•3•

Wooyoung
1 settembre 2020
Che palle, odio tutti. Anche se in questo momento la cosa che odio di più è la sveglia. Anzi non proprio la sveglia ma il suono della telefonata del mio migliore amico che peró mi sta facendo da sveglia.
«Che cazzo vuoi hyung?»rispondo. Anche se non ho aperto gli occhi so chi è dato che gli ho messo la suoneria speciale dell'iphone, quella dell'anatra.
«Sono quasi le 8, devi venirmi a prendere. Sei pronto?»mi chiede Seonghwa tranquillamente.
«No sto dormendo, fatti venire a prendere da quell'altro no?»mugugno e quando sto per attaccare lo sento di nuovo parlare.
«Nella macchina di quell'altro non ci entro nemmeno morto. Se ci fermano lui è fottuto e io più di lui.»mi spiega sbuffando.
«È solo un po' di erba, che sarà mai, al massimo ti mettono al gabbio per una notte.»dico alzandomi e passandomi una mano tra i capelli. Fortunatamente la governante e io abbiamo fatto la mia valigia ieri sera, non sarei in grado di farmela ora.
«Non sei divertente Woo, muoviti a venire o vengo a casa tua a piedi e ti prendo a calci.»mi intima poi lui attaccandomi il telefono in faccia. Che rompiscatole.
Mi dirigo al bagno, mi lavo i denti e mi pettino i miei sacrosanti capelli. Metto una delle mie innumerevoli felpe nere con dei jeans dello stesso colore e le mie vans preferite. 
Esco dalla mia stanza e scendo le scale di casa ritrovandomi poi in sala da pranzo dove i miei genitori mi stanno aspettando per fare colazione.
«Buongiorno signorino Jung.»mi saluta il cameriere mentre mi accomodo sulla mia solita sedia.
«Buongiorno.»saluto io non esprimendomi a nessuno in particolare. Mia madre mi sorride di rimando e mi prende una mano mentre mio padre mi fa un cenno con la testa continuando a leggere qualcosa sul suo iphone di ultima generazione.
«Puó portare la valigia di Wooyoung nella sua macchina? Non voglio che faccia tardi.»chiese mia madre al cameriere e lui si diresse subito in camera mia. Un'altra donna, probabilmente nuova dato che non l'avevo mai vista, venne da me e mi poggió un piatto di pancake e un succo all'arancia davanti gli occhi. La ringraziai con gli occhi e poi tirai fuori il pacchetto di sigarette e l'accendino dalla tasca con l'intento di fumarne una.
«Non si fuma a tavola, Wooyoung.»mi riprese mio padre non alzando nemmeno gli occhi da quel dannato telefono.
«Perció non devo fumare ma posso essere affetto da mutismo selettivo come te, troppo impegnato col tuo telefono?»gli dissi ironicamente e con un sorriso derisorio. Mia madre allungó subito la mano verso la mia ma io la scostai, portandomi poi le braccia incrociate al petto.
«Dobbiamo litigare anche oggi?»disse lui poi alzando lo sguardo verso di me. Mangiai un pezzo di pancake e bevvi per un attimo il succo.
«Non ho fame.»dissi alzandomi e riprendendo le sigarette e l'accendino, avviandomi verso l'uscita di quella dannata casa del cazzo.
Uscito fuori non persi un attimo ad aprire il pacchetto e a tirare fuori una sigaretta. Me la misi tra i denti e l'accesi aspirando fin da subito quel sapore strano, quasi di caffè.
«Lascia stare tuo padre, sai come è fatto.»disse mia madre venendo verso di me. D'istinto portai la sigaretta dietro di me per nasconderla ma poi mi rilassai, sapendo perfettamente che a mia madre non dava fastidio. Almeno non quando a mio padre.
«Già.»dissi soltanto guardando le scarpe e osservando come il fumo uscisse dalla mia bocca.
«Ti vuole bene, lo sai.»aggiunse poi mettendomi una mano sulla schiena e passandola dal basso verso l'alto.
«A modo suo, certo. Ma te ne vuole.»continuò lei quando stavo per contraddirla. Sospirai e poi feci un altro tiro. Avevo l'ansia per il mio secondo anno di università e quella piccolissima discussione con mio padre non aiutava affatto.
«Quale macchina prendo?»dissi cambiando discorso e guardando verso il garage la dozzina di macchine che erano ferme.
«Quella che vuoi, sei grande abbastanza.»mi rispose mia madre sorridendomi. Accennai anche io ad un sorriso ma ero convinto che non fosse venuto un granchè.
«Anche io ti voglio bene Youngie, lo sai vero?»disse lei ad un tratto. Mi voltai e annuii, poi l'abbracciai e lei mi strinse forte a sè. Per qualche secondo mi sentii come il bambino che ero stato tanti anni prima.
«Te ne voglio anche io, mamma.»le sussurrai tra i capelli per non farmi sentire, ma sapevo che lei era riuscita a capire ció che avevo detto, dato che mi strinse ancora più forte.
«Guida piano, e mi raccomando, fai il bravo. Sono fiera di te.»dissi una volta scelta la macchina e salitogli all'interno.
«Grazie.»dissi e poi uscii dal vialetto di casa.

instagram

twitter

Seonghwa
1 settembre 2020
Se quel nano da giardino non si muoveva giuro che lo avrei ammazzato. Ma era possibile che dovevamo fare tardi anche il primo giorno?
Ma chi me lo faceva fare ad essere ancora suo amico? Anzi, chi me lo aveva fatto fare a diventargli amico?
Non doveva essere un'amicizia la nostra, in realtà. A 14 anni avevo gli ormoni sballati e avevo capito da poco di essere gay. Lo avevo conosciuto in discoteca e avevo iniziato a ballarci accanto, tentavo in tutti i modi di farmi toccare da lui ma ci ho messo qualche minuto a capire che era meglio stargli alla larga. L'ho capito quando l'ho visto tirare un pugno ad un ragazzo perché gli aveva calpestato la scarpa. Io poi idiota quale ero, e quale sono, non mi sono fatto gli affari miei e gli ho urlato una cosa tipo "siamo in discoteca, cosa pretendi?" e mi sono beccato un pugno anche io. E cosí siamo diventati migliori amici. Strano ma vero. Col tempo io e Wooyoung eravamo diventati come angeli custodi l'uno per l'altro: mi diceva da quali tipi stare alla larga e io lo tranquillizzavo quando gli veniva voglia di picchiare qualcuno. Mi era accanto ogni volta che mi spezzavano un cuore ed è grazie a lui che ora sono quel che sono, una...
«Puttanella! Sali in macchina o ti ci devo trascinare io?»gridò lui avvicinandosi al marciapiede che stava accanto al mio appartamento. Sbuffai ed entrai in macchina, passando poi il borsone sui sedili posteriori.
«Non chiamarmi puttanella.»dissi a denti stretti mentre lo vedevo prendersi una sigaretta.
«Ti chiamo come mi pare.»disse accendendola con l'accendino della macchina e facendo un tiro per poi buttare fuori il fumo e annebbiare tutto l'interno.
«Non ti sembra di aver fumato abbastanza?»lo ripresi io con uno sguardo da mamma incazzata.
«Ma che ne sai tu di quanto ho fumato fino ad ora?»mi domandò mettendo in moto la macchina e abbassando il finestrino, lasciando cadere il suo braccio sulla portiera.
«Me lo immagino, ti conosco bene.»gli dissi alzando gli occhi al cielo. Tirai fuori il telefono e sperai di trovare qualche messaggio, ma niente.
«Non ti ha più riscritto, quindi?»domandò lui guardando lo schermo e notando la mia espressione sfranta.
«Ma che cos'ho di male? Perchè prendo tutti questi bidoni Woo? Sarò troppo stronzo? Non scopo bene? Che cos'ho che non va!»dissi poggiando poi la testa sul punto dove dovrebbe esserci l'airbag e sospirando.
«Non hai nulla che non va, solo che tendi ad andare a letto con ragazzi stronzi.»spiegò lui con un alzata di spalle e facendo poi un altro tiro.
«Quindi un po' come te.»dissi spontaneamente e lui mi guardò con una faccia da "vaffanculo".
«Sono serio Hyung, forse dovresti cercare qualche bravo ragazzo e non solo, beh, degli stronzi. Se continui a dare il tuo...aggeggio a cani e porci di questo passo ti prendi qualche malattia.»mi disse e questa volta fui io a fargli l'espressione da "vaffanculo".
«Per prima cosa io non vado con cani e porci, non do il mio aggeggio ma sono i ragazzi con cui vado che mi danno il loro e poi usiamo il preservativo, non sono stupido.»lo ripresi aprendo poi il portafoglio e tirando fuori 3 preservativi incartati e mostrandoglieli mentre lui lasciava cadere la sigaretta per strada, dopo aver fatto l'ultimo tiro.
«Va bene, come vuoi, ma non venirti a lamentare poi quando ti spezzeranno di nuovo il cuore, Hwa.»mi disse poi lui e io rimasi in silenzio. Forse aveva ragione, forse dovevo darmi una calmata.
«Siamo in camera insieme anche quest'anno?»domandai poi per cambiare argomento e lui annuí. Mi indicò il porta-oggetti e io lo aprii trovando poi il foglio con la cartina del nostro dormitorio e la nostra stanza.
«Non portarmi troppi ragazzi in camera anche quest'anno. Io vorrei dormire la notte.»disse e io sorrisi annuendo. Non so se avrei mantenuto la promessa, ma ci avrei provato.
«Mingi con chi sta?»chiesi poi curioso per il nostro amico.
«Non lo so sinceramente, forse con qualche matricola, spero che sopporti la puzza di canne nella stanza o ne vedremo delle belle.»mi spiegò Wooyoung e non potei fare a meno che ridacchiare a quella battuta.

instagram

twitter


👇🏻Spazio autrice👇🏻
Ciao a tutti!
Sto notando che probabilmente sotto i primi capitoli dovrò spiegare alcune cosette eheheh.
Ad esempio una cosa che devo dirvi é che ho in mente una storia abbastanza lunga (più delle mie vecchie storie a dire il vero)e che perciò questi primi 5 capitoli saranno soltanto sulle presentazioni e sulle spiegazioni dei protagonisti della storia! So che inizialmente vi annoierete a morte ma continuate a leggere, ho in mente una trama abbastanza complessata😅
Ci sentiamoo

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top