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Wooyoung
22 novembre 2020
Ero in camera con Seonghwa e nessuno dei due stava facendo nulla. Eravamo entrambi sui nostri letti con il telefono in una mano senza dire una parola. Io avevo dei libri sparsi sulla coperta e lui dei vestiti, segno che di lí a poco sarebbe uscito.
«Dove te ne vai?»gli chiesi per rompere il silenzio. Lui alzò gli occhi dal suo cellulare per guardarmi e scrollò le spalle.
«Il solito credo, mi cerco qualcuno.»disse soltanto per poi alzarsi e iniziare a vestirsi davanti a me.
«Non ti vergogni?»la domanda mi uscì spontanea. Probabilmente lui fraintese quello che intendevo perchè mi squadrò.
«Come scusa?»ribattè infatti e io mi sedetti sul letto per stare più comodo.
«Intendo a cambiarti davanti a me. Non ti vergogni? Insomma, una ragazza si vergognerebbe a spogliarsi davanti ad un ragazzo.»spiegai un po' impacciato. Non volevo ferirlo e sapevo che lui lo capiva.
«Primo non sono una ragazza e secondo tu sei etero, che mi importa?»rispose e io posai gli occhi su un punto indefinito della stanza.
Ero davvero etero? Erano ormai sere che non facevo altro che pensare al ragazzo della biblioteca e non ne capivo la ragione.
«Sei etero, no?»chiese conferma il mio migliore amico. Io alzai gli occhi per guardarlo di nuovo e annuii. All'inizio il movimento della mia testa fu impercettibile ma poi presi piú forza e aumentai la velocità.
«Si, certo che lo sono. Era solo per chiedere.»liquidai io il discorso e a quel punto anche io mi alzai in piedi e andai a cercare i miei vestiti.
«Dove vai?»mi domandò mentre si metteva davanti allo specchio per truccarsi. Come potevo pensare di essere gay quando mi faceva schifo solo l'odore del trucco?
«Da Mingi. Non mi va più di studiare.»annunciai e lui annuì mentre continuava a spalmarsi della crema sul viso con una spugnetta.
«Non fumare, ti prego.»mi disse mentre uscivo dalla porta. Mi voltai a guardarlo e per un attimo rimasi fermo. Poi feci di si con la testa per l'ennesima volta e mi chiusi la porta dietro le spalle.
Quando fui nel piccolo corridoio notai che dalla camera di fronte stava uscendo un ragazzo. Capelli neri, occhi neri. Era lui, era quel ragazzo.
«A domani, Yeosang!»salutò lui mentre chiudeva la porta e io deglutii. Ma era reale? Come poteva esserlo? Era bello, bello sul serio.
«Oh, ciao!»mi disse mentre continuavo a fissarlo. Sbattei le palpebre e gli feci un cenno con la mano. Lui si allontanò dalle stanze e scese le scale per uscire dall'edificio. Io rimasi per un po' a fissare il vuoto e poi mi feci avanti per andare ad entrare nella camera del mio amico.
«Oh Woo, giusto in tempo! Stavo per chiudere la play, ma ora che ci sei tu sinceramente un'altra partita me la faccio.»disse Mingi appena mi vide. Salutai Yeosang con un cenno come avevo fatto col suo amico poco prima e poi mi sedetti sul suo divano per giocare.
«Chi era il ragazzo che è uscito dalla porta?»domandai non distogliendo gli occhi dal televisore per fare in modo che sembrasse una domanda qualsiasi e non che me ne importasse.
«Un mio amico, San. Lo hai conosciuto alla festa.»mi rispose Yeosang guardandomi. Era da quando ero entrato che non distoglieva gli occhi dai miei e stavo iniziando ad irritarmi.
Non gli avrei detto nulla però, dato che volevo sapere di più sul ragazzo dai capelli neri.
«Comunque Yeosang fattelo dire, hai proprio degli amici bonazzi. Frannie è una figa assurda e San...complimenti alla mamma.»scherzò Mingi e io dovetti dargli ragione anche se in silenzio.
«Ehm, grazie?»rispose il biondo dietro di me e io feci un sospiro divertito.
«Non fraintendere eh, anche tu sei bello. Te l'ho già detto che quando vuoi io sono a tua completa disposizione.»continuò Mingi probabilmente per non farlo sentire offeso anche se in realtà anche Yeosang era un bel ragazzo.
«Si lo so ma no grazie.»rispose lui soltanto. Feci in modo di perdere la partita per prendere il telefono e controllare una cosa. Mi dovetti anche subire le urla gioiose di Mingi che mi diceva che facevo schifo a giocare a qualsiasi gioco alla play quando sapeva benissimo che in realtà era una cazzata.
«Hey Yeosang, non ti seguo su twitter e nemmeno su instagram. Mi puoi dire i nomi? Poi ricambia il follow, mi raccomando.»dissi al ragazzo e lui mi guardò per poi arrossire.
«Ehm, su instagram "Yeosang" con tutte le vocali allungate e su twitter "Yeosangieishere".»mi risposi e io lo cercai subito. Su instagram trovai una sua foto con quel San e il ragazzo che si era fatto Seonghwa, non ricordavo il nome, ma lui non li aveva taggati e l'unico che aveva commentato era un certo "yun_ho" probabilmente quello che nella foto aveva i capelli celesti.
Provai su twitter e scorrendo in alcuni tweet trovai uno dell'estate scorsa.
Cliccai subito sul tag e guardai il suo profilo. L'ultimo tweet risaliva alla sera della festa,
Nella mia mente si formulò il pensiero che fosse davvero carino in quella foto ma lasciai perdere. Spensi il telefono e poi ripresi il joystick in mano, ignorando tutto quello che mi faceva ripensare a quel ragazzo.
Seonghwa
22 novembre 2020
Quando Wooyoung uscí dalla stanza io continuai a passarmi l'ombretto sugli occhi. Speravo davvero che quella sera non fumasse canne, doveva smettere con quella roba, e anche Mingi. Quando i due erano insieme era inevitabile che fumassero. Quando finii di truccarmi e uscii dalla stanza infatti fui tentato di andare nella camera di fronte ma poi scossi la testa. Per prima cosa c'era Yeosang, che sembrava uno di quei ragazzi mezzi angeli che non permettono a nessuno che succeda del casino nella propria camera, e poi volevo davvero andare a letto con qualcuno quella sera.
La mia mente andò subito a pensare al ragazzo dai capelli blu. Da come mi aveva detto Yunho lui stava ancora cercando di capire le sue preferenze e io credevo che forse frequentarsi con un gay tipo me avrebbe aiutato a chiarire le idee. Anche Yunho era gay, si, ma da come mi erano apparsi sembravano più comportarsi come fratelli che come amanti.
Mentre camminavo pensando ad Hongjoong non mi accorsi che i miei piedi mi avevano guidato proprio al suo dormitorio e sul piano dove c'era la sua stanza.
Come se fosse successo qualcosa di magico proprio dall'angolo che univa due corridoi spuntò lui, con una giacca e una borsa dove probabilmente teneva i libri. Non persi tempo e gli scattai una foto.
Continuai a guardare la foto e lui che camminava e iniziai a riflettere: andare a parlargli oppure no? Potevo apparire inopportuno dato che sapevo della sua situazione e andargli contro non era proprio il meglio.
Ma al diavolo, volevo parlargli eccome.
«Hey!»esclamai iniziando a corrergli dietro. Lui si voltò appena e quando mi vide era ormai davanti alla sua porta mentre inseriva la chiave.
«Oh, ciao! Yunho non è in camera.»disse appena fui abbastanza vicino da poterlo sentire. Io sorrisi: credeva volessi stare con il suo amico. Come potevo quando lui era bellissimo?
«No, non mi interessa. Io e il tuo amico siamo fin troppo simili e i nostri gusti sessuali non si incastrano, diciamo cosí.»gli spiegai, nonostante avevo anche avuto un attimo di ripensamento quella sera e lui spalancò gli occhi per la sorpresa. Ricordo come per un momento avevo provato quella sensazione, sensazione che non mi aveva mai colpito: essere attivo. Non mi era più successo dopo quella volta perciò ero sicuro che fossi solo preso dalla foga. Lasciò la chiave dentro la serratura e poi fece un'espressione abbastanza curiosa.
«Quindi, non sei gay?»mi chiese. Credo che avesse frainteso e quindi scoppiai a ridere.
«No, lo sono! Solo che ad entrambi piace stare sotto.»dissi con un'alzata di spalle e vidi le sue guance colorarsi.
«Oh, capisco.»rispose soltanto e poi riposò la mano sulla maniglia. Fece per aprirla ma lo interruppi.
«E a te cosa piace?»gli domandai. Forse sarebbe stato meglio se non glielo avessi chiesto ma volevo aiutarlo a capire cosa volesse sul serio.
«In che senso?»ribattè guardandomi quasi spaventato e con le guance imporporiate.
«Nel senso, cosa ti piace? Sei etero, gay, bisessuale, pansessuale?»cominciai a chiedere e notai che la sua espressione spaventata si tramutò in un espressione di puro terrore.
Avevo fatto una cazzata.
«Ehm, io veramente dovrei andare. Ho delle cose da fare, sai...»iniziò a dire mentre apriva la porta e iniziava ad entrare nella sua camera. Io ebbi l'istinto di seguirlo all'interno ma mi trattenni. Era meglio non peggiorare le cose.
«Oh, va bene. Allora ci vediamo in giro?»dissi facendo un passo indietro.
«Si, certo.»rispose lui chiudendomi poi la porta in faccia. Sbuffai infastidito. Perché dovevo essere così insistente e spaventare tutti quelli per cui provavo qualcosa?
Feci per tornarmene alla confraternita senza andare a cercare nessuno con cui passare la notte. Se avevo avuto l'intenzione di divertirmi e scopare, ora non ce l'avevo più. Mi ero appena rovinato la serata e la cosa che mi dava più sui nervi è che avevo fatto tutto da solo, nonostante sapessi perfettamente che dovevo farmi gli affari miei. E ora ci avevo rimesso buttando praticamente all'aria una possibilità con quel ragazzo.
👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Woosan e Seongjoong shipper non disperatevi, tempo al tempo🤭
Comunque ho deciso che i capelli dei ragazzi rimarranno questi dato che ho quasi finito di scrivere la storia (mi mancano giusto un paio di capitoli isnqidnqk si sono abbastanza avvantaggiata hehehe).
Alla prossimaaaa
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