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Hongjoong
19 novembre 2020
Quella mattina quando andai a lezione mi sentii stranamente bene. Era più o meno un mese che mi sentivo meglio con me stesso e non ne capivo bene il motivo. Precisamente era dal giorno della festa: infatti dopo quella sera la mia autostima si era alzata come non mai. Forse era stato per quel contatto che avevo avuto con la migliore amica della sorella di Yeosang? Nei miei ormai compiuti da poco 23 anni di vita non avevo mai avuto un contatto così ravvicinato con una ragazza, quello era stato il più vicino possibile. Essere vergini alla veneranda età di 23 anni non era sicuramente il massimo ma non mi ero mai lamentato dato che non avevo mai avuto il bisogno di qualcuno al mio fianco.
Probabilmente quell'anno oltre ai capelli volevo fare altri cambiamenti, come ad esempio quello di relazionarmi con ragazzi o ragazze non soltanto per scopi di amicizia ma per altro. Voglio dire, dovrò svegliarmi prima o poi, no?
Dico ragazzi o ragazze perchè non ho mai provato interesse nè per gli uni né che per le altre perciò non sapevo chi mi piacesse davvero. Infatti quello che era successo con Frannie non sapevo se potesse determinare che fossi etero. In quel momento non sapevo nulla, sapevo soltanto che forse era meglio parlarne con qualcuno che ci è passato in prima persona: Yunho.
Aspettai con ansia il termine della lezione e appena il professore annunciò di aver finito la spiegazione scattai in piedi e mi indirizzai verso la caffetteria dove ero certo che avrei trovato Yunho, San e Jongho. Io e Yeosang infatti non ci eravamo fai fermati con loro tra un cambio di lezioni e l'altra troppo impegnati ad andare nell'aula successiva. Camminai per il cortile del campus cercando di evitare il più possibile tutti i ragazzi e i professori che mi venivano addosso, anche se era abbastanza difficile dato che quelli erano i minuti in cui la maggior parte delle persone dell'università avevano più fretta: ovviamente dopo la prima ora e il pranzo.
«Hongjoong, che ci fai qui?»domandò San quando mi scorse arrivare attraverso le spalle degli altri due che si voltarono improvvisamente colpiti da quello che era appena successo.
In quell'esatto momento mi pentii di cosa volevo fare. Come diavolo mi era passato per la testa? Chiedere a Yunho di aiutarmi riguardo il mio orientamento sessuale e gli approcci umani? Che cosa mi stava succedendo? La domanda che dovevo farmi non era come provare a cambiare ma perchè volevo provare a cambiare.
Perchè di punto in bianco ho deciso che la mia vita facesse pena? Cosa mi è successo?
«Nulla, sono passato perchè...perchè stamattina mi è caduta una penna qui. Ma ora mon la trovo più. Perciò torno in classe, ci vediamo dopo.»iniziai a sparare parole su parole e cercai do voltarmi in più fretta possibile. Senti una mano afferrarmi il polso e dalla forza che avvertii capi perfettamente che era stato Jongho a toccarmi.
«È tutto ok?»mi chiese lui mettendomi poi il dorso della mano sulla fronte per far finta di volermi misurare la febbre anche se in quel gesto di ironia ci colsi una punta di verità: dalle loro espressioni capii che non stavano capendo il motivo del mio comportamento, ma non sapevano che nemmeno io non riuscivo a capirlo.
«Si certo, va alla grande. Yunho per favore mi accompagni a prendere un'altra penna in camera? Ho dimenticato le chiavi dentro questa mattina.»dissi inventandomi quella stupidaggine. Io non volevo parlare con lui di quel tasto dolente o almeno così credevo. Ma a quanto pare il mio cervello aveva agito di sua spontanea volontà e aveva fatto la sua domanda prima che potessi connettere tutti i neuroni.
«Che palle, va bene. A dopo ragazzi.»e a quel punto ci salutammo per poi dirigerci verso la nostra camera. Mentre facevamo quella strada tirai un sospiro profondo e per quanto fu profondo Yunho mi lanciò un'occhiata preoccupata.
«Sei sicuro vada tutto bene?»mi chiese ancora e io questa volta non risposi in maniera affermativa ma tutt'altro.
«Si, va bene. Anche se in realtà è dal giorno della festa che non capisco cosa farne della mia vita. Studiare per sempre e poi? Stare ancora con voi perchè non avrò altre relazioni al di fuori di voi? Quest'anno voglio cambiare, Yun, non so perchè ma dal giorno della festa mi sento cambiato.»iniziai a spiegare con una parlantina e Yunho si bloccò mentre salivamo la gradinata.
«Sei serio Joong? Cioè vorresti dire che tu, insomma, vuoi...crescere?»mi disse ironicamente e io sbuffai. Perchè non riusciva a prendere quel mio piccolo problema sul serio. Mi voltai e cominciai a scendere le scale.
«Dai stavo scherzando!»mi gridò il rosa dietro e io non mi fermai comunque, continuando a camminare dritto davanti a me.
«E le chiavi?»mi domandò quando ero abbastanza lontano. Io infilai una mano nella tasca e, anche se di spalle, gliele mostrai continuando a camminare per la mia strada.

Yunho
19 novembre 2020
Stavo tornando in dormitorio dopo il termine delle lezioni pomeridiane. Ripensai alla mattinata e allo strano comportamento che aveva avuto Hongjoong. Voleva cambiare e se ne stava accorgendo solo ora. Ma perchè? Aveva detto che dalla festa aveva iniziato ad avvertire ancora di più il cambiamento ma non ne riuscivo a capire il motivo. A quanto pare nemmeno lui riusciva dalle parole che mi aveva detto.
La sera della festa io non sono stato molto presente dato che ho passato la maggior parte del tempo con Seonghwa perciò non sapevo cosa potesse essere successo. L'unica cosa a cui avevo fatto caso era stata quando abbiamo fatto il viaggio per riaccompagnare Christina e Frannie a casa e quest'ultima aveva dormito sulle sue gambe. E lui non si era spostato. Ma non credo che quello era stato un problema, no? Alla fine non era successo nulla di che.
Anche se pensandoci meglio Hongjoong in tutta la sua vita non aveva mai avuto questo genere di contatto. Magari il fatto che fosse la prima volta per lui è stata, non so, importante.
Entrai nella camera del dormitorio e appoggiai la borsa a terra. Mi andai a sedere sulla mia sedia e iniziai a tirare fuori alcuni libri. Mi girai e capii che Hongjoong non era ancora tornato in camera da quella mattina. Ora era sicuramente arrabbiato con me ma quando sarebbe tornato lo avrei aiutato per qualsiasi cosa gli servisse.
Non passò molto tempo che sentii bussare alla porta. Allora le aveva davvero dimenticate le chiavi? Mi alzai ed andai ad aprire ma davanti a me non trovai i soliti capelli blu.
«Oh, allora l'ho trovata la tua camera! Credevo che avessi sbagliato stanza.»disse Seonghwa davanti a me.
«Come diavolo...?»volli chiedere ma forse era meglio rimanere nel dubbio. Mi scostai e lo feci entrare dentro. Aveva qualcosa in mano ma aspettai che parlasse lui, mentre mi sedevo di nuovo sulla sedia.
«Non voglio altro con te, tranquillo. Anche perchè ci sono molti ragazzi gay attivi in questo campus e sicuramente non verrei da l'unico passivo. Sono qui per ridarti queste.»spiegò e allungò la mano verso di me. Aveva dei boxer grigi in mano.
«Non sono miei, io me ne sono andato vestito quella mattina.»dissi scuotendo la testa e guardandolo confuso. Lui fece spallucce e se li mise in tasca.
«Dovevo controllare, allora sono di qualcun altro.»annunciò soltanto e io feci un sorrisetto tirato. Con quanti ragazzi andava a letto?
«C'è il tuo amico?»mi chiese subito dopo e io corrugai le sopracciglia.
«Stai cercando Hongjoong?»gli domandai sinceramente curioso. Che fosse successo qualcosa tra i due prima che sia io che Seonghwa sparissimo? Era per questo che Hongjoong voleva cambiare? Anche lui era gay?
In quel momento sentii come se non conoscessi il mio migliore amico. Che diavolo era successo a quella dannata festa?
«Beh, è molto carino. Davvero tanto carino. Non mi dispiacerebbe, sai...Non ci siamo detti nulla di che quella mattina ma mi piacerebbe davvero conoscerlo meglio. È fidanzato?»iniziò a dire e io feci due più due. Avevo notato come Seonghwa guardava il mio amico, non ero stupido e non ci voleva di certo un genio per capire che avrebbe avuto piacere nel portarselo a letto. Era questo che lo turbava cosí tanto? Voleva capire se anche lui era gay? Merda, era per questo che voleva parlarmi quella mattina. E io l'ho preso in giro.
«No non è fidanzato ma non è nemmeno gay. O etero. In realtà non lo sa nemmeno lui, perciò ti prego cerca di non confonderlo ancora di più.»gli spiegai io andando subito in versione protettiva del mio migliore amico. Non volevo assolutamente che soffrisse ancora, dopo tutto quello che aveva passato,
«Capisco, beh, se gli servisse un aiuto nel capire il suo orientamento sessuale sai chi chiamare. Ti lascio il mio numero.»disse allora e prese una penna che avevo sulla mia scrivania per iniziare a scrivere poi su un foglio di carta.
«Va bene, grazie per...tutto, credo.»lo salutai io mentre iniziava ad uscire fuori dalla camera e lui mi sorrise. Dovevo assolutamente aiutare il mio amico.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Ho appena finito la verifica di filosofia aiutatemi aaaaaa. Comunque tra alcuni capitoli ci sarà un leggero plottwist che potrebbe essere a little bit sconvolgente aaaaaaa non vedo l'ora di pubblicarlo aiutoooo.
Comunque byeee

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