Ouverture
Adagio
Apre i suoi fiori schiusi il gelsomino,
offre la sua fragranza bianco intensa,
la notte addensa un colore alcalino.
La spiaggia tiepida nel vasto cielo,
vasto di stelle alitanti leggere,
alla soglia del giorno traspare dal velo.
Torna la nostalgia nell'aria come cenere,
torna la tua presenza a premere,
sfugge, e al tempo stesso mi trascina vicino.
Apre i suoi fiori schiusi il gelsomino.
Allegro
Sarà la meraviglia se mi tocchi,
come un gelo dischiuso dal tepore
si riflette il calore nell'acqua dei tuoi occhi.
Stordisce questa coda d'inverno
mentre sei in cerca di virgole imperfette.
Il divano del salotto s'intona ai tuoi occhi d'Averno,
stona coi miei. È perfetto, come le cose non dette;
dal profumo intenso azzurro-violette
dal planare dolce come della neve i fiocchi
sarà la meraviglia se mi tocchi.
Adagio
Il fiato corto. E poi solo vertigini.
La sete, il vuoto. E poi l'urgenza. I brividi.
Tu sei casa e pretendi un trasloco,
di quelli fatti bene, che non ho mai imparato a fare.
Nessuna zavorra, scuse dal sapore fioco,
e cassetti pieni di sogni da abiurare.
Ma non importa, il nostro talento è stare
insieme, mica sognare - scava voragini -.
Il fiato corto. E poi solo vertigini.
La sete, il vuoto. E poi l'urgenza. I brividi.
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