensare al fatto che ho ventidue anni e sono vergine. Non è normale, Yun.»ecco qual era il problema. Si sentiva in difetto.
«Non è qualcosa che possa essere definita giusta o sbagliata, la tua verginità. Ognuno ha i suoi tempi. E soprattuto ognuno ha i suoi gusti.»ribattei io marcando soprattutto sull'ultima frase.
«Che intendi?»mi domandò impacciato e arrossendo anche un po'.
«Intendo dire che siamo migliori amici da una vita e che non abbiamo mai parlato della tua sessualità. Io sono gay, Joong, dovresti sapere che con me puoi parlarne più facilmente. Non fare come San che si è tenuto tutto dentro per giorni.»gli dissi e lui rimase zitto. Nemmeno io dissi nulla per non imbarazzarlo maggiormente e aspettai che fosse lui a parlare. Fissò il vuoto per quasi un minuto prima di rispondere.
«Dal giorno della festa non faccio altro che pensare a quella ragazza, a Frannie. Al modo in cui ha appoggiato la testa sulle mie gambe e a come il mio cuore ha aumentato qualche battito quando l'ho sentita cosí vicina. Probabilmente è perchè sono alle prime armi e non mi era mai capitato prima, ma ho sentito un movimento strano nello stomaco.»mi disse cacciando tutto quello che pensava fuori. Io gli sorrisi grato per quello che mi stava dicendo, dato che preferivo affrontare il problema invece di aspettare che uscisse fuori col tempo.
«Farfalle.»lo corressi io, ma lui continuò a parlare.
«Però allo stesso tempo c'è un ragazzo che mi guarda di continuo e sembra come se mi mangiasse con gli occhi ogni volta, come se non avesse mai visto nulla di più bello. E ogni volta che lo vedo mi sento meglio, come se la mia autostima si alzasse grazie a lui. Anche con lui sento un dolore nello stomaco, ma non è lo stesso che sento quando penso a Frannie. È come se quando penso a lei mi sento bene e quando vedo lui sento che può farmi stare ancora meglio.»finí il tutto mettendosi le mani sulla faccia. Mi dispiaceva davvero tanto nel sentire quelle parole: chissà da quanto tempo se le teneva dentro.
Mi avvicinai al suo letto e gli presi le mani per portargliele via dal viso. Mi guardò negli occhi e io gli sorrisi nel modo più affettuoso possibile.
«So quello che vorrai chiedermi: cosa devo fare? Ma sappi che io non posso rispondere alla tua domanda. Io ho sempre saputo che mi piacevano i maschi e non ho mai avuto questo problema. Ma in realtà il tuo non potrebbe nemmeno esserlo, potresti essere benissimo bisex.»gli spiegai. Lui fece per aprire la bocc ama lo fermai prima che dicesse qualcosa.
«So anche quello che stai per dire. Anche se sei bisex non puoi stare con due persone contemporaneamente perchè finiresti per farle soffrire. Devi solo aspettare e capire quale delle due ti piace di più, ok?»lui capii che avevo finito ed annuí. Gli passai una mano sulla testa per confortarlo e poi mi girai per prendere la borsa e uscire dalla camera, non prima di averlo salutato ovviamente.
👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Comunque sono un clown, il capitolo scorso avevo detto di essere felice di me stessa di aver terminato la storia e giá ho iniziato a scriverne un'altra RAGA NON SONO NORMALEEE (sempre sugli ateez tra l'altro)
Beh oltre i miei scleri questo è tutto, alla prossima!
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